Gli amici del CNSP ci segnalano questa bella riflessione mariana di p. Roberto Spataro, sdb. La riprendiamo con gioia: ci sembra un ottimo modo per partecipare spiritualmente alla Marcia per la Vita, in corso a Roma proprio in queste ore.
“Perché voi cattolici «adorate» la Madonna? Non sapete che è un
grave peccato, idolatria, e che è espressamente proibito dalla Bibbia?” A
queste domande, che agguerriti testimoni di geova o membri di altre
denominazioni religiose ci pongono, segue sempre una delle classiche obiezioni
da essi adoperata per insinuare il dubbio della legittimità del culto mariano:
“Non sapete che la Madonna non è Vergine? Ha avuto altri figli, come tutte le altre
donne”. E subito sciorinano i passi del Vangelo in cui si menzionano “i
fratelli e le sorelle di Gesù”. Non sono pochi i fedeli cattolici che rimangono
disorientati. Alla sensazione di amarezza, per aver ascoltato parole
irriguardose verso la Madre del Signore, può persino subentrare, insidiosa, la
domanda: “E se fosse vero quello che mi hanno detto? Non è che abbiano ragione
loro che conoscono così bene la Bibbia?”. Non c’è ragione di temere.
Ebbene, i Padri della Chiesa hanno avuto un ruolo fondamentale
anche nella comprensione del ruolo della Madonna nella storia della salvezza,
della sua dignità eccezionale, della sua intercessione superiore a quella di
tutti gli altri santi. Già molti secoli fa, essi hanno letto anche quei passi
della Bibbia che, oggi, non si sa se più per ingenuità o per ignoranza, i
testimoni di geova e gli aderenti ad altre sette, citano per sminuire la
grandezza e la bellezza della Madonna.
Per esempio, Gerolamo, grande conoscitore del mondo ebraico,
cioè del mondo del tempo di Gesù e della composizione dei Vangeli, faceva
notare che molto spesso nella Bibbia la parola “fratello e sorella” è adoperata
per indicare i consanguinei, noi diremmo oggi i cugini, le cugine, persino i
nipoti. Gerolamo, come altri Padri della Chiesa, metteva in evidenza come
sarebbe stato davvero incomprensibile se Gesù, prima di morire sulla croce, non
avesse affidato la Madre ai suoi ipotetici fratelli, anziché al discepolo
Giovanni. La spiegazione è semplice: la Madonna non aveva altri figli!
È dunque molto utile conoscere l’insegnamento dei Padri della
Chiesa per mostrare la validità del culto mariano, solidamente fondato su una
riflessione teologica che proprio loro hanno iniziato. Essi erano dotati di un
dono peculiare: erano capaci di penetrare nel cuore della Parola di Dio e di
scoprirvi tanti significati che sono come nascosti sotto il velo delle parole.
Quanto comprendevano della Scrittura comunicavano ai fedeli riuniti nelle
assemblee liturgiche per celebrare i sacramenti e per nutrirne la vita
spirituale. Non ha forse Gesù stesso promesso nel Vangelo: “Lo Spirito Santo vi
guiderà alla verità tutta intera”? I Padri della Chiesa, realmente ispirati
dallo Spirito, hanno accompagnato la Chiesa tutta nel progresso dell’intelligenza
delle verità della fede, che danno speranza e fiducia alla nostra vita. In
particolar modo, hanno compreso come non si possa accogliere il messaggio di
Gesù, la sua azione redentrice, senza conoscere, amare e onorare la sua
Santissima Madre, della quale parlano con accenti di commozione, di tenerezza,
di ammirazione.
Uno degli antichi Padri della Chiesa, molto venerato ancora
oggi dai cristiani della martoriata terra dell’Iraq, esclamava: “Davvero, Gesù,
tu e tua madre siete i soli ad essere bellissimi in tutto. In te, infatti, o
Signore, non esiste alcun difetto alcuno; né vi è macchia nella madre tua”. I
Padri della Chiesa sono stati aiutati a sviluppare le loro profonde riflessioni
sulla Madonna dalla pietà, il sentimento con cui, spontaneamente ed
affettuosamente, sin dall’inizio della storia della Chiesa, tutti i fedeli, sia
i più fervorosi e coerenti sia quelli più tiepidi e superficiali, hanno
coltivato nei riguardi della Madre del Signore, sentita come Madre di tutti i
cristiani.
I Padri della Chiesa, però, hanno aggiunto un elemento
importantissimo a questo culto: ne hanno mostrato ed approfondito il fondamento
teologico. In altre parole, hanno aiutato a capire come la venerazione per la
Madonna non solo sia solamente utile, conveniente, opportuna. Essa è anche
necessaria per essere degli autentici cristiani.
Potremmo paragonare l’entusiasmo e l’attaccamento dei fedeli
alla Madonna alle pietre di un meraviglioso edificio. Queste pietre hanno
bisogno di essere ordinatamente disposte e dunque i muratori, esperti ed
operosi, si mettono al lavoro per elevare questo costruzione. Sono i Padri
della Chiesa. Agiscono sotto l’abile regia di un architetto veramente
eccezionale: lo Spirito Santo. Questo edificio, costruito nei secoli passati e
in cui noi pure abitiamo e di cui godiamo, è la teologia e il culto mariano. La
Chiesa, incessantemente, si preoccupa di abbellire questa casa, costruita
solidamente sulle strutture innalzate dai Padri della Chiesa.
John Newman era un sacerdote anglicano, molto dotto e pio,
vissuto nel secolo XIX. Si mise a studiare con passione i Padri della Chiesa e
scoprì che gli anglicani, staccandosi dalla Chiesa cattolica, avevano commesso
un grave errore: avevano rinunciato a praticare la devozione mariana. Si fece
cattolico e il Papa del tempo, Leone XIII, decise di nominarlo cardinale.
Questo grande studioso un giorno scrisse ai suoi amici anglicani: “I Padri mi
fecero cattolico. Anche per la dottrina sulla Vergine Maria, i Padri mi
bastano. Vi scrivo perché mi sento chiamato a confessare apertamente la mia
dottrina mariologica, affinché gli altri possano conoscere, se vogliono venire
dove sono io, ciò che debbono ritenere sulla Vergine Maria”.
don
Roberto Spataro, sdb