Di certo il Signor Luca, titolare della macelleria,rimasta chiusa "per religione e per tradizione" nel Mercoledì delle Ceneri, nell'intervista ad un quotidiano locale ha usato il linguaggio chiaro ed efficace del cattolico di sempre che difficilmente potrebbe trovare posto di questi tempi negli amboni o nelle cattedre vescovili.
La gente, semplicemente cattolica, ha gradito ed anche i non-cattolici hanno apprezzato la coerenza nella fede professata dei titolari del negozio.
Cattolico e basta.
La gente, semplicemente cattolica, ha gradito ed anche i non-cattolici hanno apprezzato la coerenza nella fede professata dei titolari del negozio.
Cattolico e basta.
AC
Macelleria chiusa nel mercoledì delle Ceneri:
«Per religione e per tradizione, la gente apprezza»
«Per religione e per tradizione, la gente apprezza»
Luca Lupatelli in via Da Vinci a Perugia e un'usanza che sa di passato: «Importante conservare le proprie radici»
di Ivano Porfiri
Le domeniche in cui si girava per le città in cerca di un negozio aperto sono ormai un ricordo.
Un retaggio del passato, superato dalla liberalizzazione degli orari e dai centri commerciali, che faticano ad abbassare le saracinesche perfino il giorno di Natale.
Figurarsi chiudere un giorno infrasettimanale, un mercoledì.
Bene, per Luca Lupatelli e la mamma Dinella non c’è nemmeno bisogno di discutere: per le Ceneri la macelleria resta chiusa.
Bene, per Luca Lupatelli e la mamma Dinella non c’è nemmeno bisogno di discutere: per le Ceneri la macelleria resta chiusa.
Punto.
Usanza vecchia 50 anni.
Ma segue tradizioni ben più antiche.
«Noi tutti gli anni, da quando abbiamo iniziato questa attività il giorno delle Ceneri teniamo chiuso – spiega, fiero, Luca – perché è una delle ‘vigilie’ più importanti della tradizione cattolica».
Un rito che affonda le radici quando la religione scandiva più di adesso i ritmi della società.
«Noi siamo cattolici e per noi è una questione di rispetto delle usanze – aggiunge il titolare della macelleria – anche se tante sono quasi dimenticate».
Una consuetudine che, una volta, nessuno si sognava di trasgredire.
«Noi non abbiamo mai smesso di farlo – sottolinea – e, come noi, anche altre macellerie tradizionali credo che tengano chiuso».
I perché di Luca in verità, quello dei Lupatelli è un caso abbastanza raro.
«Noi vogliamo mantenere le tradizioni di una volta, secondo me è importante – prosegue Luca -.
A parte essere una cosa che sentiamo noi dentro, comunque vedo che la gente apprezza molto questo nostro rispetto per le tradizioni.
Di certo non è che lo facciamo perché ci sono meno clienti, figuriamoci».
Rispetto e tradizioni
La clientela rimasta affezionata alla macelleria (ma Lupatelli ha anche un’azienda molto conosciuta con cui rifornisce negozi e supermercati della provincia) è più che altro quella del posto.
«Non solo anziani, pure i giovani apprezzano il nostro modo di fare.
«Non solo anziani, pure i giovani apprezzano il nostro modo di fare.
Abbiamo anche qualche cliente musulmano, anche se loro per le macellerie seguono dei dettami particolari, gli animali devono essere uccisi in un certo modo e hanno loro specifiche macellerie.
Ma il rispetto è massimo.
A lavorare con noi, ad esempio, c’è anche un islamico.
Solo che noi abbiamo le nostre tradizioni che vengono apprezzate soprattutto da chi frequenta la chiesa.
Poi è chiaro, oggi come oggi, tanti nemmeno si ricordano che domani sono le Ceneri, ma per noi è un segno ed è importante».
Fonte : Umbria24
Immagine 1 : Perugia, Palazzo dei Priori, Sala del Consiglio Comunale: Madonna fra due angeli affresco di Bernardino di Betto Betti, detto il Pinturicchio (Perugia, 1452 circa – Siena, 11 dicembre 1513) .
Immagine 2 : Perugia, Palazzo dei Priori, Portale Maggiore, opus del 1346 : lunetta con le statue dei Patroni delle Città.
Per anni ho frequentato la Pontificia Università Gregoriana, e il mercoledì delle Ceneri il bar era sempre aperto, pieno di teologi. Nessun cambiamento di menu rispetto agli altri giorni.
RispondiEliminaC'è da apprendere di più da questa macelleria di Perugia che dalle odierne università pontificie
EliminaUna vera e propria lezione di autentica fedeltà alla fede cattolica.
EliminaIl bar della Pontificia Università Gregoriana è stato messo in tristezza lo stesso.
EliminaDa quando Monsignor Cris Charamsa è scappato con il suo ganzo in Barcelona la tazzina di caffè ha perso il suo ristrettissimo,quasi oscurantista, gusto omofobo.
Negli anni '70 ho fatto le scuole superiori dalle suore, ebbene, anche nei venerdì di quaresima nell' intervallo c'era la suora che vendeva i panini con la mortadella.
RispondiEliminaMa va'...anche uccidere i poveri animali e' una tradizione cattolica??? Ma che brava gente!
RispondiEliminaNostro Signore ha moltiplicato pani e pesci, mica pane e tofu!
Elimina"il linguaggio chiaro ed efficace del cattolico di sempre che difficilmente potrebbe trovare posto di questi tempi negli amboni o nelle cattedre vescovili": ma di cosa si va cianciando? se l'esercente perugino pensa che per lui sia utile tenere chiuso, ottima cosa. Ma non tiriamo in ballo cose che non c'entrano nulla. Da quando è diventato Papa Bergoglio, noto sui siti tradizionalisti questa tendenza a separare la "buona" fede popolare dall'insegnamento dei vescovi. Ma vogliamo scherzare? Così si crea solo divisione e confusione nel popolo di Dio
RispondiEliminaNon è forse la cruda realtà caro Alphiton?
EliminaEcco l'ultimo esempio , dopo il Family day ...
http://www.huffingtonpost.it/2016/02/12/galantino-bagnasco-cei_n_9219816.html
"Così si crea solo divisione e confusione nel popolo di Dio" ??????
RispondiEliminala confusione la "creano" quelli che dicono: matrimonio gay si!!! ma adozioni no... .
che dicono : il Catechismo è roba per "tradizionalisti" spietati..e va presto riscritto alla luce dello "Spirito del Concilio"... e poi San Paolo era un povero bigotto.... .
Questo tipo di gente non creano solo divisione e confusione nel popolo di Dio ?
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/cronache/adozioni-gay-suor-teresa-forcades-conta-amore-maturo-non-ses-1222788.html