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sabato 2 settembre 2017

La giovinezza della Tradizione parla da sé: vestizione e professione semplice di otto suore benedettine nel Missouri (foto)

Negli Stati Uniti fioriscono nuove vocazioni alla vita religiosa nella luce della ritrovata Tradizione della Chiesa! 
Ave Maria
AC  

Vestizione e Professione semplice di 
otto suore benedettine nel Missouri 
di Padre Peter Kwasniewski 

St Joseph, Missouri,Stati Uniti. 
" Domenica 20 agosto nella Chiesa Cattolica di San Giacomo a San Giuseppe, nel Missouri, sei ragazze hanno ricevuto l'abito monastico nella santa regola di San Benedetto e due sorelle hanno emesso la loro professione semplice nelle mani di S.E.R. Mons. James V. Johnston, Jr. , Vescovo di Kansas City-St. Joseph. 


Le suore appartengono alla fiorente comunità delle Benedettini di Maria, Regina degli Apostoli 
( QUI ). 

La Santa Messa solenne con assistenza Pontificale al trono è stata celebrata dal Rev.do Padre Mark Bachman, OSB, del monastero di Clear Creek, assistito da Padre Peter Bauknecht, FSSP e da Padre Lawrence Carney. 
Cerimoniere il Padre Alex Stewart, FSSP. 
Alla solenne liturgia hanno preso parte diversi chierici, monaci e monache. 
Numerosi anche i fedeli laici presenti. 

Non avevo mai avuto assistito in precedenza alla professione delle suore nel rito tradizionale ed ho percepito tutta la sublimità e la profondità della lode divina come mai avevo avuto il privilegio di gustare. 

Sua Eccellenza il vescovo Johnston ha voluto squisitamente condividere con noi la sua splendida omelia e il fotografo mi ha mandato delle foto bellissime, che potete vedere assieme all'omelia. 

I nostri lettori sono incoraggiati a diffondere queste immagini nel modo più ampio possibile: cosicchè tutti , soprattutto le giovani donne cattoliche che nutrono in cuor loro il dono della vocazione alla vita religiosa, possano vedere i segni visibili della bellezza di una vita totalmente improntata dal sacrificio e della totale consacrazione al Signore nostro Gesù Cristo, Sposo
della Chiesa che ieri, oggi e sempre invita molte anime a mettersi alla Sua completa sequela. 

Senza questa vita così pienamente abbracciata e vissuta radicalmente, la Chiesa sarebbe limitata ed agonizzante. 
Perseguendo invece la sublimità di questa vita la Santa Chiesa riprenderebbe velocemente il suo cammino secondo i comandamenti di Dio". 



Dall'Omelia di S.E.R. Mons. James V. Johnston Jr. , 
Vescovo di Kansas City-St. Joseph. 

... 
La Chiesa tutta celebrando con festosa esultanza la professione religiosa e la vestizione di tante sorelle, si unisce a questa comunità del Priorato di Nostra Signora di Efeso  nel ringraziamento per il dono della vocazione nella vita di religiose interamente consacrate a Cristo! 

La nostra gratitudine e riconoscenza si rivolge "in primis" a Dio che fa fiorire il dono di nuove vocazioni e alle famiglie di queste nostre sorelle perchè hanno fornito il "buon terreno" per far crescere  il seme della fede. 

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica leggiamo: " Lo stato di vita consacrata appare quindi come uno dei modi di conoscere una consacrazione « più intima », che si radica nel Battesimo e si dedica totalmente a Dio. 
Nella vita consacrata, i fedeli di Cristo si propongono, sotto la mozione dello Spirito Santo, di seguire Cristo più da vicino, di donarsi a Dio amato sopra ogni cosa e, tendendo alla perfezione della carità a servizio del Regno, di significare e annunziare nella Chiesa la gloria del mondo futuro.  "(CCC, 916 QUI

Che bel cammino quello di una persona che incarna in sè gli ideali : 
. di seguire più  totalmente Cristo Gesù; 
. di affermare che Dio è amato sopra ogni altra cosa; 
. di attuare la perfetta carità a servizio del Regno; 
. di manifestare e proclamare nella Chiesa la gloria della   vita del mondo che verrà. 

