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martedì 5 dicembre 2017

Anche "La Civiltà Cattolica" infierisce sul cardinale Sarah

Al peggio non c'è mai fine.
L

Dopo la pubblica reprimenda di Francesco al cardinale Robert Sarah, prefetto della congregazione per il culto divino, non c'è più alcun dubbio sulle reali intenzioni del papa in materia di traduzioni nelle lingue moderne dei testi liturgici di rito latino, demandate in pieno alle Chiese nazionali, con l'approvazione vaticana ridotta a una pura formalità.
Ma a rincarare la dose – con in più il sarcasmo nei confronti dei presunti retrogradi – è arrivata puntuale "La Civiltà Cattolica", assurta da tempo a "house organ" di Santa Marta.
Nel suo ultimo numero, la storica rivista dei gesuiti diretta da padre Antonio Spadaro ha dedicato il suo articolo di apertura proprio alla "restituzione" alle conferenze episcopali nazionali della piena competenza sulla traduzione dei libri liturgici.
La tesi dell'articolo de "La Civiltà Cattolica", infatti, è che questa facoltà era già stata devoluta alle Chiese nazionali nel 1969, da un'istruzione – in realtà la lettera di un cardinale – dal titolo "Comme le prévoit", ma presto era stata data per morta "per ragioni ideologiche", col prevalere degli avversari della riforma liturgica. Fino a che è arrivato papa Francesco a richiamarla in vita e quindi a segnare la rivincita delle "periferie" sul centralismo vaticano.
Un centralismo il cui ultimo epigono è additato nel cardinale Sarah, con Francesco che "si è visto costretto a intervenire" per neutralizzarne le pretese.
Naturalmente, questa tesi de "La Civiltà Cattolica" può essere attribuita a papa Francesco in persona, visto il legame strettissimo tra l'una e l'altro. E rientra a pieno titolo nel suo progetto complessivo di far evolvere la Chiesa da monolitica a federata, con ciascuna Chiesa nazionale dotata di ampia autonomia, "includente anche qualche autentica autorità dottrinale" ("Evangelii gaudium" 32).
L'autore dell'articolo è il gesuita Cesare Giraudo, 76 anni, docente emerito di liturgia e di
teologia nel Pontificio Istituto Orientale di Roma.
Questi che seguono sono i passaggi essenziali del suo scritto.
*
"MAGNUM PRINCIPIUM" E L'INCULTURAZIONE LITURGICA

di Cesare Giraudo S.I.
È davvero un "grande principio" quello che la costituzione "Sacrosanctum Concilium" del Concilio Vaticano II ha proclamato nell’articolo 36, riconoscendo alle singole assemblee liturgiche il diritto di colloquiare con Dio nella propria lingua. […]
Con la creazione del "Consilium ad exsequendam Constitutionem de sacra Liturgia", voluto da Paolo VI con il Motu Proprio "Sacram Liturgiam" del 25 gennaio 1964, la riforma liturgica si mise in moto, avviandosi su un percorso scandito dalle prime grandi istruzioni: "Inter oecumenici" (1964), "Tres abhinc annos" (1967), "Comme le prévoit" (1969) e "Liturgicæ instaurationes" (1970). Sebbene più tardi, per ragioni ideologiche, l’istruzione "Comme le prévoit", ossia la lettera del cardinale Lercaro ai presidenti delle Conferenze episcopali sulla traduzione dei testi liturgici, non sia stata più computata tra le grandi istruzioni, essa rimane tale, e come tale va intesa. […]

qui per continuare a leggere. 


23 commenti:

  1. Addio Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica. Ora anche i riti tribali locali precristiani troveranno posto nella liturgia cattolica perché in ognuno di essi si troveranno (o si inventeranno) i semi del Verbo. Questi vogliono lo scisma. Stanno facendo di tutto per arrivarci. Lo stanno cercando ad ogni costo per impadronirsi del vaticano, di chiese, di abbazie e comunità monastiche ( e ovviamente dei relativi beni) e portarli alla distruzione fisica (a Parigi Notre Dame sta crollando nell'indifferenza generale). E' un piano spietato che deve portare alla distruzione della Chiesa Cattolica e della civiltà europea.

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  2. Il "magnum guazzabuglium" come fu definito dal fantomatico Mons. Eleuterio Favella, comincia a dare i suoi frutti. Presto vedremo che ogni chiesa particolare interpreterà e tradurrà i testi litutgici ed avremo tot capita tot ritus ad minorem Dei gloriam

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  3. Ma Bergoglio non ha capito che non ha la solidarietà di nessuno?! Tenta pure di giustificarsi....roba dell'altro mondo!

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  4. Eppure ci sono ancora tantissimi modernisti benpensanti e sedicenti cattolici, che imperversano su questo blog con una faccia tosta inqualificabile e ammaliati da un corso ecclesiale che di sacro e spirituale non ha più niente.

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  5. "Riconoscendo alle singole assemblee liturgiche il diritto di colloquiare con Dio nella propria lingua": tipico, insipido (pseudo)linguaggio postconciliare. Il "diritto"? Anche qui si parla di "diritti"? E i doveri? E poi quell'inqualificabile "colloquiare con Dio":da quando in qua con Dio si "colloquia"? E chi "colloquia con Dio" è proprio così sicuro che si tratti di Dio e non con una propria proiezione mentale o anche peggio? Quanti si accorgono che qui si sta scherzando col fuoco?

