Post in evidenza

Francesco, le nuove esequie papali e il suo peronismo

Un Papa distruttore anche delle più piccole - ma significative - tradizioni. Luigi C. Francesco, il papa argentino (ovvero peronista) Le Cro...

sabato 25 gennaio 2014

Frati F.I.: sofismo intorno all'obbedienza (e all'unità).

Lettere sui F.I.: sofismi intorno all’obbedienza (e all’unità)

La vicenda dei F.I. sta suscitando un vespaio crescente: da una parte la durezza del commissario Volpi, lo sprezzo con cui tratta frati e laici, dall’altra l’indignazione crescente di molti. Ma mentre i frati, a quanto sembra, tacciono e obbediscono, molti laici sono decisi a continuare.
Abbiamo ricevuto tantissime lettere, anche di giornalisti e di uomini di Chiesa.
Per non esagerare, ne pubblichiamo solo due.
Entrambe riflettono su cosa significa obbedienza, e strumentalizzazione, da parte di alcuni, di questa virtù (che, lo ripetiamo, i frati stanno osservando in modo encomiabile, smentendo così tutte le accuse..di disobbedienza…)
La I è la lettera di una laica della Mim, intitolata: Il Pifferaio magico
…«Io possiedo un potere magico: con la mia musica, posso condurre con me animali, oggetti e uomini»…e dopo aver liberato Hamelin dai topi, il Pifferaio rapì tutti i bambini di quella città, incantandoli con la sua musica...
Secondo il comunicato del Commissario Apostolico p. Fidenzio Volpi, datato 27 novembre 2013, tutte le attività dei cenacoli MIM d’Italia sono sospese fino a prossimo provvedimento. Tutte tranne una: la raccolta di adesioni al proprio operato. Ogni cenacolo è infatti invitato a riunirsi per la stesura di un documento che sancisca l’indiscussa obbedienza e la totale adesione alle azioni del Commissario, nel più breve tempo possibile.
Alcuni frati si sono così recati nei loro territori di competenza per assistere i cenacoli nella stesura di tale verbale e nella raccolta del maggior numero di firme. E come? Incantando con bei discorsi i propri fedeli all’ascolto e abbindolando così gli ignari e gli sprovveduti. Questi novelli pifferai estorcono firme al suono del motto «Chi non firma, manca di obbedienza verso il Papa».
Inizialmente, i frati inviati dicono di presenziare alla riunione del cenacolo solo per leggere il comunicato del Commissario, salvo poi darne un’interpretazione subdola e capziosa, manifestando il loro vero obiettivo: raccogliere il maggior numero di adesioni.
Argomentazione principale per indurre alla firma? «Bisogna guardare la vicenda con occhio soprannaturale». «Se il Commissario agisce in questo modo (sospensione dei cenacoli dei laici e proibizione dell’abito per il terziariato, chiusura dello studio teologico dell’Immacolata Mediatrice, sospensione delle ordinazioni, proibizione ai frati di collaborare con Casa Mariana, etc.) è perché l’Immacolata lo vuole». Come i frati, così anche i laici devono obbedire con fede cieca e incondizionata. Solo ottenendo assoluta fedeltà e lauti consensi, il Commissario potrà davvero riportare l’Istituto all’originario carisma. Firmare presto e in tanti. Obbedire al Commissario è obbedire al Papa che lo ha inviato in soccorso di un ordine che navigava nelle perigliose acque del tradizionalismo. «In fondo, firmare è un atto di fede», come fece l’Immacolata fidandosi e abbandonandosi al volere di Dio. E che dire di chi non vuole apporre la propria firma? Dei tanti che, pur riconoscendo l’autorità del Commissario, non condividono la fretta e la mancanza di carità che contraddistinguono il suo operato? «Beh, useremo sempre carità con i fratelli che per il momento preferiscono non firmare e pregheremo per loro perché possano presto comprendere l’importanza e l’urgenza di questa adesione». Per accelerare il convincimento, non mancano però minacce psicologiche: «Chi non firma è fuori dalla Chiesa»; «il cenacolo riaprirà solo se tutti firmeranno». Pressioni continue che non fanno che acuire il disagio nei non firmatari, che fomentano discordie e malumori negli stessi cenacoli, che rompono legami d’amicizia e fratellanza creatisi negli anni. L’unità al caro prezzo dell’emarginazione. La riapertura dei cenacoli MIM sacrificando la propria coscienza.
Con tali tendenziose argomentazioni è facile cogliere in fallo quei fedeli che, per mancanza di mezzi o di disposizioni, non possono effettivamente conoscere i fatti che hanno portato al Commissariamento e gli eventi che tuttora ne caratterizzano l’azione.
Il terrore di sentirsi dire di essere contrari al Papa e fuori dalla Chiesa; la paura di non poter più beneficiare di un buon padre confessore o di un direttore spirituale; l’imbarazzo di essere magari gli unici non firmatari nel proprio cenacolo e di sentirsi quindi fuori dal coro; il dispiacere di non potersi più trovare mensilmente tra amici e confratelli… molte e diverse le motivazioni psicologiche che, dopo tante e tali pressioni, spingono molti laici alla firma. Una vera e propria missione premeditata che ha estorto sottoscrizioni in maniera frettolosa, senza il tempo per una riflessione personale o una particolare preghiera. Un bombardamento metodico che ha colto in fallo coloro che ancora ignoravano la vicenda. Non a caso, tra alcuni dei primi firmatari serpeggia ora il dubbio e il rimorso di coscienza… come svincolarsi dalla tela tessuta dal ragno prima di essere fagocitati?
…Nella città di Hamelin rimase un solo bambino che, dopo aver raccontato l’accaduto ai genitori e ai nonni di tutto il paese, decise di andare a salvare i suoi amici. Prese un piffero e, suonando la stessa melodia del Pifferaio, liberò tutti i bambini e li riportò alle loro case….
Un membro MIM

