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Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

venerdì 19 dicembre 2014

Nel Duomo di Ferrara

Un lettore trasferitosi a Ferrara per lavoro, ci segnala il seguente episodio durante le Messe celebrate in Duomo alle 08.00.

Premessa: risulterebbe che all’ultima “Tre giorni del clero” (espressione quanto mai esilarante: sembra un meeting di ciclismo su pista indoor) l’ottimo Arcivescovo S.E.R. Mons. Negri (di cui apprezziamo le posizioni in ambito dottrinale e liturgico) abbia raccomandato l’uso del piattino per la Santa Comunione. Tale raccomandazione episcopale è stata necessaria per ricordare quanto previsto sia dalle regole del messale riformato di Bugnini-Montini (che strano: sarà sfuggito ai sei consulenti protestanti), sia come solennemente ribadito ed imposto - come obbligatorio - dai nn. 93/94 dell’Istruzione Post-Sinodale Redemptionis Sacramentum, ma ormai disattesto (e non solo nella diocesi romagnola). L'uso del piattino inoltre, dovrebbe essere la cosa più normale e giusta del mondo, per chi crede nella Presenza Reale (e cioè appunto noi cattolici): DOMINUS EST! 

Ora veniamo al fatto: 


Il lettore ci scrive che in Duomo, durante le celebrazioni alle 8:00 del Penitenziere Generale dell’Arcidiocesi, Mons. Antonio Bentivoglio (alle ore 08.00 del mattino) il piattino non viene mai usato. 

Sappiamo che la Curia di Ferrara-Comacchio ci legge, e che ci legge anche il segretario dell'Arcivecovo, e, ci dicono, addirittura Mons. Negri in persona (se vero, se siamo davvero onorati).
Bene: auspichiamo che chi di dovere intervenga in merito a questo episodio, confidando in un gesto di umiltà del monsignore penitenziere. 
 Roberto
ps.
Mons. Negri, non vogliamo insegnarLe il mestiere di Vescovo. Abbiamo già in precedneza avuto modo di conoscere, apprezzare e diffondere le sue posizioni in ambito dottrinale e liturgico. Ma non ci deluda. E soprattutto non deluda Colui (e colui...) che l'ha chiamata al ministero episcopale. 
Con deferente ossequio,
Roberto

63 commenti:

  1. Davvero una correzione fraterna e caritatevole ...verso il piattino.
    Ma questo monsignore merita sicuramente la pubblica gogna.
    Complimenti...
    Vi auguro un Natale del CUORE
    Stefano

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    1. Eh, stiamo tutti imparando come si corregge fraternamente dall'attuale vescovo di Roma... sa com'è...
      Auguri!
      Mauro

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  2. Il piattino o la patena vengono usati pressoché soltanto nelle Messe VO.
    Un buon prete, per non dar la comunione in mano, l'amministra sempre per intinctio.
    L'abuso dell'oblìo del piattino a Firenze lo si riscontra persino nel duomo.
    Durante la messa del Corpus Domini, le sacre particole cadono in terra e vengon calpestate: visto coi miei occhi e fatto presente a chi di dovere.

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    1. Io mi domando: ma cosa ci va a fare la gente a comunicarsi se non crede che la Particola sia il Corpo di Cristo??? Cosa pensa di andare a fare?? Mah...è una risposta a cui ancora oggi non trovo risposta.

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  3. Da quando è in uso la comunione sulla mano (che cosa orrenda lasciatemi dire) il piattino è oggetto da museo purtroppo. Io da chierichetto (primi anni 80) lo sostenevo spesso sotto la bocca dei comunicandi in quanto pur celebrando ovviamente già col Messale di Paolo VI ancora le Messe avevano una loro assoluta dignità e la comunione in mano era ancora di là da venire.

