Tutti conoscono la spiacevole vicenda di don Piero Corsi, parroco di S. Terenzio a Lerici (diocesi e provincia di La Spezia) che ha affisso, incautamente, alla porta della sua chiesa a Natale, un estratto di un articolo comparso sul blog Pontifex.it (il noto blog, eh, non il tweeter del Papa).
Il documento è il commento di Bruno Volpe, editorialista di Pontifex.it, che prende spunto da un brano della della Lettera Apostolica "Mulieris dignitatem" (di Giovanni Paolo II, 1988) dal titolo "Donne e il femminicidio facciano sana autocritica. Quante volte provocano?".
La scelta (che si sarebbe potuta evitare!) di affiggere tale volantino (il cui contenuto si trova on line e viene qui di seguito riprodotto), è stata, a nostro avviso, infelice per l'aver riportato le stesse parole di Pontifex (prive di un commento/filtro), inopportuna per l'erronea e vergognosa conclusione a cui esse fallacemente tendono (prova ne è tutto lo scandalo che hanno provocato) e fuori luogo per le tempistiche (il giorno di Natale).
Non solo il sacerdote ha fatto credere che lo scritto fosse una sua opera (facendo piombare su di lui, e su tutta la Chiesa in genere, pesanti se pur infondate accuse di misoginia e retrogrado maschilismo; i media non aspettano altro e sono ghiotti di casi del genere per poi far montare su il "caso" e lo "scoop"), ma non ha avuto l'accortezza di tagliare il paragrafo più vergognoso e davvero inaccettabile!
Forse è stato questo aspetto che è stato criticato per la forma sia dal Card. Bagnasco sia dal Vescovo di La Spezia, Mons. Palletti. Anche se, conveniamo con don Bellei, i prelati avrebbero potuto riservare qualche parola sul contenuto, e valutare se e come concedere le attenuanti generiche al sacerdote.
Una prima parte del volantino (solo quella a riguardo delle responsabilità condivise della crisi delle famiglie e non sulla violenza!), con opportuni distinguo, potrebbe essere corretta.
Per "responsabilità condivise" intendiamo quindi le responsabilità (anche) dei mariti! Se una famiglia "finisce a ramengo" -per usare un'espressione del volantino-, non è sempre e solo colpa della donna: sono corresponsabili entrambi, anche i mariti, che magari preferiscono la partita di calcetto, la cena coi colleghi, la compagnia della segretaria, impegni di lavoro in altre città per soddisfazione personale, la partita alla Wii, l'abbonamento allo stadio, piuttosto che aiutare la moglie a tenere i figli, a fare la spesa e a pulire casa!
E' altrsì vero che le donne spesso scelgono vestiti inappropriati per matrimoni e cerimonie religiose. E la cosa è da condannare (molti parroci potrebbero raccontare a centinaia di casi in cui le spose, le testimoni, le madrine, le invitate hanno fatto sfoggio di abiti non adatti al luogo di culto). Ma è da dire che gli uomini non smettono di riservare commenti poco lusinghieri a certe tipologie di look, poco dignitosi (commenti e look) per le donne... e per gli uomini stessi. E pure questo è da condannare.
Ecco che allora chi deve fare autocritica non devono essere solo le mogli ma anche e parimenti i mariti hanno l'obbligo di esaminarsi e riconoscere le proprie corresponsabilità!
Quindi se si trattasse di puntare il dito su certi comportamenti e certe scelte di vita e di abito scelti da alcuni uomini e da alcune donne, la questione sarebbe condivisibile, soprattutto se tenuti e sfoggiati in ambiti religiosi.
La seconda parte del volantino (sulle violenze contro le donne) invece, proprio è inaccettabile e da condannare! Non è concepibile nè caritatevole ricondurre la corresponsabilità degli stupri all'abbigliamento delle donne. Ma che diamine!
Certo, alla cugina di chi scrive, quando usciva sola o tornava sola a casa di sera, la zia raccomandava di non vestirsi troppo scollata o succinta, per evitare di cadere vittima di malintenzionati. Ma la parte marcia della situazione che si voleva scongiurare stava nei malintenzionati, non nella cugina. Ricordiamo il libero arbitrio!
Ovviamente sia l'uomo sia la donna devono imparare la modestia e la verecondia, soprattutto quando si entra in chiesa. Ma da qui a dire che degli stupri sono anche corresponsabili le vittime per colpa dell'abito che hanno deciso di indossare è un'affermazione sciagurata e che deve essere confutata recisamente!
Il volantino della discordia, su questo punto, non solo umilia e colpevolizza ingiustamente le donne, ma offende anche gli uomini, descritti come esseri bestiali in preda a istinti ferini che non sanno valutare e rispettare. Certo: chi stupra è abominevole, ma è il solo ed unico colpevole.
Se il parroco ha sbagliato ad affiggere il volantino sciagurato alle porte della chiesa, senza un commento mitigante o di spiegazione, chi ha maggiormente sbagliato a trarre troppo ardite conclusione è stato il redattore di Pontifex.it.
Una cosa è certa: don Corsi non ha né giustificato né istigato la violenza sulle donne.
Certo, indicando il proprio nome al termine del volantino, egli di fatto è come se se ne fosse assunta la paternità, e ne condividesse appieno ogni sillaba. Ma è da dire che nel testo stesso del volantino ci sono parole di dura condanna contro gli atti di violenza sulle donne. Quindi don Corsi condivide anche la condanna a tali deprecandi fenomi violenti.
Però, caro don Corsi, la prossima volta, ci pensi un po' sù, prima di pubblicare, paro paro, quanto legge sul sito Pontifex.
Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?
"[...] L’analisi del fenomeno che i soliti tromboni di giornali e tv chiamano appunto femminicidio. Una stampa fanatica e deviata attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione, questa spinta alla violenza.
Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi o da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise.
Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo, roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi? [...]." (tratto da Pontifex.it)
Don Piero Corsi, parroco di san Terenzo a Lerici
Questa volta noi non siamo in piena sintonia con il sacerdote -ben noto a questo blog per il suo valido sostenitore della Tradizione il cui impegno è lodevole.
Noi di quanto egli ha scritto condividiamo solo la parte in cui egli punta il dito contro il Vescovo Palletti, per avere solo preso le distanze dal suo prete, per non essere entrato nel merito e per non aver tentato di riconoscergli le attenuanti generiche, stemperando la polemica e salvando il salvabile. Ci dissociamo invece dalle altre considerazioni personali.
"Il vescovo della Spezia mons. Ernesto Palletti obbligando il prete a togliere il volantino si è comportato unilateralmente e di fatto si è schierato con i movimenti femministi col laicismo più esasperato e con le sinistre.
Di certo non ha visto le case trascurate di cui parla il testo, perché nelle case della gente ci vanno i parroci. I Vescovi con segretari e inservienti vari, vivono nei loro palazzi, a lavorare sodo certamente, ma protetti nella gestione dei loro impegni, da tanti filtri.
E’ però vero che il testo del volantino anche se parla di “responsabilità condivise” non è chiaro a pare gettare la responsabilità maggiore sulle donne. Ma è innegabile che mal si sopportino gli impegni famigliari e che l’abbigliamento femminile sia oggi provocante. Basti guardare a certi abiti delle spose e degli invitati ai matrimoni in chiesa. Non parliamo poi del modo con cui si vestono o “svestono” le ragazze d’estate.
Forti con i deboli (i loro preti che si attengono alla morale e alle leggi di sempre) e deboli con i forti (il pensiero del mondo). Questo pare facciano certi pastori.
L’atteggiamento giusto doveva essere quello di stemperare alcune affermazioni, dicendo che il parroco, preso dalla foga di mettere in luce un problema che esiste, ha forse [per noi di MiL senza il forse, n.d.r.] esagerato.
Nello stesso tempo lo si doveva difendere in quanto la sua denuncia dei comportamenti odierni che non mettono la unità della famiglia al primo posto è giusta, secondo il Vangelo. Lo stesso si dica per gli abbigliamenti senza pudore e la sessualità banalizzata e ridotta a gioco.
Al Vescovo di La Spezia, Sarzana, Brugnato Mons. Luigi Ernesto Palletti si può scrivere per esprimere disappunto."
Curia Vescovile
via don Giovanni Minzoni, 64
19121 La Spezia
posta@diocesilaspezia.it (io come potete immaginare, l’ho già fatto)
Ed ecco qui di seguito la lettera che lo stesso don Bellei ha inviato a Mons. Palletti, rammaricarsi del modo con cui il parroco -se pur reo di un gesto inopportuno, incauto, infelice e sprovveduto- è stato lasciato solo, senza difesa e condannato senza appello, senza nemmeno entrare nel merito. Roberto
Eccellenza rev.ma,
Mons. Luigi Ernesto Palletti,
Vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato,
sono un parroco di una grossa parrocchia alla periferia di Modena . Ho costruito chiesa ed opere parrocchiali, ho 66 anni e non sono dunque un pivello né un esaltato. Quando faccio qualche osservazione a un bambino del catechismo, la mamma cerca di difenderlo e giustificarlo fin dove può. Fa così perché lo ama.
Lei non ha speso una parola in pubblico per proteggere don Piero Corsi dalla distruzione della sua vita operata dai media. Lei ha affermato che il “femminicidio” non può essere mai giustificato ed in questo ha giustamente richiamato la Legge Naturale e la dottrina Cattolica.
Don Piero però non ha giustificato il delitto, anzi ha scritto che esso deve essere inequivocabilmente condannato e punito. Ha soltanto invitato a fare autocritica per vedere se alcuni atteggiamenti favoriscono o no il male, del quale non è stata negata in nessun modo la gravità.
Trarre conclusioni più grandi delle premesse è un errore gravissimo di logica. Ma nei Seminari in cui si è studiato negli anni 70 (e nei quali ho studiato purtroppo anche io e, vista la data della Sua Ordinazione, pure Lei), la logica aristotelica e tomista non era vista molto bene. Antropologia e Sociologia erano le chiavi del dialogo che avrebbe convertito il mondo (?). Ebbene anche le scienze umane parlano di condizionamenti.
