Proponiamo per intero l'intervista della notizia, da noi presa da Tosatti e anticipata qui, secondo cui anche il Card. Martino ha dato supporto ai dubia, rivenendoli leciti.
“L’intervista a La Fede Quotidiana 16.12.2016
al cardinale Renato Raffaele Martino.
al cardinale Renato Raffaele Martino.
Eminenza, in Italia aumentano i matrimoni al Comune rispetto a quelli religiosi. Qual è secondo lei il motivo?
” Diciamo subito che è una brutta realtà. Ritengo che la causa sia il progressivo allontanarsi della gente dalla fede. Duro affermarlo, ma avviene questo. Bisogna riconoscere che in Europa stiamo scivolando poco alla volta nel paganesimo, domina un clima secolarizzato che non favorisce la ricerca del sacro”.
Qualche osservatore ha sostenuto che è meglio di niente il matrimonio civile rispetto alla convivenza. Condivide?
” Le due cose, osservate dal punto di vista della fede, pari sono. Cioè, sia il matrimonio al Comune che la convivenza sono irregolari. Il solo matrimonio per un credente è quello sacramento contratto al cospetto di Dio, non ne esistono altri. Questo se ragioniamo da credenti”.
Crescono i divorzi…
” Anche questo dato va letto in continuità con quello che affermavo prima. La gente si ritiene libera di fare quello che vuole. Spesso ci si sposa con troppa fretta, i nubendi non sono bene istruiti sulla importanza del passo che compiono con il sacramento del matrimonio. Probabilmente occorre maggior catechesi e più approfondita”.
Aborto. Di recente il Papa con una lettera apostolica ha conferito a tutti i sacerdoti la facoltà di assolvere dal peccato di aborto. Qual è la sua idea?
” Prima di tutto voglio ribadire un fermo no ad ogni pratica abortiva. L’ aborto è sempre inaccettabile, anche nel quadro della politica di contenimento delle nascite. Non può essere accolto, perché è un omicidio”.
Da qualche parte si è detto che dare ai preti la facoltà di assolvere dal peccato di aborto ( dunque non considerandolo più riservato) può creare l’ idea di un rilassamento…
” Il rischio di lanciare tale messaggio esiste. La gente, specie in questo contesto tanto secolarizzato può intendere quanto diceva lei e basti vedere le reazioni e le interpretazioni date dagli organi di informazione. Sono certo che non era e non è questa la intenzione del Papa e infatti nel documento l’ aborto rimane peccato gravissimo. Ma è un pericolo da non scartare”.
Dubia del quattro cardinali, che cosa ne pensa?
” Che non ci vedo nulla di male. E’ lecito in tema di dottrina rivolgere al Papa un parere ed è anche giusto rispondere”.
Comunione ai divorziati risposati civilmente si può dare?
” No, la dottrina non è cambiata e non cambia. Il matrimonio sacramento è indissolubile. Certamente quel caso per caso di cui parla Amoris Laetitia può prestarsi ad interpretazioni dubbiose, anche se comprendo l’ ottica pastorale seguita”.
Grazie, eminenza per le sue chirissime precisazioni. I tanti cardinali e vescovi che la pensano allo stesso modo non abbiano paura ed intervengano prima che sia troppo tardi! La Chiesa nella sua tormentata storia si è sempre salvata riaffermando la dottrina di sempre.
