Post in evidenza

ABSTULIT ATRA DIES ET FUNERE MERSIT ACERBO - #requiem

Siamo oggi listati a lutto nel giorno dei funerali di Arnaud, ragazzo diciannovenne, tragicamente coinvolto in un incidente stradale alcune ...

mercoledì 25 marzo 2015

Petizione di 500 preti inglesi per la tradizione

 Sinodo: 500 preti dall’UK per la tradizione
di M. Tosatti, da La Stampa del 25.03.2015

Il Catholic Herald pubblica una petizione di quasi cinquecento preti dell’Inghilterra e del Galles, rivolta ai partecipanti al Sinodo per la famiglia dell’ottobre prossimo che chiede che la dottrina e la pratica pastorale “restino fermamente e inseparabilmente in armonia”.  
I firmatari dicono di attendersi dal Sinodo “una dichiarazione chiara e ferma” che sostenga l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio. “Noi desideriamo, - scrivono - come preti cattolici, riaffermare la nostra incrollabile fedeltà alla dottrina tradizionale relativa al matrimonio e al vero significato della sessualità umana, fondati sulla Parola di Dio e insegnati per due millenni dal Magistero della Chiesa”. 
Secondo il Catholic Herald si tratta di un gesto senza precedenti nella storia della Chiesa inglese e gallese. “Affermiamo l’importanza di mantenere la disciplina tradizionale della Chiesa per quanto riguarda la ricezione dei sacramenti, e che tale dottrina e la pratica rimangano fermamente e inseparabilmente in armonia”. 
Uno dei firmatari, che desidera rimanere anonimo, ha detto al settimanale che “c’è stato un certo grado di pressione affinché non si firmasse la lettera e realmente una forma di intimidazione da parte di alcuni alti prelati”.Fra i firmatari più noti, almeno al pubblico britannico, ci sono teologi, come Aidan Nichols e John Saward, docenti di Oxford come Andrew Pinsent e noti prelati come Robert Billing, Tim Finigan e Julian Large. 

11 commenti:

  1. Bene così! Non avevo dubbi fossero gli alti prelati ad intimidire e a non essere d'accordo su quella scelta!!

    RispondiElimina
  2. Eppur si muove! Lo Spirito Santo, l'ho sempre detto, sa, nei Suoi tempi, intervenire con la Sua luce. 500 preti, in questa temperie asfittica, non son pochi!

    RispondiElimina
  3. La Chiesa Cattolica d'Inghilterra ha mandato il preavviso di scisma.
    Certo sarebbe veramente ironico per i benpensanti se ,dopo lo scisma, i sacerdoti di quell'isola insignificante scelgono Mons. Williamson come rappresentante.

    RispondiElimina
  4. The FSSP priests are not teaching the truth of the Catholic Faith for political reasons. They are teaching a lie.So what do we do ? We do not discuss it since they are priests?
    http://eucharistandmission.blogspot.it/2015/03/the-fssp-priests-are-not-teaching-truth.html

    Priestly Fraternity of St.Peter (FSSP) has changed Church teachings on family catechesis, religious education, salvation, mortal sin, ecclesiology...
    http://eucharistandmission.blogspot.it/2015/03/priestly-fraternity-of-stpeter-fssp-has.html

    RispondiElimina
  5. Vorrei gentilmente chiedere ai responsabili del blog per quale motivo non si può mai commentare le notizie provenienti dalla Diocesi di Albenga??!!!!Sarebbe bello ed interessante sapere il parere di tutti oltre al vostro! Avete forse paura della verità, questa censura preventiva non vi fa assolutamente onore.
    Cordialmente un fedele della Diocesi di Albenga, lieto dell'avvento del nuovo mons.Vescovo Borghetti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Molto coraggioso, questo borghettiano: infatti è anonimo.

      Elimina
  6. Dall'Inghilterra verrà la Fede, Roma è nell'apostasia!

    RispondiElimina
  7. Altro che "... un certo grado di pressione ... da parte di alcuni alti prelati"!