Imprudente esporre un tal manifesto per Natale? Forse. Ma quando c’è solo prudenza non esiste più il coraggio. Un Pastore deve sapere che siamo perseguitati e che alcune categorie come Omosessuali, Mussulmani, in parte Ebrei e dopo il femminismo, le Donne), sono intoccabili anche quando si dice il vero (non offendendo perché ciò non è mai giusto).
Visto il clamore dato dalla stampa alla vicenda Lei avrebbe dovuto, come ha fatto, intervenire. Atto totalmente libero del Suo governo pastorale sarebbe stato anche quello di riprendere e/o sanzionare il prete. In pubblico avrebbe dovuto però spiegare che un Suo parroco non aveva affatto approvato l’uccisione delle donne.
Bastava !
Non facendolo ha dato ragione alla cultura femminista, alle sinistre e al peggior laicismo.
Se Lei ascoltasse i mariti separati si accorgerebbe che molte delle cose dette sono vere. Molte madri per di più usano i figli (la cui tutela la legge affida a loro), come merce di scambio contro i padri.
Se guardasse meglio, non dico le strade della sua Diocesi, ma le foto delle giornate mondiali della gioventù col Santo Padre, si accorgerebbe che, quanto ad abbigliamento, don Piero aveva ragione.
Cercherò di leggere la Sua omelia nella prossima Messa Crismale e vi troverò purtroppo scritto quello che è un ritornello che risuona in tutte le cattedrali, che cioè i Vescovi amano i propri preti (?).
Con doveroso ossequio di un inferiore verso un superiore, ma anche con amarezza e delusione, porgo i miei saluti.
Don Giorgio Bellei.
NB: tranne che all’ultima in Spagna, per raggiunti limiti di età ed anche perché i preti alloggiano negli accampamenti dei giovani e non in albergo pagato con i segretari, alle GMG ho partecipato a tutte ,da Cheztokova 1992 e sempre con gruppi numerosissimi.
Il documento è il commento di Bruno Volpe, editorialista di Pontifex.it, che prende spunto da un brano della della Lettera Apostolica "Mulieris dignitatem" (di Giovanni Paolo II, 1988) dal titolo "Donne e il femminicidio facciano sana autocritica. Quante volte provocano?".
La scelta (che si sarebbe potuta evitare!) di affiggere tale volantino (il cui contenuto si trova on line e viene qui di seguito riprodotto), è stata, a nostro avviso, infelice per l'aver riportato le stesse parole di Pontifex (prive di un commento/filtro), inopportuna per l'erronea e vergognosa conclusione a cui esse fallacemente tendono (prova ne è tutto lo scandalo che hanno provocato) e fuori luogo per le tempistiche (il giorno di Natale).
Non solo il sacerdote ha fatto credere che lo scritto fosse una sua opera (facendo piombare su di lui, e su tutta la Chiesa in genere, pesanti se pur infondate accuse di misoginia e retrogrado maschilismo; i media non aspettano altro e sono ghiotti di casi del genere per poi far montare su il "caso" e lo "scoop"), ma non ha avuto l'accortezza di tagliare il paragrafo più vergognoso e davvero inaccettabile!
Forse è stato questo aspetto che è stato criticato per la forma sia dal Card. Bagnasco sia dal Vescovo di La Spezia, Mons. Palletti. Anche se, conveniamo con don Bellei, i prelati avrebbero potuto riservare qualche parola sul contenuto, e valutare se e come concedere le attenuanti generiche al sacerdote.
Una prima parte del volantino (solo quella a riguardo delle responsabilità condivise della crisi delle famiglie e non sulla violenza!), con opportuni distinguo, potrebbe essere corretta.
Per "responsabilità condivise" intendiamo quindi le responsabilità (anche) dei mariti! Se una famiglia "finisce a ramengo" -per usare un'espressione del volantino-, non è sempre e solo colpa della donna: sono corresponsabili entrambi, anche i mariti, che magari preferiscono la partita di calcetto, la cena coi colleghi, la compagnia della segretaria, impegni di lavoro in altre città per soddisfazione personale, la partita alla Wii, l'abbonamento allo stadio, piuttosto che aiutare la moglie a tenere i figli, a fare la spesa e a pulire casa!
E' altrsì vero che le donne spesso scelgono vestiti inappropriati per matrimoni e cerimonie religiose. E la cosa è da condannare (molti parroci potrebbero raccontare a centinaia di casi in cui le spose, le testimoni, le madrine, le invitate hanno fatto sfoggio di abiti non adatti al luogo di culto). Ma è da dire che gli uomini non smettono di riservare commenti poco lusinghieri a certe tipologie di look, poco dignitosi (commenti e look) per le donne... e per gli uomini stessi. E pure questo è da condannare.
Ecco che allora chi deve fare autocritica non devono essere solo le mogli ma anche e parimenti i mariti hanno l'obbligo di esaminarsi e riconoscere le proprie corresponsabilità!
Quindi se si trattasse di puntare il dito su certi comportamenti e certe scelte di vita e di abito scelti da alcuni uomini e da alcune donne, la questione sarebbe condivisibile, soprattutto se tenuti e sfoggiati in ambiti religiosi.
La seconda parte del volantino (sulle violenze contro le donne) invece, proprio è inaccettabile e da condannare! Non è concepibile nè caritatevole ricondurre la corresponsabilità degli stupri all'abbigliamento delle donne. Ma che diamine!
Certo, alla cugina di chi scrive, quando usciva sola o tornava sola a casa di sera, la zia raccomandava di non vestirsi troppo scollata o succinta, per evitare di cadere vittima di malintenzionati. Ma la parte marcia della situazione che si voleva scongiurare stava nei malintenzionati, non nella cugina. Ricordiamo il libero arbitrio!
Ovviamente sia l'uomo sia la donna devono imparare la modestia e la verecondia, soprattutto quando si entra in chiesa. Ma da qui a dire che degli stupri sono anche corresponsabili le vittime per colpa dell'abito che hanno deciso di indossare è un'affermazione sciagurata e che deve essere confutata recisamente!
Il volantino della discordia, su questo punto, non solo umilia e colpevolizza ingiustamente le donne, ma offende anche gli uomini, descritti come esseri bestiali in preda a istinti ferini che non sanno valutare e rispettare. Certo: chi stupra è abominevole, ma è il solo ed unico colpevole.
Se il parroco ha sbagliato ad affiggere il volantino sciagurato alle porte della chiesa, senza un commento mitigante o di spiegazione, chi ha maggiormente sbagliato a trarre troppo ardite conclusione è stato il redattore di Pontifex.it.
Una cosa è certa: don Corsi non ha né giustificato né istigato la violenza sulle donne.
Certo, indicando il proprio nome al termine del volantino, egli di fatto è come se se ne fosse assunta la paternità, e ne condividesse appieno ogni sillaba. Ma è da dire che nel testo stesso del volantino ci sono parole di dura condanna contro gli atti di violenza sulle donne. Quindi don Corsi condivide anche la condanna a tali deprecandi fenomi violenti.
Però, caro don Corsi, la prossima volta, ci pensi un po' sù, prima di pubblicare, paro paro, quanto legge sul sito Pontifex.
Roberto
Ecco il testo del volantino di don Bellei. Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?
"[...] L’analisi del fenomeno che i soliti tromboni di giornali e tv chiamano appunto femminicidio. Una stampa fanatica e deviata attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione, questa spinta alla violenza.
Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi o da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise.
Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo, roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi? [...]." (tratto da Pontifex.it)
Don Piero Corsi, parroco di san Terenzo a Lerici
*
Don Giorgio Bellei, parroco di Spirito Santo in Modena, ha appeso il seguente commento riguardo la vicenda, alle porte della propria chiesa modenese. Questa volta noi non siamo in piena sintonia con il sacerdote -ben noto a questo blog per il suo valido sostenitore della Tradizione il cui impegno è lodevole.
Noi di quanto egli ha scritto condividiamo solo la parte in cui egli punta il dito contro il Vescovo Palletti, per avere solo preso le distanze dal suo prete, per non essere entrato nel merito e per non aver tentato di riconoscergli le attenuanti generiche, stemperando la polemica e salvando il salvabile. Ci dissociamo invece dalle altre considerazioni personali.
"Il vescovo della Spezia mons. Ernesto Palletti obbligando il prete a togliere il volantino si è comportato unilateralmente e di fatto si è schierato con i movimenti femministi col laicismo più esasperato e con le sinistre.
Di certo non ha visto le case trascurate di cui parla il testo, perché nelle case della gente ci vanno i parroci. I Vescovi con segretari e inservienti vari, vivono nei loro palazzi, a lavorare sodo certamente, ma protetti nella gestione dei loro impegni, da tanti filtri.
E’ però vero che il testo del volantino anche se parla di “responsabilità condivise” non è chiaro a pare gettare la responsabilità maggiore sulle donne. Ma è innegabile che mal si sopportino gli impegni famigliari e che l’abbigliamento femminile sia oggi provocante. Basti guardare a certi abiti delle spose e degli invitati ai matrimoni in chiesa. Non parliamo poi del modo con cui si vestono o “svestono” le ragazze d’estate.
Forti con i deboli (i loro preti che si attengono alla morale e alle leggi di sempre) e deboli con i forti (il pensiero del mondo). Questo pare facciano certi pastori.
L’atteggiamento giusto doveva essere quello di stemperare alcune affermazioni, dicendo che il parroco, preso dalla foga di mettere in luce un problema che esiste, ha forse [per noi di MiL senza il forse, n.d.r.] esagerato.
Nello stesso tempo lo si doveva difendere in quanto la sua denuncia dei comportamenti odierni che non mettono la unità della famiglia al primo posto è giusta, secondo il Vangelo. Lo stesso si dica per gli abbigliamenti senza pudore e la sessualità banalizzata e ridotta a gioco.
Al Vescovo di La Spezia, Sarzana, Brugnato Mons. Luigi Ernesto Palletti si può scrivere per esprimere disappunto."