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  4. Dopo i Salesiani ,i Minori vanno in bancarotta.

    http://www.panorama.it/news/urbi-et-orbi/francescani-sullorlo-bancarotta/

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    1. I nodi cominciano a venire al pettine...chissà come mai i preti "veri" non fanno bancarotta...

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    2. Hanno ordito la congiura contro Benedetto perché aveva scoperto le loro magagne.

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  5. Per quanto importante il piattino, mi sembra l'ultimo dei problemi a riguardo delle celebrazioni eucaristiche. sono ben altri (purtroppo) gli abusi liturgici di maggior gravità. inoltre poi l'uso del piattino è strettamente collegato alla presenza di chierichetti e/o ministranti e non sempre questi sono disponibili, spesso i sacerdoti celebrano da soli, e a meno che non abbiano tre mani.. non guardiamo la pagliuzza mentre Troia brucia.

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  6. Mi pare molto più grave quel che ho visto coi miei occhi, gente che improvvisamente si alza dal posto masticando chewinggum e va a prendere l'ostia, che a questo punto sarebbe blasfemo definire consacrata, i proddies le conservano nelle scatole dei biscotti dopo la distribuzione, d'altra parte se l'allora archibishop from the end of the world fece sparire l'ostia sanguinante.....Buon Natale a tutti, sperando che il Bambin Gesù porti pazienza per un altro po'.

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  7. Questo purtroppo non è un caso isolato. Il piattino non si usa mai. Sarebbe opportuno segnalare dove lo si usa!

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  8. Gli abusi sono tanti, è vero, ma il lasciar cadere in terra particole o frammenti minuti che poi vengon calpestati è un sacrilegio gravissimo.
    Non è un problema secondario il piattino: tutto si tiene.
    Il prete non ha tre mani, lo sappiamo anche se diversi di loro, davanti a mammona, sembrano Kalì: ma può benissimo dire ad un fedele qualsiasi di tenere il piattino mentre si comunica lui e continuare a tenerlo sino al termine della comunione degli altri fedeli. Non facciamo le cose difficili quando son facilissime.

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  9. Per un matrimonio sono andato in una piccola chiesa e lì il sacerdote, pur essendo da solo, faceva utilizzare il piattino dandolo in mano a chi si doveva comunicare. Invece in altre parrocchie pur essendoci chierichetti e assistenti vari di patene e piattini neanche l'ombra

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  10. La verità è che la maggioranza dei preti e dei vescovi (e quindi anche dei fedeli) non crede sufficientemente alla Presenza Reale di N.S.G.C.
    Qualche domanda: ma se un prete che celebra la Messa non crede convintamente a quello che sta facendo la Messa può ritenersi valida...?
    Secondo voi è possibile (o almeno esistono dei criteri per) discernere se un sacerdote crede al Sacramento che sta celebrando...?
    Sono domande di cui ho terribilmente bisogno di una risposta...
    Grazie.

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    1. Ciao!Dato che la psicologia in questo caso, parlando di linguaggio non verbale, viene in aiuto potrei dirti: guarda la postura del sacerdote, guarda la solennità (o meno) dei suoi movimenti, guarda i suoi occhi. Tutto questo quantomeno ti dà una mano a capire se il sacerdote sta vivendo quel raccoglimento interiore che è necessario a celebrare..

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    2. PS:per "solennità del gesto" intendo che il sacerdote faccia gesti lenti e misurati, ad esempio non buttando le braccia a destra e a manca ogni 2 secondi per indicare qualcosa a qualcuno..

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    3. ..e volendo ci sarebbe da distinguere Eucaristia come rito (la Santa Messa) e Eucaristia come sacramento (il pane e il vino consacrati). Ovvio che la base dell'Eucaristia come rito è l'Eucaristia come sacramento. Se uno crede nell'Eucaristia come sacramento allora il rito ha senso, altrimenti no..

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    4. L'Eucarestia Sacrificio e l'Eucaristia Sacramento. I rito: romano, ambrosiano, hispanico, copto, ecc.

