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Card. Arizmendi difende gli “adattamenti liturgici” per i Maya, scagliandosi contro i tradizionalisti: “Né Gesù né gli apostoli hanno celebrato con questo Messale tridentino”.

Ancora sul grottesco rito maya. Questa volta, purtroppo, da parte del card.  Arizmendi. " È qui che coglie l'occasione per attaccar...

sabato 28 dicembre 2013

" L’Episcopello " nella tradizione siciliana

Il 28 dicembre,la chiesa commemora il martirio dei S.S. Innocenti uccisi per ordine di Erode.
In questo giorno da noi in Sicilia - così come in altri paesi europei e principalmente Francia e Spagna - si svolgeva la singolare cerimonia dell'Episcopello.
Ma in cosa consisteva? 
A spiegarcelo è sempre il dottor Pitrè facendo particolare riferimento a Palermo: "A' 27 dicembre d'ogni anno uno de' chierici rossi del Duomo di Palermo detti russuliddi,vestito di tutto punto vescovo con mitra,crocetta,bacolo,e assistito dai suoi compagni,teneva pontificale nel Duomo stesso. 
Seduto in soglio assisteva a' vespri di S. Giovanni;indi salito sul pergamo recitava la sua pastorale e finiva impartendo l'apostolica benedizione alla folla di curiosi che pendea dalle sue labbra. 
Né qui la scena avea fine. 
Sceso dal pergamo e rimessosi in mezzo a' chierici,percorrea trionfalmente l'antico Cassaro benedicendo a destra e a sinistra il popolo che per desìo di vederlo gli facea ressa d'intorno.
Questo spettacolo durò sino alla metà del '500 in Palermo;poi dovette cessare per le ripetute proibizioni che se ne fecero.
Veniva proibito per gli eccessi carnevaleschi che ne scaturivano da questa particolare costumanza tanto che già il Concilio di Basilea nel 1435 l'aveva proibito in molto paesi dell'Italia e dell'Europa e successivamente tanti Sinodi condannarono questa tradizione che a Catania durò fino al 1736.
Ma il vero significato dell'Episcopello, va ricercato dall'esaltazione dei bambini proprio nel giorno i cui si fa memoria del tanti bimbi che perdettero la loro vita perchè Erode pensava di trovare in uno di essi il Re che era nato a Bethlem e anche a quella parte del "Magnificat" citato nel Vangelo di Luca che dice :" ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili". 
Stranamente questo rito continua a persistere in alcuni college del nord Europa e fino a poco tempo fa in alcune città della Spagna..

C.P. 

La tradizione del vescovo-bambino nel nord Europa


Il filmato si riferisce all’apostolato liturgico-musicale promosso dal Collegio Internazionale di Chavagnes en Paillers.

Vedere anche QUI

Giampaolo, ex chierichetto negli anni '50 lo scorso anno, a proposito della bella usanza riportata nel post, ci aveva scritto : " ...Da ragazzino e per parecchi anni, sono stato chierichetto nel Duomo della città dove sono nato e posso affermare con assoluta certezza che chi non ha fatto questa esperienza - che ti segna per tutta la vita - non può capire una simile tradizione! 
 La mia è stata un’esperienza intensa e indimenticabile, ma da semplice chierichetto!... 
Negli anni cinquanta – quelli che mi riguardano – era un onore essere scelti e superare le severe prove cui venivano sottoposti i giovinetti per servire la Santa Messa. 
Nulla era lasciato al caso e ogni funzione liturgica aveva un suo preciso rituale che dovevamo conoscere, passo passo, alla perfezione!... 
La disciplina era ferrea e ognuno aveva la propria tonaca e la cotta ricamata in modo diverso a seconda del grado di anzianità e responsabilità, compreso l’armadietto o la semplice cassapanca. Ricordo ancora l’emozione che ci assaliva quando facevamo il nostro ingresso sull’altare sotto la vigile guida del diacono… 
Ma quelli erano altri tempi!!!"