Curia Vescovile
via don Giovanni Minzoni, 64
19121 La Spezia
posta@diocesilaspezia.it (io come potete immaginare, l’ho già fatto)
Ed ecco qui di seguito la lettera che lo stesso don Bellei ha inviato a Mons. Palletti, rammaricarsi del modo con cui il parroco -se pur reo di un gesto inopportuno, incauto, infelice e sprovveduto- è stato lasciato solo, senza difesa e condannato senza appello, senza nemmeno entrare nel merito. Roberto
Eccellenza rev.ma,
Mons. Luigi Ernesto Palletti,
Vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato,
sono un parroco di una grossa parrocchia alla periferia di Modena . Ho costruito chiesa ed opere parrocchiali, ho 66 anni e non sono dunque un pivello né un esaltato. Quando faccio qualche osservazione a un bambino del catechismo, la mamma cerca di difenderlo e giustificarlo fin dove può. Fa così perché lo ama.
Lei non ha speso una parola in pubblico per proteggere don Piero Corsi dalla distruzione della sua vita operata dai media. Lei ha affermato che il “femminicidio” non può essere mai giustificato ed in questo ha giustamente richiamato la Legge Naturale e la dottrina Cattolica.
Don Piero però non ha giustificato il delitto, anzi ha scritto che esso deve essere inequivocabilmente condannato e punito. Ha soltanto invitato a fare autocritica per vedere se alcuni atteggiamenti favoriscono o no il male, del quale non è stata negata in nessun modo la gravità.
Trarre conclusioni più grandi delle premesse è un errore gravissimo di logica. Ma nei Seminari in cui si è studiato negli anni 70 (e nei quali ho studiato purtroppo anche io e, vista la data della Sua Ordinazione, pure Lei), la logica aristotelica e tomista non era vista molto bene. Antropologia e Sociologia erano le chiavi del dialogo che avrebbe convertito il mondo (?). Ebbene anche le scienze umane parlano di condizionamenti.
Imprudente esporre un tal manifesto per Natale? Forse. Ma quando c’è solo prudenza non esiste più il coraggio. Un Pastore deve sapere che siamo perseguitati e che alcune categorie come Omosessuali, Mussulmani, in parte Ebrei e dopo il femminismo, le Donne), sono intoccabili anche quando si dice il vero (non offendendo perché ciò non è mai giusto).
Visto il clamore dato dalla stampa alla vicenda Lei avrebbe dovuto, come ha fatto, intervenire. Atto totalmente libero del Suo governo pastorale sarebbe stato anche quello di riprendere e/o sanzionare il prete. In pubblico avrebbe dovuto però spiegare che un Suo parroco non aveva affatto approvato l’uccisione delle donne.
Bastava !
Non facendolo ha dato ragione alla cultura femminista, alle sinistre e al peggior laicismo.
Se Lei ascoltasse i mariti separati si accorgerebbe che molte delle cose dette sono vere. Molte madri per di più usano i figli (la cui tutela la legge affida a loro), come merce di scambio contro i padri.
Se guardasse meglio, non dico le strade della sua Diocesi, ma le foto delle giornate mondiali della gioventù col Santo Padre, si accorgerebbe che, quanto ad abbigliamento, don Piero aveva ragione.
Cercherò di leggere la Sua omelia nella prossima Messa Crismale e vi troverò purtroppo scritto quello che è un ritornello che risuona in tutte le cattedrali, che cioè i Vescovi amano i propri preti (?).
Con doveroso ossequio di un inferiore verso un superiore, ma anche con amarezza e delusione, porgo i miei saluti.
Don Giorgio Bellei.
NB: tranne che all’ultima in Spagna, per raggiunti limiti di età ed anche perché i preti alloggiano negli accampamenti dei giovani e non in albergo pagato con i segretari, alle GMG ho partecipato a tutte ,da Cheztokova 1992 e sempre con gruppi numerosissimi.
Citare Pontifex è sempre rischioso, inutile ricordarlo. Non fosse che per gli accenti esasperati e apocalittici dei suoi redattori.
RispondiEliminaMa nel merito il problema rimane, ed è una delle tante conseguenze del rilassamento dei costumi: basti vedere come si vestono le bambine, le ragazze e financo le signore che frequentano la chiesa, senza andare a cercare tra le sventurate non praticanti. Ed anche i maschi non sono da meno, dagl'imberbi ai meno giovani, l'abbigliamento non è altro che un veicolo di seduzione e di allusione sessuale che fa strame non solo della morigeratezza cristiana, ma anche della semplice educazione.
Ci sarebbe da interrogarsi però sulla responsabilità del Clero, che pare non accorgersi dell'immoralità dilagante, specialmente tra i giovani. Di quella non si parla mai, salvo poi arrivare a chiedere, dall'alto soglio di Pietro, il riconoscimento dei diritti sessuali per gli handicappati (come fece Giovanni Paolo II). Si parla di sessualità con leggerezza, con accenti talvolta morbosi o indelicati (vieppiù sulla bocca degli Ecclesiastici) ma si tace sulla impurità. Ci si volta altrove.
Eppure internet, le chat, le webcam, i siti di incontri etero e omosessuali non sono appannaggio di una conventicola di depravati, ma sono usati abitualmente da una grande percentuale di giovani. Per non parlare delle discoteche, la cui frequenza nel weekend ha sostituito il precetto domenicale. E le convivenze more uxorio, i matrimoni civili, le coppie di fatto ecc.
Le Conferenze Episcopali tacciono sul crollo del numero dei matrimoni religiosi, e sulla durata di quei pochi che si celebrano. Una sconfitta che brucia, e che è segnale inequivocabile di una perdita di terreno della Chiesa nel tessuto sociale. Ma i matrimoni civili e le convivenze sono lo specchio del degrado morale della società, e la premessa per la progressiva riduzione dei battesimi dei figli, anch'essa innegabile. Ormai battezzare il figlio (ancorché nato fuori dal regolare matrimonio religioso) è un'opzione trascurabile, e non viene sentita come una necessità morale.
La perdita di presa sociale della Chiesa, dopo l'abdicazione del Conciliabolo Romano, ha portato a queste sconfitte, che non potranno che moltiplicarsi con gli anni avvenire.
Un fatuo parlare di "farsi altro" e di "fare esperienza del messaggio cristologico" a colpi di citazioni conciliari non poteva che condurre allo stato attuale, mentre si dovrebbe parlare ancora - e maggiormente - di modestia, di santimonia, di purezza, di castità, di continenza, di penitenza. Ma queste sono parole troppo cattoliche, troppo "tridentine" per gli eunuchi mitrati che ci governano.
è questo il problema di voi tradizionalisti ,voi volete che si battezzi un figlio per "necessita' morale" ,quando invece il battesimo è un sacramento che esprime la fede dei genitori ,meglio che il battesimo e i matrimoni li facciano solo chi ha fede !!!
EliminaAspetti, caro Anonimo, non parli per favore di "noi tradizionalisti".
EliminaE' una categoria che non esiste, nè sul piano ontologico, nè su quello sociologico.
(segue)
RispondiEliminaLa crisi tremenda della Chiesa odierna non trova corrispondenza nella perdita di potere "politico", o quantomeno pare che all'Episcopato importi più mantenere posizioni di prestigio meramente sociale, senza scontri, senza polemiche, e sempre scendendo a patti coi governanti e coi partiti. Così si preferisce tagliar nastri alle inaugurazioni pubbliche, esser invitati alle conferenze e ai dibattiti, con delle apparizioni da comparsa piuttosto che da protagonista. Basta tacere, non sollevare problemi, non condannare, non predicare "opportune, importune". Una bella veste filettata, la croce pettorale occultata quel che basta per far sapere che si è Prelati, e un bel discorsetto anonimo e generico sulla dignità umana, sulla solidarietà ecc.
E gli appelli del Papa al rispetto della vita e alla difesa del matrimonio rimangono ormai petizioni di principio, ripetute con disagio dalla Gerarchia, ormai più attenta a non perdere i vantaggi ed il prestigio sociale di cui gode immeritatamente.
Poiché, se è vero che in tempi cattolici le autorità pubbliche dovevano riconoscere l'autorità dei Sacri Pastori in quanto rappresentanti di una consistente parte della comunità, a quale titolo dovrebbero oggi tributare analogo rispetto ai pavidi pastori di un gregge ormai ben più che pusillus? Se la democrazia si basa sul numero, di chi mai sono rappresentanti questi Prelati, se non di una sempre più esigua minoranza, socialmente irrilevante?
Qual è la presa sociale dei Vescovi, quando non sanno levar la voce dinanzi agli scandali, ma anzi ne sono essi stessi i promotori, concedendo pubblice e solenni esequie ai concubinari, ai suicidi, ai pornografi, agli scomunicati? Quale il loro peso, quando antepongono gli interessi particolari al bene delle anime, e si guardano bene dal dare disposizioni chiare e inequivocabili in materia di morale, di impegno politico, di fedeltà al Magistero? In che conto potranno esser tenuti i Presuli, quando li si vede più spesso a scambiarsi grotteschi amplessi coi seguaci delle sette e con gl'idolatri, che non a difendere la Verità cattolica?
Ma siccome la Curia non vuol perdere il proprio rappresentante nella Cassa di Risparmio locale, o all'Ente benefico, o al consiglio di amministrazione della Fondazione, ecco che ci si avvale di questa sete di potere del Clero (un potere miserrimo, vero piatto di lenticchie con cui si baratta la progenitura cristiana) per imbrigliarlo in un giro di affari e cointeressenza che ha come scopo principale quello di rendere innocua la Chiesa, rendendone innocui gli esponenti. I quali, se fossero liberi da questi traffici più o meno legittimi, potrebbero forse ritrovare l'orgoglio del proprio ruolo di pastori d'anime, e non di amministratori delegati di un'azienda ormai allo sfascio.
