Una piccola provocazione da Libertà e Persona. Non hanno tutti i torti....
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Cosa dovrebbe rispondere un vescovo cattolico alla domanda sulle unioni civili?
Molto semplice. Con un linguaggio a tutti comprensibile e chiaro, evangelico, affermerebbe che la Chiesa crede nella Genesi: “Maschio e femmina Dio li creò“. Ciò significa che non conosce altra coppia che quella uomo-donna, altra famiglia che quella uomo-donna-figli.
Aggiungerebbe che questa convinzione è confermata dalla Costituzione italiana e dalle Costituzioni di innumerevoli paesi; che la biologia, la genetica, la psicologia dicono chiaramente che la coppia uomo-donna e la coppia persone dello stesso sesso, non hanno nulla in comune.
Invece no. Mons Galantino sfugge sempre l’evangelico “Sì sì, no no” e dichiara che l’adozione dei figli no, ma le unioni civili tra persone dello stesso sesso, sì.
Il linguaggio è confuso, volutamente ambiguo, ma il messaggio è chiaro:
Certo, la stessa società registra al suo interno anche la presenza crescente di unioni di segno diverso. Lo Stato ha il dovere di dare risposte a tutti, nel rispetto del bene comune prima e più che del bene dei singoli individui. Un po’ tutti stiamo imparando che quando, a fronte di una realtà complessa come questa, prevale la radicalizzazione delle posizioni, nonostante la buona volontà si finisce col fare i conti solo con soluzioni frammentate e scomposte, non di rado frutto del prevalere di una lobby sull’altra
Esistono dunque, per lui, “unioni di segno diverso” (che strano linguaggio, per non dire “coppie gay”); che queste unioni vanno assolutamente riconosciute (è un “dovere”); che due uomini e due donne creano una coppia, analoga, sebbene differente, alla famiglia. Che gli oppositori del Cirinnà al 100 per cento sono estremisti come i fautori del Cirinnà al 100 per cento…
Ma siamo alla perdita della ragione (oltre che della fede cattolica): se infatti esistono coppie di segno diverso,
sarà inevitabile, dopo averle riconosciute oggi, trasformarle in famiglia e permettere l’adozione, la fecondazione e l’utero in affitto domani.
Se la famiglia non è solo la famiglia naturale, ma vi sono altre forme di coppia, la famiglia non è più una sola. E se non è una, sono tante… Un domani ci saranno anche le “famiglie” gay, poi le single, poi il poliamore…
A ben vedere monsignor Galantino non fa altro che persistere nel suo disegno politico, chiaro sin dal principio della sua (assai invadente) azione: cancellare l’impegno dei cattolici in politica, a difesa non di principi confessionali, ma di principi non negoziabili, comprensibili cioè alla luce della ragione naturale.
Sotto i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, molti laici cattolici hanno affrontato la questione antropologica, cioè un problema universale. Il diritto di ogni figlio alla vita e alla famiglia, infatti, riguarda tutti, riguarda il bene comune.
In questa loro battaglia per salvaguardare l’umano, i laici cattolici sono stati, in tutti questi anni, in prima fila; ed hanno dialogato anche con tanti non credenti, da Ernesto Galli Della Loggia a Pietro Barcellona, Giuliano Ferrara e tanti altri.
Appena nominato alla segreteria della Cei Galantino ha cominciato la sua personale guerra, fatta di dichiarazioni dure e pesanti verso coloro che si battono per la difesa dei bambini nel grembo materno, di ostracismo verso gli organizzatori della manifestazione sul gender del 20 giugno, di imposizione di una linea morbidissima, cioè filo governativa, al Forum delle Famiglie, Avvenire, Scienza & Vita, MpV...
Sino alla scelta di appoggiare pubblicamente il ministro Maria Elena Boschi, cioè colei che è impegnata in primissima linea nell’approvazione integrale del ddl Cirinnà.
Ultime azioni: il tentativo di bloccare un prossimo Family day, e, proprio oggi, l’appoggio esplicito, dichiarato, alle unioni civili.
Non sappiamo se l’operazione di Galantino avrà successo. Notiamo soltanto che che la sua manifestazione del 3 ottobre 2014, concepita anche come una alternativa e risposta al 20 Giugno, e come una prova di forza, è stata un flop: solo 40 mila persone hanno risposto al suo appello, alla mobilitazione da lui promossa, con tutta la potenza dei suoi mezzi. Tutti i capi dei movimenti, i media Cei…ma pochissime persone.
Faccia pure, mons. Galantino: il 30 gennaio saremo sicuramente di più del drappello che ha risposto, con bontà, al suo appello di ottobre. Il popolo cattolico distingue i veri dai falsi pastori.
Alcuni di noi, aderenti e simpatizzanti, hanno però già preso una laica decisione. Dire no ai vescovi che negano la dottrina della Chiesa; respingere il clericalismo dei “vescovi pilota”; contrastare, come possibile, il segretario della Cei che duetta con il Pd o con un altro partito, su questioni non negoziabili… dire no all’8 per 1000 alla Cei di Galantino.
Viva la Cei, abbasso la Cei di Galantino
Quel mitrato fa parte di un folto gruppo di falsi profeti, eletti apposta dalla cricca massonico-marksista del Vaticano, i quali mordevano il freno insultando papa Benedetto e che sono esplosi con Bergoglio. degna loro guida nell'apostasia, mimetizzati da un Vangelo deformato a loro uso e consumo.
RispondiEliminaAsini sono...
Eliminacara redazione
RispondiEliminaviva la Cei , abbasso la Cei di Galatino ........ dividiamo col coltello come una torta ?? ........ per me . mai piu' l' 8x000
a nessuno . So io a chi darli , a chi merita sul serio !!!
Che va a lavorare questo asino.
RispondiElimina..niente 8 per mille a questi eretici.