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domenica 3 aprile 2016

"Iniziative di sacerdoti nello spirito del ’68": parola del Card. Cottier

A pochi giorni dalla morte del Card. Cottier OP, riportiamo alcune sue riflessioni sulle iniziative di parecchi sacerdoti in seguito al Concilio Vaticano II, che parevano più ispirate allo Spirito del '68 che non a quello del Concilio. chiese povere, liturgia sofferente, laici clericalizzati...

EP




«… Ad esempio la riforma liturgica in tanti casi non è stata fatta bene e molta gente ne è rimasta turbata. Alcune iniziative di sacerdoti erano nello spirito del ’68 più che in quello del Concilio. Troppe volte è mancato il rispetto del popolo di Dio che doveva essere preparato e accompagnato.

Spesso le idee del Concilio hanno avuto una pessima realizzazione. Questo vale per la musica, l’architettura. Si è pensato che fosse un lusso avere delle belle chiese, e cavalcando un pauperismo alla moda si sono al loro posto fatti dei centri polivalenti che somigliavano a dei garage più che a dei luoghi di preghiera. Invece del gregoriano, dei polifonici, dei canti della tradizione popolare sono arrivate le schitarrate che copiavano i cantautori impegnati. Al fondo c’era e c’è ancora un’idea sbagliata della propagandata partecipazione dei laici. Soffriamo tanto della debole presenza di laici cattolici in ambienti decisivi per la vita delle nostre società, come la medicina, il diritto, la politica, l’economia… Il posto proprio dei laici non è la paraliturgia. L’aiuto dei laici è legittimo, e si spiega in parte con la crisi del sacerdozio. Clericalizzare la gente non e il miglior modo per liberare la Chiesa dal clericalismo.»



card. Georges Marie Martin Cottier