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martedì 3 novembre 2015

La morte di Dom Pierdamiano Spotorno O.S.B."memoria della Congregazione vallombrosana"

Molti studiosi hanno pianto ieri dopo aver appreso dell'improvvisa scomparsa dell'Archivista e Bibliotecario della storica antica Abbazia di Vallombrosa temendo anche per le sorti (currit velociter ad finem) di quella benemerita Comunità Benedettina. 
Nell'unirci alla preghiera di suffragio per l'anima di Padre Pierdamiano Spotorno O.S.B. supplichiamo il Signore affinchè doni presto nuove e sante vocazioni alla vita religiosa secondo la Regola di San Benedetto da Norcia : preziose e indispensabili per la "ricerca della propria identità. Per creare un’unità nuova e duratura... suscitare un rinnovamento etico e spirituale che attinga alle radici cristiane del Continente, altrimenti non si può ricostruire l’Europa.
Senza questa linfa vitale, l’uomo resta esposto al pericolo di soccombere all’antica tentazione di volersi redimere da sé – utopia che, in modi diversi, nell’Europa del Novecento ha causato, come ha rilevato il Papa Giovanni Paolo II, “un regresso senza precedenti nella tormentata storia dell’umanità” (Insegnamenti, XIII/1, 1990, p. 58)".(Benedetto XVI, Udienza Generale 9 aprile 2008) 


Vallisumbrosae memoriae custos: Padre Pierdamiano Spotorno O.S.B., 
archivista e bibliotecario dell’Abbazia di Vallombrosa 
del Dott. Prof. Pierantonio Piatti*

Nella notte tra la festa di Tutti i Santi e la commemorazione dei fedeli defunti, si è spento nella sua cella nell’abbazia benedettina di Vallombrosa, fondata sull’appennino fiorentino nel 1036 dal grande riformatore san Giovanni Gualberto, il Padre Pierdamiano Spotorno O.S.B. (1/03/1936-2/11/2015).
Già Segretario generale e in seguito bibliotecario del Pontificio Ateneo S. Anselmo in Roma, il Padre Spotorno è noto al mondo degli intellettuali in Italia e all’estero per aver assolto per lunghi decenni, con passione e totale dedizione, al servizio di archivista e bibliotecario dell’insigne abbazia benedettina, curando la conservazione dell’importante patrimonio documentario dell’antico cenobio e favorendo, con entusiasmo e impareggiabile generosità, le ricerche degli storici, storici dell’arte e cultori di storia monastica che gli si rivolsero sempre numerosi. 
Monaco dal vasto orizzonte culturale e dalla viva curiosità intellettuale, i suoi interessi spaziavano dal monachesimo alla musicologia, dalla filosofia medievale alle avanguardie artistiche contemporanee. 
Il carattere schietto e immediato che aveva ereditato dalla sua terra di origine, la Liguria, conferiva ai suoi consigli un tocco di piacevole ironia e di divertita compassione per la condizione umana, segno di quella sapida scientia monastica che seppe coltivare e gli consentì di vedere nella folta schiera di studiosi e di accademici che frequentava il suo archivio e la sua biblioteca anzitutto degli uomini e delle donne desiderosi di essere accolti, compresi, consolati.
Attraverso il suo eccellente mandato culturale, infatti, l’ormai anziano monaco bibliotecario seppe condurre una delicata e profonda pastorale del mondo accademico, risposta privilegiata del monachesimo benedettino alla sfida culturale che vede la Chiesa impegnata con coraggio e in dialogo con il mondo contemporaneo. 
In una parola, dom Pierdamiano Spotorno ha rappresentato la memoria vivente sia della sua abbazia che di tutta la Congregazione vallombrosana dell’Ordine di S. Benedetto, e sarà per il pubblico internazionale degli accademici e per i tantissimi amici oltre modo difficile abituarsi a non sentire più la sua voce possente e il suo passo incisivo riecheggiare negli ambienti della biblioteca monumentale di Vallombrosa. 
Oltre quaranta studiosi di diverse nazionalità lo ricorderanno con una Miscellanea di Studi dal titolo Vallisumbrosae memoriae custos, a cura di Marcello Molnár, Pierantonio Piatti e Francesco Salvestrini, e che sarà pubblicata a Vienna dal Centro Studi e Ricerche “Studium Faesulanum”, per il munifico interessamento del barone Dr. Hans Ernst Weidinger.  

* Pontificio Comitato di Scienze Storiche