Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

martedì 16 agosto 2011

S. Messa in Rito Domenicano antico.

Dal Sito di New Liturgical Movement apprendiamo che la scorsa domenica, 7 Agosto 2011, (anticipo della festa di San Domenico, secondo il calendario N.O.), nella chiesa parrocchiale del Santo Rosario a Portland (Oregon, U.S.A.), è stata celebrata da P. Anthony Patalano la S. Messa nella Forma Straordinaria del Rito Domenicano. Nel sito di NLM è un bel video che invitiamo a guardare e a gustare, anche per scoprire e conoscere alcune peculiarità dell'antico Rito Domenicano (dal 1215 circa).


***


questo video è stato tratto dal blog dei Dominicani
e riguarda la medesima celebrazione.

Si veda anche il sito della Parrocchia del Santo Rosario retta dai frati predicatori, ove da un anno si celebra regolarmente la S. Messa in rito antico ogni mese e festa di precetto, grazie alla conoscenza e agli studi di p. Anthony (foto)

21 commenti:

  1. Messainlatino è sempre fonte di scoperte interessantissime. Per esempio apprendo per la prima volta l'esistenza di un "rito romano domenicano". E pensare che per tutta la vita ho sempre creduto che il rito romano fosse una cosa, e il rito S.O.P. fosse un'altra cosa. Che sia un rito come il "rito ortodosso" che recentemente un moderatore ha affermato esistere?

    RispondiElimina
  2. <span><span><span><span><span><span><span>Seppure con tono ironico, Ospite ha effettivamente evidenziato un errore o imprecisione, che è opportuno correggere. Il rito romano domenicano e il rito domenicano </span><span>NON  esistono come due cose diverse. Esiste soltanto il Rito Domenicano; la denominazione  </span><span> </span><span>Rito Romano Domenicano</span><span> non è corretta,  non esiste e non appare nei libri liturgici dell'Ordine. Detto questo, per quanto riguarda l'architettura di base della Messa e dell'Ufficio, certamente la litrugia domenicana è d'impronta romana. Dal momento che, prima di Trento, anche il rito romano presentava da luogo a luogo diverse varianti, il problema delle fonti è estremamente complesso ed è molto difficile identificare la fonte (o le fonti) della tal cerimonia, del tale testo ecc.; mentre siamo ben informati degli apporti dell'Ordine grazie alla documentazione dei Capitoli generali, i Padri che furono incaricati di costruire la liturgia domenicana, rimasta poi pressoché inalterata, almeno fino al CVII, non  hanno ovviamente lasciato indicazioni precise sulle specifiche fonti e manoscritti da loro utilizzati. Per quanto riguarda il canto domenicano, si tratta in linea di massima del gregoriano nella revisione cistercense (come è noto i Cistercensi tuttora non cantano il Gregoriano "normale", ma in una versione riveduta già su impulso di san Bernardo, caratterizzata da adattamenti modali, trasposizioni, riduzione dei vocalizzi ecc.), ulteriormente modificata e adattata dai redattori domenicani (sul Graduale domenicano si veda il lavoro fondamentale del p. Delalande).</span></span></span></span> 
    </span></span></span>

    RispondiElimina
  3. Nel 1995 vi fu a Roma, promosso dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, un convegno sul codice Santa Sabina XIV.L.1, definito "prototipo della liturgia domenicana." Gli atti di quel convegno interdisciplinare furono pubblicati nel 2004 e sono ora reperibili nelle librerie, nonche' su Amazon ed altrove: "Aux origines de la liturgie dominicaine: le manuscrit Santa Sabina XIV.L.1. Une approche pluridisciplinaire des origines de la liturgie dominicaine", a cura di L.E.Boyle e P.-M. Gy, Collections de l'Ecole Francaise de Rome 327. Da non trascurare una visita a Santa Sabina per vedere con i propri occhi quello splendido codice.

    RispondiElimina
  4. ma scusate, San Domenico nel rito tradizionale è il 4 agosto, perché la Messa è stata celebrata il 7 sefra, quindi col calendario N.O.

    RispondiElimina
  5. E' il tradizionalismo untantarchilo tanto amato in questi lidi.

