Grazie alla traduzione dell'amico Giovanni - che rigraziamo caldamente - pubblichiamo un interessantissimo articolo su Madre Angelica - la fondatrice della potente TV cattolica EWTN - e le sue diatribe sulla liturgia con il suo vescovo e con una parte della conferenza episcopale USA. L'articolo è stato pubblicato inizialmente in inglese su New Liturcical Movement.
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Pubblicato il 3 agosto 2016 13:00
L’autrice di questo articolo che ospitiamo è la scrittrice Roseanne Sullivan, che aveva già condiviso altri articoli con noi in precedenza; il motivo di interesse consiste, come ella scrive qui di seguito, nel fatto che il testo "illustra chiaramente alcune diffuse incomprensioni sulle reali intenzioni del Concilio Vaticano II riguardo la liturgia."
Nel 2006, Raymond Arroyo, redattore del notiziario della EWTN e biografo di Madre Angelica, ha raccontato una storia particolarmente affascinante, tra le molte, in “Madre Angelica: la storia notevole di una suora, la sua forza, e un network di Miracoli”. Ho intenzione di raccontare qui i punti salienti di questa storia perché riguardano l’attuale controversia sulla Messa celebrata ad orientem. Questa storia è particolarmente rilevante ora perché spiega come i vescovi della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) hanno dato battaglia a Madre Angelica dopo che ella ha indicato alle sue Francescane Missionarie del Verbo Eterno di abbandonare l'uso esclusivo della lingua volgare, di cantare il canto gregoriano, di far celebrare ad orientem nelle Messe trasmesse da EWTN.
E voglio anticiparvi la fine della vicenda, con alcuni frammenti di una recente intervista che ho fatto a Raymond Arroyo: ci spiegano come i conflitti liturgici tra la Madre e i vescovi americani sono terminati con una sua vittoria completa durante la Messa funebre della medesima Madre Angelica.
Madre Angelica e Raymond Arroyo
La storia illustra
vividamente alcune incomprensioni molto diffuse sulle reali intenzioni del
Concilio Vaticano II riguardo liturgia. Il conflitto inizialmente è nato perché
Madre Angelica era angustiata per i cambiamenti nelle traduzioni in inglese,
fatte per esprimersi con un linguaggio più "inclusivo", che i
vescovi, tra gli altri, dicevano essere stati progrttati nei primi anni '90.
La Madre ha incaricato alcune delle sue Povere Suore Clarisse dell'Adorazione Perpetua di studiare il documento del Vaticano II sulla liturgia, la Sacrosanctum Concilium, e le relative decisioni da parte del Vaticano; hanno scoperto che l'uso del latino e del canto gregoriano e così come la celebrazione della Messa ad orientem non vennero mai proibiti. Coloro che frequentano il sito New Liturgical Movement, i membri della Church Music Association of America e molti altri sono consapevoli di questo da anni, ma il cattolico medio, per non parlare, a quanto pare, del sacerdote medio e del vescovo medio, apparentemente non hanno mai sentito parlare dei fatti in questione, e Madre Angelica e le sue suore dovettero scoprirlo da sé, e per legittima difesa.
Come ha scritto Raymond Arroyo, "Le suore hanno scoperto che il Concilio Vaticano II non aveva mai previsto un abbandono totale del latino nella nuova Messa. Al contrario, il Concilio e i documenti pontifici hanno incoraggiato il mantenimento del latino e l'uso del canto gregoriano nella rinnovata Liturgia. . . ".
Le Messe trasmesse da EWTN sono regolarmente celebrate secondo il Messale di Paolo VI, in quella che Papa Benedetto XVI ha poi chiamato la Forma Liturgica Ordinaria e che Arroyo ha indicato come la Nuova Messa. Nella cappella della EWTN a Birmingham (Alabama), i frati cominciarono a cantare l'Ordinario del Messa in latino. E a celebrare la Messa ad orientem.
Arroyo ha scritto, "Anche se nel
monastero si celebrava la nuova Messa del Vaticano II, il prete che dava le
spalle al popolo, la musica del servizio liturgico, e le vecchie devozioni
erano spesso scambiate come un ritorno a un'epoca passata. In effetti, ciò è
stato molto più vicino al rinnovamento previsto dal Concilio Vaticano II - e vennero
raggiunte quasi tutte le diocesi d’America ".
La maggior parte dei vescovi americani si lamentarono. Un sacerdote della USCCB ha commentato che a loro non piaceva "il suo tipo di teologia". Ma, come ha scritto Arroyo, il vescovo locale di Madre Angelica, Monsignor David Foley, che era stato insediato a Birmingham nel 1994, era dalla sua parte, almeno circa l'uso del latino e del canto. Arroyo ha citato il vescovo Foley che ricorda: "Loro non hanno gradito l’inserimento del latino. Ma ad ogni vescovo che obiettava, rispondevo, 'non mi interessa. Mi piace.' ". Prosegue: "Per dimostrare la potenza di EWTN e di Madre Angelica: quando venni qui la prima volta la gente diceva 'Perché stanno facendo il Kyrie ... Perché stanno facendo l'Agnello di Dio come Agnus Dei?'” Il vescovo Foley ha anche aggiunto ad Arroyo "Ma se si va in molte chiese, oggi, si sta cantando l'Agnus Dei e il Kyrie. Non l’avrebbero mai fatto se non fosse stato per EWTN".
