Riprendiamo e traduciamo dal sito Voice of the Family
Le dottrine del razionalismo, del naturalismo, dell'antropocentrismo formano lo stato d'animo del mondo di oggi. Dal momento che la rivoluzione francese ha conquistato quasi tutti i settori della vita pubblica e ha invaso in fasi progressive grandi aree della vita della Chiesa. All'inizio del 21° secolo (dal 2000 in poi), si assiste ad un'apostasia nella società civile, che assomiglia a una rivolta diretta e quasi apocalittica contro Dio stesso e contro l'ordine stabilito da Dio della legge naturale.
In passato le crisi di fede, anche quando avevano una portata quasi universale, sono state tuttavia limitate ad una specifica verità di fede (come ad esempio l'arianesimo nel 4° secolo). In tempi di enormi delitti morali il peccato non era giustificato in teoria, con il pretesto di ragioni possono essere "pastorali" o con il pretesto della misericordia o la tenerezza di Dio, come si può sentire spesso ai nostri giorni. In quei tempi, uno avrebbe saputo che il peccato era peccato e uno avrebbe chiamato una vanga con il nome di vanga. Ai nostri giorni, tuttavia, il relativismo dogmatico, morale e liturgico ha raggiunto proporzioni senza precedenti all'interno della Chiesa. In questi tempi alcuni innovative e chiare parole del Supremo Magistero dei tempi moderni (19° e 20° secolo, cioè '800 e 900') si rivelano essere veramente profetiche. In una situazione, che è caratterizzata da offuscamento e in cui i fedeli ricevono non poche volte un nutrimento spirituale insipido per conto di una cultura di arbitrarietà, tali parole del Magistero dei nostri tempi moderni hanno l'effetto di una sano forte pane di campagna e di un sospiro di fresco sollievo. In effetti, esse contengono il vero spirito del Vangelo e degli Apostoli, e riempiono la nostra mente e la nostra anima con una unzione celeste che ci dà una certezza soprannaturale e fermezza.
(Vescovo Athanasius Schneider - Roma, Forum Internazionale per la vita, 6 Maggio 2016)