La II lettera aiuta a comprendere la I, e potremmo intitolarla: Equivoci intorno a obbedienza e unità
 
Domenica 8 dicembre 2013, solennità dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria, Papa Francesco va a Santa Maria Maggiore (Roma) e, guarda caso, incontra P. Fidenzio Volpi, Commissario Apostolico dei F.I.  La gente smaliziata intuisce che non è un caso.
Guarda caso, a Santa Maria Maggiore qualcuno fotografa il Papa mentre saluta calorosamente P. Volpi. Le foto sono pubblicate su www.immacolata.com di P. Alfonso Bruno e su www.maryvictrix.com di P. Angelo Geiger (uno dei 5 capi ribelli). Qualche giorno dopo un vaticanista scrive che a quell’incontro il Papa avrebbe incoraggiato P. Volpi a continuare la sua opera, con carità e fermezza… Il Santo Padre avrebbe anche detto ai frati presenti all’incirca così:  “Obbedite a quest’uomo” (cioè Volpi).
Siamo convinti che, a parte saluti e convenevoli di cortesia, il Papa non era a conoscenza dell’operato tirannico e calunnioso di P. Volpi e del suo Segretario P. Bruno, il quale, da consumato esperto di comunicazione qual è, ha poi inviato ai conventi F.I. le foto del Papa con P. Volpi e i frati sorridenti. Che magnifico scoop … eh!?
Bel colpo di propaganda! Con questo tiro mancino e fraudolento P. Bruno avrà buon gioco a convincere frati e laici MIM sprovveduti che tutto quello che lui e P. Volpi fanno, dicono e scrivono, è tutto voluto e approvato dal Papa, dunque volontà di Dio… In effetti questa è l’idea emergente da lettere “ufficiali” (l’ultima, 8 dic. ‘13), parole e atti di P. Bruno, P. Volpi, e dei loro alleati. Qualcuno ricorda l’episodio: “Da’ a bere ai ciucci…”?.
            Sembra che tutti costoro applichino al duo Volpi-Bruno il dogma trinitario: tutto ciò che il Figlio-Verbo opera e dice, lo vuole il Padre Eterno; ergo, tutto ciò che Volpi-Bruno operano lo vuole il Papa! Volpi e Bruno “consustanziali” al Papa ?… E mentre lo Spirito Santo produce frutti di santità, vocazioni e pace, lo spirito di P. Bruno e P. Volpi porta invece terrorismo psicologico, minacce, repressioni, soppressioni, sospensioni, falsità.

