Con celia, da leggere per "castigare ridendo mores"
Roberto
Di Vittorio Feltri, di Libero del 27.12.2016
Perché, Eugenio, fai così? Perché tu che hai avuto tutto dalla vita,
ti vuoi dotare infine anche di orecchie d' asino sia pure aureolate? Sei
stato fascista, poi azionista, perché ora ambisci a fare il sacrista
senza neanche aver fatto le scuole serali di dottrinetta all' oratorio?
Punti a un sacello in cattedrale, dove deporre le ossa come Ser
Ciappelletto, che si beffò dei frati per farsi tumulare in odore di
santità? La strada promette bene: disquisisci da pari a pari con il
Pontefice, il quale si rivolge a te dal basso in alto. Ma ho il dubbio
sottile che l' astuto gesuita ti voglia adescare alla fede cattolica
abusando della tua vanità, di cui sei ricco forse addirittura come di
euro e dollari.
Mi sto rivolgendo, come avrete capito, a Eugenio Scalfari, il quale
alla vigilia di Natale ha voluto anticipare la predica del suo amico
Francesco, magari per vedere se la copia tutta o solo qua e là. In
fondo, c' è una certa coerenza ascensionale. Mica male passare da
suggeritore di De Mita e Rutelli a paroliere del Papa, senza spostarsi
se non
impercettibilmente dal suo trono di ateo. Non cessa ogni volta di dichiarare che non crede in Dio. Lo capisco: dato che c' è già lui, non si capisce la necessità di guardare più in su. Ma allora perché la fa così lunga? Ama farsi sedurre, lasciarsi tentare. E per alzare il prezzo, sdottoreggia.
Come però, ancora pochi giorno fa, ha notato su Libero il nostro Antonio Socci, il fondatore di Repubblica falla di frequente. Stavolta è scivolato sull' abc del catechismo, come scrivere squola e pretendere di fare l' Alberto Manzi; discutere con Einstein, e cascare sulle tabelline.
impercettibilmente dal suo trono di ateo. Non cessa ogni volta di dichiarare che non crede in Dio. Lo capisco: dato che c' è già lui, non si capisce la necessità di guardare più in su. Ma allora perché la fa così lunga? Ama farsi sedurre, lasciarsi tentare. E per alzare il prezzo, sdottoreggia.
Come però, ancora pochi giorno fa, ha notato su Libero il nostro Antonio Socci, il fondatore di Repubblica falla di frequente. Stavolta è scivolato sull' abc del catechismo, come scrivere squola e pretendere di fare l' Alberto Manzi; discutere con Einstein, e cascare sulle tabelline.
Il compianto cardinale Giacomo Biffi, che - siccome mi conosceva poco
- mi voleva bene, si arrabbiava molto con i teologi della domenica che
scrivevano sui giornali. Diceva: Nessuno lascia scrivere di calcio chi
non distingue tra un corner e un rigore. Invece sulla Chiesa pontificano
tutti e sono asini. Ecco, siamo al caso Scalfari. Non mi ergo a
studioso, utilizzo le mie qualifiche di chierichetto dismesso. Non lo
faccio per gareggiare con lui in sapienza biblica, con quella barba può
dire ciò che vuole, ma per propormi come correttore di bozze, perché ho
qualche ora libera e vorrei arrotondare.
1) Scrive Eugenio: Sono andato a rileggermi i quattro Vangeli
sinottici del Nuovo Testamento, che costituiscono la sostanza della vita
di Gesù Cristo. Tutti sappiamo che i Vangeli sono quattro. Perché
aggiunge l' aggettivo sinottici?
Lo spiega più avanti. I Vangeli sinottici, cioè quelli riconosciuti dalle Autorità successive alla prima generazione cristiana, sono quattro. Accertato che sono quattro, proprio quattro, con tutto il greco che ha studiato dovrebbe sapere che sinottici viene dal greco synoptikós, sguardo d' insieme, da cui sinossi. Pertanto sono Vangeli sinottici i Vangeli di Matteo, Marco e Luca che rivelano un notevole parallelismo e una stretta affinità e concordanza tanto da poter essere pubblicati in sinossi a colonne affiancate (Treccani: ce l' ho, gliela posso vendere a buon prezzo).
