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mercoledì 30 luglio 2014

Solidarietà a Francesco Colafemmina (Redattore di Fides et Forma)

Solidarietà, fraternamente riconoscente, all'amico Dott. Francesco Colafemmina ed alla sua Consorte per l'incredibile vicenda della denuncia penale che è stata sporta contro di lui, con  animo caritatevole,   da uno degli attuali "Superiori" dei Francescani dell'Immacolata (nella nuova struttura de-manellizzata).
Pare evidente che, secondo la mens di qualcuno, la denuncia penale scagliata contro il Redattore di "Fides et Forma deve assumere il significato di  un monito  per tutti coloro che , per grazia di Dio,  sono ancora  in grado di scrivere parole di cristiano ed umano affetto verso i perseguitati ed afflitti Frati  Francescani dell'Immacolata.

Noi " servi inutili"  fedeli all'insegnamento del Signore «conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,32) eleveremo sempre le nostre suppliche alla Vergine Santissima Maria   perchè continui ad assistere sotto il Suo Materno manto i tanti ragazzi che, chiamati dal Signore, avevano lasciato la  famiglia ed il  lavoro per  dedicarsi, con animo puro e semplice,  alle cose di Dio nell'Ordine dei Francescani dell'Immacolata e che ora si ritrovano privati di tutto ed in mezzo alla strada ! 
Di questo scempio umano ed ecclesiale "... di sicuro non taceremo, né ora né allora, Deo adiuvante".
Un fugace accenno anche  alle Chiese ed ai Conventi  che, dopo decenni di abbandono,  erano stati restaurati e riaperti  grazie all'entusiamo e alla generosità  dei fraticelli e che ora, a motivo della nuova " impostazione " dell' Ordine, si ritrovano chiusi ...
Qualcuno risponderà davanti a Dio Onnipotente di tutto questo!
Solidarietà riconoscente dunque a Francesco, a sua Moglie ed un sincero ringraziamento al Giornalista  Dott. Marco Tosatti, autore dell'Articolo ( v.sotto ) : una delle poche ed intelligenti  voci "fuori del coro ", impegnato nella salvaguardia di quel che resta della Civiltà e delle Radici Cristiane .
In unitate orationis
 A.C. 

AGGIUNTA Questo nostro intervento (al pari di  altri analoghi di Chiesa e post concilio, Campari&De Maistre ... ect ect) non è piaciuto ad un signore che su un noto social network ha avuto la brutta idea di pubblicare un " post, se possibile è ancor più vergognoso della denuncia. Ma mi suggerisce una riflessione. - ha replicato un attento fedele  N.d.R. -
Conosco solo due moventi per un livore del genere, in ordine di forza: potere e denaro. 
Io non ho né uno né l'altro e sto bene così. 
Ma non ci si può misurare con tale cattiveria che risponde sempre ad personam e mai ad argomentum. 
Meglio abbandonare il caso FI. 
Se ci sono perseguitati, grande sarà la loro ricompensa nei cieli. 
Se ci sono persecutori meglio che cerchino macine da mulino, prima che arrivi il giudizio ".
Francesco Colafemmina , con l'acume che lo contraddistingue, ha commentato quelle offensive parole, che disonorano in primis quella parte che si vorrebbe difendere e sostenere .  
L'articolo su Fides et Forma si conclude difatti così : " Perché se è questo il volto dei difensori dei “nuovi” Frati Francescani dell’Immacolata, se questi difensori sono spalleggiati, protetti o aizzati dalla nuova leadership dell’Ordine non vale la pena discutere oltre. Bisognerebbe solo chiudere bottega". Leggere QUI

