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sabato 5 gennaio 2013

"Caso" don Corsi e tradizionalisti: lettera aperta a Rodari di E. Paolieri

Riceviamo la "lettera aperta" inviata a Paolo Rodari, invataci da Enrico Paolieri, su alcune affermazioni di Paolo Rodari che tirano in ballo, in maniera più o meno esplicita, ma soprattutto impropria e infondata (e non senza una punta di ironico disprezzo), la Tradizione e i tradizionalisti.


"Caro Rodari,

senza alcuna volontà di polemizzare le scrivo con l'intenzione (non la pretesa) di contraddirla.

Nel suo articolo pubblicato su Il Foglio dal titolo 'I nuovi crociati' lei scrive che don Corsi vorrebbe il potere del clero come "assoluto, fuoco distruttore contro ogni infedele". Lei aggiunge inoltre che i buoni principi (o vaneggiamenti, come li chiama lei) di don Corsi "albergano non poco in un certo cattolicesimo di stampo tradizionalista, una galassia che sovente fatica a comprendere in quale rapporto debbano stare, su quale equilibrio mantenersi, fede e mondo, sacro e profano". Scommetto che lei sa in quale rapporto debbano stare sacro e profano, peccato che non si scomodi nel spiegarlo anche a noi poveri imbecilli. Ma qual è il succo dell'articolo in questione tratto dal sito Pontifex.Roma? Che è giunto il momento che le donne (certamente poverine e sempre indifese, ci mancherebbe) facciano un esame di coscienza ed un'autoriflessione sulle loro responsabilità nei casi di violenza. Apriti cielo! E perchè? Non è vero? Ma la cosa più assurda di tutta la faccenda è che un parroco non può appendere alla bachecha della sua parrocchia (la sua parrocchia!) un pensiero semplice ma robusto, impopolare ma vero, che subito diventa un caso nazionale, e le quattro galline che non han nulla da fare (nè da dire) vi si scagliano contro come fosse l'ultima pannocchia rimasta. Che pena!

E poi lei chiama a sostegno della causa Luca Diotallevi, un sociologo, dunque per definizione (mia) un uomo inutile, che in poche righe mette più fregnacce e falsità che parole. Parla di un passaggio da un mondo ad un altro mondo (come se nella Storia dell'unico mondo conosciuto il Padrone non sia sempre stato lo stesso), dice che "i nostri tempi richiedono a tutti una misura maggiore di libertà" (è ovvio che non sa di cosa sta parlando), che i tradizionalisti - mi c'infilo anch'io - "sono individui segnati da una grande debolezza interiore" (fortuna ch'è tanto forte lui) e che persone come questi simulacri del medioevo non hanno nè basi culturali, nè basi teologiche, ma son solo pezzenti che tentano la fortuna speculando sulle debolezze altrui (praticamente tutti i preti e tutti i laici che amano e che hanno amato la Tradizione son come Vanna Marchi e il mago Otelma, mi vien da piangere). Diotallevi dice che questa debolezza interiore "si manifesta in una spasmodica domanda di sicurezza che cerca ‘assoluti’ e ‘compensazioni’", un qualcosa secondo lui da evitare. E io che pensavo - ahimè - che questa spasmodica domanda si chiamasse fede!

Un ultimo appunto, caro Rodari, sul retroterra culturale dei tradizionalisti, secondo lei vicino allo zero assoluto. Peccato che non conosca Giovanni Papini, che tra tutti gli scrittori in cui mi sono imbattuto è l'unico che reputo immenso; peccato che non conosca Giovannino Guareschi, lo scrittore italiano più letto nel mondo; e peccato che non conosca tutta quella schiera di Santi e Beati che la Tradizione l'hanno edificata. Mi vengono in mente le lunghe ed estenuanti celebrazioni Eucaristiche di Padre Pio: diceva che il sacrificio di Nostro Signore non va a tempo; adesso, passata la mezzora, un po' tutti cominciano a sbuffare e sbadigliare. Bravi. Resto poi sconcertato di fronte a frasi tipo questa: "in materia di liturgia, dove non c’è segno senza significato e dove dunque lo spazio per gli abusi sarebbe minimo (...) questo spazio per abusi dentro la riforma del Vaticano II è ancor più ridotto di quanto già non fosse nella liturgia uscita da Trento". Insomma, dico io, almeno tentate di spiegarvi. Perchè non mi risulta che alla Messa di debba cantare l'ultima hit radiofonica, o suonare il successo ancora in voga dei Beatles, o addirittura strimpellare qualche volgarissima canzone di Luciano Ligabue. E neanche mi risulta che si debba far danzare avvenenti ragazze seminude e sensuali come accade in molte diocesi degli Stati Uniti. Perchè è questo che accade nella "liturgia dal ridottissimo spazio per gli abusi". Ma forse mi sbaglio, forse è la Messa tridentina a lasciar spazio ad osceni abusi liturgici. E noi siam solo relitti senza basi culturali.

