Dal quotidiano “Qui Modena“ del 22 luglio 2011 apprendiamo una notizia che non può non farci piacere.
Mille, centomila, un milione di queste notizie !!!
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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Il canto della Kalenda nella liturgia romana
Nella liturgia romana all’inizio della Messa di mezzanotte si può cantare la cosiddetta « Kalenda », ovvero la solenne proclamazione della n...
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Riolunato trad-friendly: consigliato per vacanze sull'Appennino Toscoemiliano!!!
RispondiElimina...no: leggo l'articolo e ridimensiono l'entusiasmo: è una Messa paolina in latino.
RispondiEliminaNella forma ordinaria in latino si ha la bruttissima sensazione di vedere le mutilazioni ancora sanguinanti e prive delle bende, pietoso velo per gli occhi.... Ma questo per chi vive abitualmente la forma "ordinaria" può comunque far bene se poi si tende a riacquistare la piena bellezza della Verità del venerabile Rito di sempre. Anche se non capisco le remore a fare 31 dopo aver fatto 30....
e ti pareva che non partiva subito l'arteriosclerosi galoppante che vuol far passare per cattiva una notizia invece ottima e rincuorante? Adesso la Messa nuova in latino - come dovrebbe essere - è PEGGIO che in italiano con quelle traduzioni da schifo e tutto il resto? "bende sanguinanti" sono quelle di Gesù per la vostra insensatezza.
RispondiEliminaSperiamo che questo bravo sacerdote non riceva tutti commenti di questo tenore: lui pensava di fare del bene, facendo infatti il suo dovere, e proprio quelli che gli dovrebbero dire bravo e baciare le mani lo pigliano a pesci in faccia come se volesse LUI mutilare la Messa. Sai che mortificazione? E' così che si tramutano brave persone in nemici feriti.
Non sarà che magari farà 31 DOPO aver fatto 30, come del resto è normale e razionale? Non sarà che oltre naturalmente ai santissimi e purissimi e preparatissimi pasdaran del manipolo coi ricami giusti, persino un parroco potrebbe (dico potrebbe) avere il discernimento e magari pure la grazia di stato, oltre che l'autorità legittima, per capire quale medicina sia al momento opportuna per la cura delle anime lui affidate e per riportarle al maestoso e nutriente ovile della tradizione con mano delicata e ferma di pastore dedicato? No eh?
BICARBONATO RAGAZZI! Mica si può vivere con tutta questa acidità e sopratutto ammorbare il prossimo! Quanti ne vogliamo allontanare dalla tradizione con questi tic nervosi?
Scusate ma non è questione di lingua, anche se l'uso della lingua universale della Chiesa è ottima cosa, non possiamo ridurre tutto a questo, vi è molto di più
RispondiEliminaLa Messa di Paolo VI in latino, almeno per la liturgia eucaristica, dovrebbe diventare la norma in tutte le chiese del mondo, come regola dovrebbe pure diventare la celebrazione coram Deo o, almeno, la presenza del crocifisso e dei candelieri sull'altare. Benedetto XVI ci ha dimostrato che la forma ordinaria officiata con tutti i crismi tridentini consentiti (comprese incensazioni, canto del Vangelo, uso del gregoriano, comunione in ginocchio, ecc...) non ha nulla da invidiare alla forma straordinaria.
RispondiEliminaCertamente l'offertorio paolino rimane estremamente povero, così come le varie preci eucaristiche dovrebbero essere tutte abolite ad eccezione del canone romano. Comunque, rimane pur sempre una Messa dignitosa, ma solo se celebrata con le forme e lo spirito del rito tridentino, cosa che, tranne il Papa, non fa praticamente nessuno. Un paio di anni fa ci eravamo illusi che la riforma della riforma stesse per diventare legge universale, ma ci eravamo illusi: Benedetto XVI ritiene che la Chiesa non sia ancora pronta per questo passo.
Il Greco e il Latino:queste lingue divine davanti alle quali ogni lingua è barbara...
RispondiEliminaIl Greco e il Latino:queste lingue divine davanti alle quali ogni lingua è barbara...
