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venerdì 15 maggio 2015

Chiesa trasformata in "moschea": ecco come è dentro: "Altari ancora consacrati e con le pietre sacre. Perchè il Patriarcato non manda un ricognitore?"


Ci scrive un altro lettore che è entrato nella chiesa veneziana trasformata in moschea e ci dice i particolari di come è dentro e offre le sue riflessioni, i suoi dubbi e rivolge una domanda al Patriarcato.
Roberto
Domenica scorsa (10 aprile) ero a Venezia ed ero curioso di dare un’occhiata alla tristemente famosa (per quello che è successo) chiesa di S. Maria della Misericordia.
Avendo appreso dai giornali che la chiesa era stata consacrata alcuni decenni or sono, volevo verificare se fossero state rimosse le Pietre Sacre dagli altari e le relative croci di consacrazione.
All’interno c’era un gruppo di mussulmani che pregava nell’indifferenza generale dei turisti. Subito, appena entrato, mi è venuto un nodo alla gola nel veder campeggiare nel timpano dell’altar maggiore un tondo con scritte in arabo. Pur non comprendendo cosa volessero esattamente riportare quelle scritte, ho presunto volessero inneggiare al loro dio, sostenendo che è l’unico, il grande ecc. ecc. Poi ho visto attaccati alle pareti, dove plausibilmente potevano trovarsi le croci di consacrazione, altrettanti tondi con un disegno geometrico.
Allora mi sono chiesto: A cosa servono quei tondi? Si tratta di un espediente per nascondere le croci che non sono state tolte, oppure hanno solo una valenza decorativa? Poi ho iniziato a girare per gli altari a verificare se nelle relative mense erano ancora inserite le Pietre Sacre. Ho rilevato che le pietre sacre ci sono su tutti i sette altari della chiesa.
Quattro di questi altari hanno il tassello centrale rimovibile e, una volta rimosso, la fossetta che doveva contenere le Sacre Reliquie risultava vuota. Due altari però, (il primo entrando in cornu evangelii e quello nella cappella laterale destra (che volumetricamente esce dalla navata della chiesa e al momento attuale è stata trasformata in bazar), hanno le Pietre Sacre perfettamente sigillate e il tassello centrale non rimovibile.
Uscivo quindi dalla chiesa con il dubbio che la stessa non fosse stata sconsacrata. Speravo solo che, se c’erano ancora delle reliquie, non fossero quelle dei martiri uccisi per mano del Turco…altrimenti sarebbe come se fossero stati martirizzati una seconda volta.
Ma fin qui, i miei erano solo dubbi, magari la chiesa era veramente sconsacrata e tutte le pietre sacre non contenevano più nulla.
Quello che mi ha sconvolto maggiormente (sperando che le notizie della stampa non riportino, come spesso succede, la verità), è stata la dichiarazione di un esponente della Curia Marciana (don Dino Pistolato), il quale faceva sapere che il decreto di “riduzione allo stato profano” della chiesa in argomento non si trovava.

Or bene,  è possibile sapere se questa benedetta chiesa è stata effettivamente sconsacrata? Nell’ipotesi che non si riesca a trovare il decreto di “riduzione allo stato profano” è possibile che l’autorità del Patriarcato compia una ricognizione?

Renzo T.