(segue)
RispondiEliminaQuel laicismo condannato dal Sillabo, ed ora impunemente elogiato anche in altissima sede, farà la vendetta di Dio, allontanando il Clero dai ruoli di potere sociale che ancora detengono senza ragione. E quando gli Imam o i Rabbini avranno più credito e seguito dei Vescovi, perché i loro fedeli saranno più temibili e più compatti e più fedeli alla loro religione, sarà troppo tardi per maledire l'ecumenismo, le aperture conciliari, le abdicazioni dottrinali. E vedremo i sindaci invitare loro, e non i Vescovi, alle inaugurazioni, ai dibattiti, ai convegni: a tagliar nastri anch'essi, ma col prestigio di chi a giusto titolo può affermare di essere il rappresentante di una comunità solida di fedeli.
I nostri rappresentanti, mimetizzati in grigie vesti impiegatizie, assaporeranno l'amaro calice della sconfitta, della quale essi soli, ahimé, sono responsabili. Non per nulla vogliono elevare alla gloria degli altari Paolo VI: essi vedono in quel pavido bresciano il modello e il paradigma della piaggeria servile, connivente, rinunciataria, qualunquista e ipocrita che li ha portati ad umiliare Cristo e la Chiesa pur di primeggiare nei consessi dei massoni, degli atei, dei nemici di Dio: a restituire i vessilli turchi conquistati a Lepanto, a deporre la tiara, ad avvilire la liturgia. Puttaneggiar coi regi, come diceva Dante.
Placet! Purtroppo la purezza oggi è disprezzata anche da larga parte del clero. Molti preti e vescovi anzichè praticare la castità e la santità dei costumi preferiscono farsi l'amante e andare a donne. Quante volte i preti avvezzi al sacrilegio si giustificano con il fatto di non aver fatto voto di castità ma di aver solo promesso di vivere in celibato? Quasi fosse una scusante per l'andare a letto impunemente con donne sposate e madri di famiglia. Non ci si lamenti poi se i fedeli non credono più nel matrimonio e nella Chiesa visto che i primi a dissacrare tali valori sono proprio uomini di Chiesa.
Eliminabravo luca , se la castita' mi è predicata da chi notoriamente scopa a destra e a manca è ovvio che nessuno la vive piu' ,il matrimonio è un sacramento bistrattato per il semplice fatto che è visto come un obbligo sociale (infatti è nota la posizione dei fedeli riguardo a chi non si sposa)
Eliminaun prete non casto?? Ma che razza di prete è?? Se non ci crede lui nella castità, chi ci deve credere??
EliminaLa via della santità è sempre quella più ripida, difficile, irta di pericoli ed ostacoli ad ogni passo. Non è santo chi non cade mai ma chi rialzandosi loda Dio per avergli dato una seconda opportunità che non sarà resa vana.
Elimina@Magnificat: Placet, Placet, Placet!!!
EliminaDon Piero è il mio parroco da parecchi anni. E' un sacerdote esemplare, intelligente, di autentica dottrina e profonda fede. Chiedete agli anziani, ai disabili ed agli ammalati ed ai poveri e tutti vi diranno che lui rappresenta un sostegno, un appoggio, una certezza.
RispondiEliminaIn un mondo ricco di servi e lustrascarpe, la voce di Don Piero si erge impavida e limpida. Per questo dà noia. Per questo don Piero combatte contro l'aborto, contro le violenze fomestiche, contro ogni delitto dell'uomo sull'uomo.
Da un paio d'anni è anche l'esorcista diocesano. Il suo impegno lo affatica, ma lui è sempre a disposizione di tutti proprio come Cristo lo è stato e lo è per noi.
Ha commesso un errore: ha affisso un manifestino nei giorni in cui era in corso il sequestro di Andrea Calevo. Tutte le tv nazionali erano presenti e cercavano un uomo da patibolo ad ogni costo, anche travisando la realtà. Don Piero è apparso come un uomo orribile, indegno di essere saberdote, ma ricordiamoci il discorso delle beatitudini "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia" tante volte è accaduto nella storia, tante volte accadrà ancora. In questi giorni è accaduto prepotentemente anche nella mia parrocchia.
Satana è forte ed astuto. Ma non si illuda. La sua sconfitta è prossima
Non posso che esprimere la mia solidarietà a Don Piero e a tutti i suoi parrocchiani. Satana è forte ed astuto ma alla fine viene sempre sconfitto! Lasciate che strilli e urli come e quanto vuole. Lo si vince solo con un cuore saldo, con fermezza e risolutezza. Senza tentennamenti e senza compromessi. Proprio come fa Don Piero.
EliminaDon Piero ha buttato un sasso nell`acqua marcia di uno stagno. Di primo impatto quasi tutti si sono scagliati addosso a lui ma giá ora ,pur spesso sommessamente, si comincia a dire che é giusto che le donne, ma anche gli uomini, soprattutto moltissimi uomini di chiesa che amano le lusinghe del mondo piú della legge di Dio,facciano autocritica.Io sono vicina a don Piero e soffro veramente al pensiero che pubblicamente non sia stato difeso dai suoi superiori ma anzi si siano affrettati a discostarsi dal suo pensiero. Che insegnamento ne hanno tratto le persone semplici che vorrebbero sentire qualcosa di "cattolico"?
RispondiEliminaChe insegnamento ne hanno tratto? Si spera che abbiano compreso quanto siano lasciati soli ed indifesi i pochi veri Sacerdoti che col loro ministero si impegnano personalmente ogni giorno a difendere la Verità nonostante gli attacchi del mondo e l'indifferenza dei loro superiori.
Eliminaplacet
EliminaTutti oggi possono dire liberamente quello che pensano tranne chi vuole richiamare alla pudicizia. Don Corsi andava difeso da chi ha il compito di essergli padre innanzi tutto perché non ha meno diritto degli altri di esprimere il suo pensiero, ed in secondo luogo perché ha detto cose vere, interpretate male da chi cerca il conflitto. Certo che fare come don Abbondio è più comodo
RispondiEliminaUn Vescovo dovrebbe essere sempre come un padre per ogni suo Sacerdote. Di questi tempi sembra invece che alcuni vescovi facciano a gara per zittire i loro Sacerdoti migliori! Dai loro frutti li riconoscerete...
EliminaPlacet a Magnificat!
EliminaHo visitato un paio di volte il sito Pontifex: mi pare poco raccomandabile, a mio avviso usa toni eccessivi e affronta le tematiche in modo superficiale e arrogante.
RispondiEliminaNon sono d'accordo. Trovo più arroganza e odio anti-cristiano in tanti siti "raccomandabili" che non su Pontifex.
Eliminasosteniamo don Piero che è stato abbandonato dai suoi pastori
EliminaUn sitaccio ignobile di volgarità da bar.
EliminaLa rozzezza del linguaggio va di pari passo con la bassezza delle odiose scempiaggini ciclicamente rigurgitate con ossessivo accanimento.
La Storia dovrebbe averci insegnato a diffidare da chi vomita tanto livore.. generalmente sta solo cercando di soffocare quel putrido che egli stesso cova nell'intimo.
Caro Cajétan Ag, mi complimento, lei ha dimostrato di possedere un ampio e variegato vocabolario di insulti e di averlo composto in modo quasi lirico. Oltre a ciò, vorrebbe di grazia portare all'attenzione del pubblico di MiL qualche argomentazione?
EliminaLa prendo come un complimento, caro Silente.
EliminaLa differenza che esiste tra una posizione civile di aperto e piccato dissenso e "un insulto" consiste giustappunto nel modo di esternare, di "squadernare" il proprio pensiero.
Quindi, se vuol leggere insulti.. è su Pontifex che deve andare, non tra le mie pochezze che paiono averla turbata (me ne rammarico.. lungi da me)-
Quanto agli argomenti: non ne ho nè di nuovi, nè di differenti rispetto a quanto già scritto da Roberto e dalla Redazione MiL... dal Vescovo di La Spezia, dal Card. Bagnasco e, con i necessari distinguo, dai media.
E' un fatto che per altro ritengo si commenti da sè.. "contra facta, nihil valent argumenta" E' un argomento.. sarà deformazione professionale, che dirle!
Del resto è ai post di MiL che "il pubblico di MiL" dovrebbe prestare attenzione. Non ai miei commenti, che si affastellano ai tanti già presenti senza pretesa di scuoter le coscienze..
Forse è Lei a dare ai miei (pochi per altro.. non sono un habitué del thread e tornerò nuovamente al buon silenzio..) commenti più valore di quanto non ne abbiano.
Sono completamente daccordo con il Commento dell'Anonimo che ha scritto sopra alle 12,14
RispondiEliminaalle 12,15 e alle 12,16. Ringrazio questo Anonimo per la completezza, l'acutezza e lo stile del suo commento che condivido in toto. E' DA INCORNICIARE!
Pessima e ridicola figura l'han fatta il Vescovo di La Spezia, il Card. Bagnasco, Mons Paglia, Padre Lombardi: piccoli inqualificabili ometti, poveri tromboni senza dignità e spina dorsale che non hanno difeso un sacerdote della Chiesa Cattolica.
Scriverò una vibrane lettera di protesta al Vescovo di La Spezia nella speranza che ripari alla figuraccia planetaria fatta anche davanti ai suoi sacerdoti.....
don Bernardo
Ha ragione da vendere Padre! Quel signore anonimo andrebbe ringraziato pubblicamente, non foss'altro per aver esposto in modo tanto elegante e conciso una gran serie di considerazioni sacrosante!
Elimina...l'anonimo, elogiato forse soverchiamente, ringrazia e si scusa per non aver bubblicato il proprio nome, ch'è Baronio.
EliminaIn futuro non mancherà di firmarsi.
B.
Faccio ammenda perché avevo trascurato la questione pontifex.it
RispondiEliminaRagazzi ve lo dico in tutto franchezza, questo sito a prima vista non fa che riproporre interviste a preti e vescovi di chiari orientamenti tradizionalisti, e fin qui nulla da dire anzi, però infarcisce tutto con un tono di profondo catastrofismo che altera il valore dei contenuti originari, i quali vengono completamente decontestualizzati dall'origine.
Su questo sito non ho prove ma solo sensazioni, ciò che mi turba è che si è fatto subito un rapido seguito di acerrimi rivali laicisti, in passato hanno gestito in modo discutibile talune pressioni da parte di provocatori web, cosa normalissima per siti a forte connotazione religiosa.