RispondiEliminaSperiamo che non si faccia di nuovo sentire il prete "operaio" della comunità di base...........................sai che "filippica sessantottina-filo-trombottista" che tocca sorbettarsi!!!!!! 8-)
RispondiEliminaIn parte hai ragione Francesco B., ma perchè accontentarsi del poco, dell'imperfetto, quando potresti avere molto di più con gran vantaggio delle anime?
RispondiEliminaQuindi secondo lei sarebbe solo una questione di latino?
RispondiEliminaE' irrilevante per esempio, quale che sia la lingua usata, sostituire:
"Accetta, o Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, questa ostia immacolata che io, indegno tuo servo, offro a Te, mio Dio, vivo e vero, ecc."
e
"Ti offriamo, o Signore, il calice della salvezza, implorando la tua clemenza: perché esso salga in profumo gradito al cospetto della tua maestà divina, per la salvezza nostra e di tutto il mondo. Amen."
con:
"Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te perché diventi per noi cibo di vita eterna" ?
A me non sarebbe importato nulla se avessero tradotto fedelmente la S.Messa DI SEMPRE in italiano stabilendo che solo in italiano avrebbe dovuto essere celebrata.
Io non ho nessuna competenza in questo campo oltre quella acquisita col catechismo più di cinquant'anni fa, ma credo che ciò che conta è la dottrina che quella liturgia esprime.
La S.Messa DI SEMPRE è stata invece modificata profondamente (e ha potuto esserlo) perché era stata in precedenza profondamente modificata quella che è stata per quasi venti secoli la dottrina perenne della Chiesa.
C'è poco da rallegrarsi di una celebrazione NOM in latino.
E' una notizia buona al 50% (sempre meglio che niente). E' pur sempre una Messa N.O. anche se detta in latino (anziche' in italiano,o in inglese, o in turco). Comunque ,caro parroco, un po' piu' di coraggio, un altro piccolo sforzo e fa gioire i tuoi parrocchiani con la Messa di sempre.
RispondiEliminaBuona, buonissima notizia.
RispondiEliminaAnche per chi vive negli Abbruzzi......
La carità, la carità, dove l'abbiamo messa ? In soffitta insieme al Rito Tridentino ?
RispondiEliminasi dice negli Abbruzzi o in Abbruzzo?
RispondiEliminaOddio, a bicarbonato credo che dovrebbe cenare e pasteggiare questo inacidito ospite! Addirittura dà dell'arteriosclerotico al povero Costano ah ah ah! Se vi piace la brutta copia, fate pure, contenti voi!
RispondiEliminaE' la stessa differenza che passa tra il Parmigiano italiano e il Parmesan fatto in Germania.
RispondiEliminaL'uso del latino nella Messa paolina anche a me disturba: evidenzia tremendamente che è una brutta copia. Hai voglia d'imbellettarla e di tridentinizzarla. Sarà anzi controproducente perché farà confondere ulteriormente i poveri fedeli che di liturgia poco sanno per colpa del quarantennale embargo sulla S. Messa....
La Carità è anche "parresia": cioè dire le cose come stanno senza prendersi per i fondelli e soprattutto senza offendere (cosa che ha fatto solamente l'ospite bicarbonòfilo),
RispondiEliminain Abruzzo, con una B. Abruzzi (sempre 1) è forma antiquata.
RispondiEliminaL'utilizzo del messale paolino in lingua latina ha - se non altro - l'indubbio vantaggio di "costringere" il celebrante a NON improvvisare una propria personalissima versione delle orazioni, del prefazio e (si spera) di non dilungarsi in monizioni inconcludenti.
RispondiEliminaNon è poco, a ben pensarci.
Domenica scorsa, in trasferta, mi son beccato un NOM in latino... ho patito, patito assai. Il (bravissimo) celebrante, tradizionalista in pectore, data l'occasione (un matrimonio) ha comunque intortato un po' negli "snodi liturgici", come s'usa fare nel NOM: cambiava solo la lingua. Le formule giustamente non le ha cambiate, ma son convinto che lui non le avrebbe cambiate neppure in italiano.