Frati (es.: africani e filippini) e tanti laici dei cenacoli MIM del nord Italia (Albenga-Imperia, Carpi, Ferrara…) sono confusi e intrappolati dall’ambiguo concetto di obbedienza portato avanti dai frati di P. Volpi: chi non obbedisce a P. Volpi e a P. Bruno è contro il Papa, dunque nemico della Chiesa! Questo falso ragionamento atterrisce e conquista frati e laici intimiditi e ignari. Occorre chiarezza. Sì, obbedienza, ma “iuxta modum”; la fede non sopprime mai ragione, verità e giustizia. Denunciare e dissociarsi dalle malefatte di P. Volpi & soci (vedi vari articoli su www.libertaepersona) non va contro la vera obbedienza soprannaturale.
Ricorrere alla Santa Sede e al Papa, perché sia ascoltata anche l’altra campana, perché siano chiarite alcune accuse, non è disobbedire.
In virtù della vera obbedienza, a P. Volpi e ai suoi complici F.I. non è assolutamente lecito minacciare, intimidire, diffamare e calunniare quei frati e laici stanchi di tale dittatura e desiderosi di informare la Santa Sede.
Se il Papa darà ragione ai manelliani, ingenui idealisti ed equilibristi volpiani cercheranno di saltare sul carro dei vincitori dichiarando che hanno semplicemente agito in buona fede… Forse sarà troppo tardi o sarà … troppa grazia, sant’Antonio!
            Sappiamo che nella Curia Romana, P. Volpi e soci hanno potenti alleati, ad esempio nella Congregazione dei Religiosi (CIVCSVA), la quale, diretta dal card. Braz de Aviz, ha appoggiato gli antimanelliani sin dall’inizio (2012). Secondo alcuni l’attuale CIVCSVA pare non avere nessun interesse a salvare i F.I. dalle prepotenze di P. Volpi e P. Bruno. La CIVCSVA non ne vuol sapere di “passaggio a Ecclesia Dei”, “Vetus Ordo preferenziale”, ecc… Secondo varie fonti informative, alla CIVCSVA interessa solo far diventare i F.I. come gli altri Francescani. Azzeramento e sfascio. Non sappiamo che dire. Sarà vero? Per ora non abbiamo elementi per dubitare di queste notizie. Tra il serio e il faceto qualcuno addirittura desidera che la CIVCSVA venga presto “commissariata” e risarcisca i frati di P. Manelli dei gravissimi danni subiti con la Visita Apostolica e col Commissariamento…

Chiediamoci ancora: obbedire a p. Volpi? Certo. Se vuole che i terziari non portino l’abito o non facciano raduni ufficiali TOFI, si obbedisca. I laici, però, sono liberi di fare doveroso ricorso alla Santa Sede, e incontrarsi in diversi altri modi.
            Ma se obbedire a P. Volpi vuol dire accettare e condividere le accuse, le diffamazioni e calunnie mosse contro P. Manelli e i suoi frati, allora dobbiamo dire NON POSSUMUS, altrimenti peccheremmo tutti gravemente contro l’8° Comandamento.
            Altrettanto equivocato è il concetto di “unità”. P. Volpi, P. Bruno ecc. insistono molto sull’ “unità”, e contrastano con qualsiasi mezzo la prospettiva di separazione che affiora in quei frati, oramai stanchi della distruzione in corso. Distrutto (pardon: “sospeso”…soltanto?) il Seminario, spezzato il legame tra frati e Casa Mariana Editrice, proibiti incontri MIM e TOFI (a chi non aderisce per iscritto alla linea Volpi-Bruno), proibite per un anno le Ordinazioni Diaconali e Sacerdotali, ecc. ecc.: è la distruzione della linea dei Padri Fondatori. E P. Volpi, che in diverse occasioni ha detto di aver l’ordine di sfasciare tutto (o di azzerare tutto), ha il coraggio di dire (vedi circolare, 8-12-13) che lui non è distruttore del carisma FI… (da lui chiaramente ignorato al 100%).
P. Volpi è un cappuccino “68” (sessantottino!), e non potrà mai capire, apprezzare, accettare il carisma F.I. inteso secondo Padre Manelli. Piuttosto, P. Volpi tende a decostruire e ricostruire i FI secondo la sua mente e quella di P. Bruno. L’unità per Volpi-Bruno è obbedire incondizionatamente ai loro voleri e disposizioni ritenendole infallibili, indefettibili e superecclesiali.
            Non tutti sanno che P. Volpi tiene riunioni o conciliaboli con frati anti-manelliani. Solo con loro!  A l l a   f a c c i a   d e l l’ u n i t à !  I “manelliani” non sono affatto convocati o informati: mai!… Forse P. Volpi sta già preparando il futuro Capitolo e Consiglio Generale? Non può essere altrimenti. Ma perché la maggioranza dell’Istituto, fedele ai Fondatori, deve lasciarsi guidare da falsari e sicari dello spirito F.I. ?…
            Sempre sulla base di ambiguità, falsità, equivoci, lo zelante Segretario P. Alfonso Bruno gira o girerà per l’Italia alla ricerca di firme. In ottemperanza a quella infausta circolare dell’8 dicembre 2013, P. Bruno (e P. Volpi) vuol raccogliere sottoscrizioni anzitutto dai frati seminaristi di Sassoferrato… Devono sottoscrivere tra l’altro che vogliono continuare il cammino vocazionale come F.I…, s’intende alla scuola di P. Bruno e P. Volpi.
            Il P. Bruno, grande manovratore, vuol servirsi di quelle firme per ostacolare la petizione manelliana di un passaggio eventuale a “Ecclesia Dei”.
            Qualcuno dovrebbe dire alla CIVCSVA e al Papa che P. Bruno e i suoi soci, con o senza il beneplacito di P. Volpi, stanno compiendo una raccolta di sottoscrizioni secondo il loro consueto stile, ben evidente in questi mesi di mal-governo. Insomma fanno esattamente quello che hanno ingiustamente attribuito ai frati “petizionari” desiderosi di stare nella Chiesa come francescani mariani sui passi di P. Manelli e P. Pellettieri, ossia fedeli all’Istituto FI di Diritto Pontificio già da 16 anni.
            Siamo scettici sulla sottoscrizione da insensati proposta da Volpi & Bruno i quali, per il loro operato “sfasciatutto”,  non danno nessuna garanzia sul futuro del genuino carisma F.I. che è soltanto quello di P. Manelli e P. Pellettieri.
I buoni frati che non hanno svenduto P. Manelli, P. Pellettieri e il Diritto Pontificio …preferiscono l’unità nella Chiesa, col Papa e con i Fondatori. Meglio la separazione tra manelliani e anti-manelliani, tra petizionari e contro-petizionari. Ne guadagneranno tutti in pace. Finalmente!

