La domenica andando alla messa... non c'è perchè la chiesa è occupata dai "migranti".
Stiamo per parlare di una chiesa, di un tempio consacrato al solo culto divino e non di una canonica parrocchiale o di altri edifici.
Stiamo per parlare di una chiesa, di un tempio consacrato al solo culto divino e non di una canonica parrocchiale o di altri edifici.
La notizia, comparsa su diversi organi di stampa, fa rattristare tutti coloro che amano la nostra Santa Madre Chiesa: domenica 5 giugno per una comunità parrocchiale di Ventimiglia non c'è stata la Messa in parrocchia perchè la " chiesa di Sant’Antonio diventa un centro di accoglienza improvvisato e autogestito."
Improvvisato? Autogestito?
Questi termini addolciti celano una più inquietante realtà :il Parroco "ha aperto le porte" della sua chiesa (costruita con i fondi dell'8/1000 dei fedeli ) a 400 "migranti" e li fa dormire e mangiare nella navata.
Così facendo sta privando i suoi parrocchiani del loro diritto di pregare e di assistere alla celebrazione della Santa Messa per la edificazione e salvezza delle proprie anime.
Certamente si dirà: di chiese ce ne sono tante altre. Giusto.
Ma forse ci sono anche tante altre sistemazioni ove ospitare i "migranti"?
Il Parroco non aveva altri posti dove ricoverarli? Oppure fa più scena e fa più notizia, per un prete venuto anch'egli "dalla fine del mondo" (il sacerdote è colombiano) ospitarli tutti in chiesa? Piaceva di più un gesto eclatante per compiacere il Vescovo (che voleva ospitare altri migranti in seminario) e il Papa?
I "migranti" (che continueremo a scrivere tra virgolette) fanno quel che una masnada di irresponsabili populisti, non importa se laici o ecclesiastici, gli permettono di fare... senza che nessuno dica loro che ci sono dei limiti precisi ed invalicabili.
Come valutare il comportamento del parroco Don Rito Alvarez il quale "non ha dato limiti di tempo alla permanenza dei "migranti" nella sua chiesa? (Inciso in onore del vero: gente del posto più informata di noi, ci dice che il parroco - raccogliendo fondi nelle proprie parrocchie della diocesi di Ventimiglia - ha realizzato molte opere di carità in Colombia per salvare i bambini dalla schiavitù connessa alla coltivazione e al traffico di cocaina, due piaghe che affliggono quella nazione. Egli ha tra l'altro istituito una scuola tecnica che insegna mestieri e lavori ai bambini e ai ragazzi strappati dall'"esercito" dei trafficanti di droga , in modo da garantire loro un futuro. Quindi certamente, onore al sacerdote per questa ottima realtà.
Ma anche il Culto a Dio è parimenti importanti, se non di più, come diceva Madre Teresa di Calcutta).
Ma anche il Culto a Dio è parimenti importanti, se non di più, come diceva Madre Teresa di Calcutta).
Gli ecclesiastici dovrebbero quindi porsi dei seri interrogativi sull'inviolabilità del tempio Santo di Dio. E comunque dovrebbero ricordarsi che la chiesa è casa di Dio, porta del cielo.
Va bene ospitare i "migranti", e in tempi come questi potrebbe anche andare bene farli dormire in chiesa. Sia come sia, sono comunque poveri uomini senza un tetto sulla testa, senza cibo, e quindi una mano è imperativo darla loro. Ma in maniera così assoluta e illimitata? E speriamo che in chiesa ci dormano e mangino solo...
Alla domenica, però, il signor Parroco avrebbe potuto far accomodare fuori i suoi ospiti almeno due ore, ri-sistemare la chiesa, e usarla per il suo scopo naturale: il culto a Dio per il bene dei suoi parrocchiani.
Da 2000 anni i Santi hanno contemplato il volto di Gesù nei" nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile" venerando in eugual maniera e con il medesimo trasporto la "Sua Casa di preghiera" in cui si adora il Santissimo Sacramento, il Corpo e il Sangue di Nostro Signore realmente presente nel Sacramento dell'Eucaristia, ivi custodito.
Da che mondo è mondo gli uomini di chiesa hanno ospitato i mendicanti e i poveri.