Cordialmente,

Enrico Paolieri"

40 commenti:

  1. Oggi e' opinione colta di molti che nelle religioni sia insito un certo esclusivismo, una sotsanziale incompatibilita' con l' oggi. Vengono anche considerati alcuni risvolti psichiatrici, vedi il caso della richiesta da parte di un ministro francese di catalogare le patologie maniacali religiose. In oltre, in una societa' democratica chi crede di avere la verita' in tasca diventa antidemocratico e settario. Parecchi, non ancora in Italia, vorrebbero che fossero superate tutte le religioni perche' oramai appartenenti al passato dell' umano genere. Altri vedono nella religione una immaturita' psicologica, insomma quello che ieri era alla base delle societa' oggi diviene un ingombro scomodo. Questo e' un pensiero che prendera' sempre piu' forza, forse in futuro avremo persone civili ma non religiose. Questa e' la croce che ci dobbiamo caricare, senza apologie e fondamentalismi dovremmo rimanere attaccati a Gesu', aperti al mistero in un mondo che ha maturato una civilta' chiusa al Mistero.

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    1. Se i preti e i vescovi predicano bene ma razzolano male non sono più credibili, la gente se ne va e le chiese si svuotano. E' questo che allontana le persone dalla religione. L'ipocrisia e la falsità di buona parte del clero.

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  2. Io non capisco la polemica.
    Invece di discutere di vestiti succinti che provocano solo discussioni,incomprensioni
    e spesso spalancano la porta degli inferi perche' non convinciamo queste povere
    pecorelle smarrite delle femministe ad entrare in convento?
    Ricordiamoci che se la Maddalena fosse stata lapidata noi avremmo perso una Santa!

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    1. Le femministe esistono solo perchè esistono i maschilisti

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    2. Esattamente sono state create da un costola dei maschilisti.
      Adesso pero' e' il caso che buttino il tanga alle ortiche e tornino ad un vita cristiana.
      La societa' ha bisogno di donne che cucinino,pulilino e spazzolilino e preghiano.
      Il retroterra culturale dei tradizionalisti impone questa visione gretta ma salvifica.
      Basta cubbiste e veline!

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    3. Basta anche cubisti, ballerini e spogliarellisti allora. Ma che discorsi sono?
      Anche le più grandi sante e mistiche sostenevano che le donne avrebbero un giorno salvato la Chiesa e certamente non stando chiuse in cucina a lavare pentole.
      La società oggi ha bisogno di donne sante, non di donnicciole relegate in casa a pulire pavimenti.

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    4. Le faccio notare che la SS Vergine Madre di Dio ha passato la sua vita in casa a svolgere lavori domestici ,e la sua santità e ineguagliabile da tutte le Sante,i Santi e gli Angeli messi insieme

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    5. Le piu' grandi Sante e mistiche stavano dentro al convento a pregare e a pulire.
      Se poi le donne pretendono di salvare la Chiesa vestite da preti e vescove ,quello allora e'il carnevale.
      Se discutiamo di carnevale allora sono molto piu' allegre e dignitose le veline seminude che ,almeno, mettono allegria.

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  3. Era inevitabile questo accostamento... Da sempre e in ogni ambito un solo albero che cade fa più rumore di una intera foresta che cresce: il faut faire avec.

    Spiace l'abbia fatto Rodari, che è persona stimata e accorta..e avrebbe potuto esser meno sommario.

    Tuttavia, la lettera di Paolieri non fa che confermare le perplessità di Rodari.
    Personalmente preferisco la presa di posizione di Roberto e della Redazione MiL: quel volantino è una volgare idiozia (minus dico quam volo).


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    1. Placet. Certi preti cercano sempre di scaricare la colpa della propria frustrazione sessuale sulle donne. Forse sarebbe il caso che questi preti facessero un serio esame di coscienza ed un pubblico mea culpa.