49 commenti:

  1. Siamo convinti che, a parte saluti e convenevoli di cortesia, il Papa non era a conoscenza dell’operato tirannico e calunnioso di P. Volpi e del suo Segretario P. Bruno.
    ME LO AUGURO E lo spero. Ma temo che il duo Volpi-Bruno siano davvero gli esecutori (volenterosi) di ordini che partono da più in alto. Ordini se non del vdR direttamente, quanto meno sui quali non può non sapere. Anzi, affermare che non sa, è, se non offensivo, quanto meno non un complimento per la sua figura.

    RispondiElimina
  2. Separazione?
    Leggo un po'l'articolo, ma considero anche dove lo leggo: a chi vi curiosa ogni tanto è lampante il solco che da mesi cercate di scavare.
    Dell'essere UNO...nella Carità... non ve ne imbarazza proprio un bel niente.
    Chi sa solo criticare questo e quello, seminare zizzania...ha un padre diverso dal Padre di Gesù...a cui credo non imbarazzi proprio nulla di certe "belle" liturgie.
    A volte sembra che abbiate letto un altro vangelo, quello di un Gesù nato nel palazzo del re, in una culla di pizzi e merletti...
    Stefano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il trattamento riservato di recente a don Ariel Levi di Gualdo su un noto blog lefebvrianoide rende bene l'idea dell'ambientino. Purtroppo attorno alla messa tridentina oggi si concentrano automaticamente vermi e larve di beoti. Colpa dei vescovi. Avrebbero dovuto normalizzare l'uso del rito antico. Con tanta offerta i vermi e le larve si sarebbero dispersi qua e là e in ogni caso i fedeli seri avrebbero avuto la possibilità di scegliere le messe tridentine a bassa frequentazione di esaltati. I vescovi invece hanno deciso di ostacolare la messa tridentina e non soltanto per evitare che si formassero in diocesi concentrazioni lefebrianoidi esaltati. Così in molti casi anche i fedeli seri e intelligenti si sono dovuti cuccare preti da quattro soldi, spesso in crisi di vocazione, e improbabili compagni di merende. Occasione sprecata. La linea proposta da Benedetto XVI presumeva troppo intelligenza nei cervellini della Beozia lefebvrianoide, che puntualmente lo hanno deluso.

      Elimina
    2. Oh..abbiamo aperto i rubinetti? Quello che esce esce?

      Elimina
    3. Certo che questi perfetti esemplari di progressisti che infestano, quando possono, questo sito sono antropologicamente interessanti. Costui qui sopra, ad esempio, riesce, in poche ma dense e pittoresche righe, a definire i cattolici che credono nella Tradizione (che, per Dottrina, dovrebbero essere tutti) con i seguenti, caritatevoli, amabili appellativi: "vermi", "larve", "beoti", "esaltati", "compagni di merende". Ottimo. Perfetto esempio di profondo pensiero progressista. Un giorno, quando faremo una silloge degli stupidari modernisti, costui andrà citato quale preclaro esemplare. Inutile replicare, inutile discutere con i progressisti. Sono tutti come costui. Diceva infatti Oscar Wilde, (o era Bernard Shaw?): "Non metterti a discutere con un cretino: prima o poi ti trascina sul suo piano e vince con l'esperienza".

      Elimina
    4. "Non metterti a discutere con un cretino: prima o poi ti trascina sul suo piano e vince con l'esperienza".

