Pio XII, un pastore con l'odore delle pecore: lo dice Papa Francesco
da Cantuale Antonianum, del 19.07.2013
Papa Francesco ha mandato una lettera al Cardinal Vicario di Roma per
ricordare il tragico evento che avvenne, come oggi, 70 anni fa: il
devastante bombardamento di Roma, nella zona di San Lorenzo. Ecco il
testo:
Al Signor Cardinale Agostino Vallini,
Vicario Generale per la Diocesi di Roma.
Vicario Generale per la Diocesi di Roma.
"Sono spiritualmente unito a Lei, alla comunità dei Frati Cappuccini e a
quanti sono raccolti nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura per
fare memoria del violento bombardamento del 19 luglio 1943, che inflisse
danni gravissimi all’edificio sacro e a tutto il Quartiere, come pure
ad altre aree della Città, seminando morte e distruzione. A settant’anni
di distanza, la commemorazione di quell’evento particolarmente
drammatico vuole essere occasione di preghiera per quanti sono scomparsi
e di rinnovata meditazione intorno al tremendo flagello della guerra,
come pure espressione di gratitudine verso colui che fu padre sollecito e
provvido.
Mi riferisco al Venerabile Pio XII, il quale, in quelle ore terribili, si fece vicino ai suoi concittadini così duramente colpiti. Papa Pacelli non esitò a correre, immediatamente e senza scorta, tra le macerie ancora fumanti del Quartiere di San Lorenzo, per soccorrere e consolare la popolazione sgomenta. Anche in quell’occasione si mostrò Pastore premuroso che sta in mezzo al proprio gregge, specialmente nell’ora della prova, pronto a condividere le sofferenze della sua gente. Con lui, vorrei ricordare tutti coloro che, in un momento così drammatico, collaborarono nell’offrire aiuto morale e materiale, nel lenire le ferite del corpo e dell’anima e nel prestare assistenza ai senza casa. Tra gli altri, desidero fare menzione di monsignor Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, allora Sostituto della Segreteria di Stato, che accompagnò Pio XII nella visita al Quartiere appena devastato dalle bombe.
Il gesto di Papa Pacelli è il segno dell’opera incessante della Santa Sede e della Chiesa nelle sue varie articolazioni, parrocchie, istituti religiosi, convitti, per dare sollievo alla popolazione. Tanti Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose a Roma e in tutta Italia furono come il Buon Samaritano della parabola evangelica, chinatosi sul fratello nel dolore, per aiutarlo e donargli consolazione e speranza. Fu quella una gara di carità che si estendeva ad ogni essere umano in pericolo e bisognoso di accoglienza e di sostegno.
La memoria del bombardamento di quella giornata drammatica faccia risuonare ancora una volta in ciascuno le parole del Papa Pio XII: «Nulla è perduto con la pace, tutto può essere perduto con la guerra». (Radiomessaggio, 24 agosto 1939). La pace è un dono di Dio, che deve trovare anche oggi cuori disponibili ad accoglierlo e ad operare per essere costruttori di riconciliazione e di pace.
Affido tutti gli abitanti del Quartiere di San Lorenzo, specialmente gli anziani, i malati, le persone sole e in difficoltà alla materna intercessione di Maria Salus Populi Romani. Lei, la Vergine della tenerezza e della consolazione, rafforzi la fede, la speranza e la carità per irradiare nel mondo l’amore e la misericordia di Dio.
Con tali sentimenti assicuro la mia preghiera e di cuore imparto la Benedizione Apostolica."
Mi riferisco al Venerabile Pio XII, il quale, in quelle ore terribili, si fece vicino ai suoi concittadini così duramente colpiti. Papa Pacelli non esitò a correre, immediatamente e senza scorta, tra le macerie ancora fumanti del Quartiere di San Lorenzo, per soccorrere e consolare la popolazione sgomenta. Anche in quell’occasione si mostrò Pastore premuroso che sta in mezzo al proprio gregge, specialmente nell’ora della prova, pronto a condividere le sofferenze della sua gente. Con lui, vorrei ricordare tutti coloro che, in un momento così drammatico, collaborarono nell’offrire aiuto morale e materiale, nel lenire le ferite del corpo e dell’anima e nel prestare assistenza ai senza casa. Tra gli altri, desidero fare menzione di monsignor Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, allora Sostituto della Segreteria di Stato, che accompagnò Pio XII nella visita al Quartiere appena devastato dalle bombe.