L'USCCB non poteva prendere alcuna azione in questa materia, perché il vescovo di Madre Angelica aveva sostenuto tali modifiche. Ma il vescovo Foley in seguito si scontrò con Madre Angelica a motivo della celebrazione ad orientem della Messa.
Le linee di battaglia sulla celebrazione ad orientem sono state elaborate nel 1999 durante la preparazione per la dedicazione del Santuario del Santissimo Sacramento che Madre Angelica aveva costruito a 75 miglia di distanza dalla EWTN. Il vescovo Foley era progressivamente diventato molto legato alla EWTN, dove venne anche ospitato il suo programma. In passato egli aveva celebrato la Messa ad orientem nella piccola cappella della EWTN per parecchi anni, con la motivazione che "il celebrante doveva dare le spalle ai fedeli, al fine di stare di fronte alle suore che sedevano dietro la pala dell'altare".
Tuttavia, egli rifiutò di celebrare la Messa ad orientem alla consacrazione del Santuario. Il vescovo Foley disse ai frati che la sua motivazione per celebrare la Messe dando le spalle ai fedeli non era più valida nella cappella Santuario, dove le monache stavano sedute dietro una grata dorata del chiostro alla destra dell'altare. Madre Angelica gli rispose che un orientamento ad populum del sacerdote avrebbe "offeso la progettazione architettonica della cappella e rotto una tradizione di 145 anni del suo ordine."
Monsignor Foley si oppose consultando l'Ufficio liturgico della USCCB, e poi affermando la sua autorità di vescovo sulla Madre. Spiegò la sua posizione contro la celebrazione ad orientem dicendo che "non era la norma usata dal Papa, dai vescovi, o dai sacerdoti di Birmingham."
Nella sua risposta a questa ultima bordata, la Madre dimostrò la sua temerarietà. Ribatté che il vescovo era stato "male informato dai suoi canonisti che aveva consultato". Protestò che la legge della Chiesa permette ai sacerdoti di celebrare in entrambi i modi durante la Messa, e che poteva testimoniare come il Santo Padre Giovanni Paolo II avesse celebrato la Messa ad orientem nella sua cappella privata.
A monsignor Foley non piacque sentirsi sfidato nel suo ruolo di capo liturgico della diocesi, e non avrebbe fatto marcia indietro. Il 18 ottobre 1999 promulgò una legge che vietava la celebrazione ad orientem nella diocesi di Birmingham. In una lettera successiva ai sacerdoti della diocesi, monsignor Foley si riferisce alla celebrazione ad orientem come "una dichiarazione politica che divide il popolo" ed inoltre definisce "un'innovazione illecita o un sacrilegio" un prete che "volta le spalle alla gente." Ogni prete che avesse sfidato il decreto del Vescovo Foley avrebbe affrontato "la sospensione o la rimozione dell’incarico". Il decreto doveva di entrare in vigore tre giorni prima della data programmata per la consacrazione del Santuario.
La Madre fece appello a Roma. Mandò
due dirigenti della EWTN a consegnare a mano delle lettere alle congregazioni
vaticane competenti per la Messa e per la Dottrina della Chiesa. Sapeva che il
cardinale Ratzinger era dalla sua stessa parte.
Il futuro Papa Benedetto XVI fu il prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1981 fino a quando venne eletto al soglio pontificio nel 2005. E, come Arroyo ha scritto, "il cardinale Ratzinger stava sostenendo da lungo tempo i vantaggi della celebrazione ad orientem del sacerdote, sottolineando la sua efficacia teologica - principalmente l'orientamento unitario del sacerdote e del popolo che offrono il sacrificio a Dio piuttosto che l'uno all'altro ".
Il Vaticano risponde con alacrità
Un fax giunse con velocità senza precedenti da parte del notoriamente attendista Vaticano. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha condannato tale proibizione. Nel fax si legge:
1. Nessun presunta consuetudine può intervenire contro la libertà del celebrante di celebrare la sacra Liturgia in accordo con le rubriche del Messale Romano.
2 [...] Dopo aver sentito il parere della Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha espresso a questa Congregazione le proprie gravi preoccupazioni, questo dicastero ha concluso che i singoli Vescovi diocesani non possono vietare celebrazione della sacra liturgia rivolta verso l'abside (ad orientem), e, pertanto, si deve rispettosamente chiedere a Vostra Eccellenza di ritirare questo Decreto, perché è contrario alla ius commune per quanto riguarda la materia liturgica.
Per accorciare un po' questa lunga storia, monsignor Foley perse quella battaglia, ma prima che fosse completamente finita, assestò un colpo di coda. Egli non poteva vietare di celebrare la Messe ad orientem, ma poteva vietarne e ne vietò la ripresa televisiva, basandosi sull’asseto che tale tipo di celebrazione della Messa in telediffusione potesse danneggiare l'unità dei fedeli.