FFI: denunce, carabinieri e censura.
di Marco Tosatti - la Stampa

Dagli Stati Uniti ci hanno mandato il testo di una lettera in cui Francesco Colafemmina, titolare di un blog molto noto e seguito in campo ecclesiale, "Fides et Forma", racconta la sua storia: e cioè di essere stato convocato, con la moglie, dai Carabinieri in seguito a una denuncia per diffamazione da parte di padre Alfonso Bruno, il braccio destro del Commissario dei Francescani dell'Immacolata. 
Questa è l'Italia, questo il Vaticano. 
La lettera era in inglese, la traduzione è nostra. 
Così presenta il blog l'autore: "filologo saggista e scrittore pugliese con la passione per l’arte e l’architettura sacra. 
Certo per quell’arte che autenticamente incarna il cattolicesimo e la tradizione della Chiesa. 
Oggi viviamo in una convulsa società occidentale decadente e smemorata. 
Viviamo in un mondo dove la bellezza è un semplice guizzo, un momento destinato a svanire, ad esser risucchiato nel magma delle immagini, delle sensazioni, delle emozioni che scolorano il quotidiano in una pellicola già vista, noiosa e ripetitiva. 
Il mio obiettivo sin dall’anno di creazione di “Fides et Forma” è stato quello di dar voce a quell’anima antica del cattolicesimo rimasta sepolta sotto le coltri della retorica dell’aggiornamento. 
Una strana dinamica tendente ad annullare l’identità della Chiesa in una vagamente irenistica idea di modernità e di progresso avevano ridotto anche l’arte e l’architettura sacra a mere larve prive di senso". 
Quindi un blog di carattere tradizionale. 
Che ha preso posizione con vigore contro il commissariamento dei Frati Francescani dell'Immacolata, commissariati senza che alcuna accusa specifica sia stata elevata contro di loro, se non quella vaga di "cripto-lefebvrismo", e con modalità, secondo quanto è apparso sui giornali, ben lontane dalla misericordia proclamata molte volte da papa Francesco. 
Ecco la lettera, che abbiamo ricevuto in inglese, e che abbiamo tradotto. 
"Caro amico, 
scusa per il ritardo ma la settimana scorsa mi è accaduto qualche cosa di molto triste. 
Mia moglie è stata convocata dai Carabinieri per essere interrogata. 
Ora, mia moglie è incinta, ed è stata realmente turbata da questo avviso. 
Il giorno dopo siamo andati dai Carabinieri, che l’hanno interrogata, e poi mi hanno interrogato. 
L’interrogatorio si è concentrato su internet e la struttura dei telefoni a casa. 
Mia moglie è titolare del contratto con la compagnia telefonica e con internet e così avevano bisogno di sentirla. 
Dopo un’ora di interrogatorio e domande assolutamente banali, come “avete un router, avete un antivirus, quanti strumenti avete…” chiesi di sapere perché usassero quella procedura. 
Mi hanno risposto: “un minuto…” e poi ripresero con una nuova domanda: “Conoscete padre Alfonso Maria Bruno?”.
In poche parole, questo padre Bruno sembra che abbia aperto una procedura contro di me per diffamazione. 
E i carabinieri in questo modo molto strano stavano cercando di certificare che gli articoli scritti da me con il mio nome erano realmente scritti da me. 
Così l’interrogatorio di mia moglie, qualcosa che mi ha fatto venire in mente storie del regime sovietico - cambogiano…
Dopo tutto non so se sia compito dei carabinieri fare cose del genere. 
Non mi è stato permesso leggere il testo della lamentela, ma l’ufficiale è stato così gentile da spiegarmi che padre Bruno ha scritto alcune pagine di denuncia, accusandomi di averlo diffamato “come uomo e religioso” dicendo che era un “traditore”.
Mi hanno chiesto di confermare che i due articoli di Fides et Forma erano miei.http://fidesetforma.blogspot.it/2013/09/p-alfonso-bruno-neo-segretario-dei-ffi.html ;
Ho analizzato comunque con il mio avvocato i due articoli e non c’è niente di sbagliato. 
Non una parola che possa essere “diffamatoria”. 
Solo due documenti: una lettera firmata da padre Bruno di lamentela contro la Santa Sede per la visita ( apostolica N.d.R.)
E una copia del “Who is” in cui si attesta che il mediatrice.net è il suo sito. 
Ho scritto quattro lettere alle autorità vaticane e al Papa.
In Italia, anche se al momento c’è solo un’indagine, il reato di diffamazione è punito con una pena da sei mesi a tre anni di carcere e con multe, anche se alla fine nessuno – eccetto Guareschi – è stato punito con la galera. 
Tutto ciò è semplicemente folle". 

Fonte : La Stampa 

***


Anche Rorate coeli ha ripreso  l'incredibile vicenda accaduta a Francesco e sua moglie :   La Stampa: Police now Used to Intimidate and Censor Critics of Persecution of Franciscans of the Immaculate - and critics' family members; Freedom of the Press Under Threat by Church Authorities ( QUI )

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