Il card. Burke dice no anche alla revisione della nullità matrimoniale.
Il porporato statunitense co-autore di un libro di cinque cardinali
critico sulle aperture di Kasper sulla comunione ai divorziati risposati
di Iacopo Scaramuzzi, da Vatican Insider, del 1°. 10.2014
Non solo sarebbe sbagliato concedere l’eucaristia alle coppie di
divorziati risposati, ma anche una semplificazione del processo di
riconoscimento della nullità matrimoniale “incoraggerebbe ulteriormente
una visione difettosa del matrimonio e della famiglia”, secondo il
cardinale statunitense Raymond Leo Burke, prefetto della segnatura
apostolica, coautore, insieme ad altri quattro cardinali, di un libro
che risponde negativamente alla proposta aperturista del cardinale
Walter Kasper, in vista del sinodo sulla famiglia che si apre lunedì,
sulla comunione ai divorziati risposati.
Secondo Burke la posizione di Kasper è “fondamentalmente difettosa” ed è stata discussa “alcuni decenni fa”. A quanto riportato dai media Usa, il porporato statunitense critica, peraltro, il cardinale tedesco, affermando che Kasper, che pure è stato incaricato da Papa Francesco di aprire la discussione sul tema ad un concistoro di inizio anno, non parlerebbe a nome del Pontefice, che “non ha la laringite” e “non è muto”. Burke, fino all’anno scorso membro della congregazione dei vescovi, critica anche l’ipotesi – prospettata da altri cardinali, come Angelo Scola, pure critico nei confronti della comunione ai divorziati risposati – di una revisione del processo di nullità matrimoniale. Secondo Burke, riformare tale processo porterebbe i cattolici a credere che la Chiesa non è seria sulla “indissolubilità” del matrimonio: “E’ una linea di argomentazione molti deludente”.
Burke ha espresso le sue opinioni nel corso di una conferenza stampa organizzata da Ignatius Press, la casa editrice che pubblica il libro dei cinque cardinali “Remaining in the Truth of Christ: Marriage and Communion in the Catholic Church” (gli altri autori sono Gerhard Ludwig Mueller, prefetto della congregazione della Dottrina della fede, Walter Brandumueller e gli italiani Carlo Caffarra e Velasio De Paolis). La stessa Ignatius Press manda in libreria, in vista del sinodo straordinario sulla famiglia che si apre lunedì in Vaticano, altri due volumi che fanno il contrappunto alla posizione di Kasper: “The Hope of the Family” (La speranza della famiglia), una intervista allo stesso card. Mueller, e “The Gospel of the Family” (Il Vangelo della famiglia), un volume introdotto dal cardinale George Pell, prefetto australiano della Segreteria vaticana dell’Economia, che sarà peraltro presentato venerdì prossimo alla Pontificia università Lateranense. Il libro di Kasper, “Il Vangelo della Famiglia”, è stato pubblicato in Italia dalla editrice Queriniana e negli Stati Uniti dalla Paulist Press.
Secondo Burke la posizione di Kasper è “fondamentalmente difettosa” ed è stata discussa “alcuni decenni fa”. A quanto riportato dai media Usa, il porporato statunitense critica, peraltro, il cardinale tedesco, affermando che Kasper, che pure è stato incaricato da Papa Francesco di aprire la discussione sul tema ad un concistoro di inizio anno, non parlerebbe a nome del Pontefice, che “non ha la laringite” e “non è muto”. Burke, fino all’anno scorso membro della congregazione dei vescovi, critica anche l’ipotesi – prospettata da altri cardinali, come Angelo Scola, pure critico nei confronti della comunione ai divorziati risposati – di una revisione del processo di nullità matrimoniale. Secondo Burke, riformare tale processo porterebbe i cattolici a credere che la Chiesa non è seria sulla “indissolubilità” del matrimonio: “E’ una linea di argomentazione molti deludente”.
Burke ha espresso le sue opinioni nel corso di una conferenza stampa organizzata da Ignatius Press, la casa editrice che pubblica il libro dei cinque cardinali “Remaining in the Truth of Christ: Marriage and Communion in the Catholic Church” (gli altri autori sono Gerhard Ludwig Mueller, prefetto della congregazione della Dottrina della fede, Walter Brandumueller e gli italiani Carlo Caffarra e Velasio De Paolis). La stessa Ignatius Press manda in libreria, in vista del sinodo straordinario sulla famiglia che si apre lunedì in Vaticano, altri due volumi che fanno il contrappunto alla posizione di Kasper: “The Hope of the Family” (La speranza della famiglia), una intervista allo stesso card. Mueller, e “The Gospel of the Family” (Il Vangelo della famiglia), un volume introdotto dal cardinale George Pell, prefetto australiano della Segreteria vaticana dell’Economia, che sarà peraltro presentato venerdì prossimo alla Pontificia università Lateranense. Il libro di Kasper, “Il Vangelo della Famiglia”, è stato pubblicato in Italia dalla editrice Queriniana e negli Stati Uniti dalla Paulist Press.
Sarebbe un grande Papa! Umanamente parlando non lo sarà mai. Ma Lo Spirito soffia dove vuole.
RispondiEliminaSi, Burke o Schneider, prossimo papa. Deo Volente!