      Evidentemente Silente ha a lungo discusso con se stesso. Uomo di grande esperienza e preclarissimo esemplare di miscredenza edonista camuffata da rigorismo cattolitco. Quando sarà fatta una crestomazia della sofistica da boudoir (è un eufemismo), gli verrà concesso l'onore delle primissime pagine.

      Elimina
    5. Silente, lui definisce 'compagni di merende' i cattolici che seguono e si rifanno alla Tradizione per differenziarli dai progressisti i quali sono 'compagni' e basta!

      Elimina
    6. Silente? E' una marca di cessi.

      Elimina
    7. I poseurs da quattro nichelini d'antan come Silente e i poveracci suoi simili hanno un profilo di squisito interesse psichiatrico. E in una società invertita e pervertita com'è la nostra, in genere occupano posizioni di qualche rilievo. La buona battaglia la combattono a suon di caciucco livornese, il tutto sapientemente irrorato di qualche ammiccante bianchino.

      Elimina
  3. Su questo argomento è illuminante quello fa dire il teologo-tuttologo Lino Lista a Raimondo di Sangro nei suoi libri sull'argomento.
    Controbalzo

    RispondiElimina
  4. Ma Gesù nell'ultima cena ha pregato in silenzio?
    Colpo di tacco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No....ha tirato fuori una chitarrina e ha invitato i suoi Discepoli a cantare l'alleluja delle lampadine.

      Elimina
  5. La politica della curia romana è sempre quella del divide et impera: questa politica mondana ha portato alla lacerazione della Chiesa. Pensavano di fare la stessa cosa con la FSSPX, mons. Fellay non ha abboccato. Discutere con Roma è inutile la loro vocazione è sempre il dominio universale non servire Cristo anzi se Cristo o San Paolo tornassero li metterebbero in prigione(Dostojevski).

    RispondiElimina
  6. Che articolaccio: che nido di vipere! Meno male che Papa Francesco ha deciso in favore del commissariamento.
    Gianni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravo ben detto non non visiti questo sito e ci sarà sicuramente una vipera di meno .Grazie .
      Antonio Spoleto

      Elimina
  7. Ma che cosa c'entra l'Eccesia Dei coi F.I.???

    RispondiElimina
  8. Domenica 8 dicembre 2013, solennità dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria, Papa Francesco va a Santa Maria Maggiore (Roma) e, guarda caso, incontra P. Fidenzio Volpi, Commissario Apostolico dei F.I. La gente smaliziata intuisce che non è un caso.

    Non potendo bestemmiare con le parole, bestemmiano con il loro fare. Molto subdoli.

    RispondiElimina
  9. Per i precedenti interventi: essere uno e della carità ...(scritto da Stefano) non significa obbedire a chi la carità non sa nemmeno dove stia di casa. Meglio staccarsi dal gruppetto dei velenosi, invidiosi, falsificatori e quant'altro. Forse caro Stefano sei troppo premunito contro la Tradizione e cadi nell'equivoco: i buoni sono gli attuali perseguitati, non Volpi e Co. !
    Per quanto riguarda l'Ecclesia Dei i frati "buoni" hanno sottoposto a tale Commissione la richiesta di fondare un Istituto religioso analogo a quello attuale ma che continui e osseri il carisma dei Padri fondatori. Cosa che Volpi e Bruno e cricca non hanno digerito e che ostacolano in tutti i modi, forti dell'appoggio della CIVCSVA e forse (ahimé) del Papa ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sofismi, neanche tanto raffinati. Il caso di S. Pio da Pietralcina è esemplare. L'obbedienza, per un religioso consacrato, è essenziale.

      Elimina
    2. @Anonimo25 gennaio 2014 12:40
      Carità può essere sicuramente l'obbedire a chi la carità non sa nemmeno dove stia di casa.(Oh! IO NON CI RIUSCIREI!)
      In particolare per chi ha fatto voto di obbedienza(credo..)
      Ma la santità non è un obbligo.
      Penso alla Carità con cui Gesù ha trattato Pietro dopo che lo aveva rinnegato...
      Buona&Santa domenica
      Stefano

      Elimina
    3. San Pio fu vittima di ingiuste e vergognose persecuzioni...ma non fu mai obbligato a rinunciare alla Santa Fede Cattolica Apostolica Romana come pretende Volpi

      Elimina
  10. Non ci rimane che pregare. Propongo che alla fine di ogni S. Messa i sacerdoti che partecipano al dolore dei fondatori dei FI recitino insieme ai fedeli tre Ave Maria in loro sostegno, e già che ci siamo preghiamo anche per P. Volpi: ... Requiem eterna dona ei Domine ....

