Post in evidenza

ABSTULIT ATRA DIES ET FUNERE MERSIT ACERBO - #requiem

Siamo oggi listati a lutto nel giorno dei funerali di Arnaud, ragazzo diciannovenne, tragicamente coinvolto in un incidente stradale alcune ...

mercoledì 24 dicembre 2014

I fedeli "tradizionali" inglesi scrivono ai Vescovi: "Basta con emarginazione! Non vogliamo dividere. Accoglieteci: cattolici anche noi".

Apprendiamo, via CatholicHerald.co.uk della lettera aperta scritta dalla Società "Latin Mass Society", con cui il presidente, dott. Joseph Shaw, ha fatto appello ai Vescovi Cattolici di Inghilterra e del Galles perchè essi pongano fine alla 'marginalizzazione' di coloro che sono legati alla forma straordinaria. Lettera che ci sentiamo di fare nostra e di girare pari pari ai nostri, di Vescovi.
Traduzione di MiL 

Roberto

Nella lettera Shaw chiede ai Vescovi inglesi di raggiungere i cattolici legati alla Messa tradizionale e di accogliere (anche) loro come propri figli spirituali. Egli li ha quindi invitati a visitare i gruppi stabili lagati alla forma straordinaria per vedere come essi "non siano una fonte di divisione, ma una dimostrazione di unità veramente cattolica nella diversità".
Shaw ha iniziato la lettera, pubblicata su  Mass of Ages (Messa di sempre), rivista trimestrale della LMS, esprimendo gratitudine per la "scomparsa quasi completa della ostilità" verso la forma straordinaria della Messa.
"In questo sviluppo positivo Voi, i nostri Vescovi di Inghilterra e Galles, hanno giocato un ruolo cruciale," ha detto. "La domanda sorge spontanea: 'c'è qualche ragione per  coloro che hanno  cura d'anime per non andare oltre alla tolleranza, e di agevolare realmente o promuovere questa forma della Messa?' "
Il Dott.  Shaw ha citato poi la Lettera di Benedetto XVI ai Vescovi, con cui il Papa aveva voluto accompagnare il motu proprio Summorum Pontificum del 2007, in cui Ratzinger aveva detto: "E 'bene per tutti noi  conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa."
 In Gran Bretagna, ha continuato il presidente, le nuove generazioni di cattolici sono attratte dalla Messa tradizionale in latino, grazie e per mezzo dei gruppi Juventutem, i pellegrinaggi e le conseguenti vocazioni al sacerdozio.
Ha poi aggiunto che c'è stata una preoccupazione, espressa sia da Benedetto XVI sia Papa Francesco, sulla "ideologizzazione" della Messa da parte dei più anziani, che l'ha resa una "fonte di divisione".
Ma notando come i gruppi emarginati tendano a diventare più radicalizzati, Shaw ha  fatto notare: "Credo che abbiamo resistito a quelle tendenze con grande successo, grazie ai 50 anni di esistenza della Latin Mass Society. Coloro tra Voi che hanno preoccupazioni a questo riguardo, tuttavia, saranno in grado di comprendere il rimedio: i problemi creati dall'emarginazione saranno curati ponendo fine all'emarginazione ".
Il dott. Shaw ha sottolineato inoltre che le Messe nella forma straordinaria attirano un popolo "di tutti i ceti sociali", aggiungendo: "vorrei invitare ciascuno di voi, i nostri Vescovi in Inghilterra e Galles, per visitare i più grandi centri e gruppi stabili nelle Vostre diocesi e vedere Voi stessi"
Il presidente di LMS ha infine concluso la sua lettera ai Vescovi dicendo: "Questi cattolici non vogliono causare divisioni nè essere esclusivo. Essi non desiderano altro che essere considerati non come orfani o osptiti, ma come i Vostri figli spirituali."


 il testo in inglese
Open letter makes an appeal for an end to 'marginalisation' of those attached to Extraordinary Form
The Latin Mass Society has written to all the bishops of England and Wales asking them to reach out to Catholics attached to the traditional Mass.
Joseph Shaw, chairman of the LMS, invited bishops to visit Extraordinary Form congregations to see that they were “not a source of division, but a demonstration of a truly Catholic unity in diversity”.
He began the letter, published in the Mass of Ages, the LMS quarterly magazine, by expressing gratitude for the “almost complete disappearance of the hostility” towards the Extraordinary Form of the Mass.
“In this positive development you, our Bishops in England and Wales, have played a crucial role,” he said. “The question arises: is there any reason for those with the care of souls to go beyond toleration, and actually to facilitate or promote this form of the Mass?”
Dr Shaw cited Benedict XVI’s Letter to Bishops, accompanying his 2007 motu proprio, Summorum Pontificum, in which the pope said: “It behoves all of us to preserve the riches which have developed in the Church’s faith and prayer.”
In Britain he said new generations of Catholics had been attracted to the traditional Latin Mass, with Juventutem groups, pilgrimages and vocations to the priesthood arising as a result.
But he added that there was a worry, expressed by both Benedict XVI and Pope Francis, of the “ideologisation” of the older Mass, making it a “source of division”.
Noting that marginalised groups tend to become more radicalised, he said: “I believe that we have resisted those tendencies very successfully for the 50 years of the Latin Mass Society’s existence. Those who have any worries in this regard, however, will be able to see the remedy. Problems created by marginalisation will be cured by ending the marginalisation.”
He said Extraordinary Form Masses attracted a people “from all walks of life”, adding: “I would like to invite each of you, our Bishops in England and Wales, to visit the largest such congregations in your dioceses and see for yourselves.”
Dr Shaw concluded the letter by saying: “These Catholics do not want to cause division or be exclusive. They want nothing more than to be regarded, not as orphans or houseguests, but as your spiritual children.

