"Inaccettabile".
Il documento base del sinodo "compromette la verità"
Il documento base del sinodo "compromette la verità"
Alla vigilia dell'assise, tre teologi con il sostegno di cardinali e vescovi criticano e rigettano l'"Instrumentum laboris".
Ecco il testo integrale del loro atto d'accusa
Ecco il testo integrale del loro atto d'accusa
di Sandro Magister
ROMA, 29 settembre 2015
– Il testo che qui è reso pubblico si aggiunge ai numerosi pronunciamenti di diverso segno sui temi della famiglia, del matrimonio, del divorzio, dell'omosessualità, che si sono susseguiti con intensità crescente, nell'avvicinarsi dell'apertura del sinodo.
Si presenta come opera collettiva.
Non solo perché sono tre i firmatari del testo, ma più ancora perché esso è nato e cresciuto, nell'arco di quasi un anno, per iniziativa e con l'apporto di numerosi altri cattolici, sacerdoti e laici, di varie nazioni d'Europa, e con l'attenzione e il sostegno di vescovi e cardinali, alcuni dei quali prossimi padri sinodali.
Non solo perché sono tre i firmatari del testo, ma più ancora perché esso è nato e cresciuto, nell'arco di quasi un anno, per iniziativa e con l'apporto di numerosi altri cattolici, sacerdoti e laici, di varie nazioni d'Europa, e con l'attenzione e il sostegno di vescovi e cardinali, alcuni dei quali prossimi padri sinodali.
Il testo ha per oggetto i paragrafi più controversi della "Relatio" finale del sinodo del 2014, poi confluiti nei "Lineamenta" e nell'"Instrumentum laboris", riguardanti la comunione ai divorziati risposati, la cosiddetta "comunione spirituale" e gli omosessuali.
A giudizio dei promotori del testo, questi paragrafi qua e là contraddicono la dottrina insegnata a tutti i fedeli dal magistero della Chiesa e dallo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica, al punto da "compromettere la Verità" e quindi rendere "non accettabile" l'intero "Instrumentum laboris", come pure ogni "altro documento che ne riproponesse i contenuti e fosse posto ai voti alla fine della prossima assemblea sinodale".
I tre sacerdoti e teologi che firmano il testo sono:
A giudizio dei promotori del testo, questi paragrafi qua e là contraddicono la dottrina insegnata a tutti i fedeli dal magistero della Chiesa e dallo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica, al punto da "compromettere la Verità" e quindi rendere "non accettabile" l'intero "Instrumentum laboris", come pure ogni "altro documento che ne riproponesse i contenuti e fosse posto ai voti alla fine della prossima assemblea sinodale".
I tre sacerdoti e teologi che firmano il testo sono:
– Claude Barthe, 68 anni, Parigi, cofondatore della rivista "Catholica", esperto di diritto e di liturgia, promotore dei pellegrinaggi a sostegno della "Summorum Pontificum", autore di saggi quali "La messe une forêt de symboles", "Les romanciers et le catholicisme", "Penser l’œcuménisme autrement".
– Antonio Livi, 77 anni, Roma, decano emerito della facoltà di filosofia della Pontificia Università Lateranense, socio ordinario della Pontificia Accademia di San Tommaso e presidente dell'unione apostolica "Fides et ratio" per la difesa della verità cattolica.
La sua ultima opera, del 2012, si intitola: "Vera e falsa teologia".
La sua ultima opera, del 2012, si intitola: "Vera e falsa teologia".
– Alfredo Morselli, 57 anni, Bologna, parroco, confessore e predicatore di esercizi spirituali secondo il metodo di sant'Ignazio.
Licenziato al Pontificio Istituto Biblico, é autore di saggi quali "La negazione della storicità dei Vangeli. Storia, cause, rimedi (2006) e "Allora tutto Israele sarà salvato (2010).
Il suo arcivescovo è il cardinale Carlo Caffarra.
Licenziato al Pontificio Istituto Biblico, é autore di saggi quali "La negazione della storicità dei Vangeli. Storia, cause, rimedi (2006) e "Allora tutto Israele sarà salvato (2010).
Il suo arcivescovo è il cardinale Carlo Caffarra.
Il testo può essere letto nella sua integralità, nella lingua originale italiana, in quest'altra pagina di www.chiesa: > Osservazioni sull'"Instrumentum laboris"
Fonte : Sandro Magister