Qualche vescovo buono rimane ancora....
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Il Timone (dal Wisconsin State Journal del 24-12-2015)
Il tabernacolo deve tornare al centro, dietro l’altare, in quello che è il punto focale della chiesa. E così in tutte le chiese della diocesi.
Questo è quanto ha detto ai suoi presbiteri monsignor Robert Morlino, vescovo della diocesi statunitense di Madison, nel Wisconsin. Morlino lo ha comunicato lo scorso settembre a un incontro con i sacerdoti, ma la notizia si è diffusa nei giorni scorsi per un articolo che ha dedicato alla vicenda niente meno che il Wall Street Journal, che evidentemente ha colto il valore di questo gesto.
Il fine è infatti correggere una delle prassi dell’architettura liturgica del dopo Concilio portate avanti con ferrea e spesso ideologica determinazione da parte di schiere di liturgisti, ma che non hanno smesso di suscitare perplessità e disagio fra il popolo credente e non solo: la prassi di spostare il tabernacolo in un luogo laterale – nei casi migliori un cappella, nei casi peggiori anfratti simili a sottoscala – per far risaltare il valore di “novità” di ogni Messa e per scindere il momento della Messa da quello dell’adorazione eucaristica. Ma, in fondo, per segnare uno scarto con la liturgia e l’architettura tridentine e la loro – secondo i liturgisti aggiornati – eccessiva concentrazione sull’Eucaristia ed enfasi sulla presenza reale del Signore, a discapito dell’evento comunionale della Messa.
Per Morlino, invece, la nuova misura servirà per rimettere al centro dello sguardo e del cuore Colui che fa la Chiesa, il Dio vivo presente nelle specie eucaristiche.
Il vescovo ha dato tempo tre anni per riposizionare i tabernacoli in circa metà delle 134 chiese diocesane che necessitano di questo “aggiornamento”.
mons. Morlino sia di esempio a tutto l'episcopato mondiale specialmente a quei zucchetti viola (non so se meritati) europei ed italiani
RispondiEliminaSe oltre a questo tornasse al rito tridentino...
RispondiEliminaMeglio ancora!
Ringrazio la redazione per aver integrato con le citazioni della Christus Dominus sul ruolo e la dignità del Vescovo, pubblicando anche le immagini più appropriate, il post sul nuovo vescovo venezuelano e soprattutto per aver rimosso i volgari commenti. Caritas in veritas
RispondiEliminaNoi siamo a servizio oltre che della bellezza liturgica anche ai buoni consigli dei nostri carissimi Lettori : magari ce ne fossero !
EliminaNon c'è da ringraziare per questo !
Grazie a te per il suggerimento.
In Domino et Maria
X la Redazione
i commenti saranno anche stati volgari .. la reatla' è quella che è ........
RispondiEliminase uno lavora al circo , puo' scegliere di fare e di conseguenza , si vestirsi da pagliaccio , se vuole farlo !.
se si riceve la dignita' vescovile , data e accettata , DEVE portare le vesti liturgiche , fra l' altro consacrate ,
siccome non sanno piu' che raccontare , ecc, ecc , ecc ..............
La verita' e' quella che e'. E dopo questo noi siamo colpevoli per i commenti ! Io ho posto uno di quelli indegni commenti e mi ho pentito dopo. Ha fatto benissimo la Redazione di togliere i commenti. Ma chi sono i provocatori ?
Eliminahr. Studi latino: Caritas e' nominativo; veritas e' in ablativo perche preceduta della prep. in , ossia Caritas in Veritate, cioe' in volgare : La Carita' opera nella Verita'
EliminaIl prof. Apolloni, insigne architetto e archeologo che rilevò i mausolei della necropoli vaticana, compresi i manufatti sopra la tomba di S.Pietro, sotto Pio XII, diceva agli studenti del Pont. Istituto di Arch. cristiana: hanno inventato la riforma liturgica e non sanno più dove mettere il Sacramento !
RispondiEliminaQuesto è tutto il dramma del Concilio Ecumenico Vaticano II che pretendeva di lavare i maiali,raddrizzare le gambe ai cani e ridare la vista ai ciechi.
EliminaTanto i ciechi il Tabernacolo non lo vedono sia che lo metti al centro del Presbiterio,sia che lo metti a lato oppure lo nascondi in una Cappella ad Esso dedicata.
