Confidiamo nell'unità della preghiera che viene invocata soprattutto in questi giorni .
" Sono persuaso, ormai, dopo un periodo di meditazione e attenta analisi, di scrivere poche righe per denunziare una deriva che molti spiriti hanno manifestato nei confronti della Chiesa Cattolica e del collegio dei Cardinali, loro che chiamati da Dio ad un gravosissimo incarico, devono oggi, cominciare a votare per eleggere il nuovo successore di Pietro, il dolce Vicario di Cristo in Terra, il Sommo Pontefice della Chiesa Universale, il Papa.
Molte delle agenzie di stampa, prestando il fianco al tentatore hanno fomentato i spiriti più tiepidi ad assumere un atteggiamento ostile nei confronti della Sede Apostolica e di Papa Benedetto XVI.
Ora non mi rivolgo agli ‘atei’ o ai ‘bestemmiatori’ ma a tutti quelli che si definiscono praticanti sia di matrice, come si dice oggi, tradizionalista che progressista.
Cari fratelli, tra di noi ci deve essere unità di preghiera, dobbiamo dimostrarci fedeli servi della Divina Provvidenza e come figli di Dio siamo necessariamente obbligati a pregare con tutte le nostre forze per far si che il Padrone della messe ci mandi un Santo e buon Pastore secondo il suo Cuore, ora, tra coloro che sono chiamati a far ciò, ovvero a scegliere il nuovo Papa, c’è colui che nella mente di Dio è già chiamato a questo.
In questo periodo si è spesso sentito parlare di un nome o dell’altro, come se, a par di una qualunque campagna elettorale, noi fedeli fossimo quasi costretti, non si sa per quale diritto, a prendere una parte o un’altra, come se i padri Cardinali fossero capi di partito, a volte anche crudeli, di una contemporanea democrazia repubblicana.
Tutto ciò è pericolosissimo, per varie ragioni; la prima è questa, qualora fosse eletto un Pontefice che a molti in questo periodo non fosse andato a genio come Cardinale quale sarebbe la loro reazione? Mostrerebbero nei suoi confronti un sano e Santo affetto di figliolanza?
O lo tratterebbero come un funzionario che per un certo periodo è stato chiamato a governare immeritatamente?
La seconda è l’esposizione disgustosa di molti Cattolici che si son resi indegni in svariate interviste, calunniando senza un briciolo di prova la persona o la Fede stessa di un Cardinale o dell’altro, facendo di lui nome e cognome, a questo punto se uno o l’altro di questi salisse sul trono di Pietro quale sarebbe la condotta di questi vergognosi giudici nei confronti appunto del nuovo Pontefice?
A rigor di logica sua Eminenza il Cardinale X rimane sempre e comunque X anche diventando Papa. Quei fedeli o, peggio ancora, quei Consacrati come si confronterebbero con quella nuova figura che per Divina Provvidenza è il nuovo reggitore dell’Orbe terrestre?
Disgustato anche quando il tutto è sfociato nel più bieco degli sfacciati nazionalismi da quattro soldi, il Papa è il Papa.
Tutti noi dobbiamo essere buoni, obbedienti, e chiamati a pregare per il Sacro Collegio e per il nuovo Santo Padre e stare attenti nel giudicare coloro che dal Signore sono stati chiamati a questo grave compito, non siamo noi i giudici ma il Giudice Supremo è soltanto Dio, guai a noi qualora ci mettessimo al suo posto.
Bisogna amare il Papa qualunque esso sia, amare i Vescovi pregare per loro e obbedirgli sempre.
Chi vive nell’obbedienza non sbaglia mai, l’eroicità dell’obbedienza santifica le anime.
Non c’è spazio nella Chiesa ai personalismi, ma tutti noi dobbiamo muoverci all’unisono, facendo attenzione a non cadere nelle trame del demonio che ama dividere e distruggere.
Obbedienza e preghiera, obbedienza e preghiera.
Sempre vostro in Cristo don R.P."
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