    RispondiElimina
  6. Redazione di Messainlatino.it17 agosto 2011 alle ore 12:54

    Grazie per l'ironica e davvero paterna correzione.
    Conforta sapere che ai lettori non sfugge mai nulla, e commuove, soprattutto, che alcuni di essi  non si fanno mai perdere l'occasione di bacchettare, pubblicamente, i poveri e operosi collaboratori del sito per le loro sviste o imprecisioni.
    Inviare una mail "privata" alla Redazione di MiL per segnalare l'errore (quanti ne facciamo!) non avrebbe certo dato lo stesso gusto.
    Grazie ad Angelo (e 'sta volta senza ironia), che ha dato qualche delucidazione (sul Rito Domenicano) che, così facendo, tra l'altro, ha rimediato ad una nostra imprecisione. Di cui, ovviamente, ci scusiamo.
    Roberto.

    RispondiElimina
  7. Redazione di Messainlatino.it17 agosto 2011 alle ore 12:56

    ... lidi che, se non apprezzati, puoi sempre abbandonare, scrollandotene la sabbia dai calzari.

    RispondiElimina
  8. Redazione di Messainlatino.it17 agosto 2011 alle ore 13:06

    Veramente, caro Davide, secodo il N.O., la memoria di San Domenico di Guzman cade l'8 agosto e non il 7, come da Lei erroneamente detto. Ma forse si è fatto prendere troppo dalla polemica (inopportuna) e non ha controllato bene. Pensiamo che la celebrazione sia stata fatta il 7 agosto (domenica) perchè il 4 agosto (o l'8, a seconda del calendario) era un giorno feriale. La memoria (o festa, per l'ordine dei predicatori) è stata quindi spostata alla domenica successiva.
    Ma comunque sia, cui prodest fare queste polemiche? Rallegriamoci per l'evento!
    Certo, è da preferire il calendario V.O., ça va sans dire, ma, in linea di principio, perchè non celebrare una Messa in rito straordinario seguendo il calendario N.O.? Perchè? E per usare il romano tanto caro ad un ospite: ripijamoci!!
    Roberto.

    RispondiElimina
  9. Vero, non avrebbe dato lo stesso gusto. Vedere poi queste reazioni stizzite, non ha prezzo.

    RispondiElimina
  10. Ospite, è nel suo diritto non aver in simpatia q. sito; ammetterà però che quando si evidenziano inesattezze o errori comprovati, la Redazione è pronta ad ammetterli, a scusarsi, a correggerli. Il che non è da tutti.

    RispondiElimina
  11. Redazione di Messainlatino.it17 agosto 2011 alle ore 14:01

    Per Ospite: <span>Bè, così almeno Le abbiamo dato soddisfazione e occasione in più per dimostrarsi infantile (per non dire peggio), aggiungendo quest'ultimo Suo commento! ahahaha  
    La saluto. Senza rancore.</span>

    RispondiElimina
  12. Milanese alla riscossa!17 agosto 2011 alle ore 14:20

    "<span>perchè non celebrare una Messa in rito straordinario seguendo il calendario N.O.?" </span>

    Perché come la mettiamo con le domeniche del "tempo ordinario"? o con il ciclo prequaresimale? È facile vedere che il calendario moderno non è minimamente adattabile all'uso del rito di sempre e sono proprio queste commistioni che peggiorano le cose creando confusione. È vero che la celebrazione di un santo in un giorno piuttosto che in un altro è ininfluente a livello di calendario, ma così si fa strada l'ipotesi che si possa comporre come un puzzle la propria liturgia preferita, cogliendo ora di qua, ora di là quello che fa più comodo di volta in volta. Fanno qualcosa di simile nella Messa "ambrosiana" a Legnano, dove leggono le letture della messa nuova durante la Messa "antica". Chissà, poi se il celebrante ha preso parte al capitolo dei domenicani recensito da Unavox qui http://www.unavox.it/FruttiPostconcilio/CapitoloDomenicani.htm ? 

    RispondiElimina
  13. gentile Redazione,
    perchè non presentate un post sul rito di Putignano?
    il prof. Carradori, assiduo lettore, conosce qualcosa.....

    RispondiElimina
  14. ahahaha la saluto! Vi amo!

