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lunedì 6 agosto 2012

06 agosto: Trasfigurazione, vittoria di S. Giovanni da Capestrano Regolamento del Vaticano II (1962) e morte di Paolo VI (1978)

Il 06 Agosto ricorre la Vittoria del 1456, difesa di Belgrado da parte degli ungheresi di Hunyadi e San Giovanni da Capestrano. Il Papa Callisto III l'anno seguente (1457) istituì, in memoria della vittoria di Belgrado, la festa della Trasfigurazione (fissandone la data al 6 agosto), a simboleggiare la letizia che trasfigurò l'Europa) .
Questa data porta con sè, tra gli altri, altri due particolari anniversari in qualche modo tra loro connessi e complementari.
Nel 1962, con il Motu Proprio
Appropinquante Concilio veniva emanato da papa Giovanni XXIII il Regolamento per l'ormai prossimo XXI Concilio Ecumenico della Chiesa Cattolica. Quasi fa tenerezza leggere le attese e le speranze, la fiducia e la buona volontà di Papa Roncalli. Che peccato però dovere constatare, con quella consapevolezza che solo i "posteri" possono avere, che gli auspicati "buoni e giusti frutti del Concilio" sono stati, ad oggi, ben pochi (e che molti invece sono stati i danni causati dallo "spirito del Concilio" e dalle errate interpretazioni delle volontà dei Padri Conciliari).
Nel 1978 moriva a Castel Gandolfo Paolo VI. Per tale ricorrenza la Libreria Editrice Vaticana pubblica il testo dell'Angelus che papa Montini avrebbe dovuto pronunziare all'Angelus (dato che era Domenica).

Roberto


Con decoro e Ordine


Mancava l’ultimo atto ufficiale e normativo per la celebrazione del Concilio, giunta praticamente al termine la complessa fase di preparazione e prima che l’assise ecumenica avesse inizio: la promulgazione del regolamento.
Giovanni XXIII vi provvede con la lettera apostolica in forma di motu proprio "Appropinquante Concilio" che reca la data del 6 agosto 1962, festa della Trasfigurazione.
Il tono, nonostante il carattere di ufficialità del documento, è quello abituale a papa Giovanni, paterno e confidenziale.
Roncalli confessa che il suo animo "si riempie di grande gioia pensando già al prossimo e meraviglioso spettacolo che offrirà la moltitudine dei vescovi riuniti nella città santa di Roma" e si dice fiducioso "che non mancherà l’abbondanza delle benedizioni divine per il buon fine dell’opera cominciata".
Nella gioia, ma anche nell’ansia comprensibile dell’attesa, il Papa tuttavia non nasconde le sue preoccupazioni, poiché "il prossimo Concilio, per il numero e la varietà di coloro che parteciperanno alle sue sessioni, è evidentemente il più grandioso di quanti ne siano stati celebrati finora", e quindi "non sarà facile interpretare correttamente le proposte di un’assemblea così numerosa, assecondare il pensiero di molti oratori, esaminare a fondo i voti e i desideri di tutti, così come porre in pratica tutto ciò che sarà deciso".
Ancora una volta, però, interviene la fiducia sorretta dalla fede, quell’abbandonarsi nelle mani di Dio, tipico dello spirito giovanneo. "I Padri conciliari", osserva il Papa, "anche se di nazionalità e lingua diverse, sono tutti nostri fratelli in Cristo e tutti agiscono in un unico e medesimo Spirito".
Da qui la certezza che produrranno frutti "in tutta bontà, giustizia e verità". Perché questi frutti siano abbondanti Giovanni XXIII confida nell’aiuto, soprattutto, di "Dio Onnipotente, che abbiamo invocato in tutte le nostre preghiere per mezzo di Gesù Cristo e per la mediazione della Beata Vergine Maria e del suo sposo Giuseppe, sotto il cui speciale patrocinio abbiamo voluto mettere il Concilio". Auspica infine che il lavoro dei partecipanti alla grande assemblea proceda secondo le norme stabilite , affinché - citando l’apostolo Paolo - "tutto si faccia con decoro e con ordine".
Segue quindi la formula di rito: "Pertanto, dopo matura riflessione, con questo ‘Motu proprio’ e con la nostra autorità apostolica, deliberiamo e promulghiamo che le seguenti disposizioni e comandamenti siano osservati fedelmente da tutti nel Concilio Vaticano II".
Il Regolamento, redatto ovviamente in lingua latina (Ordo Concilii oecumenici Vaticani II celebrandi), si compone di 70 articoli, suddivisi in tre parti, per complessivi 24 capitoli. In alcuni articoli si fa espresso riferimento al Codice di diritto canonico, che allora - ricordiamolo - era ancora il Codice Pio-Benedettino. In pratica è trattata tutta la materia regolatoria dello svolgimento del Concilio, dalle persone che ne fanno parte, alle norme riguardanti le sessioni pubbliche, le congregazioni generali, le commissioni conciliari, il tribunale amministrativo, e poi le votazioni, i periti, gli osservatori, fino alle vesti e ai paramenti da indossare a seconda delle occasioni e del proprio titolo da parte dei Padri conciliari, alle precedenze da rispettare negli interventi e alla lingua da usarsi, il latino. Esemplare, nella traduzione letterale, il primo articolo, per la semplicità (quasi ovvia) e la chiarezza (perfino ripetitiva):
"Insieme con il Sommo Pontefice costituiscono il Concilio ecumenico i vescovi e gli altri convocati al Concilio dal Sommo Pontefice, i quali tutti sono chiamati Padri conciliari".

© Copyright Sir

Fonte: SIR, via il blog degli amici di Papa Ratzinger 5

2 commenti:

  1. Y el segundo, después de 30 días de ese pimer pago.

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  2. La garantía es un valor personal también.

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