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  11. Buongiorno a tutti! Sono Michele dal Veneto, è la prima volta che scrivo pur seguendovi da quando è cominciato il (triste) dossier sui FI. Le vs.riflessioni sono di spessore ma i commenti talvolta scadono in polemica e con+di qualcuno che si firma "anonimo" seguire il discorso talvolta è davvero difficile..
    Per dire la mia su quel che è l'attuale argomento uso https://www.youtube.com/watch?v=8lKNvpu401Q che riporta anche la preghiera da fare nel malaugurato caso in cui una delle specie(la comunione è identica, more antiquo o no) cadesse a terra!
    Buone feste!
    MD

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    1. Ben arrivato! Sì è vero a volte i commenti scadono i diatribe senza fine ma a me questo sito ha arricchito molto. Basta saper sempre scegliere il buono (che è è maggioranza) che viene proposto. :-)

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    2. Grazie, Hierro1973! Non dubitare, il tuo apprezzatissimo consiglio sarà seguito..

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  12. Ferrara e la sua Provincia non sono in Romagna, ma in Emilia.

    reggiano-istriano

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  13. E così MIL, con un sarcasmo inutile, cerca di alienarsi a tutti i costi anche la simpatia e la comprensione di uno dei rari presuli che ancora in modo manifesto si richiamano alla Tradizione e riconoscono la leggitimità della celebrazione V.O. Che menti sopraffine volteggiano sul cattolici della Tradizione ! ;)

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    1. Mi sembra che il post sia corretto. La stima per mons. Negri , che è alta, e manifestata non da oggi, non impedisce di notare certe carenze del suo clero.

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    2. Caro Anonimo,
      concordiamo con lei nell'ottimo giudizio nei confronti di Mons. Negri. Ma non capiamo dove gli abbiamo mancato di rispetto. Abbiamo invece espresso compiacimento qualora davvero egli leggesse il nostro misero blog (come ci hanno detto più voci attendibili) e ci siamo rivolti a lui, infondo al post, con una supplica a continuare nel suo magistero, e a non "deluderci", E' proprio perchè conosciamo e appreziamo le sue posizioni e i suoi convincimento in materia di dottrina e liturgia che ci auspichiamo che non deluda le attese.

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  14. ops legittimità ovviamente

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  15. Mia figlia che per motivi di studio si è trasferita a Ferrara e' rimasta entusiasta delle Sante Messe e relative omelie di Mons Negri. Io, come mamma lo ringrazio di vero cuore!

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    1. E anche noi lo ringraziamo!
      nulla quaestio su Mons. Negri!! Anzi! Ci pare di avere espresso grande considerazione verso questo presule di altissimo profilo, di cui abbiamo sempre lodato le qualità e il coraggio!
      Nel post ci affidiamo a lui perchè intervenga a correggere un suo sacerdote.
      Lunga vita a Mons. Negri.!!

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  16. I francescani hanno avuto parte attiva nel defenestramento di Benedetto XVI Carballo e Hummes, oggi si scopre che sonoi implicati in un crac spaventoso con soldi investiti in droga traffico d'armi. Se c'è una giustizia

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  17. Si fece chiamare Francesco perché Hummes e Carballo i francescani grandi elettori di Bergoglio gli dissero: pensa ai poveri, intanto il loro Ordine pensava ai traffici sporchi e ai soldi. Hummes e Carballo, dimettetevi e vergognatevi!

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    1. È vero! Lo ammise lui stesso parlando di Hummes come "grande amico"... Mia nonna diceva "Il Signore non paga il sabato ma la domenica ha già pagato"! Il puzzo dei sepolcri imbiancati comincia a non potersi più camuffare.