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  4. STRAQUOTO la risposta di Enrico Paolieri agli insulsi accostamenti fatti da Rodari con la Tradizione e persino con la Liturgia....

    Mi chiedo perchè Rodari abbia taciuto sullo scandaloso fatto avvenuto alla parrocchia all'Eur dove per i funerali di un noto vip porno, sono state fatte salire sul presbiterio due porno-star e le si sono fatte parlare.... e queste hanno usato il pulpito per accusare le moglie di non essere abbastanza puttane con i propri mariti tanto da spingerli a tradire le proprie mogli con chi il sesso lo conosce e lo sa fare bene....

    VERGOGNA a Rodari e a tutti quei Vescovi, a cominciare da quelli ausiliari di Roma che hanno taciuto su questo scandalo, mentre si mette ora in croce un parroco per aver detto la verità seppur in modo imperfetto e forse in un momento inopportuno.....
    Andava corretto semmai nella forma, non in ciò che aveva detto....
    Vescovi che difendono ciò che è male o che giustificano LE RESPONSABILITA' di chi causa la tentazione, non può che produrre altro scandalo e portare i fedeli alla confusione....

    Poi i vescovi si lamentano se si attacca la Chiesa per la pedofilia!!!
    già... mo che centra la pedofilia?
    verissimo: infatti cosa centra la Liturgia, la Messa e la Tradizione?

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    1. A dire il vero i Vescovi dissero che erano i BAMBINI a TENTARE i preti che hanno abusato di loro...

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    2. Condivido pienamente la risposta di Enrico Paolieri e le amare considerazioni di Caterina63.

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  5. L'affermazione offensiva del Rodari circa un presunto "retroterra culturale dei tradizionalisti pari a zero" è una sesquipedale stupidaggine, frutto, probabilmente, di letture insufficienti. Oltre a Papini e Guareschi, già citati dall'ottimo Paolieri, si potrebbero citare decine e decine di altri autori, da Domenico Giuliotti ad Attilio Mordini, da Cristina Campo a Fausto Gianfranceschi, da Alfredo Cattabiani a Pino Tosca, da Franco Cardini a Pucci Cipriani, da Romano Amerio a Roberto de Mattei. E mi limito agli ultimi settant'anni e all'Italia. Essere "vaticanisti" affermati non legittima la superficialità. Come scrive il buon Nicolas Gomez Davila:"Lo stupido istruito ha un campo più vasto per praticare la sua stupidità".

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    1. é vero,mi pare che anche santa Teresa d'Avila diffidasse dei c.d. semidotti,a differenza dei veri dotti su cui si appoggiava molto.Fra il semidotto e il semplice ,se devoto, quest'ultimo è di gran lunga preferibile.

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  6. Penso che il dott. Rodari sia ,come me, un normalissimo laureato, e un normalissimo fedele,privo di meriti eccelsi in campo letterario,teologico ecc.Non capisco ,quindi ,come possa dare patenti di maggiore o minore cultura,appoggiandosi come autorità indiscutibile a laureati in sociologia(spero non a Trento nei memorabili anni 70 ;questo dubbio mi viene dalla qualità delle argomentazioni;nella seria facoltà di giurisprudenza genovese i nostri pur laici professori pretendevano più acume).La stessa debolezza argomentativa vedo in chi parla di "repressione"ecc.Il confronto serio deve essere sulle idee,senza uso di epiteti più o meno volgari o,ancor peggio,sottilmente dispregiativi.Questa è una delle cose più contrarie alla Carità,per rientrare nel campo più importante.Possibile che queste persone si fermino alla scorza delle cose,(la forma,la prudenza, la tempestività ecc.)e non riescano a vedere il nocciolo ,il terribile degrado della Fede e della morale nella Chiesa militante e di conseguenza in tutta la società?

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  7. Mi sembra che il problema non sia stato centrato in tutti i suoi contorni.
    Don Corsi ha tutti i diritti di esporre nella bacheca della sua parrocchia un volantino nel quale vede rappresentate le sue opinioni.
    Ma come mai la bacheca di una parrocchia periferica viene seguita con cosi tanta attenzione? Evidentemente a causa della personalità di quel parroco, che ha dato prova di poco equilbrio (augurando un colpo e di fare un incidente ad una giornalista) e di essere portatore di un pensiero violento e inacettabile (dando del "frocio" a un giornalista: sulla bocca di un sacerdote non dovrebbe esserci posto per una terminologia così volgare, becera e spregiativa).
    E purtroppo il mondo tradizionalita pullula di personaggi del genere.