    RispondiElimina
  11. Ma questo significa davvero farneticare, Anonimo 12:40! Come può entrarci mai l'Ecclesia Dei col carisma di un istituto religioso nato negli anni 70?!?
    Ora capisco chi sono i falsificatori velenosi portatori di divisione e mi spiego il perché del commissariamento. Ah sti tradizionalisti disperati!

    RispondiElimina
  12. Ma ragioniamo! E' l'ora di finirla con questo disco rotto. "il Papa non sa, non è informato, non conosce le cose ecc. E' da mesi ( già dal tempo del Visitatore) che non passa giorno che sulla stampa, nei blog, a mezzo lettere rese pubbliche, a mezzo raccomandate indirizzate direttamente a Lui, a mezzo ricorsi fatti alla Santa Sede, a mezzo di incontri diretti alla Congregazione dei Religiosi (con il Cardinale), a mezzo di MEMORIE scritte (ufficiali) presentate dagli aventi parte in causa (fedeli a Manelli), a mezzo lettere di proteste avanzate da tutti coloro che puntualmente si sono opposti alle disposizioni di P Volpi, a mezzo di tutto ciò, la parte dei FI che voi ritenete vittima e succube di inaudita prepotenza, è da mesi che ci fa sapere (a voce alta) le proprie ragioni e anche il Papa, a questo punto, se non le conosceva prima almeno adesso le conosce così come le conoscono anche i muri. Ma in tutta questa vicenda, tra tanto rumore, purtroppo la voce di chi avrebbe dovuto mettere a tacere tutto non si è sentita affatto. Il Padre Manelli ha lasciato che altri per suo conto gridassero sino a scagliarsi contro il Papa e i suoi collaboratori e offendessero la Chiesa ma da lui non si è sentita una voce di dissociazione... chi tace acconsente! visto che tutto il can can riguardava quello che era il suo Istituto, avrebbe quanto meno dovuto (questo si come San Pio) dimostrare perfetta Obbedienza alla Chiesa anche quando questa percuote. Ma c'è Santo e santo, c'è stile e stile. Invece di far sgolare i de Mattei e associati, di muovere i suoi laici, di lasciar correre proteste di terziari, avrebbe fatto bene ad invitare e comandare, e far sottostare tutti alla vera obbedienza alla Chiesa e ai suoi LEGITTIMI rappresentanti. Doveva richiamare tutti ad aver fiducia negli atti di Essa, ad aver e dimostrare pazienza e rispetto in per i suoi provvedimento.. anche per quelli che a prima vista ci sembrano duri. Ma tant'è. Con questi comportamenti strillati in piazza da loro stessi hanno fatto capire che quanto appariva di bello e di buono nei FI era una maschera per coprire una gestione più da azienda familiare che da Istituto di Diritto Pontificio
    fil

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Continuando a "ragionare", quindi, ritieni sia colpa di Paolo VI e GPII che permisero la nascita e la regolarizzazione dell'istituto, ma sopratutto di Francesco che, non scomunicando il Manelli ne diventa di fatto suo complice e sommo protettore.

      Elimina
  13. Bravissimo fil, finalmente uno che ha il coraggio di dire le cose come stanno.
    Al di là di uno striminzito e ormai trapassato "obbedisco" della prima ora
    http://www.immacolata.com/index.php/it/35-apostolato/fi-news/226-devota-obbedienza-2
    quando i suoi presunti "devoti" hanno cominciato a sbraitare contro il Papa senza il coraggio di nominarlo, che gli è successo? Ha perduto la parola? Gli sta forse bene che questi presunti "fedeli" facciano propaganda di divisione e autodistruzione? Cosa si deve pensare del fondatore?

    Chi gli fosse davvero fedele dovrebbe stare a qualle uniche parole pronunciate e mai sconfessate, e concludere che i veri nemici del Padre Manelli sono tutti questi sfegatati "difensori" dei poveri frati angariati e accusatori della Santa Sede.
    Ma non è così che si guida un Istituto di Diritto Pontificio. E a questo punto, meno male che il Papa ha preso il controllo.

    RispondiElimina
  14. per anonimo delle 12.56. L'Ecclesia Dei c'entra eccome, visto che il carisma dei FI nato negli anni '70 grazie ai fondatori, si è adeguato poi con il Motu Proprio Summorum Pontificum, aderendo alla volontà e alle disposizioni del Papa benemerito Benedetto XVI. Volendo continuare questa linea non rimane altro che rientrare sotto l'egida dell'Ecclesia Dei, come tanti altri Istituti che possono celebrare anche (e sottolineo anche) Vetus Ordo. Quindi non è farneticare il mio, piuttosto sei tu a capire male, non siamo noi né "falsificatori velenosi portatori di divisioni" né "tradizionalisti disperati". Se ci fosse un minimo di reagionamento capiresti che finora tutte le accuse fatte a parole non sono mai state supportate da prove inconfutabili, eppure ne sono passati di mesi. Apri gli occhi e vedi dove c'è il veleno, la tendeziosità, la mistificazione ... modernista superficiale !