Ho la sensazione che i responsabili del sito cerchino sempre la provocazione per aumentare la propria visibilità.
Commercialmente parlando nulla da eccepire, però prima di citare quel sito ci penserei sopra un milione di volte, anche perché le stesse interviste si possono reperire presso altri siti.
Ripeto, secondo me esistono altri siti di settore molto più affidabili, che stanno sul web da molti più anni e che sanno lavorare in modo prudente, provocatori non gli mancano ma sanno gestirli perché non hanno doppi fini.
Pontifex non mi sembra rientrare in questa categoria.
Alla lunga non mi stupirei di scoprire che questo sito era un troll nel mondo del tradizionalismo web.
Le contestazioni che questo suscita ce le sorbiamo poi noi.
Qualcosa non mi quadra.
gli manca la parte dello scuotere la polvere dai sandali, per intenderci.
EliminaQuella cloaca di sito dovrebbe far la meritata fine di Kreuz.net: prima condannato dalla Conferenza Episcopale... poi finalmente, chiuso dalle Autorità Federali, e gli autori inquisiti per istigazione all'odio.
EliminaTartufesco il commento della redazione ed anche pilatesco. Approvo pienamente la lettera di don Bellei.L'ultimo intervento poi è semplicemente risibile.
RispondiEliminaSottoscrivo!
EliminaPeccato. Peccato vedere un sito onorevole come MiL prendere così inelegantemente le distanze da Don Piero Corsi, dal sito Pontifex che, certo, contrariamente ad altri, non pecca di tiepidezza, e persino dai rispettosissimi, moderatissimi rimarchi di Don Bellei al tremebondo Vescovo, novello Don Abbondio prono ai desiderata del pensiero dominante. Di quali colpe sono macchiate le parole di Pontifex e di Don Corsi? Forse che non esiste una relazione (diretta e indiretta), tra l'immoralità dilagante (anche nel vestire e nei comportamenti) e la violenza (che, per l'ennesima volta, Don Piero condanna)?. E allora, perchè questa poco commendendevole presa di posizione?. Perchè, almeno apparentemente, unirsi, non richiesti, ai latrati della canea laicista, femminista e anticattolica?. Peccato.
RispondiEliminaPeccato???
EliminaMa fa benissimo MiL a prender le distanze dalle farneticazioni di certi mentecatti.
Ma per carità..
Bene MiL! Non voglio essere associato a chi scambia "la buona battaglia" per il Mein Kampf.
Hanno fatto benissimo i Superiori a reagire.
Inutile "vittimizzare" don Corsi: non è stato colpito da alcuna sanzione canonica.
Quindi smettiamola veramente di gridare alla persecuzione: ha detto un'oscenità scandalosa. Punto.
Caro Cajétan AG, vorrebbe essere così cortese da spiegare, sostanziare, giustificare la sua apodittica definizione di "oscenità scandalosa" riferita al contenuto del famoso volantino? Perchè "oscenità", perchè "scandalosa"? Sa, si tratta di quella che in una civile conversazione si chiama "argomentazione".
EliminaP.S. Che cavolo c'entra il Mein Kampf?
Caro Silente,
Eliminarileggo il volantino, rileggo quei passi che han "creato" il caso mediatico, e non posso non trovarli ripugnanti (oscenità..) e non posso non considerar giustificate le reazioni allucinate (scandalo) di chi v'è inciampato.
Ma cosa argomentare oltre... probabilmente abbiamo concezioni differenti di oscenità e di scandalo... non ci posso far nulla.
E no: questo volantino NON introduce ad una discussione civile, così come non lo farebbe un insulto gridato allo stadio.
Da parte mia, son contento di non esser il solo a trovare quei propositi osceni e scandalosi: mi sembrano ovvietà per i motivi che ho già avuto modo di spiegare più sotto.. e francamente non desidero soffermarmi oltre a dar ragione dell'evidente.
Quanto al Mein Kampf, tendevo a unire l'immagine della "buona battaglia" della Lettera a Timoteo, e "la "mia" battaglia", di altro tenore.
Esiste "una buona battaglia", frutto di Fede, Carità e Speranza.. nella quale "ammonire i peccatori" è un'opera di misericordia spirituale.. di misericordia: nel senso: vedo un'anima nel peccato, LA AMO, e porto il mio cuore alla sua miseria, porto quella miseria al Cuore di Cristo.
Ammonisco un peccatore SE LO AMO, e PERCHE' LO AMO.. e ho compassione, cioè "soffro con" lui per la sua miseria (quand'anche lui non sappia di trovarvicisi..)
Poi esiste una "mia" battaglia, dove, come ricordava con singolare delicatezza il gentile signor Armando più sotto.. il peccatore "mi fa schifo", il peccatore è "una meschina volgarità incarnata".
Ecco allora che gli vomito in faccia La Verità, gli urlo che è un lurido peccatore: non perchè "lo amo", ma perchè "mi fa schifo".
Come se il Signore assiso al pozzo avesse urlato "brutta zoccola!!! " alla Samaritana.
Per carità, le avrebbe detto il vero.
Ma non l'ha fatto.
C'è una "buona battaglia".. e c'è "la "mia" battaglia". Dove alla carità e all'equilibrio del Catechismo della Chiesa Cattolica si sostituisce il manganello del Mein Kampf.
Son due libri diversi..
Placet a CajetanAG e alla redazione di MIL che ha preso le dovute distanze da certe posizioni non sostenibili. Le donne vanno sempre difese da uomini senza scrupoli. Chi ha una figlia sa di cosa parlo.
Eliminacaiètan la visione di "catechismo" e di fede che lei dispone, è un' insalatina doppiamente condita come l'arte della menzogna che alla fine ci permette di conoscere la verità.
EliminaColpito dal fatto successo e dopo aver letto i suoi interventi in questi giorni ho cercato di capire qualcosa in più e cliccando sul motore di ricerca, mi sono imbattuto in un sito omonimo tale Pontilex.
Ho dato un'occhiata e sinceramente vorrei sapere da lei, se il sito al quale le si riferisce ed ha vomitato si tanto livore si tratta di Pontilex o di Pontifex? Perchè se il suo livore è rivolto al primo sono pienamente con lei d'accordo, se invece vuole far riferimento a Pontifex, allora qualcosa mi sfugge.
In quel coso intitolato Pontilex ho letto una vagonata di stereotipi e volgarità e rivolete alla Religione cattolica, alle persone del sito Pontifex e ad altri come UCRR, i quali guarda caso sono tra coloro che NON accettano l'imposizione della cultura gay nella società.
Volevo chiedere all'esimio cajètan se e come spiega questo fatto e se eventualmente conosce quel sito violento torpiloquioso pieno di livore contro la Tradizione e la Chiesa. Grazie.
Signor Sebastiano: e perchè non mi chiede spiegazioni anche della mattanza dei tonni rossi nel Pacifico, o di condannare apertamente il traffico di coca in SudAmerica..
EliminaChe lei abbia la Grazia e il dono dello sguardo soprannaturale sulle coscienze tanto da poter giudicar della mia fede, non posso che esser contento per lei.. che dirle.
Quanto a Pontifex.. altri lettori hanno espresso riserve su "sta roba".
Se le sfugge qualcosa, beh, si rallegri: non è il solo.
Altri, come lei, son d'accordo con quel sito.
Dal canto mio, altri, come me, son d'accordo nel pensare che quel sito sia una cloaca.
Caro CajétanAG, grazie per la sua cortese e ispirata risposta, così intrisa di quel sentimento che, con brutta e abusata espressione - ma, purtroppo, irrinunciabile per efficacia descrittiva - è definibile "buonismo". Mi sembra, e lo dico senza polemica alcuna, che il suo concetto di Carità rispetto al peccato (ma allora riconosce che l'immodestia e l'inverecondia siano peccati e, in quanto tali, forieri e provocatori di altri peccati?)differisca da quello dell'ortoprassi tradizionale. Tanto per fare due esempi distantissimi tra loro, non credo che Sant'Ambrogio o San Giovanni Bosco avessero posizioni così "buoniste" di fronte al peccato. Erano, come dire, piuttosto "irritabili" rispetto al violazione della Legge di Dio...
EliminaNel merito, prendo atto che lei non ha giustificato argomentativamente, alla luce della ragione e della Dottrina Cattolica (persino quella illustrata dal nuovo Catechismo...)la sua definizione di "oscenità scandalosa" del noto testo. Riformulo la domanda: in cosa tale testo confligge con la Dottrina Cattolica?. Comunque, la esento dalla cortesia di una risposta. Come capita tra persone civili, talvolta è opportuno prendere atto della incolmabile distanza delle posizioni ed, eventualmente, discorrere di altro.
P.S. La ringrazio per avermi informato che il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Mein Kampf sono due libri differenti. Lo sospettavo anch'io.
cajètan la mia domanda era un'altra ma vedo che non vuol rispondere, forse perchè le batte dove le duole il dente.
EliminaLe ho chiesto la differenza tra Pontifex e l'omonimo Pontilex, allora del primo dice che è una cloaca e questo è solo il suo pensiero che ritengo inutile e talmente stupido da rasentare il ridicolo, se poi nella stessa cloaca si dimentica di inserire anche l'altro omonimo certo sitarello Pontilex che ho AVUTO LA DISGRAZIA DI IMBATTERMI e leggere tante di quelle OSCENITA' E VOLGARITA' tipica degli atei uarrini e radicali pro aborto ed eutanasia, significa che lei è uno a cui piace versare latrine di commenti tipiche degli ambienti gay e uarrini, con ciò, da che pulpito vien la predica!!
P.S. io non ho ne' grazia, ne doni perticolari, solo so leggere e giudicare se il commento è una latrina o un serio approccio.
Don Corsi ha condannato l'uccisione delle donne, anche se avessero tuttele colpe.