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  18. per Giacomo
    anche se non credessero -la maggioranza di preti e vescovi- alla Presenza Reale, ciò non causerebbe nessuna invalidità del Sacramento eucaristico, perché ne per questa "colpa", ne per altre "colpe" riguardanti intimamente i Celebranti , la celebrazione del Sacramento potrebbe subire alcun difetto, in quanto ogni Sacramento (compreso Quello eucaristico) "avviene": "...ex opere operato"

    L'invalidità potrebbe presentarsi invece, se c'è un solo difetto nei tre elementi necessari alla celebrazione del Sacramento ossia:
    1) mancanza di un vero Ministro della Chiesa (Presbitero validamente Ordinato) con la relativa mancanza di intenzione (fare quello che intende fare la Chiesa nel celebrare il Sacrificio eucaristico);
    2)mancanza della Materia richiesta( vero pane di frumento e vero vino di vite);
    3)mancanza della Forma ( Questo è il Mio Corpo.....Questo è il Mio Sangue..).
    .

    E poiché, nel Messale di Paolo VI -quantomeno- non è ben esplicitato quali sono le "intenzioni della Chiesa (del Conc. Vat. II)" e cioè offrire un vero e proprio Sacrificio propiziatorio (infatti in nessuna delle Istruzioni che accompagnano tale Messale è sottolineato tale argomento=Dogma CHE DEVONO GUIDARE DI VOLTA IN VOLTA OGNI CELEBRANTE), ecco: che in questo caso si potrebbe parlare di invalidita.

    Inoltre, -per dovere di cronaca come affermano i tradizionalisti e i sedevacantisti-, si può parlare anche di illeicita per quanto riguarda il Messale di Paolo VI, poiché questo trasgredisce l'INDULTO PERPETUO della Bolla Quo Primum Tempor (della c.d. Messa in latino, o Messa tridentina), che accompagna la Promulgazione del Messale detto di San Pio V.

    L'uso del piattino è senza dubbio un problema di second'ordine, che però si addice a persone di vero amore e di vera devozione a Gesù Sacramentato, come lo sono stati un San Tarcisio ad es., che pur di "proteggere" il Corpo di Cristo, ha preferito farGli da Scudo con lo stesso Suo Corpo ALTRO CHE QUESTI SCOPRITORI DELLA(DELL'ACQUA CALDA) CARITA DELL'ULTIMA ORA!!!!; pertanto, possiamo trarre da soli le conseguenze: parlano, parlano e poi.........solo fanatismo e frustrazioni da scaricare verso il povero Gregge!!!!
    Timorato

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    1. Alla fine dell'editio typica dell Messale Romano di Paolo VI si trova la Formula Intentionis : EGO VOLO CELEBRARE MISSAM ET CONFICERE SACRAMENTUM...

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  19. Come ho scritto altrove l'uso del piattino è obbligatorio ed il mancato uso favorisce il sacrilegio più atroce, perché cadono i frammenti del Corpo di Cristo che vengon calpestati. Altro che problema di second'ordine!

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    1. Caro Dante,
      ho visto con i miei occhi – e prontamente denunciato al
      mio parroco – il nascondimento della particola dopo
      averla presa nelle “sacrileghe” mani!…
      Chissà che uso postumo ne sarà mai stato fatto…
      Non ho mai accettato – e mai accetterò – un simile
      sacrilego abuso!!!
      Anche questo è stato un ulteriore passo verso la
      distruzione della Sacra Liturgia!!!

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    2. Anch'io non prendo più la Santa Eucarestia in mano per comunicarmi (ingenuamente pensavo che fosse più igienico così, anziché posata sulla lingua...che errore!) da quando ho assistito con i miei occhi nella Basilica del Santo a Padova al tentativo di FURTO di una particola, da parte di una donna, grazie al Cielo gesto prontamente sventato dalla prontezza ed attenzione del Sacerdote e dell'addetto alla sicurezza lì accanto! Chissà quante messe nere avvengono grazie ai "passaggi di mano" della Santa Comunione!