12 commenti:

  1. In Inghilterra i Cattolici sanno bene cosa significhi essere "perseguitati e oppressi" dopo secoli di emarginazione e persecuzione. Le vocazioni che stanno nascendo sono di giovani che scoprono la ricchezza salvifica della dottrina cattolica così come tramandata e preservata dai martiri della fede. Il gruppo Juventutem e la LMS stanno operando bene, nel solco della giusta tradizione, ad maiorem Dei gloriam, e l'albero si riconosce dai suoi frutti! Viola (da Savona)

    RispondiElimina
  2. Anche noi in Italia dovremmo scrivere una lettera simile e chiedere riconoscimento e rispetto. Finora ci hanno costretti a vivere nelle catacombe.

    RispondiElimina
  3. Noi in Italia non possiamo scrivere una lettera simile e chiedere riconoscimento e rispetto perchè il nostro comportamento ( io scrivo in primis per me) non è corretto ne' dal punto di vista cristiano ne' umano. In Inghilterra i gruppi dei fedeli tradizionali sono altamente costruttivi perchè, ad esempio della vera e proficua pastorale della FSSX, promuovono una serie di attività culturali, assistenziali e catechistiche di grande valore anche sociale. In Italia ce ne stiamo davanti al computer creando il mostro di turno da sbattere nei blog con tanto di foto. Non parliamo poi degli atteggiamenti pre-adoloscenziali con rivalse infinite.Non per nulla i centri di messa tridentina italiani che funzionano meglio sono quelli in cui un certo tipo di tradizionalisti si sono defilati ...

    RispondiElimina
  4. Basterebbe far capire ai nostri vescovi che una vera liberalizzazione della Tradizione toglierebbe il principale vessillo ai tradizionalisti arrabbiati, oggi avvantaggiati dall'ostracismo verso le fonti del nostro credo. Basterebbe far capire ai nostri vescovi che voler tornare in comunione con le altre confessioni cristiane e dialogare con le altre religioni è insensato se non si è capaci di trovare una quadra con i cattolici con una sensibilità leggermente diversa da quella oggi dominante. Sono cose lapalissiane e prima o poi ci si arriverà.

    RispondiElimina
  5. In Italia sembra tutto più difficile.
    Di lettere, da almeno 5 decenni, ne abbiamo scritte tante, senza aver riscontro o con riscontri beffardi. Anche gl'incontri con vescovi presunti conservatori, ad es. Maggiolini, sono stati delle coltellate. Poche risposte positive.
    Quanto all'attività da svolgere di cui parla uno degli anonimi in assenza di volontari operosi a cui non metta fretta il ghiacciarsi dell'insalata in tavola, come si fa? E' già faticoso tenere in vita, aperta e ordinata una chiesa.
    per le attività basta farsi avanti. Inutile riprender gli altri se poi per primi ci tiriamo indietro contenti che ci sia il bischero che pensa a tutto. I tradizionalisti senza spina dorsale non san neppure darsi un nick: troppa fatica.

    RispondiElimina
  6. Purtroppo il problema non è solo liturgico ma anche di dottrina. Bergoglio e i vescovi nostrani con la loro pusillanimità vergognosa stanno consegnando l'Europa all'Islam, ci hanno legato mani e piedi, col loro falso dialogo delle religioni che è un palese tradimento di Cristo, il quale non ha mai dialogato con Giove o Zarathustra a Allat.
    Ma questi credono ancora in Lui?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Temo proprio di no, prima hanno perso la fede, poi hanno gettato alle ortiche i segni esteriori di questa fede, vedi la tonaca, il VOM, il catechismo, di S. Pio X, fino ai segni del pontificato (con Bergolgio in camicia da notte, che nasconde il crocifisso, copre tutti i simboli cristiani nei giardini vaticani, si inchina a pastore valdesi, primati anglicani, patriarchi ortodossi, come un qualsiasi penitente, umiliando la vera Chiesa di Cristo). Poveri noi, povera Chiesa !

      Elimina
  7. Io sono d'accordo con tanti commenti che dicono che bisogna darsi di più da fare e soprattutto nel catechismo e nelle opere ai bisognosi però è molto difficile realizzare tutto questo senza il sostegno di un sacerdote.
    Paradossalmente oggi è più importante avere un prete fedele alla tradizione che un Vescovo perché il primo è a contatto con le persone e può indirizzarle sulla strada giusta o sbagliata, il secondo può emanare delle direttive che spesso i preti nemmeno eseguono...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma senza l'autorizzazione del vescovo i sacerdoti te li sogni!
      Cominciamo a metterci noi laici a disposizione e dare una mano a chi la chiede.
      Esempio? Un ragazzo non battezzato è venuto alla "mia" Messa. Ci siamo fermati a chiacchierare. Lui vuole esser battezzato sfidando l'opposizione della famiglia. Ha detto che tornerà e gli darò un catechismo di S. Pio X commentato. Vuole leggerlo in parte con me. Poi, a sua scelta, potrà seguire il percorso previsto dalla legislazione ecclesiastica vigente anche in parrocchia, ma già con basi dottrinali sicure.

      Elimina
  8. Roba da matti...cattolici che chiedono di essere accolti da cattolici (o protestanti?)...

    RispondiElimina