RispondiEliminaLe ha solo invitate a fare autocritica
Ma che ha detto di male questo sacerdote? è un sacerdote tradizionalista e parla da tradizionalista, è anche un esorcista, quindi sa bene dove si nascondono le insidie del demonio, e sa bene che il demonio spesso si serve di donne dai facili costumi per indurre in tentazione. Fin dalla Genesi, Eva tenta Adamo, che, davanti a Dio, risponde "la donna che hai messo al mio fianco mi ha dato il frutto dell'albero e io ne ho mangiato" oppure vogliamo parlare di Salomè, che, seducendo Erode, gli chiede nientemeno che la testa di Giovanni Battista? suvvia Mil, non fate i tradizional/modernisti, quando fa comodo siete tradizionalisti e poi, per addattarvi allo spirito del tempo, vi mettete dalla parte di coloro che hanno condannato questo sacerdote. non a caso, se non sbaglio, avete anche taciuto quando hanno accusato falsamente il papa riguardo al messaggio della pace sui gay, dicendo che questi ultimi "minacciano la pace" quando il discorso era tutt'altro. ma, vabbè. Filippo
RispondiEliminaCaro Roberto di Redazione MIL, lei scrive:
RispondiEliminaLa seconda parte del volantino (sulle violenze contro le donne) invece, proprio è inaccettabile e da condannare! Non è concepibile nè caritatevole ricondurre la corresponsabilità degli stupri all'abbigliamento delle donne. Ma che diamine!
Certo, alla cugina di chi scrive, quando usciva sola o tornava sola a casa di sera, la zia raccomandava di non vestirsi troppo scollata o succinta, per evitare di cadere vittima di malintenzionati. Ma la parte marcia della situazione che si voleva scongiurare stava nei malintenzionati, non nella cugina. Ricordiamo il libero arbitrio!
***
Come donna, sposa e madre per altro di un maschio e di una femmina, mi lasci dire che non concordo pienamente con la "totale" condanna a questo aspetto che ho riportato ^__^
L'occasione fa l'uomo ladro....
Sottolineando il fatto vero che da deplorare e condannare è l'atto di violenza che non può essere giustificato MAI anche se una vestisse abiti succinti, resta sempre chiaro il fatto che l'occasione fa l'uomo ladro.... se dunque il ladro tale resta ed è perchè ladro, così è anche per l'occasione fornita da certo modo di vestire e di esibirsi di molte donne di oggi...
C'è anche da dire che sono accaduti dei casi in cui la donna stuprata non era quella vestita succinta o provocante, ma lo stupratore si era eccitato a sufficienza guardando le donne provocanti e caricarsi a tal punto che avrebbe potuto stuprare anche una donna di 80 anni (e in guerra accadeva).... e dunque alla fine stuprava non la donna provocante proprio perchè più appariscente e più difficile da attaccare perchè troppo visibile, ma la donna più semplice che magari aveva in sorte di passare in quella strada e in quell'ora, ignara del fatto che uno stupratore la stesse seguendo da tempo perchè si eccitava nel guardare le donne provocatrici....
Oh. non me lo sto inventando.... ;-) questa è una statistica fatta dai psicologi....
Possiamo dire perciò che in molti casi la donna stuprata subisce l'atteggiamento provocatore di altre donne...
Poi mettiamoci anche la televisione, la pornografia.... la leggerezza con la quale si promuovono le pornostar: leggasi lo scandalo a Roma alla parrocchia all'Eur in cui il Parroco ha fatto parlare due note pornostar dall'altare per difendere il loro mestiere....
non è giustificabile ma... ma è ovvio che alla fine quando la donna provoca e non la da, l'uomo che è una bestia e ragiona con il suo organo preferito, finisce per pretendere soddisfazione e a chi tocca tocca.... ripeto, non è giustificabile, ma l'occasione fa l'uomo ladro....
continua....
Durante la colonizzazione inglese accadde un fatto grave che finì in tribunale:
RispondiEliminaun ufficiale venne accusato di aver stuprato una donna. L'ufficiale si difendeva nel dire che era stato provocato, insomma, la gentil donna ci stava...
Durante il processo che si stava volgendo in favore della donna presentata come vittima, l'avvocato difensore chiese alla Corte di fare un esperimento in aula.
Venne dato alla donna il fodero della sciabola e all'ufficiale la sciabola....
Alla donna venne chiesto di muovere il fodero, ma senza spostarsi dalla sedia, mentre l'ufficiale doveva inserirvi la sciabola anche muovendosi sul posto.
Dopo vari tentativi l'ufficiale non riusciva a rinfoderare la sciabola poichè la donna, muovendo il fodero, non glielo consentiva....
L'ufficiale così fu assolto dall'accusa di violenza carnale...
Senza dubbio i tempi da allora sono cambiati e si è dimostrato che la donna subisce la violenza e che l'uomo quando ci si mette è una bestia, violenta ed omicida.... non per nulla questo atteggiamento violento dell'uomo ha prodotto il femminismo ;-)
tuttavia resta palese che secondo le statistiche l'uomo stupratore e omicida, non è il solo colpevole.... ripeto, questo non giustifica e concordo con l'inopportuno uso dei fatti e proprio sotto Natale... ma non scordiamoci del femminismo che ha prodotto l'odio verso l'uomo e l'uomo o si è incattivito o si è omosessualizzato....
non facciamo i moralisti.... è la donna che deve stare al suo posto.... se la donna sta al suo posto e accadono questi fatti dolorosi, allora possiamo gridare all'ingiustizia e allo scandalo..... diversamente anche la donna deve assumersi le sue responsabilità e comprendere che quanto le accade può essere suscitato anche dalle sue colleghe (leggasi veline&similia) che provocano, dimenticandosi forse che le reazioni non sono le stesse perchè fra l'uomo e la donna c'è enorme differenza, anche per questo siamo contro l'equiparazione dei sessi ;-)
^__^
ma nessuno si rende conto che stiamo parlando di patologie MASCHILI? e che, è colpa delle donne se gli uomini sono malati? Oppure Dio ci ha creati male?
EliminaPlacet, Anonimo!
Eliminail male non dipende da "patologie",che se esistenti,scemano o addirittura annullano la colpevolezza,ma dalla libera scelta umana in favore di esso,ed è indubbio che un comportamento scandaloso (scandalo=pietra che fa inciampare)è un incentivo al peccato e un peccato esso stesso.Lo dice il VANGELO.
EliminaAh, bene... allora al mare d'estate dovremmo assistere a stupri continui!! E non mi pare sia così... Se gli uomini non riescono a resistere a un po' di provocazione vuol dire che poverini, sono deboli, da capire... è la loro NATURA! E' NORMALE che quando vedono un po' di cosce si eccitano in modo INCONTROLLABILE, fino ad uccidere una donna che non si conceda loro... Eh... allora consiglierei un po' di bromuro a tutti prima di uscire! Perchè, si sa... la NATURA della donna è di provocare... a questo punto è normale anche che la donna si metta così in mostra, no? NOOO???? A proposito... mai sentito parlare di "satiriasi"?
Eliminascusi,lei non ha capito.Io parlavo di "peccato"che può essere anche solo puramente interno(ma lo conosce il confiteor:...peccato in PENSIERI...) il mare,la palestra,lo studio medico giustificano abbigliamenti anche succinti perchè dovuti alla necessità e non a volontà di provocare,normalmente non si vuol provocare quando si nuota e normalmente neppure chi assiste alla nuotata si sente provocato.Altra cosa gli atteggiamenti provocanti ,che costituiscono un doppio peccato,in chi provoca e in chi ,provocato,non fa di tutto per resistere alla provocazione.Tutto ciò è grave comunque,anche se non seguono azioni esterne(violenze).Lei parla di satiriasi...ma a maggior ragione la carità vuole che non creiamo maggiori difficoltà a persone malate...suvvianon seguiamo TV,giornali ecc.cerchiamo di ragionare con la nostra testa e soprattutto ripassiamo il catechismo.
Eliminastrano, ma quando un parroco dice qualcosa di vero ma "fuori moda/fuori mainstream mediale" suscita l'inferno e ne parlano non solo in Italia ma anche fuori.
RispondiEliminaSe invece 100 musulmani occupano una delle più famose e importante Chiese a Vienna (la Votivkirche per essere preciso), violentando la legge, per costringere lo Stato ad accoglierli (dico solo islamizzazione!) perché non accettano assolutamente se la richiesta per l'asilo politico è stata respinta a causa di motivi insufficienti oppure perché rubavano o picchiavano qualcuno, in quel caso nessuno ne parla - anche da questo piccolo episodio si vede quanto siamo manipolati dai massmedia: 1 parroco che ha (grosso modo) ragione viene quasi messo sul patibolo, mentre 100 musulmani (di cui ca. 40 in sciopero della fame!!!) possono occupare una chiesa cattolica quasi inosservatamente - col appoggio del Cardinale Schonborn, che fa fare del tutto ai "preti disobbedienti", che collabora con le forze che sostengono l'aborto e il matrimonio gay, e che difende consiglieri parrocchiali gay contro il bravo parroco che non voleva un tale collaboratore gay...
http://www.youtube.com/watch?v=r7_xaWhdcEA
http://www.youtube.com/watch?v=nnyi1aH3MY0
e poi dovremmo spiegare ai giovani quanto non sia buona la Chiesa e che tutto è apposto???
sinceramente, difendere la Chiesa credibilmente si rende sempre più difficile... non per motivi interiori/soggettivi, ma l'argomentazione non è più coerente quando uno spiega qualcosa della dottrina o della morale e poi i giovani possono subito dire (anche giustamente perché parlano di fatti reali): "...ma se anche i vescovi/cardinali dicono e fanno..."
Rimango veramente disgustato dal tenore delle argomentazioni, delle excusationes, degli accostamenti, delle immagini evocate per significare "altro".
RispondiEliminaSono preso da un disgusto tale di fronte a questo stravolgimento del buon senso comune.. che i pensieri mi si ammassano, ingorgano tumultuosi, ostruendo le vie del buon discorrere..
Non posso non esser d'accordo con Roberto quando scrive : "offende anche gli uomini, descritti come esseri bestiali in preda a istinti ferini che non sanno valutare e rispettare".
Mi sembra evidente.
Che l'immodestia dei costumi possa assurgere a chiamata di correo.. è un'idiozia belluina.