Il gesto di Papa Pacelli è il segno dell’opera incessante della Santa Sede e della Chiesa nelle sue varie articolazioni, parrocchie, istituti religiosi, convitti, per dare sollievo alla popolazione. Tanti Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose a Roma e in tutta Italia furono come il Buon Samaritano della parabola evangelica, chinatosi sul fratello nel dolore, per aiutarlo e donargli consolazione e speranza. Fu quella una gara di carità che si estendeva ad ogni essere umano in pericolo e bisognoso di accoglienza e di sostegno.
La memoria del bombardamento di quella giornata drammatica faccia risuonare ancora una volta in ciascuno le parole del Papa Pio XII: «Nulla è perduto con la pace, tutto può essere perduto con la guerra». (Radiomessaggio, 24 agosto 1939). La pace è un dono di Dio, che deve trovare anche oggi cuori disponibili ad accoglierlo e ad operare per essere costruttori di riconciliazione e di pace.
Affido tutti gli abitanti del Quartiere di San Lorenzo, specialmente gli anziani, i malati, le persone sole e in difficoltà alla materna intercessione di Maria Salus Populi Romani. Lei, la Vergine della tenerezza e della consolazione, rafforzi la fede, la speranza e la carità per irradiare nel mondo l’amore e la misericordia di Dio.
Con tali sentimenti assicuro la mia preghiera e di cuore imparto la Benedizione Apostolica."
Dal Vaticano, 19 luglio 2013.
Francesco
Testo preso da: Pio XII, un pastore con l'odore delle pecore: lo dice Papa Francesco http://www.cantualeantonianum.com/2013/07/pio-xii-un-pastore-con-lodore-delle.html#ixzz2ZVUUQIu6
http://www.cantualeantonianum.com
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Preghiamo ogni giorno per il dono della canonizzazione del grande Santo Padre Pio XII.
RispondiEliminaEd ora santo subito, ché è già tardi!!!!!!
RispondiEliminaLa decisione di canonizzare Giovanni Paolo II aveva bisogno di una chiave di lettura del suo pontificato.
RispondiEliminaCosì, invece di canonizzarlo insieme ad altri Pontefici con "tutte le carte in regola" come Pio XII, si è preferito canonizzarlo con Giovanni XXIII( il miracolo arriverà...).
Dario
Notate però anche qui la differenza nel comportamento dei media: se queste belle e giuste parole le avesse scritte Benedetto XVI, immaginatevi il putiferio per le lodi al 'papa di Hitler', che al massimo può aver aiutato i cattolici romani, ma tutti gli altri, ebrei in primis, niente di niente.
RispondiEliminaSe invece parla Francesco, va tutto bene. Si vede che Ratzinger ha avuto la pazienza di un santo per resistere ad un oceano di calunnie.
Papa Francesco proceda alla BEATIFICAZIONE del Venerabile Pio XII anche qualora non vi sia un miracolo in esame a lui attribuito.
RispondiEliminaDopo la canonizzazione-omaggio del Beato Giovanni XXIII mi parrebbe il minimo...
Uno scandalo la non canonizzazione di PIO XII....UN GRANDISSIMO PONTEFICE ED UN VERO SANTO!
RispondiEliminaOttimo Papa. Peccato che De Mattei nel suo infelice libro sul Vaticano II faccia risalire a Pio XII la causa dei mali della Chiesa. Meno male che studiosi così sono isolati dal mondo accademico e spesso ridicolizzati. Il tempo delle raccomandazioni dei nobili è finito. Peccato che non si abbia avuto rispetto nemmeno del blasone dei Pacelli per il nostro baroncino.
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