RispondiEliminaPeccato che il Cardinale non si sia posta la domanda del perche' i fedeli si prendano certe liberta' a riguardo dei scramenti ,matrimonio e aborto. La rigidita' di posizione, come hanno fatto i cardinali del "dubia", e spero proprio che il Santo Padre non scenda al loro livello e non risponda, fanno si che i fedeli prendano le decisioni in accordo sulla propria coscienza e non sulla dottrina ufficiale della Chiesa; troppi cardinale e vescovi vivono nel passato, e si dimenticano delle parole del Papa che la Chiesa e' come un ospedale e (non come un giardino); che male c'e' dunque di assolvere una persona pentita dei propri peccati? La certezza nella assoluzione sacramentale e' stata tramandata egualmente sia ai vescovi che ai preti; e' come dire: si ci credo, pero' e' quel perenne pero' che penso si sia insinuato nei vari strati clericali, o si l'infallibilita papale,( pero') il sacramento del matrimonio, pero' il sacramento della penitenza, pero'. PAX
RispondiEliminaCirconlocuzioni che non tengono conto della dottrina di sempre alla quale i cristiani ( e, guarda caso, anche Pietro che dovrebbe confermarli nella fede) devono attenersi. Bergoglio è equivoco (in modo ci si possa giocare sopra), tra l'altro, proprio circa le condizioni necessarie per riammettere i divorziati risposati ai sacramenti, mai negati dalla Chiesa a chi si pente e ripara il mal fatto con una condotta di vita opposta al peccato che ha commesso. La Chiesa è si un ospedale ma, dove si ammonisce il malato che se continuerà a fare quello che ha fatto la malattia si ripresenterà. Infatti un medico è autorizzato a lasciare colui che non vuole aderire alle sue cure.
Elimina“Un Gesù che sia d’accordo con tutto e con tutti, un Gesù senza la sua santa ira, senza la durezza della verità e del vero amore, non è il vero Gesù come lo mostra la Scrittura, ma una sua miserabile caricatura.
EliminaUna concezione del ‘vangelo’ dove non esista più la serietà dell’ira di Dio, non ha niente a che fare con la vangelo biblico. Un vero perdono è qualcosa del tutto diverso da un debole ‘lasciar correre’.
Il perdono è esigente e chiede ad entrambi – a chi lo riceve ed a chi lo dona – una presa di posizione che concerne l’intero loro essere. Un Gesù che approva tutto è un Gesù senza la croce, perché allora non c’è bisogno del dolore della croce per guarire l’uomo.
Ed effettivamente la croce viene sempre più estromessa dalla teologia e falsamente interpretata come una brutta avventura o come un affare puramente politico. La croce come espiazione, la come come “forma” del perdono e della salvezza non si adatta ad un certo schema del pensiero moderno.
Solo quando si vede bene il nesso fra verità ed amore, la croce diviene comprensibile nella sua vera profondità teologica. Il perdono ha a che fare con la verità e perciò esige la croce del Figlio ed esige la nostra conversione. Perdono è appunto restaurazione della verità, rinnovamento dell’essere e superamento della menzogna nascosta in ogni peccato.
Il peccato è sempre, per sua essenza, un abbandono della verità del proprio essere e quindi della verità voluta dal Creatore, da Dio”.
Joseph Ratzinger (“Guardare a Cristo”, pag. 76, Jaca Book 1986 )
P.S. : Io però prego e spero che si trovi una sintesi .
L'idea dell'ospedale da campo è bellissima ma non può che essere coniugata con la dottrina di sempre !
Mi dispiace per il signor Fodde, ma Gesù nei Vangeli è molto chiaro e tutti dobbiamo attenersi a quel che ha detto. Non alle nostre soggettive (e spesso sbagliate) idee. Altrimenti non siamo cristiani. Il Cardinale ha sacrosanta ragione. Giorgio
RispondiEliminaAnch'io condivido gli ultimi due commenti.
RispondiEliminaMi fanno paura quelli che non vedono (o non vogliono vedere) la differenza tra le due posizioni opposte nella A.L.
Forse, invece di confrontarle con il Vangelo alla mano, lo fanno con i libri di qualche cardinale che di cattolico non ha assolutamente nulla.
Effettivamente chi è Francesco I per rispondere?
RispondiEliminaAppunto, se non risponde, chi è?
RispondiEliminaVedono la pagliuzza (AL) e non la trave (CVII)
RispondiEliminaCon il postCVII vorrai dire.
RispondiEliminaNo proprio con il CVII la fonte di tutti i mali. Inutile che lo neghiate, è come mettere in giro i virus dell'influenza e poi meravigliarsi se qualcuno si ammala.
EliminaNo proprio il Concilio, causa di tutti i mali! E' come mettere virus nell'aria e poi meravigliarsi se qualcuno si ammala di broncopolmonite!
EliminaIo non vedo nessuna trave nel CVII ne nel post CVII : potete dirmi in sintesi ?
RispondiElimina