    RispondiElimina
  15. Per gli anonimi delle 12.58 e 13.29. Esilarante il vostro intervento, cari ribelli.
    " la voce di chi avrebbe dovuto mettere a tacere tutto non si è sentita affatto. Il Padre Manelli ha lasciato che altri per suo conto gridassero ..." P. Manelli da subito a propibito ogni protesta ed ogni iniziativa sia dei frati sia dei membri Mim e Tofi. E questo chi è dentro" lo sa benissimo, chi dice il contrario è in assoluta malafede. Se ci sono state tante lettere e interventi contro il comissariamento, meglio contro il comissario, è perché questi ha agito e agisce in comunella con i 5 ribelli in modo scandalosamente persecutorio senza aver mai prodotto una prova tangibile alle accuse e insinuazioni portate in questi mesi. E il voto di obbedienza unito alle virtù dell'umiltà, della mansuetudine giocano a loro sfavore in ottica secolare (..."chi tace acconsente"9, MA NON IN QUELLA SPIRITUALE, anzi ! P. Volpi e Co. suo malgrado hanno scritto un passo importante per la futura beatificazione di P. Manelli. Il rancore, la perfidia, l'odio che traspare dagli scritti di questi anonimi testimonia da sola dove è la Verità. E la difesa di tanti personaggi intervenuta spontaneamente da più parti non è stata orchestrata da nessuno, è puro amore di giustizia, è sotto gli occhi di tutti, anche se voi vi ostinate a non vedere ed accusare: certo dovete difendervi, ma quando sarete di fronte a Lui non c'è menzogna che tenga, e i fondatori, i duecento e più frati "manelliani", le centinaia di laici Mim e Tofi, e le migliaia di fedeli (quelli che hanno fimato la petizioen di De Mattei, ad esempio) hanno la coscienza a posto per il loro operato ... Ave Maria !

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "E la difesa di tanti personaggi intervenuta spontaneamente da più parti non è stata orchestrata da nessuno, è puro amore di giustizia,...."

      anche la richiesta abituale di scissione? Anche questa non viene dall'interno, ma dall'esterno "da più parti" così... spontaneamente? Ah santo obbedientone.........................

      Elimina
    2. Esilaranti sono i fumi che hai al posto del cervello. Voi puntate il dito su Volpi, Bruno e i "traditori" e vorreste farci credere che la Chiesa per un abbaglio preso, per aver dato loro credito, stia commettendo il peggiore dei delitti: andare contro la Verità. Carissimi, abbiate un attimo di pazienza e fate concludere l'inchiestain corso che,ricordiamolo, si sta svolgendo nel silenzio e sotto l'obbedienza alle Gerarchie, e poi vedremo cosa solennemente la Chiesa dirà.
      Riguardo al silenzio di P Manelli lo ripeto senza nessuna remora: è tanto scandaloso quanto significativo .
      fil

      Elimina
  16. comunque chi ha scritto il titolo non conosce l'italiano

    RispondiElimina
  17. Siccome odio l'anonimato, come nutro dispregio per i soliti troll specie neocat, così non apprezzo lettere anonime in difesa dei FFI, che siano di laici o chierici non importa.
    La Verità si grida dai tetti ma a viso aperto. Costi quel che costi. I martiri insegnano.

    RispondiElimina
  18. Io invece tengo nutro profondissimo dispregio per chi taccia di neocatecumenale qualunque persona non sia in sintonia con lui. E sono fiero del mio dispregio per questa schiatta perché il dispregio è un sentimento molto cristiano e molto tradizionale.

    RispondiElimina
  19. di Raimondo di Sangro chiederemo udienza al Santo Padre al più presto. Ai fratelli del blog chiediamo preghiere perché l'evento possa realizzarsi
    Palla a 2

    RispondiElimina
  20. Noi seguaci di Lino Lista e i Raimondo di Sangro chiederemo udienza al Santo Padre al più presto. Ai fratelli del blog chiediamo preghiere perché l'evento possa realizzarsiPalla a 2

    RispondiElimina
  21. Sì, dài, evviva i beati Paoli!

    RispondiElimina
  22. Cari tradizionalisti trentini ormai siete finiti e presto relegati nelle vostre chiese dove potrete sbizzarrirvi come meglio credete

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una pernacchia ti seppellirà! Chi è finito è il modernista, finito anche prima di iniziare, nato morto insomma, anche con tutto lo spazio del mondo...anche all'inferno di spazio ce n'è da vendere ed è lì che i modernisti impenitenti verranno presto relegati.

