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giovedì 2 luglio 2015

Cristiani di Maloula ( Siria) : Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei Genetrix

Nella moribonda civiltà occidentale nel nome dell'onnipotente " laicità" vengono distrutti monumenti e simboli cristiani, si proibiscono le processioni e si limita il suono delle campane. 
I potentati  occidentali hanno scatenato in Siria  il mostro  dell'Isis che maciulla quotidianamente, fra il colpevole silenzio di noi cattolici, le antichissime comunità cristiane di quella terra ( «La vera sfida politica quindi non è tanto la distruzione del califfato, ma favorire la sua trasformazione in qualcosa con cui i siriani e gli iracheni, insieme a tutti noi, possano convivere» Cfr.Richard Barrett, oggi esperto di intelligence per la società di consulenza Soufan Group ma in passato capo della sezione antiterrorismo all’MI6, il servizio segreto britannico, e alle Nazioni Unite). 
Non sappiamo quanto tempo ancora durerà la liberazione dell'antica Città di Maloula: ormai i legami tra i potentati anti cristiani con l' ISIS sono evidenti.  
In questo momento ammiriamo commossi che ancora una volta i Cristiani hanno testimoniato pubblicamente la loro fede : con il suono delle campane e con l'improvvisata processione portando una nuova statua della Madonna Santissima per le strade della martoriata Città di Maloula.
La vivifica devozione mariana dei militari e dei cittadini di Maloula ricorda la conclusione del Concilio di Efeso - 22 giugno 431 - "Appena che il popolo ebbe udito le parole di tal sentenza, scoppiò d'ogni parte il gran giubilo, tutta la città elevò Inni e Canti, perfino si ballava in onore della Vergine Maria, e d'ogni intorno, viandanti e pellegrini, ricevevano la notizia di perchè si grande festa si facea, ed anch'essi si univano al grande giubilo, esclamando con riconoscenza: "Il nemico della Vergine Maria è vinto" Viva Maria, viva la gloriosa, eccelsa santa Madre di Dio! Viva Colei che che ci diede Dio incarnato, viva Maria!" I Padri della Chiesa furono accolti dal popolo con encomi e lagrime di gioia, per essi si udivano da ogni parte benedizioni e lodi a Dio, per ringraziare il Cielo si accesero lampade e torce, si improvvisò la prima processione di fiaccole che la Chiesa ricordi e che durò fino a tarda notte fra Inni, Canti e Lodi al Signore ed alla Sua santissima Madre".
Preghiamo per quei nostri Fratelli Cristiani perseguitati in Oriente  ma preghiamo anche per le nostre sonnacchiose Comunità occidentali : possa il Signore  infondere in noi lo stesso coraggio per darne doverosa testimonianza di fede nelle strade e nelle piazze. 

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Siria : non solo cattive notizie : il governo riporta sulla montagna di Maloula la statua della Madonna distrutta ( Centro Studi Federici) 


I cristiani di Maalula possono tornare a pregare. ( Il Giornale) .
Appena dopo la liberazione della città, tra le rovine dei santuari e dei monasteri, un soldato sciita di Hezbollah (che in arabo significa “Il partito di Dio”) entra nella chiesa principale, e, inizia a suonare le campane in segno di vittoria.

Il governo riporta sulla montagna di Maloula la statua della Madonna distrutta dai jihadisti
Articolo di Leone Grotti ( Tempi )


Esultano gli abitanti: «Solo ora si può dire che Maloula è tornata alla normalità».
La piccola città dove si parla ancora l’aramaico è stata liberata dai terroristi nel 2014 «Solo ora si può dire che Maloula sia tornata alla normalità».
Samya, giovane farmacista, guarda la statua della Madonna che sabato il governo e i cittadini siriani hanno posto nuovamente al suo posto in cima alla montagna che domina la città.
Quella statua era stata distrutta dai terroristi islamici che avevano occupato il villaggio cristiano nel 2013, «ma ora è tornata».

CULLA DELLA CRISTIANITÀ. 
Maloula è un antico villaggio incastonato tra due colossi di roccia e si trova a soli 55 chilometri da Damasco.
È ritenuto la culla della cristianità siriana, dove le comunità musulmane, greco-cattoliche e greco-ortodosse convivono da sempre parlando il famoso “dialetto siriaco di Maloula”, unico al mondo e molto simile, se non identico, al dialetto aramaico che parlavano Gesù e i primi cristiani.

L’ATTACCO DEI JIHADISTI.
La città è stata conquistata dai jihadisti nel settembre del 2013 e riconquistata dall’esercito di Bashar al-Assad solo dopo sette mesi, il 15 aprile 2014.
In quei mesi, Maloula è stata ridotta a una «città fantasma», perché i suoi 5.000 abitanti erano stati costretti a fuggire: oltre 300 case sono state distrutte, le chiese e i monasteri antichi sono stati danneggiati e spogliati di tutto, quando non sono andati distrutti.
Anche la statua della Madonna che troneggiava sulla città, è stata danneggiata e abbattuta.

«MESSAGGIO DI PACE».
Sabato scorso ( 6 giugno 2015 N.d.R.) , però, la Madonna è tornata al suo posto.
Decine di famiglie, insieme a membri della Chiesa e rappresentanti del governo, hanno accompagnato la statua di tre metri in processione fino alla montagna.
«L’ho costruita io in vetroresina», afferma orgoglioso lo scultore Buhaij al-Khoury.
«La Madonna è un messaggio di pace per l’antica e impareggiabile città di Maloula».
Conferma Samya, la farmacista: «Per me quella statua è sempre stato un simbolo di protezione.
Quando l’hanno abbattuta ho provato un forte senso di perdita».
Ora la statua, così come altre importanti icone, è tornata al suo posto, come gli abitanti della città, che stanno lentamente cercando di ricostruire Maloula. ( Tempi

Su Il Giornale i commoventi filmati dopo la liberazione della città cristiana di Maloula, il suono delle campane e la "processione" mariana con la statua della Madonna Santissima, Regina della Siria, sulla jeep dei valorosi insorgenti cristiani.