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venerdì 7 agosto 2015

Card.Menichelli a Rovereto «Difendiamoci dalla teoria del gender, è fortemente diseducativa»

Il cardinale Menichelli a Rovereto (TN): chiaro intervento su gender, matrimonio e utero in affitto  

Chiede che ci si metta alla scuola di Maria nella “sapienza della normalità” il cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo e segretario della commissione episcopale CEI per la famiglia, che – su invito dell’arciprete decano di Rovereto, Mons. Sergio Nicolli – stamattina ha presieduto la Santa Messa nella Solennità dell’Ausiliatrice, patrona della Città della Quercia.
Per riscoprire la “sapienza della normalità”, il porporato marchigiano ha preso in esame alcuni titoli della Vergine Maria: donna, sposa e madre. 
Nel parlare di Maria come donna, Menichelli ha subito chiarito che la Madonna aveva chiara la propria identità, quella di donna, non di essere un qualcosa di indeterminato come vorrebbe la teoria del gender. 
Donna, dedita come tutte le donne alla propria casa e con occhio attento alle necessità altrui. 
In questo contesto il cardinale ha messo per ben due volte esplicitamente in guardia dalla perniciosità della teoria del gender, “dietro la quale – ha ricordato – vi sono poteri economici, culturali e scientifici”. 
Proseguendo nell’omelia, pronunciata interamente a braccio, Menichelli ha preso in esame Maria come sposa, constatando come nella temperie odierna questo termine sia scomparso, a favore di termini meno forti quali “compagno” e “compagna”. 
Una tale scomparsa porta con sé, secondo il cardinale, la perdita del senso di una reciproca donazione totale e dell’impegno pubblico del proprio legame. 
Infine, ha affermato il porporato, la Madonna è madre. 
Vediamo l’aspetto umano della sua maternità nell’apprensione per il figlio, che manifesta assieme a Giuseppe, nell’episodio evangelico dello smarrimento di Gesù nella carovana. 
Secondo il cardinale, inoltre, Maria aveva ben chiaro che un figlio non è possesso dei genitori, né un diritto, bensì dono da accogliere. 
Menichelli ha dunque esortato a ricuperare il senso autentico della maternità e della paternità in un contesto culturale che propone uteri in affitto. 
Riassumendo la prima – e più cospicua – parte della sua omelia, Menichelli ha affermato che il più grande peccato del nostro tempo è quello contro la vita, invitando di conseguenza ad adoperarsi per la promozione della vita ed il ricupero della “sapienza della normalità”.  (Libertà e Persona)

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Il cardinale: «Difendiamoci dalla teoria del gender, è fortemente diseducativa»  


«Maria è prima di tutto donna, sposa e madre. 
Tre parole che nella cultura generale si sono perse. 
Maria non è ?non so chi è?', non è la compagna, non è una madre in affitto. 
Vive in casa, fa la casalinga, pensa al suo futuro, conosce l'amore e lo celebra nella sua femminilità. 
Ma possiamo anche dire nella sua normalità in un rapporto non di uguaglianza mortificante con l'altro, ma di reciproca convivenza» spiega Menichelli, preoccupato per la diffisusione di un linguaggio che potrebbe portare «all'azzeramento dell'identità dei due sessi. 
« Un rischio - sottolinea il cardinale - verso il quale stiamo andando incontro, grazie anche alla teoria del gender, fortemente diseducativa, e da cui dobbiamo difenderci per preservare il nostro essere uomo e il nostro essere donna». 
Alla fine della sua omelia il cardinale ha voluto ricordare ancora una volta «il valore della vita, su cui l'uomo non ha alcuna possibilità di scelta e non ha il diritto di giocarci. 
Non basta riunirsi una volta all'anno per ringraziare Maria Ausiliatrice per la sua protezione, ma bisogna imparare dal suo esempio e continuare a portarlo avanti. Del suo essere donna, sposa e madre» ha concluso Menichelli, invitando tutti i presenti «a fare parte del progetto di Dio e a portarlo avanti con fedeltà». (L'Adige)

Fonte 1 : Libertà e Persona 

Fonte 2 ( titolo e parte dell'Articolo) L'Adige 

Ringraziamo i Lettori di MiL di Rovereto che ci hanno segnalato questi due Articoli. 

(Andrea Carradori )

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