      Elimina
  23. ANONIMO DELLE 15,33

    Il cattolico che dice di esser tale ma si nasconde dietro l'anonimato per denigrare i FFI e coloro che li difendono e li difenderanno a viso aperto sino a quando non saranno rese pubbliche reali e comprovate colpe, non merita rispetto alcuno, perché è solo un'ombra vana. E il fatto che neghi d'esser il solito troll neocat lo conferma. Firmati e declina i dati necessari perché si possa riscontrare che sei una persona. Don Abbondio era un eroe in confronto a te e ad altri. E poi, la contraddizione di un'ombra di cervello confuso si dimostra nel rimproverare come non cristiano il dispregio ma va fiero di quello che lui riserva agli altri che fanno cader la maschera.. Kiko, Kiko, almeno insegna loro il principio di non contraddizione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel senso che ciò che dici qui sopra fa veramente sorridere. Il che ti rende anche simpatico.

      Elimina
  24. Beati voi che ancora credete alla buona fede di Bergoglio. I cristiani preghino con la Bibbia i maomettani con l'Aìlcorano! E' la sua parola!! Di Cristo unico vero Dio e Salvatore mancoa parlarne!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No.Piu' passa il tempo e piu' mi convingo che questa e' apostasia.

      Elimina
  25. Infatti tutti i trentini pizzi e merletti sono eretici. Benedetto xvi si è dimesso si è accorto che stava dibidendo la santa chiesa

    RispondiElimina
  26. Mi sa che pizzi e merletti che tanto dispreghiate in pubblico li usiate giornalmente sotto le vesti. Non si spiegherebbe altrimenti tale ossessione.

    RispondiElimina
  27. Signori, a mio modestissimo avviso c'è solo un modo per cercare di risolvere i problemi, organizzarci e combattere. Apostasia, eresia, fuori dalla Chiesa...è stancante leggere sempre i soliti slogan. La Chiesa è in crisi, questo è evidente come la luce del sole, una crisi dovuta a tanti fattori, uno dei quali, per esempio, è l'aver sempre più tralasciato l'elemento cattolico e spingersi sempre più in un territorio politico e culturale che prende il nome di 'occidentalismo'. La Chiesa si è trovata, suo malgrado e per questioni meramente storiche, ad essere identificata come l'anima spirituale dell'Occidente che, stando al prof. Franco Cardini, è pura invenzione. Ma per Occidente, più che un territorio geografico, deve intendersi una dimensione politica, culturale ed economica che ha, evidentemente, condotto il mondo alla rovina. Sono insiti nel concetto di Occidente tutti gli errori e le anomalie che la Chiesa, nel corso dei secoli, ha prontamente combattuto: modernismo, socialismo, nazionalsocialismo, liberismo, comunismo, relativismo, nichilismo, rivoluzione, panteismo, gnosi, ecc... Una volta, quello che noi oggi definiamo Occidente, era semplicemente la CRISTIANITA', il risultato cioè di monoteismo giudaico-cristiano, filosofia greca e diritto romano. Benedetto XVI, stando alle sue encicliche (spesso rifacendosi, ma non bisogna esagerare, a Leone XIII), ai suoi interventi cercò di mettere in chiaro tutto questo: la Chiesa non può essere al passo con i tempi in quanto la Chiesa non ha tempo, perchè la Chiesa è la custode del messaggio di colui che è Signore della storia ma che non passa, in quanto Alfa e Omega, Principio e Fine. Già Chesterton metteva in guardia coloro che abusavano del concetto di 'stare a passo con i tempi'. A chi accusava la Chiesa di essere la nemica delle nuove idee, il grande polemista inglese rispondeva che la Chiesa, in virtù della sua natura divina e metastorica, è consapevole che le nuove idee non sono altro che vecchi errori. Ad un tratto tutto ciò si è rotto, ben prima del CVII che di per sé non è il male assoluto, anzi. Quindi, per far uscire la Chiesa dalla crisi, dal travaglio che impera bisogna lottare, dall'interno: così come è entrato 'il fumo di satana' così bisogna farlo uscire. Nei momenti più bui Dio ha sempre messo a disposizione i suoi messaggeri. Penso a Santa Caterina da Siena. Far sentire la nostra voce.

    RispondiElimina
  28. Per chi dovesse leggere a distanza di quasi due anni il commento dell'anonimo 25 gennaio 2014 09:41, informiamo che molto illuminante è anche quello che Lino Lista fa dire a Kiko Arguello nel libro pubblicato dalle edizioni Segno. Cosa gli fa dire? Quello che sta scritto nei mamotreti.

    RispondiElimina