Centinaia di fedeli alla Messa in suffragio di Mario Palmaro
celerata nella Chiesa di S. Giorgio in Velabro in Roma, al termine della Marcia per la Vita
da CNSP, del 14.05.2015
celerata nella Chiesa di S. Giorgio in Velabro in Roma, al termine della Marcia per la Vita
da CNSP, del 14.05.2015
Erano davvero tanti (si
stimano in almeno 300, forse anche più) i fedeli accorsi domenica nella
bella basilica paleocristiana di San Giorgio in Velabro, a Roma, per la
S. Messa celebrata nella forma straordinaria del rito romano da mons.
Marco Agostini dopo la conclusione della Marcia per la Vita, che anche
quest’anno ha riunito a Roma decine di migliaia di manifestanti pro-life provenienti da tutta Italia ed anche dall’estero.
Ed anche quest’anno la S. Messa è stata
promossa dal Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (CNSP), per
offrire ai partecipanti alla Marcia la possibilità di santificare la
domenica ricordando nella preghiera Mario Palmaro (in cui suffragio è
stato applicato il Sacrificio), vero ed esemplare campione dell’impegno
per la vita senza compromessi, alla cui opera è legata anche la
diffusione della liturgia tradizionale in Italia. Le offerte raccolte
durante la celebrazione sono state devolute all’Associazione San
Giuseppe, costituita per sostenere la famiglia dello scrittore, dopo la
sua prematura scomparsa il 9 marzo 2014.
La S. Messa di S. Giorgio in Velabro è
stata un’occasione di vero arricchimento spirituale per i tanti che vi
hanno assistito. Stanchi e accaldati ma felici per l’ottima riuscita
della Marcia, che si era conclusa da poco nel vicinissimo piazzale Bocca
della Verità, i fedeli hanno iniziato a riempire le navate della
basilica quasi un’ora prima dell’inizio della S. Messa, preparandosi
spiritualmente al sacro rito mentre sacerdoti e seminaristi
dell’Istituto di Cristo Re, che si è occupato del servizio liturgico,
curavano con devozione l’allestimento dell’altare. Da subito, in un
improvvisato confessionale – una sedia collocata nella navata destra –
un sacerdote messosi generosamente a disposizione, ha ascoltato le
confessioni di numerosissimi penitenti, proseguendo incessantemente per
tutta la durata della S. Messa (tanto che ad alcuni si è dovuto
distribuire la Comunione anche al termine della celebrazione).
Colpiva la massiccia presenza di famiglie, spesso con bambini piccoli,
di giovani e giovanissimi; colpiva soprattutto la spontanea semplicità
con cui tutti hanno seguito il rito, in un clima di vera fraternità, di
sincera partecipazione spiritualmente davvero attiva, di consapevole
adesione al mistero. Per alcuni, la celebrazione è stata l’occasione per
accostarsi per la prima volta alla liturgia tradizionale, ed è stato
commovente osservare con quale sorpresa essi hanno scoperto che la
“Messa in latino” è così lontana dagli stereotipati pregiudizi che la
circondano, e che essa è amata da un popolo così vivo e palpitante com’è
il popolo Summorum Pontificum.
L’omelia di mons. Agostini, particolarmente incisiva, ha posto l’accento
sull’importanza della testimonianza cristiana, a suggello dell’impegno
dei tanti che, non senza sacrificio e spesso provenendo anche da molto
lontano, avevano partecipato alla Marcia; ed ha menzionato, fra i
testimoni di cui oggi più che mai vi è bisogno, anche l’esemplare figura
di Mario Palmaro.
A mons. Agostini ed a tutti coloro che si sono prodigati perché la
celebrazione della S. Messa potesse aver luogo – in particolare ai
Canonici ed ai Seminaristi dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote,
che hanno assicurato il servizio liturgico e musicale, ed ai Canonici
Regolari dell’Ordine della Santa Croce di San Giorgio in Velabro, che
hanno accettato con generosa disponibilità di accogliere il popolo
Summorum Pontificum nella loro chiesa – è andato il cordiale
ringraziamento del CNSP, con l’appuntamento al prossimo anno, quando i
partecipanti alla Marcia per la Vita potranno nuovamente coronare la
loro importante testimonianza assaporando spiritualmente la perenne
giovinezza della liturgia tradizionale.
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