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  20. A parte il piattino, nella mia parrocchia sembra di assistere a un rito protestante quando si va a messa.... ma perchè in ambito liturgico la Chiesa non opera particolari supervisioni sui preti??..alcuni preti sembrano pastori protestanti, fanno e disfanno i sacri riti a loro piacimento, senza ordine e decoro.... messe-discoteca, senza aura di sacro che si dovrebbe alla celebrazione dei divini misteri!!! Bisognerebbe arginare queste derive....

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    1. Purtroppo la maggioranza dei vescovi è composta da ignavi.

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  21. Ma povero Monsignor Penitenziere! Mica è l'unico a non usare il piattino per la Comunione... ed è uno dei pochi che usa sempre la veste talare, al contrario di S.E. Negri che spesso usa il clergyman (in violazione alle disposizioni canoniche che lo consentono SOLO per lo svolgimento di azioni assolutamente profane come escursioni, viaggi in aereo ecc.).
    Non penso vi sia una sola parrocchia a Ferrara dove si usi il piattino. Forse nemmeno a Santo Spirito, in cui i FFI svolgono il loro ministero.
    Mi pare che scrivere un articolo con tanto di foto del "colpevole" sia un po' esagerato, e appaia ad occhi estranei come una "bega di condominio".
    Vedremo se l'articolo otterrà gli esiti auspicati.

    PS: S.E. Mons. Negri, pontificando in Cattedrale, all'Orate fratres suole dire "perché il nostro sacrificio" anziché "il mio e vostro". Forse anche questo merita un articolo con foto...

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  22. Caro Giampaolo, ho anch'io fatto quell'esperienza che racconti. Anni fa, nella basilica di S. Miniato al Monte, qui a Firenze, nonostante le mie continue sollecitazioni ad usare il piattino e dar la comunione sulla lingua, una giapponesina prese la sacra particola in mano e stava andando via: Il sacerdote (dom Ildebrando, bravissimo e mio carissimo amico che celebra personalmente il VO che ha studiato con me) ed io all'unisono scattammo e fermammo la ragazza: lei pensava che fosse un souvenir da portar via.
    Nonostante l'esperienze gli altri monaci insistono a dar la comunione in mano e a non usar il piattino. Come la stragrande maggioranza dei preti, che fingono di non veder i fedeli che tornano al loro posto portando in mano la particola. Se non ci pensa Nostro Signore ad aprir la testa ai preti, noi che possiamo far di più?

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  23. "Un lettore trasferitosi a Ferrara per lavoro"
    per me il lettore NON ha niente di meglio da fare e invece ha tanto tempo da perdere.. se si occupa di questi problemi

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  24. Non conosco il lettore trasferitosi a Ferrara, e pertanto non so se sia uno sfaccendato. Ma tu anonimo, come al solito, non cogli la sostanza gravissima del problema. Segno che comprendi il valore dell'Ostia consacrata.
    A mio avviso - pur non condividendo la pubblicazione di post e commenti anonimi, perché ognuno si dovrebbe assumere le proprie responsabilità, compresi presunti cardinali - quanto scritto può esser utile a mons. Negri, sempre che legga davvero il blog come qualcuno sostiene.

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    1. Professore Pastorelli, sono pienamente d'accordo sulla prima parte di quanto ha scritto : " A mio avviso - pur non condividendo la pubblicazione di post e commenti anonimi".
      In questo specifico caso si è da data pubblicità esagerata, con tanto di foto di un Ecclesiastico a cui dobbiamo devozione e affetto perchè è un Consacrato, ad una segnalazione senza verificarne la fondatezza o il totale "placet" di pubblicazione in questo modo da parte del segnalante.
      Eccesso di zelo.
      Sul secondo punto, i commenti che talora ( io parlo per me ) debbono ricorrere all'optional " Anonimo " - che poi tanto anonimi non sono perchè, nel mio caso, il mio stile si riconosce e poi guardando anche gli orari ( Lei ne sa qualcosa .... ) per motivi lavorativi e anche ecclesiali ( spesso non rappresentiamo solo noi stessi ma anche uno o più gruppi ) non è bene che i commenti, cum nomine, stiano accanto a quelli di alcuni simpatici mattacchioni che insultano a destra e a manca.
      Buona giornata e tante scuse al Monsignore ferrarese a cui vanno i miei auguri .