Tutto il farneticare di Pontifex ed affini si risolve al basso ventre del machismo da spalti da stadio, altro che alla "buona dottrina cattolica": che non ce ne si accorga è quantomeno stupefacente.
Immagini del processo coloniale con la spada e col fodero, urla contro gli abusi dei progressisti (quasi come se ciò potesse giustificare qualsiasi eccesso opposto, compresi 'sti i rutti tonanti di chi s'illude in questo modo di "parlar chiaro"..) sono altrettante imbecillità da 1 euro al kilo di cui TUTTI si accorgono TRANNE che nei piccoli circoli a chiusura stagna per mania di persecuzione, dove chi la spara più grossa "è un eroe"; rimane il fatto che l'unica persecuzione ad esser meritoria rimanga quella "a causa del Suo Nome", non quella causa delle nostre cretinate.
Perchè quella rimane una detestabile cretinata, intrinsecamente violenta nei propositi quanto assolutamente gratuita e priva di ogni fondamento reale se solo si avesse il piglio di verificare DOVE e COME avvenga la stragrande maggioranza delle violenze contro le donne: tra le mura domestiche, non "nelle palestre e nei cinema"
E' come se io concludessi dicendo: "Pontifex, Don Corsi & Co, con i loro offensivi vaniloqui, provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza". Non sia mai che un gruppo di donne che ha subito violenze (o un gruppo di giovani omosessuali continuamente imbrattati d'ogni meschina volgarità) un giorno non ne abbiano abbastanza e si faccian trovare in gruppo sotto la porta di casa di tali Soloni del web.
Cosa dovrei concludere? "Che è "roba da mascalzoni", ma che forse se la son cercata anche loro"?
Seguendo la logica aberrante di Pontifex, dovrei poterlo pensare.
Ma rimango sobrio, e rifiuto di pensarlo.
E finsco:
Pontifex NON è tradizionalista: è solo un troglodita.
"un gruppo di omosessuali imbrattati di ogni meschina volgarità"????????????? Ma per piacere!!!! Gli omosessuali SONO la meschina volgarità incarnata! L'omosessuale commette il peccato contro natura per eccellenza, un peccato che GRIDA VENDETTA AL COSPETTO DI DIO! Scusa se è poco! Non a caso sono proprio gli omosessuali che USANO le donne pagandole per dare la vita ai bambini che due uomini non possono procreare ma che comprano a suon di milioni pur di poter "metter su famiglia" come le persone normali! Già da qui si vede l'inganno satanico! Bambini creati in provetta e nati appositamente per essere strappati alle madri naturali subito dopo la loro nascita. Madri a cui non è permesso neppure di abbracciare il neonato appena nato, per evitare che il bambino si affezioni alla mamma. Bambini che verranno allattati a distanza,evitando ogni contatto fisico con la madre naturale proprio per non creare un legame affettivo tra il bambino e la mamma. Bambini cresciuti per volontà di due omosessuali viziosi lontano dalla madre, che non conosceranno mai, se non da adulti quando si metteranno in cerca di lei. Sempre ammesso che riescano a rintracciarla visto che all'estero il nome della madre è già stato sostituito dal nome del secondo uomo della coppia omosessuale persino sui certificati di nascita! Il nome della madre quindi non compare neppure più nell'atto di nascita del bambino che giuridicamente risulta essere nato da DUE uomini, senza la presenza di alcuna donna! Se questa non è una perversione satanica! E tu difendi questi pervertiti senza Dio che strappano i bambini dalle loro madri naturali?!
EliminaCajetan.... ribadito il fatto che nessuna forma di violenza può essere MAI giustificata, è da stolti rinnegare il fatto che a far cadere Adamo nella trappola fu Eva...
Eliminarifletta su questo:
^__^
Vedere una femmina è come un dardo velenoso, ferisce l’anima, vi intrude il tossico e quanto più perdura, tanto più alligna la sepsi. Chi intende difendersi da queste frecce sta lontano dalle affollate riunioni pubbliche e non gironzola a bocca aperta nei giorni di festa; è infatti assai meglio starsene a casa passando il tempo a pregare piuttosto che compiere l’opera del nemico credendo di onorare le feste. Evita la dimestichezza con le donne se desideri essere saggio e non dar loro la libertà di parlare e neppure fiducia. Infatti all’inizio hanno o simulano una certa cautela, ma in seguito osano di tutto spudoratamente: al primo abboccamento tengono gli occhi bassi, pigolano dolcemente, piangono commosse, l’atteggiamento è grave, sospirano con amarezza, pongono domande sulla castità e ascoltano attentamente; le vedi una seconda volta e alzano un poco il capo; la terza volta si avvicinano senza troppo pudore; hai sorriso e quelle si sono messe a ridere sguaiatamente; in seguito si fanno belle e ti si mostrano con ostentazione, cambia il loro sguardo annunciando l’ardenza, sollevano le sopracciglia e ruotano gli occhi, denudano il collo e abbandonano l’intero corpo al languore, pronunciano frasi ammollite nella passione e ti sfoggiano una voce fascinosa ad udirsi finché non espugnano completamente l’anima.
Accade che questi ami ti adeschino alla morte e queste reti intrecciate ti trascinino alla perdizione; e dunque non farti neppure ingannare da quelle che si servono di discorsi ammodo: in costoro infatti si occulta il maligno veleno dei serpenti.
(Evagrio Pontico, cap. 4 la Lussuria)
P.S.
Eliminaè ovvio che Evagrio Pontico, diacono, teologo, monaco asceta e scrittore cristiano dell'anno 345 circa, non intendeva riferirsi alle Vergini sagge della Parabola e che avrebbero rappresentato nel tempo il gruppo delle Donne al seguito di Maria Santissima, nella Consacrazione ed anche nel monachesimo ;-)
Egli è vissuto in un tempo in cui la Chiesa stessa doveva affrontare seri argomenti di problemi associati alle donne che spesso CONVIVEVANO con i chierici e i vescovi ;-)
Pontico sarebbe stato affascinato da una Chiara d'Assisi, da una Caterina da Siena, da una Brigida di Svezia ^__^
Resta sottile e palese il fatto che l'UOMO E' DEBOLE, da qui l'invito a FUGGIRE LE TENTAZIONI, e nel nostro tempo, noi donne, siamo una grave tentazione.... e come spiegato sopra spesso non sono coinvolte quelle sfacciate che provocano, ma a causa loro si scatenano le fantasie di alcuni uomini che in una società che sta cancellando i freni inibitori, vanno a colpire qualunque donna gli capiti a tiro....
La violenza non è mai giustificabile, sia ben chiaro, ma ognuno deve stare al proprio posto ed oggi questo ordine non c'è quasi più e tutti ne paghiamo le conseguenze, perciò non scarichiamo solo sull'uomo tale risultato, FARE UN MEA CULPA è doveroso e sempre....
Anche gli uomini che guardano fotografie e video pornografici su internet dovrebbero fare un serio MEA CULPA per allontanarsi VOLONTARIAMENTE dalle leggi di Dio. Se poi, a forza di guardare tali oscenità virtuali, si lasciano pure tentare dalle donne in carne ed ossa la colpa è solo di questi uomini, certamente non delle donne. Nessuna donna mi provoca se io non accetto la provocazione. Non generalizziamo quindi come fa Don Corsi, sbagliando. Le donne vanno difese, sempre. Certi uomini che invece si lasciano guidare dai propri istinti animaleschi invece io non li difenderei mai.
EliminaStraquoto Lucrezio42, mi hai tolto le parole di bocca!
EliminaIntanto, Sig. Armando, qualsiasi cosa cerchi di dirmi, lo faccia "pie et sobrie", magari dandomi del Lei.
EliminaNon entro nemmeno nel mazzo di carte che mischia e confonde, partendo da un mio appunto critico e tessendo un arazzo apocalittico dove la complessa multitudine dell'universo umano si risolve necessariamente in carne da rogo ( che vi siamo delle persone omosessuali che non abbian necessariamente la satanica intenzione di distrugger l'Universo mercificando uteri e stuprando coscienze infantili sembra esser un pensiero che non la sfiora nemmeno; sapendo quanto le certezze sian importanti nella vita, mi guardo bene dall'entrare nel vespaio di un confronto.. che nè lei nè io per altro desideriamo..)
Caterina.
La ringrazio intanto per l'educazione con cui ha saputo esprimere il suo punto di vista.
Nulla toglie che per me sia allucinante anche solo sentire qualcuno (quando è donna, mi vien ancora peggio..) che abbia interiorizzato, nell'anticamera del proprio pensiero, che "noi donne, siamo una grave tentazione". Ok. E Quindi?
Vede: non credo sia questo il punto.
Cerco di spiegarmi. Ma giusto perchè è stata cortese.
Il casus belli.. NON è l'immodestia del femmineo vestire.. suvvia.. è secoli che le giuovincelle si pavoneggian con le golose dotazioni di cui Madre Natura (..mi perdoni l'accento panteista un po' rococò..) le gratifica: se un parroco o altri avessero condannato (pur vigorosamente!) l'immodestia del vestire.. NESSUNO se li sarebbe filati.
Qui però il caso è un altro.
E' lasciar paventare il fantasma, vecchio come il mondo.. che se la ragazza è stata stuprata e uccisa "se l'è cercato" (parole testuali).
Ecco: secondo me (e secondo gli ultimi 60 anni di battaglie processuali di donne umiliate, non di "femministe"..) questo è il limite tra la Civiltà e la barbaria.
Che il corpo abbia un linguaggio, LO SAPPIAMO TUTTI.
Che un corpo vestito in un determinato modo mandi un messaggio diverso rispetto ad un corpo agghindato diversamente, è PALESE: una cubista NON veste come Rita Levi Montalcini perchè deve evocare nella testa di chi guarda delle passioni diverse.
Fin qui, grazie mille.. ci arrivo anche io.
Che una bella figliola tacco e minigonna passeggi da sola la notte nei viottoli oscuri in zona stazione centrale SIA TERRIBILMENTE IMPRUDENTE ("se la vada a cercare") lo sanno anche le femministe più sfegatate: nel senso, bisogna sapere che di bastardi il mondo è pieno, bisogna metterlo in conto, e bisogna comportarsi con discernimento. Benissimo.
