Ferrara - Ieri l’arcivescovo Luigi Negri era a Roma, anzi in Vaticano per l’appuntamento di mezzogiorno legato alle manifestazioni del “Summorum Pontificum”, dal nome della lettera di papa Benedetto XVI (7 luglio 2007) che rinverdiva il “vetus ordo”, la messa in rito romano antico, la liturgia messa all’angolo dalla Chiesa post conciliare. Nella Basilica di San Pietro monsignor Negri ha tenuto l’omelia nel corso della messa celebrata da monsignor Laise.
Nel tardo pomeriggio la telefonata a monsignor Negri inizia proprio parlando dalla messa in latino celebrata in Vaticano, ma poi prende un’altra piega: «È stata una cerimonia officiata in modo impareggiabile, con una grande concorso di partecipanti provenienti da varie comunità europee. Papa Benedetto XVI ha dato la possibilità di recuperare e utilizzare la liturgia preconciliare», che per l’arcivescovo ha una doppia valenza: «rafforza la nostra identità ecclesiale» e la mette al servizio «di una rinnovata missione adeguata ai tempi in cui viviamo, secondo quella dinamica di apertura verso le vere esigenze degli uomini di oggi cui ci richiama continuamente Papa Francesco».