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lunedì 16 luglio 2012

Come comportarsi a Messa: alcuni "pro memoria" troppo spesso dimenticati

Lodevoli l'impegno, l'intento e la proprietà di linguaggio. E soprattutto nel merito si riscontrano ortodossia e precisione. Un buono spunto per rinfrescare alcune norme del buon cattolico, da ri-applicare al più presto.

Ogni cosa a suo tempo
Stile e gesti corretti durante le celebrazioni e i riti: basta gaffe nella casa di Dio
di Giacomo Galeazzi, da
Vatican Insider, del 13.07.2012


Niente più gaffe alla messa. Per evitare imbarazzi davanti all’altare occorre sapere quando genuflettersi, stare in piedi o uscire. Il segno della croce va fatto con l’acqua benedetta. L’ostia può essere presa in mano, però bisogna farlo delicatamente con la destra. Anche lo scambio del segno della pace è soggetto a regole e va fatto senza deambulare troppo per la chiesa ma scambiandolo con chi ci sta più vicino senza lasciare il proprio posto.
Serve «bon ton» anche durante la comunione: chi riceve l'ostia consacrata sulla mano, se non la porta subito alla bocca davanti al sacerdote, è bene che la prenda delicatamente con le dita della mano destra. Dall’ingresso all’uscita in chiesa, niente deve essere affidato al caso. Cosa fare dunque prima di entrare nella casa di Dio? Smettere di parlare, prima regola.
Spegnere il cellulare, indicazione contemplata in qualunque luogo sacro. Terza regola: verificare che l’abbigliamento sia rispettoso del corpo “tempio dello Spirito Santo” e della casa di Dio. Una volta entrato, il fedele ha altre norme di condotta da rispettare. Visto che il segno della croce esprime la fede in Dio Trinità è bene che venga fatto con l'acqua benedetta perché richiama il Battesimo, nel quale si diventa figli di Dio. Al momento del sacramento dell’Eucarestia [forse qui l'autore si è sbagliato o il "copia incolla" ha prodotto un refuso di battitura; forse il giornalista intendeva dire: "al momento dell'ingresso in chiesa"; n.d.r.] sarebbe meglio non ciondolare in mezzo alla navata ma ricercare il tabernacolo dove compiere un atto di adorazione con la genuflessione o almeno con un profondo inchino nei confronti di Cristo realmente presente. E qui occorre sostare in preghiera per qualche istante.
E’ facoltativa la preghiera davanti all’immagine della Madonna e dei santi. Accendere le candele in chiesa capita molto spesso anche a chi va non tanto per seguire la messa ma semplicemente per rivolgere una preghiera al Signore. Ebbene, a chi accende una candela va ricordato di non farlo così tanto per fare. Ciò che conta è accendere il cuore con la fede e con la preghiera. Va osservato sempre il silenzio, ma se c’è necessità impellente di parlare bisogna farlo sottovoce. Per partecipare alla Santa Messa almeno ogni domenica vanno rispettate alcune regole. Primo: puntualità. Non è educato interrompere il presule durante l'omelia. Al momento dei canti, anche se non si è intonati, per dimostrare la partecipazione attiva è bene pregare e cantare, unendo la tua voce a quella degli altri, senza gridare. Passi se si è stonati, ma almeno occorre stare a tempo. Seduti, inginocchiati, è l'ora di alzarsi in piedi, quando uscire: spesso il fedele a messa sbaglia i tempi di queste azioni.
Occorre conoscere per filo e per segno in quali frangenti rimanere seduto, in quali inchinarsi; in quali ancora, se possibile, stare in ginocchio e quando è il momento di alzarsi. Bisogna evitare le comunioni inflazionate. Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore...mangia e beve la propria condanna. Dunque, prima di ricevere dal sacerdote l'ostia consacrata è necessario essere in grazia di Dio e previo digiuno di almeno un’ora.

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