    RispondiElimina
  15. In realtà non è (più) vero quello che lei afferma della messa di Legnano. Un prelato di curia responsabile delle celebrazioni tridentine, IMPOSE (non PROPOSE) che la conditio sine qua non per la celebrazione della messa ambrosiana tradizionale, sarebbe stata l'uso del nuovo lezionario ambrosiano testè promulgato (e non in generale, le letture della "messa nuova"). Specifico questo perchè è piuttosto importante e non è un dettaglio: imporre tale prassi, più che un vezzo antitradizionale (che probabilmente non manca) è da ascriversi ad una promozione del nuovo lezionario stesso, che non è nuovo solo nella traduzione CEI del 2008, ma è nuovo proprio come calendario e come struttura. Peraltro il NLA ha caratteristiche interessanti, accanto ad altre deludenti: un ciclo temporale più simile alla tradizione liturgica vetus ordo ambrosiana, rispetto al precedente lezionario, e un anno "standard", l'anno A, che rappresenta una coincidenza di circa il 75% delle letture con quelle del messale tradizionale. Praticamente il rito ambrosiano non ha compiuto lo scempio avvenuto nel rito romano, di cambiare tutto. Si è aggiunto, ma non abolito: al lezionario classico (anno A) sono stati affiancati altri cicli. Ovviamente non in modo così pulito, però è già qualcosa.

    Le iniziali imposizioni prevedevano in effetti la follia di avere orazioni e preghiere sacerdotali inerenti ad un giorno liturgico, e letture e salmi inerenti ad un altro, fino a livelli piuttosto ridicoli. Tuttavia questa posizione è mutata, arrivando ad un secondo livello, in cui si è data la facoltà di usare sempre l'anno A. Questo è stato un notevole passo avanti. C'è stata però una ulteriore evoluzione, poichè a quanto mi risulta, adesso si usa l'anno A per quanto di identico vi sia nelle due forme, mentre si usa una traduzione CEI ad hoc, qualora vi siano divergenze (ossia in quel 25% che cambia). Questo comporta una certa normalizzazione di una situazione che era partita in modo anormale, ma che non è eticamente corretto, definire sic et simpliciter "messa di Legnao ovvero dove si dice la messa vecchia con il calendario nuovo".

    Piuttosto, il ragionamento in sè ottimo, andrebbe fatto a quelli che sostengono la "riforma della riforma", che è un tradizionalismo un tanto al chilo. Ossia come dice l'amato Roberto in questa sua perla di saggezza e di raffinata conoscenza liturgica, nulla vieta celebrare il VO con il calendario NO. Nulla, a parte ovviamente il raziocinio, il buon senso. Ma ragione (autonoma, libera, indipendente) e obbedienza cieca, non vanno d'accordo. Per cui è difficile per chi inneggia alle magnifiche sorti e progressive del neotradizionalismo post-motupropriale, utilizzare anche il raziocinio. Una cosa esclude l'altra.

    RispondiElimina
  16. Milanese alla riscossa!17 agosto 2011 alle ore 15:24

    Grazie ospite per il puntuale insight circa l'uso del nuovo lezionario. Hai potuto, per caso, vedere anche com'è questa traduzione ad hoc? 

    RispondiElimina
  17. E' semplicemente la traduzione della CEI-2008, che è la stessa del NLA. Se per dire una determinata festa prevede nel VO una pericope putacaso di Luca, ma il NLA mette un brano di MARCO, viene presa la pericope di Luca dalla bibbia CEI-2008, tenendo quello che invece si può tenere el NLA perchè identico. Ad hoc non nel senso che viene tradotta sul momento, ma nel senso che viene usata alla bisogna, perchè c'è una discordanza tra l'anno A del NLA e la lettura omologa del VO. Diciamo che nel criterio, vince il VO sul NO, per cui è già qualcosa.

    RispondiElimina
  18. Esiste anche il Rito "Norbertino", ossia la Messa Tradizionale che era in uso nell'Ordine dei Premostatensi!
    Dovrei avere un file PDF di un dattiloscritto in inglese che spiega il Rito in qualche angolo remoto del mio disco fisso...provero' a cercarlo!

    RispondiElimina
  19. Anche il rito certosino, il rito carmelitano (calzato), il rito monastico, il rito romano-serafico: ce n'è di roba

    RispondiElimina
  20. Molto interessante l'uso dei Premostratensi; una particolarità è che hanno conservato un brano molto particolare e suggestivo, il canto "Kyrie, qui passurus", unici insieme ai Domenicani (giusto per rimanere in tema...). Sarebbe quindi interessante approfondire anche questo tema.

    RispondiElimina
  21. Il patriarchino, il bracarense, l'augustano, il putignanense.....

    RispondiElimina