LA DOTTRINA NON E' MAI BARATTABILE
Finalmente è arrivata. È arrivata
come dono natalizio quasi inatteso, tanto la si è aspettata. È
arrivata come benefico dono per chi ne vuole approfittare. Che cosa è
arrivata, direte voi? ma l'edizione in lingua italiana de “La
Riforma Liturgica Anglicana” di Michael Davies!
In questi anni ne abbiamo dato ampi
stralci su questo bollettino e sul nostro blog, ma mancava la
pubblicazione completa della traduzione italiana. Ora, grazie a Dio,
c'è.
Questo primo editoriale dell'anno vuole essere semplicemente un sentito invito, perché molti prendano in mano questa bella opera e si immergano nella sua lettura. Lo facciamo con calda decisione, perché per noi fu fondamentale l'incontro con le pagine di Davies. Non possiamo dire che costituirono l'unica motivazione del nostro passaggio al rito antico, ma certamente contribuirono a rischiararne definitivamente le ragioni.
Sì, perché di ragione si tratta. Nel Cattolicesimo ci si muove per delle ragioni, si decide, si sceglie e si opera in un senso o in un altro per delle ragioni, che l'intelligenza illuminata dalla Grazia riconosce. Non è il sentimento o il gusto personale che determinano l'agire, ma la ragione. Ecco perché nella Chiesa non si sacrifica mai la Dottrina. Non c'è divario tra Dottrina e Santità, tra Dottrina e Carità, tra Dottrina e Preghiera, tra Dottrina e Fede! Il neo- modernismo popolare di oggi, di bassissimo livello, ha introdotto di fatto questo divario, per cui molti dicono che importante è vivere bene; non importa come e cosa credi, non è importante la dottrina. C'è, nel vissuto della Chiesa di oggi, una disistima della Dottrina, a favore del fare esperienza di fede: ma come si può fare esperienza vera di Dio se, disistimando la Dottrina, ci si riduce a vivere “cose religiose” disancorate dalla Rivelazione di Dio?
Perdonate la digressione, ma è solo per ribadire che nel testo di Davies vi sono offerte, in modo chiaro e sintetico, le ragioni per compiere passi decisivi verso la Tradizione. Lo diciamo ancora una volta, dopo averlo ripetutamente scritto su queste pagine: l'abbandono della retta fede, l'abbandono dell'unità cattolica, la perdita del sacerdozio e dei sacramenti, non sempre avviene in modo immediato ed esplicito, può avvenire subdolamente e gradatamente, a causa di graduali riforme del rito della Messa e degli altri sacramenti; e queste graduali e subdole riforme non dichiareranno mai qualcosa di esplicitamente eretico, ma taceranno sempre più aspetti fondamentali del dogma cattolico. E cosa capiterà ai cristiani, che per amore di tranquillità non rifiuteranno in modo chiaro questo processo di decadenza? Capiterà una graduale trasformazione della loro fede, così graduale da non avvedersene. Non se ne accorgeranno! Sicuri della loro volontà di restare cattolici, ma non mossi dalle ragioni, cioè non vigilando intellettualmente, con la ragione, sulla Dottrina, non si accorgeranno nel tempo di essersi trasformati, fino a diventare un'ombra di quello che erano. Prima erano semplicemente cattolici, poi diventeranno vagamente religiosi, regredendo fino ad una religione naturale, al naturalismo; sperando che non perdano del tutto la fede in Dio.
Se non ci sono le ragioni, questo e
altro può capitare!
Fu il caso dell'Inghilterra dopo lo
scisma, lo sapete bene... e se non lo sapete ancora, leggete Davies.
Fu il caso dell'Inghilterra, ma sarà solo il suo caso? Questo lo si
deve capire con la ragione fortificata dalla grazia.
Per questo vi invitiamo a leggere “La Riforma Liturgica Anglicana”. Ma, leggendo, cerchiamo di cogliere la logica di questo grande lavoro di Davies. Non cerchiamo solo qualche notizia che solletichi la nostra passione per la Tradizione o il nostro scandalo per le innovazioni.
No, cerchiamo la logica che guida
questa illuminante indagine: la Dottrina comanda nella Fede. Non si
può sperare di restare cattolici, di permanere nella grazia, senza
mantenere la retta Dottrina. Per questo la Chiesa con il suo
Magistero, nei secoli, ha difeso e diffuso la retta Dottrina; per
questo ha fatto i catechismi; per questo ha tanto lavorato perché il
popolo non rimanesse nell'ignoranza, ma conoscesse la Rivelazione di
Dio. Ma, ancora prima, per questo, rivelandosi, Dio ha parlato alla
ragione degli uomini!
La Dottrina prevale sempre, non è mai sostituibile, non è barattabile con altro, neanche con ciò che sembra santo e spirituale, ma che, se non è dottrinalmente sano, santo non è in verità. Non ci può essere preghiera gradita a Dio che non rispetti la Dottrina cattolica, che scaturisce dalla Rivelazione di Dio. Non ci può essere nessuna azione santa, gradita a Dio, nessuna opera santa nella Chiesa, che taccia o ometta qualche aspetto della Dottrina cattolica! E questo è vero anche nell'azione per eccellenza, nell'opera per eccellenza, che è la Santa Messa.
Questo è vero per tutti.
Per quelli che si modernizzano
facilmente, sempre preoccupati di non restare indietro con i tempi,
per i cattolici che amano il moderno, per intenderci.
Ma è vero, verissimo, anche per i conservatori, che brontolano sulle novità che li turbano, ma che, non andando a cercare le ragioni del loro turbamento, non facendo un lavoro serio sulla Dottrina, restano deboli. E siccome non si può vivere tutta la vita brontolando, presto o tardi si adattano alle riforme ambigue, illudendo se stessi che non cambieranno mai la loro fede. E mentre si illudono, si sono già adattati a molte ambiguità.
Allora, buona lettura dell'opera di
Davies; buon lavoro per scoprire le ragioni dell'amore alla
Tradizione.
E ricordiamo sempre che la Dottrina non è mai barattabile.
l'avevo letto a stralci in inglese, è una pubblicazione fondamentale, mi spiace non vedere tanti commenti perchè è un testo spartiacque.
RispondiEliminaPer una serie di motivi lunghi da spiegare, conosco bene il mondo inglese e il protestantesimo:
il parallelo che Davies fa tra inizi dell'anglicanesimo (accorciamento della S. Messa, cambio dell'Offertorio, mancanza di 16 proposizioni sacre dal Prayer Book, etc) con il PostConcilio e la Messa NO è un'analisi storica onestissima, scritta con fede e documenti verificabili, uno studio serio che deve fare riflettere. Nutrimento per la mente e per l'anima, nei meandri della storia e della (purtroppo) politica dello spirito e delle sue amare strumentalizzazioni.
Vi si scopre anche perchè "sottrarre" dalla Tradizione è arbitrario, grave e non "moderno", anzi fa sì che il miracoloso edificio costituito inizialmente per la gloria di Dio si annuvoli e impoverisca, e lo stesso Signore e la nostra Comunione con Lui ne escano quasi dimidiati.