    S.E. eminentissima il cardinale Vincent Gerard Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, è già partito all'attacco dei 500 sacerdoti che hanno osato difendere pubblicamente le verità di Fede.
    http://spuc-director.blogspot.it/2015/03/cardinal-nichols-criticism-of-faithful.html
    http://ccfather.blogspot.co.uk/2015/03/brave-priests.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rammento che nell'isola insignificante de quo agitur non esiste il nostro 8 per mille o la golosa kirkenstauer dei krukki.
      Pertanto non mi fate essere volgare verso S.E. eminentissima cardinal Nichols senno poi il Carradori si reca alla Polizia Postale.

      Elimina
  8. NON E' CHE L'ANTICIPAZIONE DELLO SCISMA CHE SARA' CAUSATO DALLLE INNOVAZIONI BERGOGLIANE! E' TUTTO PROFETIZZATO NON CI RESTA CHE ATTENDERE NELLA SPERANZA CHE IL SIGNORE NON CI ABBANDONERA'

    RispondiElimina
  9. La misericordia verso le singole persone non è mai mancata nella Chiesa, come tappa di un cammino si possono anche fare eccezioni purchè sia chiaro a tutti qual è il cammino e la mèta a cui tendere, e l'articolo lo chiarisce benissimo, finalmente !

    La misericordia poi, non può essere applicata a categorie di persone o situazioni, ma al singolo. Le disposizioni di ognuno e il cammino spirituale sono diversi, da caso a caso, anche in situazioni formalmente analoghe.

    Quando il Papa ha detto " chi sono io per giudicare un omossessuale se costui cerca Dio" un rabbino ha sottolineato giustamente l'ultima parte " se costui cerca Dio" , cioè se si pone in cammino.

    E senza essere parte viva di una comunità è impossibile fare un cammino cristiano, specialmente oggi.

    E' impossibile la fedeltà coniugale nei nostri tempi senza una compagnia di fede, senza un rapporto con una comunità e un'autorità.

    Quando manca questo tutto si complica e si cercano giustificazioni infondate , come ad esempio invocare usanze di quel cappello del prestigatore che da qualche decennio è la Chiesa Primitiva , da cui si tira fuori tutto e il contrario di tutto, o le usanze degli ortodossi. Le usanze odierne degli ortodossi risalgono al secondo millennio, dopo il distacco da Roma , e furono imposte dagli imperatori Bizantini, non furono un prodotto della comunità ecclesiale ancorché scismatica. E tuttora per gli ortodossi l'unico vero sacramento è il primo matrimonio, le seconde unioni non sono sacramenti e neanche per i vedovi risposati.

    Nella Chiesa Primitiva quando si parla di risposati , e lo scisma novaziano è un chiaro esempio, il conflitto riguardava unicamente i vedovi (specie uomini) risposati , perché i divorziati risposati erano considerati adulteri . Alcuni rigoristi, volevano negare le seconde nozze e la Comunione anche ai vedovi risposati. Inoltre, volevano negare la Comunione anche agli adulteri mentre facevano penitenza dopo peccati di adulterio occasionali, cioè non di concubinaggio, concedendola loro solo a penitenza compiuta. Alcuni , perfino S.Cipriano di Cartagine, volevano negare la Comunione e per sempre agli adulteri anche se pentiti poi vivevano in castità, e papa S. Callisto ha dovuto correggere questo rigorismo concedendo la Comunione agli adulteri penitenti. (non ai divorziati risposati che rimanevano tali)

    Anche nel Medioevo il divorziato risposato è considerato adultero e non può accedere alla Comunione : Règine Pernoud nel suo libro "La donna al tempo delle cattedrali" ( BUR 1994 , pag 169 ) documenta come Hugues de Braine e il re di Francia Filippo I furono scomunicati in quanto divorziati risposati, ed evidentemente non potevano avere accesso ai sacramenti eucaristici.

    Detto questo la misericordia deve sempre essere presente, ma non ha senso alterare la realtà storica cercando motivazioni infondate.




    distinti saluti

    dr. Fabio Sansonna , Monza

    RispondiElimina