Un nostro lettore, Giulio G. ci pone questa delicata questione di traduzione e di filologia dei Testi Sacri, supportata da una sua personale analisi semantica dei testi greci e latini.
Sabato (28.04.2012) della terza settimana di Pasqua (N.O.), nella S. Messa si è letto il Vangelo di San Giovanni cap. VI, 60-69. Il versetto 63 è stato tradotto : "Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima?", adoperando il modo verbale congiuntivo imperfetto, esprimendo un periodo ipotetico dell' irrealtà (= non lo vedrete mai).
La traduzione corretta (Bibbia Martini, Bibbia Paoline 1960, e tutte le Bibbie sensate), è : " Se vedrete il Figlio . . .", indicativo futuro, tempo della certezza (=lo vedrete certamente).
Infatti il latino della Vulgata dice: "Si videritis . . .", che sia come indicativo futuro, sia come congiuntivo perfetto, non esprime giammai l'irrealtà.
Più chiaro ancora è il greco: "Eàn oùv theorète", in cui la particella ipotetica eàn (equivalente ad àn) è chiarita dalla particella della certezza oùn (certamente, senza dubbio).
La traduzione ancora più giusta sarebbe: "Quando vedrete . . ", l'esatto opposto di quello che ho trovato oggi nel lezionario.
Ennesimo esempio di traduzione liturgica debole, equivoca, fomentatrice di dubbi.
La traduzione corretta (Bibbia Martini, Bibbia Paoline 1960, e tutte le Bibbie sensate), è : " Se vedrete il Figlio . . .", indicativo futuro, tempo della certezza (=lo vedrete certamente).
Infatti il latino della Vulgata dice: "Si videritis . . .", che sia come indicativo futuro, sia come congiuntivo perfetto, non esprime giammai l'irrealtà.
Più chiaro ancora è il greco: "Eàn oùv theorète", in cui la particella ipotetica eàn (equivalente ad àn) è chiarita dalla particella della certezza oùn (certamente, senza dubbio).
La traduzione ancora più giusta sarebbe: "Quando vedrete . . ", l'esatto opposto di quello che ho trovato oggi nel lezionario.
Ennesimo esempio di traduzione liturgica debole, equivoca, fomentatrice di dubbi.
Come era nostra intenzione, la discussione e il confronto si sono aperti: altri lettori danno la loro opinione e forniscono il loro contributo all'analisi del versetto.
Forse chi ha fatto il post non ha letto attentamente e ci scusiamo per l'eccessivo slancio nel presentare questa personale interpretazione. Resta di fatto che comunque l'attuale traduzione in italiano sembra fuorviante.
Roberto
DOMENICANO dice più correttamente:
"non me ne vogliate, ma qui si sta prendendo lucciole per lanterne.
partiamo dal greco. "ean" in greco introduce un periodo ipotetico dell'eventualità. Più volte si insegna una traduzione errata (se + futuro). La corretta traduzione è "qualora dunque vediate..." (segue una apodosi sottintesa del tipo "vi scandalizzerete?").
Il latino non ha l'eventualità e quindi ricorre alla possibilità, che si esprime con apodosi e protasi al congiuntivo (presente o perfetto).
La traduzione assolutamente errata è quella col "quando" più futuro.
scusate poi redazione: leggo ora dell'interpretazione di "oun" come "certamente". Sbagliato! San Girolamo, che certo ne capiva abbastanza, traduce con ergo, ossia "dunque, perciò"
è questa la dotta analisi semantica dei testi greci e latini ?" [sì, in effetti c'è stata una svista di chi ha pubblicato il post. Chiediamo scusa per l'imprecisione. n.d.r.]
partiamo dal greco. "ean" in greco introduce un periodo ipotetico dell'eventualità. Più volte si insegna una traduzione errata (se + futuro). La corretta traduzione è "qualora dunque vediate..." (segue una apodosi sottintesa del tipo "vi scandalizzerete?").
Il latino non ha l'eventualità e quindi ricorre alla possibilità, che si esprime con apodosi e protasi al congiuntivo (presente o perfetto).
La traduzione assolutamente errata è quella col "quando" più futuro.
scusate poi redazione: leggo ora dell'interpretazione di "oun" come "certamente". Sbagliato! San Girolamo, che certo ne capiva abbastanza, traduce con ergo, ossia "dunque, perciò"
è questa la dotta analisi semantica dei testi greci e latini ?" [sì, in effetti c'è stata una svista di chi ha pubblicato il post. Chiediamo scusa per l'imprecisione. n.d.r.]
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