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Grazie a Franca Giansoldati per la ripresa di questa, ennesima, brutta notizia per la Chiesa e la sua Liturgia. QUI su MiL Michael Haynes. ...

sabato 5 maggio 2012

A Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Richard Williamson


di Don Alfredo Morselli 


Del sanguilordo Enrico lasciasti un dì l’errore,
E il cuore deponesti ai piè di Angelico Pastore;
Tu dei mostrar che vera fu la conversione,
Con nuovo atto di umiltà e sottomissione.


Rispondo anch'io alla sticomitia drammatica di Mons. Wiliamson, con una zirudella bolognese, tipica forma letteraria popolare, declamata spesso con un buon bicchiere di vino in mano, al termine di sereni momenti conviviali. Per chi ne fosse ignaro, Mons. Williamson ha dato - molti anni or sono - un bell'esempio di umiltà, abbandonando la denominazione anglicana e facendosi cattolico. È giunto il momento di dare un altro buon esempio. 

Cosa succederebbe se il negoziato tra la S. Sede e la FSSPX non avesse buon esito?  Provo a fare qualche supposizione.

I primi a rallegrarsene sarebbero i neo-modernisti, che temono grandemente quello che invece noi speriamo; in particolare:

  • La piena unione delle forze nel buon combattimento della fede, tra tanti buoni sacerdoti e fedeli non legati alla FSSPX e la Fraternità stessa.
  • Il coraggio che prenderebbero tanti sacerdoti secolari, regolari, e fedeli laici, al momento perseguitati e schiacciati da Autorità disobbedienti al Papa.
  • Il conseguente moltiplicarsi del numero di S. Messe celebrate nella forma extraordinaria.
  • La possibilità una prudente critica ad alcune espressioni del Vaticano II, dichiarata lecita dalla S. Sede stessa, e quindi un colpo mortale al superdogma pseudo-conciliare.
  • L'aumento di vocazioni sacerdotali e religiose in tutto il mondo, specialmente in quelle nazioni dell'Europa dove la fede va sempre più spegnendosi.
  • Lo scardinamento del fronte neo-modernista, perché tutti vedranno chiaramente chi è con il Papa e chi è contro, e la slealissima opposizione non potrà più rifugiarsi negli anfratti della cospirazione. 

Data la disponibilità del Santo Padre ad accettare modifiche al preambolo dottrinale, non è impossibile comporre un testo accettabile da entrambe le parti.  Sono necessari più che mai preghiere e sacrifici, perché il dialogo abbia un esito positivo, e ne provenga una vittoria per tutta la Chiesa: anche con il Suo contributo, Eccellenza. 

Ave Maria! 

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