Sin dal Medioevo tutti i porticati davanti alle chiese medioevali (si veda S. Ambrogio a Milano, S. Michele nel Gargano, la Basilica di Assisi, S- Maria dei Servi a Bologna e lo stesso colonnato del Bernini a San Pietro, ecc) o gli ospizi accanto agli edifici sacri (S. Maria alla Scala a Siena) erano costruiti proprio per dare un riparo ai poveri, ai malati e ai pellegrini. Ma pur sempre FUORI dalla chiesa. E non si può certo incolpare gli uomini di allora di essere insensibili o politicamente scorretti. Semplicemente avevano un rispetto del sacro più forte del nostro. O forse avevano più fede. Ma tant'è, i tempi cambiano. E pure i papi.
Va bene ospitare i "migranti", e in tempi come questi potrebbe anche andare bene farli dormire in chiesa. Sia come sia, sono comunque poveri uomini senza un tetto sulla testa, senza cibo, e quindi una mano è imperativo darla loro. Ma in maniera così assoluta e illimitata? E speriamo che in chiesa ci dormano e mangino solo...
Alla domenica, però, il signor Parroco avrebbe potuto far accomodare fuori i suoi ospiti almeno due ore, ri-sistemare la chiesa, e usarla per il suo scopo naturale: il culto a Dio per il bene dei suoi parrocchiani.
Da 2000 anni i Santi hanno contemplato il volto di Gesù nei" nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile" venerando in eugual maniera e con il medesimo trasporto la "Sua Casa di preghiera" in cui si adora il Santissimo Sacramento, il Corpo e il Sangue di Nostro Signore realmente presente nel Sacramento dell'Eucaristia, ivi custodito.
Da che mondo è mondo gli uomini di chiesa hanno ospitato i mendicanti e i poveri.
Sin dal Medioevo tutti i porticati davanti alle chiese medioevali (si veda S. Ambrogio a Milano, S. Michele nel Gargano, la Basilica di Assisi, S- Maria dei Servi a Bologna e lo stesso colonnato del Bernini a San Pietro, ecc) o gli ospizi accanto agli edifici sacri (S. Maria alla Scala a Siena) erano costruiti proprio per dare un riparo ai poveri, ai malati e ai pellegrini. Ma pur sempre FUORI dalla chiesa. E non si può certo incolpare gli uomini di allora di essere insensibili o politicamente scorretti. Semplicemente avevano un rispetto del sacro più forte del nostro. O forse avevano più fede. Ma tant'è, i tempi cambiano. E pure i papi.
Ai parrocchiani di Sant'Antonio di Ventimiglia rivolgiamo la nostra cristiana solidarietà perchè, al pari dei nostri fratelli perseguitati soprattutto in Medio Oriente, non possono pregare nella "loro" chiesa parrocchiale chissà per quanto tempo ancora.
Ai chierici responsabili per quanto è avvenuto chiediamo che abbiano almeno il buon senso di tacere: ogni parola presa a prestito dal vocabolario della retorica laica sminuerebbe ancor più il dovuto rispetto che si deve ad un Consacrato.
Continueremo, come nostro dovere, a sostenere anche materialmente chi ha bisogno: il sofferente non ha nome, colore di pelle o differenza ideologica alcuna, ma rispettando la nostra Fede e i nostri luoghi di culto.
AC
Ventimiglia: Messa annullata perché la chiesa è occupata da clandestini islamici *
Messa annullata perché la chiesa è occupata da clandestini ...
Questa mattina, i fedeli che si sono presentati per la Messa hanno avuto un’amara sorpresa: era occupata dai clandestini africani.
...
E così, la Messa è saltata.
"Andate via" ha detto il parroco.
La chiesa di Sant'Antonio è ormai un dormitorio.
Una caserma per i manipoli dell’invasione. I cristiani si sono dovuti spostare alla chiesa di Roverino, quasi un chilometro più a monte.
chiesa sempre più = ONG
RispondiEliminaper esempio, questo link: http://www.maurizioblondet.it/aggredito-dai-clandestini-alla-biblioteca-sormani/
RispondiEliminaDigli che allo scopo di accoglienza ci sono tante mosche disponibili ma non mi risulta che nessuna di queste abbia aperto le porte
RispondiEliminaOttima osservazione
EliminaPreghiamo, fratelli, preghiamo!!!
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