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  25. Ovviamente, penso che l'autore neo-ferrarese della lettera sia noto alla REDAZIONE. Ma Roberto sa bene cosa penso degli anonimi.

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    1. Ma forse la "notizia" era una specie di "sfogo" fra amici di una mail list come nei nostri ambienti informatici ci usa fare perchè ci consideriamo un po' tutti amici.
      Se comunicassi , come mio diritto, agli amici della mail list che ho allergia ai tessuti sintetici ne verrà fatto un articolo pubblico?

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    2. Non credo alla tua versione, anonimo. La Redazione è abbastanza accorta in tal campo.

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    3. Caro Dante,
      grazie per la fiducia.
      Non era uno sfoto: il lettore che ci ha scritto, si è firmato nome e cognome, è noto alla redazione e ci ha pregato di non scrivere il suo nome.
      Nella mail in cui ci ha indicato questo fatto, ha detto che lui non ha voce, e che non potrebbe fare sentire la sua protesta, ma MiL sì. E si è affidato a noi perchè segnalassimo questo fatto, in modo che si ponesse anche l'accento sulla Presenza Reale e sull'importanza del piattino.
      E così abbiamo fatto.
      Tutto il rispetto per Monsignore e stima confermata per Sua Eccellenza.

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    4. Nessun ringraziamento, Roberto. Io sono sempre franco nei miei interventi. So bene che talvolta - ma solo talvolta, però - è necessario l'anonimato. Per il resto non ribadisco quel che tu ben conosci. La fiducia sulle persone della redazione è fuori discussione. I dissensi nascono dai troppi anonimi che si ergono a difensori della fede. Questione di diversa concezione di testimonianza.

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  26. Anch'io ho visto cadere un pezzo di particola dalle mani di una vecchietta durante una messa all'aperto,in campagna.
    La suora che era li` vicino e` riuscita a trovarla e l'ha mangiata.

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  27. Anche a me questa polemica ad personam contro il povero monsignore sembra francamente eccessiva e segno di un certo estremismo intollerante e miope... abbiamo un papa che si inchina come un bonzo alla consacrazione e andiamo a mettere la foto del penitenziere stile "wanted" del far west...

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    1. Nessuna polemica contro nessuno, ma un'esortazione, basata su fatti veri, ad un maggior rispetto delle norme didattiche.

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  28. Caro Dante
    guardi che io col parlare di "problema di second'ordine" non volevo assolutamente dire che esso fosse un non problema o qualcosa di banale, ma: che in relazione al fatto che ci possono essere tantissime Messe invalide per mancanza di intenzione (veramente cattolica secondo la ortodossia stabilita dal Concilio di Trento e dalla Tradizione) da parte di Ministri che non sa nemmeno cosa significhi: "Sacrificio propiziatorio -mai illustrato nelle Istruzioni del Messale di Paolo VI-" ce ne vuole!!!!
    E poi, credevo che fosse scontato il fatto che ogni ordine, anche secondo o terzo etc. nella Chiesa avesse sempre una sua dignità e valore; non intendevo sminuire ma cercavo di aiutare il Signor Giacomo che sembravo più disorientato per problemi più gravi del piattino.
    Mi dica piuttosto, come reputa Lei, il "permesso" di dare la Comunione in mano ai laici, se fino al precedente Diritto Canonico (1917) risultava sacrilegio sotto pena di scomunica un tale gesto?