Lo spiega più avanti. I Vangeli sinottici, cioè quelli riconosciuti dalle Autorità successive alla prima generazione cristiana, sono quattro. Accertato che sono quattro, proprio quattro, con tutto il greco che ha studiato dovrebbe sapere che sinottici viene dal greco synoptikós, sguardo d' insieme, da cui sinossi. Pertanto sono Vangeli sinottici i Vangeli di Matteo, Marco e Luca che rivelano un notevole parallelismo e una stretta affinità e concordanza tanto da poter essere pubblicati in sinossi a colonne affiancate (Treccani: ce l' ho, gliela posso vendere a buon prezzo).
2) Dalla frase citata, si evince la convinzione di Scalfari secondo
cui sinottico vuol dire approvato, ufficiale, in contrapposizione ad
apocrifo. In realtà i Vangeli canonici sono quattro, mentre i sinottici
sono tre.
3) Scalfari aggiunge un dato nuovo. Dice che l' apostolo Giovanni è
stato il segretario di Giovanni Battista. Viveva nel deserto, avvolto di
pelli, mangiava locuste, ed ora si scopre che aveva un segretario. Dava
la caccia ai grilli? Il Vangelo - che lui dice di aver riletto -
sostiene che Giovanni e Andrea erano soci insieme ai loro fratelli
Giacomo e Simone di una cooperativa di pescatori a Cafarnao (lo racconta
lo stesso Giovanni nel suo Vangelo, il famoso quarto sinottico
scalfariano).
Questo mi ha fatto credere che Francesco lo prenda amorevolmente per
il sacro culo. Io non pretendo di correggere Eugenio il Teologo: quando
disquisisce sopra il settimo cielo tocca dei vertici di salmologia
impanata che non arrivo a sfiorare neppure cavalcando l' ippogrifo, che
di certo Scalfari tiene al pascolo in uno dei suoi poderi e villoni. Ma
su questioni di bassa manovalanza, tipo leggere, ci arrivo.
Certo che salta fuori da questo Natale una splendida coppia.
Francesco invita a frequentare gli ultimi, i disgraziati sui barconi, fa
venire i senza tetto a mangiare al suo desco il panettone nel giorno
del suo compleanno. Ma poi passa le sue ore migliori con il giornalista
più ricco della storia, che la sera andava in Via Veneto e assai meno
dove bazzicano a Termini i barboni; e ai canotti dei profughi ha sempre
preferito i piroscafi del principe Caracciolo. E ai sinottici ha sempre
preferito gli attici.
Gelosone il san Feltri
RispondiEliminaOttimo articolo invece!
RispondiEliminaIl catechista di Scalfari è Bergoglio... questi sono i risultati.... e non siamo eppure alla prima comunione, quando arriva alle lezioni per la cresima imparera anche lui a bestemmiare in stile argentino.
RispondiEliminaBeh d'altronde El Papa ha scelto come capo dei vescovi un tale che e' convinto che Dio ha risparmiato Sodoma e Gomorra, invece di incenerirle. Quindi Scalfari e' in buona compagnia. Come dice Blondet, l'ignoranza e' contagiosa.
RispondiEliminaCi sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
RispondiEliminaIl duetto stonato tra Scalfari e Bergoglio voluto da quest'ultimo, come una castagnola all'inizio del pontificato, è un ignobile esibizione sulla testa della Chiesa la cui sacra dottrina viene portata in uno spettacolo di piazza e svuotata.
RispondiEliminaEra meglio che taceva Scalfari,questi di sinistra col portafoglio pieno...
RispondiElimina....dalla Parola di Dio alla parola di Scalfari!!
RispondiEliminaFeltri da quanto scrive non è per niente inFeltri-to come il cervello del suo anziano collega che davvero è in leggibile quando con la supponenza che da sempre lo distingue scrive strafalcioni in materia di Dottrina quali neanche un testimone di Geova oserebbe. Il brutto poi è che li vorrebbe ammantare del dogma..... parola di Scalfari! ;-)
RispondiEliminagianluca
Rivoglio i pievani pre-conciliari!
RispondiElimina"Ma ho il dubbio sottile che l' astuto gesuita ti voglia adescare alla fede cattolica" sarebbe bello ed evangelico, ma mi sa che sarebbe troppo sottile. Il proselitismo è una sciocchezza.
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