Finalmente! Ma nella nostra terra italica sembra che la cappa dell'aggiornamento distruttivo sia sempre in opera....vedi il post su Oristano..
RispondiEliminaNon trattasi di aggiornamento distruttivo ma di pura e semplice scemenza.
EliminaIl Concilio Vaticano II ed i Papi dell'epoca pretendevano di far camminare una macchina senza benzina e adesso siamo arrivati all'attuale Regnante che pretende di farla camminare prendendola a martellate.
Le persone di buon senso (per esempio i Francescani dell'Immacolata)che proponevano sommessamente di mettere la benzina nel serbatoio sono state quantomeno bistrattate.
Se riuscisse a comunicare con l'aldilà, potrebbe dirlo a quel Vescovo e a quell'architetto (non voglio nemmeno nominarli, anche se il Vescovo è quello che mi ha dato la Cresima!) che hanno ideato e realizzato la cattedrale-gasometro della Spezia, intitolata nientemeno che a "Cristo Re dei Secoli". Di tante chiese che conosco, è l'unica in cui una parte dei fedeli (ordinatamente ai loro posti) volge le spalle al Tabernacolo!
RispondiEliminaSulle alture della medesima città, poi, c'è un'altra chiesa parrocchiale forse ancor più orribile. A chi è intitolata? Colmo dei colmi: a SAN PIO X! Se qualcuno aprisse la tomba del grandissimo Pontefice lo troverebbe ribaltato...
La custodia eucaristica in un posto diverso dal presbiterio - all'altare o in un ciborio di nobile fattura e immediatamente riconoscibile dai fedeli - ha senso, a mio avviso, solo in chiese molto grandi. Lì può essere opportuno destinare uno spazio apposito e ben curato (non un angolo/ripostiglio accodato con malagrazia per intenderci) destinato alla custodia del Sacramento e alla pratica dell'adorazione. Antiquario.
RispondiEliminaSe il tabernacolo deve tornare al centro dietro l'altar maggiore come era prassi comune in quasi tutte le chiese cattoliche (tranne le cattedrali), allora si deve ricominciare a celebrare anche la Messa in rito ordinario rivolti verso il tabernacolo e quindi "spalle al popolo" come si dice comunemente. In alcune chiese hanno fatto la "furbata" di separare il dossale dall'altare per "salvare capra e cavoli": il tabernacolo rimane al centro, ma si può celebrare verso il popolo come richiedere il Messale attuale.
RispondiEliminaPersonalmente non riesco a comprendere come non si sentano in imbarazzo quei preti e, purtroppo, anche quei vescovi, che celebrano la Messa voltando le spalle al tabernacolo. Quando entra il sacerdote, magari fa anche correttamente la genuflessione, e poi quando celebra la Messa volge le spalle al tabernacolo. Non faccio un discoro liturgico, ma di semplice buon senso. Se in mezzo a noi ci fosse, non Dio realmente presente nell'Eucaristia, ma molto meno, diciamo il presidente della repubblica, che cosa faremmo? Gli volgeremmo le spalle? Non ci rivolgeremmo verso di lui in segno di accoglienza e rispetto? E allora perché nelle nostre chiese non viene mai in mente a nessuno? Dire la Messa voltando le spalle al tabernacolo è come voltare le spalle a Dio!
Condivido, sono d'accordo in tutto quello che Lei dice. Il Tabernacolo sopra l'Altare versus Absidem. Mai, come hanno fatto nella Basilica della Agonia in Getsemani a Terra Santa, dietro l'Altare versus populum, perche il sacerdote volta le spalle a Dio nascosto nell Sacrario.
EliminaRimettere il Tabernacolo al centro e dietro l'Altare è una cosa buona ma parziale, perché resta sempre che davanti al vecchio Altare rimangono i troni del celebrante e diaconi che per celebrare nell'altare posticcio che è davanti, devono voltare le spalle al Tabernacolo stesso. dobbiamo capire e far capire che il presbiterio è il luogo Sacro, è il Sancta Sanctorum e deve avere un solo Altare rivolto verso Dio con delle Balaustre che dividano dai fedeli, e le poltrone del celebrante e dei diaconi devono stare sul lato destro dell'Altare medesimo che deve avere i tre gradini che rappresentano la SS.ma Trinità. Tutto l'altro è solo un posticcio voluto dalla Sacrosantum Concilium.
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