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    1. Eh sì, caro Osservatore, "il mondo tradizionalita pullula di personaggi del genere". Quanto ha ragione! Sono così incolti, rozzi, arretrati, volgari, beceri, trogloditi!. Usare il termine "frocio" poi! Come un Borghezio o uno Storace qualsiasi! Ignorano il vocabolario della "politically correctness"! Non sanno che si deve usare il termine "diversamente sessuati", se proprio non vogliono usare, per anglofobia, il più corretto e così amabile "gay"?. Ma per fortuna che c'è don Gallo, che fa suonare "bella ciao" al termine della messa. Che sensibilità! Che ardore spiritual-costituzional-resistenziale! Saranno i don Gallo che salveranno la Chiesa, caro lei!

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  8. Giuro che quando ho fatto riferimento ai portatori di un pensiero violento e privo di carità crisitana ho pensato "in prims" proprio a messer Silente.
    Che infatti ha abboccato come un pesce.
    La sua risposta è di una banalità sconcertante.
    Ma chi ha mai detto che io abbia simpatia per don Gallo? Con tutto il rispetto per la persona lo considero a dir poco folcloristico ed è insopportabile che praticamente quasi ogni settimana arrivi nelle librerie un suo libro nel quale vengono ripetuti gli stessi pensieri.
    Caro Silente, quando ero al liceo guai a criticare i comunisti perche si veniva automaticamente tacciati di essere fascisti.
    Fa anche lei il medesimo ragionamento, anche se al contrario?
    Aggiungo: don Bellei (che conosco personalmente) ha criticato - a mio avviso a torto - il vescovo di Spezia.
    Mons. Palletti ha forse fatto male ad ordinare a don Corsi di ritirare dalla bacheca il volantino, ma avrebbe di sicuro dovuto revocargli il mandato di esoricsta diocesano.
    Come fa un esoricsta (che dovrebbe essere a tutti gli effetti un sacerdote particolarmente equilibrato, buono e pio) augurare un incidente o un colpo apoplettico ad una persona?
    E come è possibile che apostrofi quale "frocio" un'altra persona? Con questo non dico che non abbia il diritto di essere contro l'omosessualità, conformemente alla dottrina della chiesa: un conto è condannare l'errore e un conto è disprezzare la persona (mi obbliga a scrivere delle cose banali).
    Aggiungo: il tradizionalismo cattolico si compone purtroppo (accanto a tante belle persone) anche di due categorie di persone:
    nella prima categoria ci sono quelli che non riescono a disgiungere il loro tradizionalismo religioso dal loro credo politico (in genere di estrema destra) e ritengo che il seconodo sia funzionale al primo;
    nella seconda categoria vedo gli amanti dei pizzi e qui - caro Silente - farei molta attenzione a sputare sentenze sui "froci" perche il suo rischia di essere un fuoco amico.

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  9. Ovviamente volevo scrivere "...ritengo che il primo sia funzionale al secondo..."

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    1. Dare del "frocio" a uno che lo è a casa mia si chiama chiamare le cose col proprio nome.
      L'omosessualità è volgare per definizione visto che è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio. Non si tratta certo di un peccatuccio veniale da niente dal momento che non c'è posto per i sodomiti e per gli effemminati in Paradiso.
      Gli omosessuali sono destinati all'inferno, come tutti gli abitanti di Sodoma e Gomorra.
      Solo gli omosessuali pentiti e che si convertono possono sperare almeno nel purgatorio.
      Oscar Wilde, noto omosessuale, insegna. Non solo si convertì tornando ad essere eterosessuale ma addirittura scrisse lettere a tutti gli amici ed i conoscenti in cui definiva SCHIFOSA, VERGOGNOSA, ABERRANTE e ABOMINEVOLE la sua stessa vita omosessuale condotta allegramente e con convinzione fino a pochi anni prima!
      Molti suoi amici omosessuali dopo la sua conversione si convertirono pure loro, alcuni divennero persino dei frati dediti alla castità e alla purezza per il resto della loro vita.
      Se "essere omosessuale fa schifo" (espressione usata dallo stesso Oscar Wilde) persino ad uno che omosessuale è stato per tutta la vita, dare del "frocio" a uno che lo è, non è che un complimento tutto sommato!