Però (e qui arrivo al punto). Siam sicuri che se a passeggiare di pomeriggio sia una donna vesita in modo più che degno.. non vi sia sempre un potenziale allupato cui salti in testa l'idea di "farsi una ******?" Come spiega tante aggressioni, come quella della Sig. Reggiani, ad esempio.. diamo un volto, un nome e una storia a queste "donne".
E ancora..
Possibile metter da parte il dato REALE che la maggior parte delle violenze contro le donne avvengano tra le mura domestiche??
Se penso a tutte queste realtà.. rimango esterrefatto dall'accostamento proposto da questo volantino, che è tanto più offensivo quanto più grave e doloroso è il vissuto su cui pontifica.
Placet a CajetanAG su tutto tranne che sugli omosessuali: su questo il placet va invece ad Armando che dice cose fin troppo vere. Se un giorno i "matrimoni" omosessuali venissero approvati anche in Italia, e di conseguenza pure le adozioni e le fecondazioni artificiali per omosessuali, presto vedremmo anche qui da noi certe aberrazioni che per il momento avvengono solo in altri Paesi occidentali, non solo negli Stati Uniti ma da qualche anno ormai anche qui in Europa.
EliminaPer tutto il resto CajetanAG ha perfettamente ragione.
Ho una figlia adolescente e sul vestire con modestia potremmo aggiungere che anche gli uomini, specialmente quelli giovani, dovrebbero imparare a vestirsi in modo non provocante visto che vanno in giro mostrando letteralmente le mutande o indossando abbigliamento aderente e striminzito per mettere in bella mostra muscoli, pettorali e altro ancora, simili a galletti da pollaio!
Per il resto nessun uomo adulto equilibrato si fa provocare dai vestiti delle donne. Andiamo, chi vogliamo prendere in giro? Un uomo si fa provocare da una donna solo se vuole essere provocato, altrimenti la ignora e basta.
Ma perché non glielo va a scrivere sul loro stesso sito?
EliminaQui ormai l'abbiamo capito come la pensa.
che il pensiero del signor Cajetan si ingorghi,si ammassi,si intorbidi mi sembra del tutto evidente,dato che la evangelica condanna fortissima dello scandalo(che lui chiama "chiamata di correo") tutti i Cristiani la conoscono.Ma forse non è tale,per lui non conta il peccato ma solo le sue eventuali conseguenze tangibili(e anche queste non come peccato,ma come male fisico o psichico);allora diventa impossibile parlare di questi argomenti, perchè non esiste una base comune condivisa
EliminaBravo e opportuno Don Bellei, in tutto quanto ha scritto.
RispondiEliminaAnselmo.
Non sono d'accordo. Sia lui che don Corsi sbagliano a puntare il dito sulle donne. Le donne io le difendo. Se fossi anche tu padre di famiglia capiresti cosa significa difendere le proprie donne dai malintenzionati. Il vero problema sono gli uomini che si comportano come le bestie e non come esseri umani dotati di ragione. Questi parroci vivono fuori dal mondo e non sanno cosa significhi per un uomo difendere la propria moglie e le proprie figlie da uomini accecati dai loro istinti animaleschi. Ha fatto bene Bagnasco a zittire tutti e a scusarsi per i vaneggiamenti di don Corsi.
EliminaPlacet a Lucrezio42. Anch'io sono felicemente sposato e so cosa vuol dire. Viviamo in un brutto mondo e non lascio mai mia moglie da sola con uomini di cui non mi fido. L'occasione fa l'uomo ladro scrive Caterina63. E' vero! E' sempre un uomo che ruba la donna agli altri uomini infatti!
Elimina"L'occasione fa l'uomo ladro. E' sempre un uomo che ruba la donna agli altri uomini infatti!": PLACET!!!
EliminaIl volantino farneticante di Lerici? Quel prete poteva risparmiarcelo. Mia moglie si veste come le pare e se un altro uomo volesse metterle le mani addosso perchè si sente "provocato" dai suoi vestiti deve solo provarci: gli faccio rimpiangere di essere nato. Non prendiamoci in giro, gli uomini si assumano le loro responsabilità e lasciamo in pace le donne, per carità.
Visto che il processo di beatificazione di Paolo VI ha avuto l’approvazione unanime della Commissione dei Cardinali, quando avremo un beato, omosessuale pentito (?), anche i parroci come don Corsi e don Bellei saranno inviati in Iran a scavare pozzi petroliferi con buona pace della maggioranza dei nostri Cardinali e Vescovi a cui dà molto fastidio sentire voci “stonate” fuori dal coro dei “laudatores temporis nostri”.
RispondiEliminaS. Geminiano torna ad esorcizzare la tua Mutina. Un Zémnian.
Avrei preferito che questi preti avessero alzato la voce e scritto un volantino contro l'assurda beatificazione di un omosessuale e massone come Paolo VI anzichè prendersela sempre con le più deboli, le donne. Intanto Paolo VI verrà fatto beato (o BEATA?) mentre le nostre donne continuano ad essere picchiate, violentate ed uccise dagli uomini che hanno intorno. Bella mossa.
RispondiEliminaPlacet
EliminaPlacet.
Elimina"Ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes novatores!"
Elimina"Ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes novatores!": PLACET!!!
EliminaNon apprezzo il tono eccessivamente forbito del signor Cajetan,lo trovo contrario alla semplicità evangelica ,mi ricorda un po' il latinorum di don Abbondio o Azzeccagarbugli,usato da supposti intellettuali per confondere i semplici.Oltre tutto risulta più difficile isolare concetti precisi e rispondere;è solo questione di stile,ma anche questo è significativo.Premetto che sono incontestabilmente donna,in gioventù considerata benevolmente non brutta,negli anni dell'università abituata a vivere tutto il giorno fra treni ,stazioni,strade ecc.per motivo di pendolarismo.Mi , recavo per il pranzo alla mensa di v. Pre ,luogo malfamato,ma mai ho ricevuto il minimo oltraggio.Questo l'attribuisco a un atteggiamento riservato (il che non esclude la scherzosità ecc.)
RispondiEliminacontinua...Se mi fossi atteggiata in modo provocante,forse sarei stata confusa con una di quelle donne,che tutti commiseriamo,che si affacciano sui vicoli,e le cose sarebbero andate in maniera diversa.Con ciò non voglio generalizzare, ci sono sicuramente vittime del tutto innocenti,penso che il parroco non avesse nessuna intenzione di escluderlo.Mi sembra che come pastore abbia fatto bene a dare un avvertimento,anche forte(ci sono i generi letterari,non dobbiamo subito saltare per aria ma badare alla sostanza)Se facesse riflettere qualche sventata(e teniamo presente che alcune persone per aprire gli occhi hanno proprio bisogno di qualcosa di forte) a sarebbe già qualcosa,o no?Ci interessano le ideologie o le persone?Questo discorso
Eliminacontinua....verte infine solo su cose pratiche,materiali,per quanto molto importanti. C'è poi quello infinitamente più importante sul peccato, sul nostro destino ultraterreno,che può essere capito solo da chi condivide la Fede cattolica o perlomeno è sinceramente desideroso di uscire dall'accecamento.Me lo riservo per un'altra volta
Elimina@Giulio
RispondiEliminaÈ facile dire agli altri “armiamoci e partite”. Provi Lei a biasimare il Presidente della Repubblica , felicemente regnante, poiché lasciò alla “dolce morte” una povera ragazza incapace di reagire, scientificamente privata della vita da “camici bianchi” tutelati dalla legge italiana ma non da quella naturale, mentre a Lui sarebbe bastato apporre la Sua firma su un “atto di imperio” e avrebbe smascherato la tragedia orchestrata dai radicali e presentata come “atto di umana solidarietà” verso Eluana. Lei ben sa che esiste tuttora un articolo del Codice Penale stabilito con Regio Decreto n. 1398 del 19/10/1930 dal Re d’Italia Vittorio Emanuele III, firmato dal tanto biasimato Benito Mussolini, che punisce con una pena da uno a cinque anni, come “Atto di Lesa Maestà”, chi offende l’onore e il prestigio del Presidente della Repubblica. Mentre chiunque offende il Vicario di Cristo o lo stesso Redentore o Sua Madre è protetto dall’Opinione Pubblica e gode del compiacente silenzio di molti Principi della chiesa.
“Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i Profeti prima di voi.” (Mt 5:12)
un Zemnian
Io sono d'accordo con Giulio invece. Perchè certi preti non esprimono il loro dissenso sulla imminente beatificazione di un massone che ha contribuito pesantemente alla rovina della Chiesa invece di prendersela con le donne e la loro vita privata? Le nostre mogli hanno già i loro problemi nel gestire il proprio lavoro, la casa, i figli e, ammettiamolo, anche noi mariti che senza di loro ci sentiremmo persi. Ma forse è proprio perchè devono sottomettersi ai dictat degli omosessuali, ora pure beati, che questi preti scaricano poi le loro frustrazioni sulle donne.
EliminaCajétanAG:
RispondiEliminasemplicemente, M A G I S T R A L E !
Tante reazioni spropositate a una posizione semplice, chiara e profondamente vera.
RispondiEliminaBenedetto XVI proprio ieri ha chiesto ai Vescovi di difendere la Verità anche a costo di andare contro il pensiero dominante del mondo.
Il mio sostegno va senza esitazione a questi due coraggiosi e impavidi Sacerdoti che da soli valgono ciascuno come 10 vescovi messi insieme...se prendiamo come riferimento il vescovo di La Spezia, anche 20!
AAhhhhh...ecco qui l'interpretazione autentica del magistero pontificio!!!
EliminaPLACET, Magnificat!
Elimina@magnificat: placet. Il Papa dovrebbe rimuovere i vescovi che non sono neppure capaci di difendere i loro preti!
EliminaConcordo con Magnificat.
EliminaSono d'accordo.Sono troppi i don Abbondio.Ricordiamoci la condanna della tiepidezza.é impossibile che la S.Chiesa piaccia al mondo,è contro la sua natura,i pastori che vogliono sempre piacere vanno fuori strada.
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