    Le chiedo cio, perché credendo di vedere in Lei un certo normalismo, mi sentirei preoccupato dai Suoi interventi, che appigliandosi a quel rompicapo di discorso che non vuole il Sedevacantismo -anche in contraddizione al Diritto canonico- fa di tutto per salvare capra e cavoli senza curarsi che la Fede e le Sue Verità "che abitano" nella mente dei Credenti è assai più meritevole di essere difesa di quanto lo meritano quei Papi, che veramente sono di terribile scandalo e che Lei -almeno credo- cerca addirittura di divinizzare in maniera tale che anche le loro decisioni sacrileghe (v. Comunione sulla mano) perché fatte da loro in quanto Papi, diventano "doni di Dio(?)"!

    Sperando solo la Verità La saluto

    Cristo Regni

    Timorato

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    1. Anonimo timorato, ma sempre anonimo. Devi esser nuovo sul blog. La comunione sulla mano è stata una catastrofe per la Presenza Reale. Non capisco perché i sacerdoti si purifican le mani prima della Consacrazione mentre i fedeli possono ricever la sacra particola su mani sudicie, sudate, e che comunque han toccato oggetti d'uso comune (chiavi, soldi, sterzo, appoggi in tram, manubri di bicicletta e moto ecc. ecc.).
      La comunione sulla mano fu imposta al recalcitrante ora santo Giov. Paolo II. Sono stato e sono sempre contrario e l'ho sempre manifestato pubblicamente, con nome e cognome.
      Tu, al contrario - che ti permetti di chiamarmi normalista e ti dici preoccupato di ciò - chi sei? L'anonimo è un nulla. Salvo rarissime eccezioni. Per c ui le prediche sedevacantiste riservale ad altri.

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    2. Nel Proaemium della I. G. M. R.
      si parla dell Sacrificio: latreutico, eucaristico, propiziatorio e impetratorio.

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  29. credo che Mons. Negri abbia di meglio da fare che dar retta ai borbottii dei bigotti

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  30. Crac Francescani Hotel a 5 stelle 140 euro a notte tutti i comforts con vista su San Pietro Rodriguez Carballo e Hummes via da Roma dimettetevi! Pensa ai poveri ee lui si chiamò Francesco e nominò prefetti delle Confgregazioni sti falliti bancarottieri

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    1. Beh, € 140 a notte in un albergo a 5 stelle a Roma è a buon mercato. A Viareggio in bassa stagione alberghetti infrequentabili ne chiedono 80/ 85.

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  31. Egregio ANONIMO, gli anonimi han sempre torto. Son ombre vane non degne di fiducia, mai. Ho scritto che credo sia conosciuto alla Redazione l'autore anonimo della lettera sul duomo di Ferrara.
    Anch'io, come altri, non rappresentiamo soltanto noi stessi. Io rappresento anche una Confraternita. Ed il mio nome è ben noto in ambito ecclesiale ed extra per la mia lunga milizia nella scuola e nella Chiesa.
    Avere il coraggio di firmarsi (coraggio per così poco?) significa sopraffare gli anonimi cretini e maleodoranti. La "visibilità" è la prima forma di testimonianza. Come riprendere i preti che non voglion esser riconosciuti come tali e si travestono da cenciosi, damerini, hawaiani, quando non si dà la testimonianza della fede a viso aperto?
    Mi dispiace anonimo, ma dissento completamente dalla tua posizione.
    Quanto all'anonimo autore della lettera sul duomo di Ferrara ho già detto quel che penso.
    E finisco informando che conosco bene il nome di chi si nasconde dietro misericordiosi o pomposi nick: da gentiluomo non li smaschero.

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    1. Nel momento in cui nessuno si firma con il vero nome, cominciando dal redattore-capo ( il solo nome vero è quello di Enrico ) non vedo il motivo per cui i lettori debbano farlo.

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  32. Ed è atteggiamento che non condivido. Lo sanno sia Enrico che Roberto (che comunque sono i nomi veri).

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