RispondiEliminaTitolo fuorviante....naturalmente gli aspetti esteriori sono importanti...ma c'e' differenza tra Tridentina e Novus Ordo anche se quest'ultimo e' fatto bene con atmosfera Tridentina...non e' la Messa interamente Cattolica. E' il canone della Messa la questione centrale, le parole che il sacerdote pronuncia.....che sono completamente diverse dal NO che ha stravolto e cambiato completamente creando una nuova Messa. Ho conosciuto anziani a cui veniva detto che il NO era una traduzione italiana del messale Tridentino....e' falso!
RispondiEliminaNaturalmente il significato Tridentino si porta la sua Dottrina ed i suoi aspetti esteriori , pertanto fermarsi all'esteriorita' e' malizioso, come per dire che e' solo una questione di pizzi e merletti od atmosfera antica latina e cosi come traslarla sul Novus Ordo facendone una coreografia sincretistica spettacolare. Noi vogliamo l'arrosto...non solo il fumo..!!!! Potete anche celbrarmi un NO super sacro , regale, austero......la ciccia non e' quella Tridentina.....altre parole, altro sgnificato.
La Messa Tridentina si porta valori, dogmi, Dottrina,significati, simboli, obbedienza e valor gerarchici completamente diversi dal NO ...ecco perche' e' odiata e temuta.
Concordo con i commenti critici, purtroppo. Non è questione di lingua, la questione è la la teologia che la lingua esprime. E purtroppo la messa di Paolo Vi è un ''allontanamento impressionante dalla teologia cattolica della Santa Messa'', come scrissero i cardinali Bacci e Ottaviani nel loro 'Breve esame critico del NOM'. Con quelle preghiere eucaristiche - ''frutto della vite e del lavoro dell'uomo'', o ''frutto della terra e del lavoro dell'uomo'' - che sembrano più che altro ''l'inno dei coltivatori diretti'', come disse con la consueta ironia monsignor Lefebvre.
RispondiEliminaCaro ospite, ma perché non legge ciò che ho scritto invece di dire cose avventate? e soprattutto come si permette d'attribuirmi arteriosclerosi galoppante e tic nervosi? In altri tempi l'avrei sfidata a duello per aver giusta soddisfazione, alle 6 del mattino dietro l'abside della chiesa dei cappuccini... altri tempi: alle sei di mattina dormo e-stia tranquillo- dormo tranquillo anche con queste offese; considerando il livello da cui provengono son complimenti.
RispondiElimina<span>dietro l'abside della chiesa dei cappuccini... </span>
RispondiEliminaI più adatti per i duelli sono gli spiazzi dietri i conventi dei carmelitani scalzi.
Signori,
RispondiEliminanon è questione di latino, certo. Ma attraverso il ritorno al latino sia pure per la nuova Messa - è un dato di fatto, sociologico se volete - ritorna la Messa di sempre. Spesso è il primo passo operato da un sacerdote che per il momento non può fare di più; e in ogni caso è anche un passo opportuno, perché non si può proporre (o imporre) subito la messa antica a un popolo (de)formato da quarant'anni di nonsenso liturgico.
I progressisti, che sono molto più furbi di noi, lo sanno benissimo, ed infatti temono ancor più la Messa paolina in latino che il 'prodotto originale', il vetus ordo. Guardate quante se ne celebrano in tutta Italia, meno di dieci. E chi la celebra non è meno perseguitato dei tridentini.
E' un piano inclinato, a nostro vantaggio: mettete qualche kyrie e qualche sanctus, ed in breve sia il prete, sia il popolo, inizieranno ad apprezzare, ad approfondire, a volerne di più e, infine, a non accontentarsi più dell'imitazione della real thing.
Enrico
Evidentemente il Rev.mo Don Magnifico sarà una persona di una certa età!!!!! Ad multos annos....
RispondiEliminaCaro enrico,
RispondiEliminati prego di contollare un paio di commenti nel thread relativo alla legge sul matrimonioomosessuale.
Vanno tolti, perche ingiuriosi.