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  6. Ciò che ha permesso alla Chiesa cattolica di sopravvivere ed evangelizzare i popoli è stata l'unità dottrinale e rituale, sotto la guida dei successori di Pietro che per questo hanno combattuto e sofferto fino al martirio. Ora chi è al loro posto si propone di frammentare la Chiesa, che sarà non più cattolica, rinnegando se stessa, rendendo vana la stessa sua funzione che Cristo, e non le ideologie umane, gli ha affidato. Chi non è d'accordo viene ' misericordiosamente' insultato e cacciato. Perché quella sovversiva rivista,veramente' gesuitica' non ha il pudore di cambiare nome e mettere un 'anti' davanti a 'cattolica'?

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  7. Fa ridere quel " prudentemente (!?!) gestita da Paolo VI". Finalmente però che si aggiunge " in persona", come effettivamente è stato e identificato il principale responsabile del NO che ha portato all'anarchia liturgica e vuotato le chiese: piagnistei davanti alla pianeta verde al posto di quella rossa ,a parte.

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  8. Ci sono tutte le premesse perché una Messa celebrata in una nazione diventi irriconoscibile a quelli di una diversa, sia ritualmente e, peggio, dottrinalmente.

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  9. «... anche noi abbiamo il senso dell’uomo! Consentiteci di tradurre noi stessi le nostre preghiere liturgiche» (Cesare Giraudo). Questa espressione è rivelatrice. Chi ritocca la liturgia (perché non si deve rifondare come è stato fatto, deve avere il SENSO DI DIO, non il senso dell'uomo (di quale uomo? dell'uomo pieno di passioni dunque peccatore?!?). Poi quando dico che siamo in pieno arianesimo ancora qualcuno si meraviglia!

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  10. W Sarah. Sarà ricordato come difensore del Cattolicesimo. Bergoglio invece come il creatore di una falsa chiesa.

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  11. Evidenzio solamente questa frase: "D’altronde, chi meglio delle conferenze episcopali, a ognuna delle quali fa capo lo stuolo di esperti che hanno elaborato le traduzioni, può giudicare la conformità delle stesse ai testi originali? […] "
    Ecco, se mettiamo la Chiesa in mano allo stuolo di esperti, i quali se la cantano e se la suonano et a nemine judicantur, la Chiesa di Gesù e dei suoi apostoli può finalmente essere messa in naftalina.

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  12. Il " colloquiare con Dio" secondo Bergoglio ( cui fa eco il suo articolista ), significa postulare un'antropologia che non guarda in Alto e una evangelizzazione subordinata all'inculturazione che finirebbe per dare esito anche a cambiamenti dottrinali oltre che rituali, come evidente da tante prove che ha dato. Citare S. Ambrogio è del tutto improprio perché la Messa 'ambrosiana' è ,secondo dottrina, uguale a quella romana a parte differenze rubricali; le sue preghiere sono divenute subito patrimonio della Chiesa universale. E' importante che la critica venga da un cardinale di un continente che si potrebbe pensare reclamare autonomia mentre vuole rimanere unito. contro ogni tentativo di frammentazione anticattolica e antiromana: vedi le critiche ad AL da parte dei vescovi africani.

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  13. Dopo il Magnum Principium, la pubblicazione della Lettera sugli Acta Apostolicae Sedis e anche la riabilitazione di Teihard de Cardin. Francesco va avanti come un carrarmato e schiaccia tutti e tutto. E ora che faranno i cardinali Burke, Brandemuller, Mueller, Sarah, Schneider, i firmatari Della Correctio filiale compreso don Morselli, Aldo Maria Valli, ecc. ecc. ecc.?. Io lo so già cosa faranno. Dopodiché tutti i siti tradizionalisti potranno chiudere battenti per fallimento.

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  14. Begoglio ha inviato una lettera di felicitazioni al sig. Musa per la sue elezione a presidente della federazione luterana mondiale. La lettera comincia così: Caro fratello (hanno entrambi il grembiulino?) e poi Caro Arcivescovo Musa. Leggere a fianco per credere. Altro che Dubia. Cosa altro aggiungere ?. A quando l'ingresso nel Sinodo ?. La parola a Burke, Brandemuller, Muller, Sarah e Schneider.

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  15. Mi pare che non avete detto ancora nulla sulla pubblicazione negli Actis Apostolicae Sedis della lettera del Papa ai vescovi argentini con la quale approvava il loro assenso all'ammissione alla comunione dei divorziati risposati. La cosa ha preso molti di sorpresa perchè si pensava che Bergoglio avrebbe accettato una specie di bonario componimento: in Argentina si, in Polonia no. Invece il papa ha imposto la sua volontà. A questo punto, come è detto nella pubblicazione, la comunione agli adulteri è atto di magistero al quale tutti devono dare obbligatoria adesione. E cosa sarà dei sacerdoti e vescovi che si rifiuteranno ? Saranno sospesi a divinis ?

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  16. Ma nessuno vi ha informati che Bergoglio ha pubblicato sugli Acta Apostolicae Sedis l'interpretazione della Amoris Laetitia da parte dei Vescovi argentini e la sua lettera di approvazione dichiarandoli magistero autentico ? O fate i pesci in barile ?

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  17. Condivisibile l'articolo di Giraudo e le posizioni conciliari di Papa Francesco contro una Chiesa autoreferanziale

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    1. L'autoreferenziale è solo lui. Subdolo modo di depistare le sue vere intenzioni anticattoliche.

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    2. "autoreferanziale"

      Almeno provate a scrivere in modo corretto. Venite in questo blog, cercando di dare fastidio, e poi non riuscite neanche a nascondere il nervosismo (oppure non conoscete le parole che intendete usare...).

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    3. "Condivisibile"? Ma mi faccia il piacere!!!!!

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  18. L'importante è che poi questi cardinali "messi all'indice" da Bergoglio non se la rifacciano, come spesso succede, contro la FSSPX.

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  19. Bergoglio, è inutile che piangi, sei finito.

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