Ottima Notizia che riprendiamo da Il Timone e dal sito (di una missione francese nel Benin) in cui fu dato annuncio.
Il vescovo Aristide Gonsallo, 50 anni, di Porto-Novo (nel Benin, appunto) nell’Africa occidentale, con un decreto del 09 maggio 2017 ha ricordato che la talare è l' "abbigliamento ordinario" per il clero come segno e testimonianza di appartenenza a Dio.
Il vescovo quindi, codice di diritto canonico alla mano(1)" ha ribadito e ordinato che essa è obbligatoria durante l'amministrazione dei sacramenti, in particolare la Messa e qualsiasi altra liturgia, durante le riunioni ufficiali di chierici, quando un prete visita il vescovo, ogni volta che viene interpellato per via del suo ministero e ogni volta che la sua identità come prete potrebbe essere messa in discussione.
Da notare che il vescovo è giovane e quindi al di sopra di ogni sospetto "nostalgico". Egli è stato consacrato il 19 dicembre 2015 per la diocesi di Porto-Novo. precedentemente è stato parroco nella diocesi di Parakou; e ha tenuto corsi di insegnamento presso il seminario Providentia Dei.
Bravo, Eccellenza.
(1) Cod. Dir. Can., can. 284 - I chierici portino un abito ecclesiastico decoroso secondo le norme emanate dalla Conferenza Episcopale e secondo le legittime consuetudini locali.
Cod. Dir. Can., can. 669 - §1. I religiosi portino l'abito dell'istituto, fatto a norma del diritto proprio, quale segno della loro consacrazione e testimonianza di povertà.
§2. I religiosi chierici di un istituto che non ha abito proprio adotteranno l'abito clericale a norma del can. 284.
Il vescovo quindi, codice di diritto canonico alla mano(1)" ha ribadito e ordinato che essa è obbligatoria durante l'amministrazione dei sacramenti, in particolare la Messa e qualsiasi altra liturgia, durante le riunioni ufficiali di chierici, quando un prete visita il vescovo, ogni volta che viene interpellato per via del suo ministero e ogni volta che la sua identità come prete potrebbe essere messa in discussione.
Da notare che il vescovo è giovane e quindi al di sopra di ogni sospetto "nostalgico". Egli è stato consacrato il 19 dicembre 2015 per la diocesi di Porto-Novo. precedentemente è stato parroco nella diocesi di Parakou; e ha tenuto corsi di insegnamento presso il seminario Providentia Dei.
Bravo, Eccellenza.
Roberto
_____________________________(1) Cod. Dir. Can., can. 284 - I chierici portino un abito ecclesiastico decoroso secondo le norme emanate dalla Conferenza Episcopale e secondo le legittime consuetudini locali.
Cod. Dir. Can., can. 669 - §1. I religiosi portino l'abito dell'istituto, fatto a norma del diritto proprio, quale segno della loro consacrazione e testimonianza di povertà.
§2. I religiosi chierici di un istituto che non ha abito proprio adotteranno l'abito clericale a norma del can. 284.
Qui il documento firmato dal vescovo.
decreto 9/2017
Sulla regolamentazione dell'uso dell'abito talare nella diocesi di Porto-Novo
Cari reverendi,
nel corso di questo anno pastorale 2016-2017, abbiamo voluto Chiesa Famiglia della diocesi di Porto Novo risvegliare i vari doni che il Signore ha fatto per ciascuna delle sue figlie e dei suoi figli. Tra gli altri doni di Dio, noi possiamo contemplare e ammirare la fede dei fedeli di questa diocesi.
Come un dono prezioso di Dio agli uomini, la fede è un modo per conoscere meglio Dio e amarlo. Certamente la maturità e la forza della fede di una chiesa si misura in primo luogo dalla sua capacità di comunicare la fede professata, la fede celebrata e la fede vissuta, ma si esprime e si manifesta anche con la qualità delle sue opere di carità come lo dice bene bene l'apostolo Giacomo: "Tu pretendi di avere fede, io invece la metto in pratica; provami la fede senza le opere e io usero le mie opere per provare la mia fede ". (Jc 2, 18)
La fede opera per mezzo dell'amore e la carità esprime e sostiene la fede. Il completamento del lavoro di evangelizzazione della diocesi di Porto Novo iniziato dai pionieri di ieri e continuato dalla dedizione dei Pastori e dagli operatori pastorali di oggi deve essere sostenuto non solo dalla fede, ma dal carità di ciascuno
In virtù di queste considerazioni,
in conformità con le disposizioni dei canoni 284, 669 del Codice di diritto canonico in vigore,
1 - il normale abito ecclesiastico di qualsiasi chierico (diocesani, religiosi, membro di una società clericale di vita apostolica) nella diocesi di Porto-Novo è solo la veste talare;Io decreto:
2 - indossare la talare è obbligatorio:
Per la celebrazione o la somministrazione di ogni sacramento e specialmente l'Eucaristia;
Per la celebrazione di qualsiasi paraliturgia;
In ogni incontro dei chierici e in qualsiasi riunione con la partecipazione del clero
sia alivello diocesano o parrocchiale decanale sia per la concelebrazione della Messa, il presbiterio, e gli incontri di decanato;
Nei luoghi in cui i fedeli sollecitano il clero per l'esercizio del ministero sacerdotale;
Venendo al vescovado, qualunque sia il tempo e la ragione;
In ogni luogo in cui l'identità del sacerdote può essere messa in discussione
Auspicando che indossare la tonaca metta in evidenza, all'interno della comunità cristiana, la pubblica testimonianza che ogni sacerdote deve dare la propria identità e speciale appartenenza a Dio, Vi assicuro la mia comunione orante con Gesù per mezzo di Maria.
Porto-Novo, 9 maggio 2017
† Aristide GONSALLO
Vescovo di Porto Novo
bene così
RispondiEliminaFinalmente un uomo , Uno che legge ed applica le regole specialmente se sono nero su bianco .
RispondiEliminaAnche questo fa parte della fedelta' .
Certo e' un sacrificio specialmente quando fa caldo , a maggior ragione si dimostra di riamare l'Amore .
Con S. Felice da Cantalice esclamiamo volentieri : Deo Gratias !
Se La Chiesa continua di questo passo il velo lo porteranno solo le musulmane e le crocerossine. Molti Ordini femminili vestono gonne di jeans e maglie di cashemire capelli con la messa in piega bora tracolla e calzature della Valleverde. Potrebbero rindossare le divise delle singole congregazioni e i soldi risparmiati devolverli a theleton. Vanno ai Capitoli a riempire pagine bianche di luoghi comuni, basta leggere alcuni resoconti o documenti usciti da quei consessi. Indaffarate a passare da un convegno del vuoto ad un seminario del nulla. Con quel falso ipocrita buonismo che usano all'esterno a cui fa da contraltare l'assoluta mancanza di Carità all'interno dei conventi o degli Istituti dove vivono
RispondiElimina