Se riflettiamo attentamente su questi punti anche tutti noi  dovremmo attuare queste belle cose e non solo le suore del monastero:  questa è la finalità  per la quale tutti siamo chiamati a vivere per il nostro battesimo in Cristo. 

La differenza è che le sorelle religiose si donano completamente per queste alte finalità nella loro comunità, mentre gli altri membri della Chiesa debbono attenersi seppur in modo diverso agli altri obblighi che scaturiscono dalle loro specifiche vocazioni. 

I religiosi consacrati stanno davanti a noi come simboli viventi indicandoci il fine che tutti noi siamo chiamati a perseguire secondo le nostre particolari attitudini: la vita della consacrazione religiosa è una delle più grandi benedizioni che Dio ha riservato alla Chiesa.
 ... 

Alcuni anni fa, in una delle sue omelie, il papa Benedetto XVI ha citato un piccolo racconto dello scrittore russo Leo Tolstoy che "narra di un sovrano severo che chiese ai suoi sacerdoti e sapienti di mostrargli Dio affinché egli potesse vederlo. I sapienti non furono in grado di appagare questo suo desiderio. Allora un pastore, che stava giusto tornando dai campi, si offrì di assumere il compito dei sacerdoti e dei sapienti. Il re apprese da lui che i suoi occhi non erano sufficienti per vedere Dio. Allora, però, egli volle almeno sapere che cosa Dio faceva. "Per poter rispondere a questa tua domanda – disse il pastore al sovrano – dobbiamo scambiare i vestiti". 
Con esitazione, spinto tuttavia dalla curiosità per l’informazione attesa, il sovrano acconsentì; consegnò i suoi vestiti regali al pastore e si fece rivestire del semplice abito dell’uomo povero. Ed ecco allora arrivare la risposta: "Questo è ciò che Dio fa". ( Cfr. Benedetto XVI Omelia 5 aprile 2007 , QUI N.d.R.

Infatti, come San Paolo Apostolo ci insegna nella sua Lettera ai Filippesi" Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,il quale, pur essendo di natura divina,non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini;apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce". (cfr Fil. 2:5-8). 

Questo meraviglioso scambio  tra Dio e noi stessi è stato da tempo riflettuto dai Santi e dai Padri della Chiesa. 
Dio ha assunto quello che era nostro, affinché possiamo ricevere ciò che è Dio e diventare come simili a Dio. 

Maria è la "porta del Cielo" come ha fatto durante la sua vita terrena. 

Oggi queste giovani donne che emetteranno la loro professione e saranno rivestite nella santa regola saranno con la loro risposta all'azione della volontà dello Spirito Santo l'attuazione del cammino di fede e di amore nella loro vita. 

Come Maria, esse sono state chiamate a consegnarsi al disegno di Dio. 

E, come Cristo, Suo Figlio, esse Lo imitano nel sacro scambio: rinunciando a ciò che appartiene a loro per assumere ciò che appartiene a Lui per attuare il sacrificio di amore. 

Questo sarà molto chiaro nel rito, a volte molto potente, come quando coloro che ricevono la vestizione religiosa fanno un segno esteriore del loro sacrificio rinunciando alla loro naturale "corona" - i loro capelli- per poi ricevere la santa regola. 

Carissime Sorelle, entrando nella vita religiosa, attraverso la via segnata da San Benedetto e dai carismi della comunità monastica, ci si addentra in un modo di vivere che imita la Santissima Madre e il divin Figlio .  ... 

Voi sorelle, nella vostra vita nel monastero, grazie alla preghiera e al lavoro sotto la guida della Regola di San Benedetto, incontrate Cristo, nel silenzio per attuare quella trasformazione quotidianamente vissuta: " finché Cristo sia formato in voi" (Gal 4:19). 

Ma, anche se vivrete la vostra vita al di fuori del mondo, non significa che voi siete disgiunte dal mondo ma solo lontane da esso. 
La vostra vita infatti caratterizzata dalla  preghiera, dalla povertà, dalla castità e dall'obbedienza santificherà e salverà con maggiore spinta il mondo e la Chiesa, come avvenne al tempo di San Benedetto e dei suoi primi monaci quando  sembrava che tutto stesse crollando perchè l'impero romano era ormai alla fine. 
... 






Fonte e foto: New Liturgical Movement ( QUI )