Nella piccola cappella presso gli studi EWTN a Birmingham, i frati iniziarono a celebrare la Messa di fronte ai fedeli ogni volta che veniva trasmessa, perché il loro Vescovo così aveva ordinato. Si è continuato a celebrare una bellissima e riverente forma ordinaria di Messa rivolta ad orientem presso il Santuario del Santissimo Sacramento, ma senza venire teletrasmessa. Io ci sono andato per un po’.
Dopo che il vescovo Foley si ritirò nel 2005, il divieto di trasmettere la Messa celebrata ad orientem è stato revocato dal vescovo successore a Birmingham, Robert J. Baker, S.T.D.
Battaglia finita e vittoria
Nel corso di una recente intervista che ho avuto con Arroyo riguardo il sequel della biografia “Madre Angelica, il suo grande silenzio: Gli ultimi anni e il lascito Vivente” per un prossimo articolo nel numero di agosto di “Homiletic and Pastoral Review”, gli ho chiesto delle battaglie che la Madre ebbe con i vescovi e il gravame che quelle battaglie le hanno richiesto. Ecco alcuni estratti dell'intervista.
Sullivan: Lei scrisse su quella che viene comunemente chiamata
"esperienza di pre-morte", nel 2001, in cui la Madre disse di aver
lasciato il suo corpo tre volte e che dopo essere tornata disse che non aveva
più paura della morte; è significativo il fatto che ella aggiunse anche di non
aver più paura nemmeno dei vescovi! Domanda: Avete nuove informazioni circa le
sue battaglie con alcuni membri della gerarchia ecclesiastica che la colpirono?
Arroyo: "Psicologicamente e fisicamente, fu una dura prova. Un conto è quando queste cose succedono con la gente al di fuori della Chiesa, ma la Madre stava combattendo una guerra su due fronti, perché lei stava lottando contro quelli al di fuori della Chiesa, e contemporaneamente stava scontando con alcuni che sono dentro la Chiesa.
L’ictus probabilmente non le sarebbe successo se non fosse stata sotto tale stress e costrizione. "
Sullivan: lei scrisse nella prima biografia riguardo la lotta che ebbe
con alcuni vescovi americani che stavano per lanciare un altro network
cattolico. Alcuni di loro espressero la loro avversione per ciò che un prete
chiamò “il suo tipo di teologia”. Adesso sembra che ella abbia vinto sui suoi
oppositori e che “il suo tipo di teologia” sia stato accettato. Domanda: può
aggiungere ulteriori dettagli circa questi tipi di battaglie che lei affrontò e
il loro esito dopo la prima biografia?
Arroyo: "La [prima] biografia è abbastanza conclusiva su quelle
battaglie. Ha davvero vinto su tutti loro secondo la mia opinione. Le cose per
cui ha combattuto, il rosario, l'adorazione eucaristica, il latino nella Messa
... queste cose erano considerate reliquie di un'altra epoca, destinate a non
essere mai più riviste. Madre Angelica non solo le tenne in vita, ma le ha rese
popolari. Ha messo tutte quelle devozioni davanti agli occhi della gente in
modo che potessero vedere quello che era loro mancato.
Ricordate che condusse una battaglia titanica con il suo vescovo locale, Monsignor David Foley, verso la fine della sua vita attiva. Egli non voleva che la Messa ad orientem fosse teletrasmessa, col sacerdote che dava le spalle agli spettatori. [E ai confratelli vescovi di Foley nella USCCB non piaceva l'uso del latino nelle Messe della EWTN]. La Messa doveva essere in lingua inglese.
Beh, ho riso un po' al suo funerale perché ho visto monsignor
Foley lì sull'altare. E ho pensato dentro di me che solo Madre Angelica avesse
potuto architettare questo. Non solo è stata celebrata una Messa in latino,
rivolta ad orientem, ma è stata
trasmessa in televisione, e un arcivescovo l’ha celebrata. Solo la Madre
avrebbe potuto riuscirci. "
E come Arroyo dice in una successiva e-mail possiamo metterla in questo modo: "La Madre non solo è riuscita a far celebrare ad orientem una Messa in latino teletrasmessa, ma Foley ha avuto un posto in prima fila in essa".
Durante il funerale di Madre Angelica ho postato un Tweet con uno screenshot dalla Messa.
Avevo sperato che potesse essere una Messa tradizionale di
Requiem; mentre è stata una Messa secondo la forma ordinaria, ma splendidamente
devota, con l’ordinario cantato in latino così come il Pater Noster, i versetti
e le risposte, concelebrata ad orientem
dall'Arcivescovo Charles Chaput, dall’attuale Vescovo di Birmingham Robert J.
Baker, dal vescovo emerito David Foley, dai frati del MFVA [Franciscan
Missionaries of the Eternal Word]della madre e da molti altri sacerdoti
associati alla EWTN.