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    2. Placet. Oscar Wilde usò espressioni chiare ed inequivocabili.

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    3. Placet a Saverio. E' vero, Oscar Wilde quando si convertì non ne volle più sapere dell'omosessualità che definì anche come "contraria a Dio". Ho letto anch'io i suoi scritti dopo la conversione: lucidi ed impietosi su un "vizio innaturale", perchè così lo chiamava Wilde, che "corrompe la carne e l'anima". Cambiò totalmente stile di vita e molti omosessuali dell'alta società britannica del tempo lo seguirono, per questo ancora oggi nel mondo omosessuale la sua conversione è un tabù e si preferisce non parlarne. Ipocrisia pura! Il più famoso omosessuale impenitente e libertino d'Inghilterra guarito con la semplice fede in Cristo e nella Chiesa di Roma è una verità che fa male anche solo ricordare per gli omosessuali!

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    4. @ saverio: placet!!!

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    5. Placet a Saverio e Luciano

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  10. Mi dica Saverio, di quale diocesi Lei è esorcista?

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  11. Che in un Paese di 60 milioni di abitanti ci sia un groppuscolo composto da una decina di eslatati che si sono trovati grazie ad internet,e si galvanizzano a vicenda, non mi stupisce affatto.
    Ognuno ha il suo mercato: anche la decana d'Italia (113 anni) avrebbe qualche estimatore se decidesse di pubblicare un profilo a sfondo sexy in internet.
    Tornando ad essere seri: va bene condannare il peccato, ma rispetto e carità crisitana per il peccatore, come insegna la Chiesa.
    Come qualcuno saggiamente ha fatto presente, Nostro Signore ha detto alla samaritana "vai in pace e non peccare più" (non le ha dato della zoccola) e ha pure detto "chi è senza peccato scagli la prima pietra".
    Quando il Signore tornerà vedremo chi ha ragione.
    Noto che nessuno di quelli che difendono don Corsi per il suo linguaggio da scaricatore di porto (ottima referenza per un esorcista) ha qualcosa da ridire per il fatto che ha anche augurato un colpo apoplettico o un incidente a una giornalista. Credo che li abbia pure definti "bastardi" (ma il video è terminato proprio mentre stava proferendo quel termine ed esso non si è percepito chiaramente)
    Complimenti.
    La Tradizione si sta - purtroppo - screditando per colpa di un gruppetto di fanatici ed esagitati.

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    1. il volantino non si scagliava contro singole persone,ma contro un malcostume diffuso,che produce un progressivo offuscamento del senso morale.Se POI il sacerdote ha usato termini impropri dobbiamo tener presente che ormai si trovava nell'occhio del ciclone,additato al pubblico ludibrio e abbandonato dai superiori.Lei magari ha raggiunto un grado di perfezione tale da rimanere sempre imperturbabile,ma qualche peccato lo avrà comunque ; quindi applichi anche a sè il detto evangelico.

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  12. Rodari è palesemente un represso fondamentalista.
    Lasciamo che i morti seppelliscano i morti.

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  13. Murmex non ha capito un tubo.
    Non parlo del volantino, che don Corsi aveva tutti i diritti di pubblicare.
    Parlo della terminolgia usata in seguito da don Corsi, in occasione delle interviste telefoniche che ha rilasciato.
    Ripeto: chi ha l'incarico di esorcista non puo permettersi di dare del frocio a un giornalista e di augurare un colpo apoplettico a un'altra giornalista.
    Poverino: era stressato?
    Bene, allora potrebbe mettersi a bestemmiare o smadonnare nel bel mezzo di un esorcismo, dato lo stato di stress che esso sicuramente provoca.

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    1. Se non comprende neppure la differenza tra dare del frocio ad un frocio e a bestemmiare contro Dio, che le rispondo a fare?

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  14. Caro anonimo,
    l'esperienza mi ha insegnato che quando ci si scaglia con troppo rancore contro qualcosa/qualcuno, c'è piu di un motivo per pensare che sia la paura e la mancata accettazione di sè ad avere il sopravvento.
    Ho molto rispetto per le persone con un orientamento sessuale diverso dal mio (non li definirei mai "froci"): di Lei invece penso che è un frocio represso.

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    1. Non esistono orientamenti sessuali diversi, un uomo ama una donna e una donna ama un uomo. Punto. Il resto è patologia o vizio contro natura.

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