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sabato 14 gennaio 2012

Gli insegnamenti dell’anarchico Alvise e gli Ecclesiastici che ricorrono (ancora) al braccio secolare

Nella Macerata, un po’ bigotta, della mia infanzia c’era un Anarchico di nome Alvise che il 1 maggio e il 20 settembre indossava con orgoglio la camicia rossa, che lui diceva essere “garibaldina” (considerandosi “l’ultimo garibaldino”).
Quando sedeva davanti al bar “storico” di Macerata l'anziano Anarchico si toglieva il berretto per salutare solo i preti e le donne che passavano. Le signore acceleravano il passo, identificando l’anziano direttamente con Belzebù, mentre i Sacerdoti rispondevano con un cordiale e distaccato sorriso.
Una volta passai davanti quel bar accompagnando don Guido, uno dei primi sacerdoti che si era tolto la talare per indossare il clergyman.
Vedendolo l’Anarchico Alvise non si tolse, diversamente dal passato, il berretto.
Allora don Guido, molto simpatico e arguto, gli disse “Che fa, signor Alvise non mi saluta”?
L’anziano rispose “Non saluto gli sconosciuti” !
Immediata la replica di don Guido “Allora deve imparare a riconoscere i preti perché il concilio ci ha detto di vestirci così” !
Il signor Alvise troncò,in maniera burbera, ogni discussione : “Siete mezzi-preti? allora lo stato non vi deve dare più una lira”!
Quell’episodio mi è rimasto impresso perché l’anziano Anarchico , rifiutandosi di salutare il prete aveva toccato il cuore del problema : il saluto andava direttamente alla sacralità che il prete che rappresentava con la sua persona e con la sacra veste talare.
Venendo meno questo concetto del "sacrum" era inutile salutare il prete.
In questi tristissimi giorni leggo che un Mitrato italiano, che in un’omelia nel giorno dedicato alla Commemorazione dei Fedeli Defunti aveva elegantemente citato anche dei passi di un articolo di giornale d’opinione, che va di moda nei circoli chic, si sarebbe affidato al braccio secolare per difendere la sua immagine sfigurata, a suo dire, da un sito “tradizionalista”.
La mia sorpresa diviene indignazione quando debbo pure leggere che un altro Mitrato italiano solleciterebbe lo Stato laico a smantellare ancor di più l’istituzione familiare per favorire le “coppie di fatto”.
Mi vien voglia di fare come l’Anarchico Alvise, dicendo : “ Non saluto gli sconosciuti” !
Volete fare gli “chic” spogliandovi del “sacrum” e citando autori e quotidiani che vanno di moda ? Allora, come conseguenza minima, potete meritare le critiche che vi vengono fatte !
Noi fedeli vogliamo continuare a sacrificare e offrire tutto , assai volentieri, alla “Chiesa che è in Italia” , nel nome del doveroso ossequio ai Consacrati ed al “sacrum” che rappresentano : questo appartiene al nostro DNA di cattolici e di italiani.
Ma quando i Consacrati, per farsi belli, sragionano andando contro il Vangelo e la sana Dottrina, siamo tentati di dire : “Non vi conosciamo” !
Ieri mi è venuto a trovare a scuola un anziano pensionato che, ad un certo punto, si è messo a piangere disperato. Pensavo che avesse avuto un lutto in famiglia.
No ! Piangeva perché l’Ordine Domenicano, d’accordo con la Curia locale, chiuderà un Monastero di clausura per vendere il monastero, simbolo della spiritualità del paesello dove vive, ad un miliardario che sta a capo di una Multinazionale .
La sorte del Monastero è già decisa perchè ne' i pianti ne' le preghiere non potranno far nulla contro l'odore del danaro che è stato offerto !
Non tutti, però, sono attratti dall'odore dei soldi.
Conosco due categorie di ecclesiastici che si commuovo e che reagiscono, nel nome del sacro e della devozione, alla mala sorte delle chiese-monasteri che stanno velocemente vendendo in ogni parte d’Europa: i Francescani dell’Immacolata e la ………………….......... (nome che non posso scrivere perché non è ancora in piena comunione – canonica- con la Santa Sede ).
Ecco due realtà cattoliche che, solo per fede e per devozione, stanno salvando tante chiese e diversi i conventi "messi in vendita" dalle Curie .
Io, stando a contatto con la quotidianità, mi permetto di dire ai nostri Pastori : “State attenti : siate meno manager e più pastori. La gente si sta distaccando da questo tipo di Chiesa!
Voglio, tuttavia, terminare questo mio post con una buona notizia in modo che la speranza possa trionfare sulla tristezza : la rinascita del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano Pio XI .
Grazie al nuovo Rettore, Dio lo benedica, Don Luciano Paolucci Bedini, i seminaristi del Seminario Pio XI hanno raddoppiato l’adorazione eucaristica che, assieme alle altre forme devozionali, costituisce la vera ed unica educazione per un aspirante sacerdote .
Questo " occuparsi delle cose di Dio” , che erano state colpevolmente sostituite da un eccessivo culto per il “sociale”, rivelatosi tanto dannoso , ha ridato nuova linfa vitale al Seminario Regionale Pio XI.
I risultati, positivi, già si vedono e si sente il soave e fresco profumo sacerdotale uscire finalmente da quelle sacre mura !
Il Signore benedice chi Lo invoca con cuore sincero !
Andrea Carradori

(Foto : Don Maurizio de Sanctis - immagine dalla sua pagina di Facebook.
Il parroco don Maurizio nei giorni scorsi ha salvato dalla morte un bambino - lo ammiriamo e lo ringraziamo per questo- mentre lo critichiamo per come va vestito in chiesa).

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