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Con piacere, ed una punta di sana soddisfazione (per il traguardo che ripaga i tanti nostri sacrifici) avvisiamo i nostri lettori che il blo...

martedì 12 settembre 2017

A Messa con la riforma? Ma è proprio necessario dare soddisfazione a messer Lutero?

Abbiamo scoperto che nel foglietto che serve ad accompagnare la liturgia domenicale dei fedeli (XXVI settimana del tempo ordinario), nell’ultima pagina le Edizioni Paoline hanno stampato un articolo di Vittoria Prisciandaro intitolato: A 500 anni dalla Riforma di Lutero CATTOLICI E PROTESTANTI A CONFRONTO “Il cammino verso la riconciliazione.
I fedeli vanno dunque a Messa e nel foglietto domenicale trovano la pubblicità di quella "riforma" protestante che ha ferocemente combattuto e combatte contro i Sacramenti dell’Eucaristia e dell’Ordine Sacro, come i tantissimi Santi Martiri Cattolici avevano da subito capito.
Ancor oggi risentiamo dello strappo e della frammentazione della fede che 500 anni fa l'ex monaco ribelle operò.
L’articolo fa anche riferimento alla “Dichiarazione congiunta che papa Francesco e il vescovo Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale (Flm) hanno firmato il 31 ottobre, a Lund… 
Un evento che ha aperto il Giubileo delle Chiese protestanti: a mezzo millennio dall’affissione delle 95 tesi di Lutero contro le indulgenze ( sic! N.d.R.), le due Chiese esprimono gratitudine per i “doni spirituali e teologici” della Riforma protestante e mettono al centro della loro testimonianza la riconciliazione, il superamento delle fratture storiche, il riconoscimento degli errori, l’accoglienza dello straniero. 
Un appello viene lanciato “ a tutte le parrocchie e comunità luterane e cattoliche, perché siano coraggiose e creative , gioiose e piene di speranza nel loro impegno a continuare la
grande avventura che ci aspetta.” 
Da notare che mentre si sottoscriveva la dichiarazione teologica, Caritas Internationalis e il World service della Flm firmavano un accordo di collaborazione per la costruzione della pace, per i poveri, i profughi, i migranti e lo sviluppo sostenibile. 
Perché ecumenismo teologico ed ecumenismo pratico non possono andare disgiunti”. 
( Maiuscole e minuscole originali N.d.R.

Ci avvaliamo di una straordinaria riflessione pubblicata nel luglio 1974 dalla scrittrice francese Marie Carré, convertita nel 1964 dal protestantesimo al Cattolicesimo  ( QUI la sua biografia), per rammentare le parole di Lutero cariche di un forsennato odio contro la concezione cattolica della Messa e contro il Canone romano poichè l'ecumenismo è stato più volte tirato in ballo   per "giustificare" la riforma liturgica post conciliare confezionata con la presenza attiva di alcuni « esperti » protestanti.

Marie Carrè (foto) divenne famosa dopo aver pubblicato nel 1972 il romanzo "E.S.1025 allievo seminarista ovvero... le memorie di un anti-apostolo" (QUI) forse basato   su dei  documenti di cui era venuta in possesso.
Tradotto poi in varie lingue il romanzo narra la storia di un seminarista cattolico, ordinato poi  prete, in servizio come  agente/segreto dell'Unione Sovietica,  durante il Concilio Vaticano II con il compito  di diffondere idee moderniste per minare gradatamente la dottrina tradizionale della Chiesa . 
Il romanzo fornisce anche turpi particolari dell’opera del prete/agente/speciale durante l’ultimo Concilio fra cui l’ omicidio di un Sacerdote per prenderne il posto in alcune commissioni. 

La riflessione (1974) di Marie Carré  d'incredibile attualità  venne pubblicata nella rivista francese Lumière e poi  nel Notiziario 20-21 di Una Voce Italia. 


E' proprio necessario dare soddisfazione a messer Lutero?
di Marie Carrè

“ … Allora, su che cosa di tanto importante abbiamo mollato, noi ( Cattolici N.d.R.), che Lutero ne sarebbe soddisfatto?... 
Ce lo dice lui stesso. 
Prima nel suo Contra Enricum Regem Angliae (Werke, t. X, sez. II): 
« Quando avremo fatto crollare la Messa, penso che avremo fatto crollare tutto il Papato. Perché è sulla Messa, come su roccia, che il Papato intero si appoggia, con le sue dottrine e diocesi, con i suoi monasteri e ministeri e collegi e altari, cioè con tutto il suo ventre ». 

E in seguito, nella sua predica sulla prima Domenica d'Avvento ( Werke, t. XV, p. 774): « Io sostengo che tutti i lupanari, gli omicidi, gli stupri, gli assassinii e gli adultèri messi insieme, sono meno cattivi di quell'abominio che è la Messa papista. 
Dichiariamo in primo luogo che non è mai stata nostra intenzione abolire totalmente il culto di Dio, ma soltanto purgare quello in uso di tutte le aggiunte con cui è stato insozzato: parlo di quell'abominevole Canone, che è una silloge di lacune fangose; si è fatto della Messa un sacrificio; si sono aggiunti degli offertori. 
 La Messa non è un sacrificio o l'azione del sacrificatore. 
Consideriamola come sacramento o come testamento. 
Chiamiamola benedizione, eucarestia, o mensa del Signore, o Cena del Signore, o memoria del Signore. 
La si chiami in qualsiasi altro modo, a patto che non la si sporchi col nome di "sacrificio"  o di "azione" ». 

Ecco, è molto semplice. 

Ma come son giunti, tutti questi signori che si sono tolta la talare, a non pronunciare più, a non pronunciare mai, né la parola  "Messa" né la parola "sacrificio", che vanno fin troppo insieme congiunte e che paiono bruciare sulle loro labbra?... 

Eccoli, ora, tutti fieri e contenti di avere a disposizione una serie di designazioni. 

Ne traggono l'illusione di una felice libertà: la libertà di poter infine abbagliarci con i loro sproloqui. 

Che gioia essersi liberati della Santa Obbedienza! 
Ah, poter inventare « pasti » e brindisi, banchetti e canti, gesti e danze! 

Ma che pena constatare che i protestanti non hanno nemmeno tentato di profittare delle nostre vigliaccherie per venire a noi da veri fratelli! 

Se noi l'ignoriamo, essi però sanno che messer Lutero non sarebbe ancora soddisfatto, perché quella Roma che per lui era la Rossa Prostituta, egli la voleva morta e sepolta. 

Fintanto che ci sarà un cattolico sulla terra, messer Lutero non sarà soddisfatto. 

Avviso ai ciechi: quando un cieco conduce un altro cieco, cadono entrambi nella fossa dei serpenti.”  Marie Carré 
AC

Foto 2: CHIRE' ( QUI )