EliminaPreghiamo per Burke e Schneider! La Chiesa ha bisogno di loro!
EliminaIl Tettamanzi sta partendo all'attacco dalla pensione dice che è pronto a dare la comunione ai risposati!
RispondiEliminaCol Padreterno se la vedrà lui.
EliminaLo scisma si avvicina e l'abusivo sudamericano ride.
RispondiEliminaLa Madonna ad Anguera parla di tre papi...
RispondiEliminaMODULO DELLA DIOCESI MILANESE PER ANNULLAMENTO MATRIMONIALE:
RispondiEliminase le risposte a queste domande fossero fatte firmare prima del matrimonio in Chiesa e non dopo per liberarsi del Coniuge forse molti matrimoni non verrebbero nemmeno celebrati!
1) Quando avvenne la conoscenza?
2) Come si svolse il fidanzamento?
3) Qualcuno manifestò delle contrarietà alla vostra relazione affettiva e alla successiva
scelta matrimoniale? Per quali motivi?
4) Quando e come siete arrivati alla decisione di sposarvi in chiesa? Eravate convinti?
Avevate dei dubbi su questa scelta?
5) Qualcuno vi ha costretto o ha fatto pressioni affinché vi sposaste? Come avete
reagito?
6) In epoca precedente alle nozze, avete avuto bisogno di cure psichiche? Per quali
motivi? Avete conservato documentazione clinica?
7) Nel corso del fidanzamento vi siete confrontati sul progetto di famiglia che avevate?
C’erano delle diversità?
8) Sposandosi in chiesa accettava di assumere un impegno definitivo, per tutta la vita?
Quale era la posizione dell’altra parte su tale impegno?
9) Nel corso del fidanzamento è sempre stata mantenuta la fedeltà? Al momento delle
nozze l’impegno di fedeltà manifestato a voce corrispondeva alla sua volontà? Quale
era la posizione dell’altra parte su tale impegno?
10) Prima del matrimonio c'è stato qualche inganno o è stato taciuto qualcosa di rilevante?
11) Avete messo qualche condizione al vostro matrimonio? Quale?
12) Quale era, prima delle nozze, la Sua posizione in merito all’avere figli? Quale era la
posizione dell’altra parte?
13) Come si svolse la preparazione immediata al matrimonio (corso per i fidanzati, colloqui
con il parroco, preparativi per la festa e l’abitazione coniugale… )? Ci furono problemi
o discussioni?
14) Eravate entrambi contenti di celebrare le nozze? Vi siete accostati ai Sacramenti della
Riconciliazione (Confessione) e Comunione? Se no, per quali motivi? Come passò il
giorno nuziale?
15) Vi furono rapporti sessuali completi durante la vita coniugale? Vi furono difficoltà nella
vita intima? Avete dovuto ricorrere a specialisti?
Conosco diverse persone che si sono sposate molto giovani, a causa di un figlio non previsto, praticamente obbligate dai costumi ancestrali e dalla pressione famigliare, che si sono avvicinate alla fede spesso dopo l'esperienza del divorzio e che incontrano una persona per bene, credente e vorrebbero fare la loro vita e fondare una famiglia insieme... Alcune hanno avviato senza successo delle pratiche di nullità alla sacra rota... (una coppia che consosco si è vista annulare il matrimonio della sacra rota, solo perchè hanno trovato "testimoni" accondiscendenti, che cioè hanno mentito) Ora io mi chiedo se sia possibile trovare delle soluzioni che evitino le facilonerie del "tutto va bene" , salvaguardino l'indissolubilità del matrimonio, ma che si possa tenere in considerazione il cammino spirituale di molte persone che erano immature al momento della celebrazione di un primo matrimonio. Una soluzione sarebbe quella di rifiutare il matrimonio in Chiesa se la coppia non ha mai partecipato alla vita di fede delle parrocchie o se non ha mai intrapreso un cammino di fede cosciente. Certo, se un parrocco non può nemmeno rifiutare ad una persona di fare il padrino per la cresima, pensa se rifiutasse di sposare le persone... La visione cattolica del matrimonio richiede un minimo di coerenza alla persone, per non cadere in ipocrisie...
RispondiEliminaCaro Matteo, diversi dei problemi che esponi tu sono dovuti allo scarso catechismo ed alla scarsa pastorale.
EliminaSe i parroci vigilassero su chi viene a sposarsi, invece che chiudere occhi ed orecchi, forse ci sarebbero meno problemi. Quando, in gioventù frequentavo la parrocchia, ne ho visti di sposi che si vedeva chiaramente non avessero mai visto una messa nella loro vita o quasi, una volta una sposa chiese se doveva trovare un lettore per il Vangelo, altri mi chiedevano dov'era la chiesa.
Insomma...è chiaro che quando si inizia un rilassamento del genere, in cui il matrimonio è una bella festa piuttosto che un sacramento grave e, soprattutto, per tutta la vita, è ovvio che poi ci sono dei problemi.
Burke...un grande Papa di nome PIO XIII
RispondiEliminaOggi come oggi è possibile un reale cammino di vera fede nelle parrocchie?
RispondiEliminaSi facciano corsi prematrimoniali seri con documenti da sottoscrivere chiari e circostanziati in modo da non poi sentirsi dire dagli sposi che non conoscevano la posizione della Chiesa.