II parte
7. Elia nella caverna
La seconda fornace è quella delle prove interiori: il fuoco delle lunghe notti dei sensi e dello spirito, in cui l’anima, immersa in una sorta di vero purgatorio, si libera da tutte quelle scorie che impediscono – come direbbe sempre il Montfort – che il puro amor di Dio regni nei nostri cuori.
“Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: "Che cosa fai qui, Elia?". Egli rispose: "Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita". Gli disse: "Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore". Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.
Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: "Che cosa fai qui, Elia?". Egli rispose: "Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita".
Il Signore gli disse: "Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsì, come re su Israele e ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto. Se uno scamperà alla spada di Cazaèl, lo farà morire Ieu; se uno scamperà alla spada di Ieu, lo farà morire Eliseo. Io, poi, riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati a Baal e tutte le bocche che non l'hanno baciato"”[1].
Innanzi tutto osserviamo lo stato d’animo del santo profeta, prima e dopo l’esperienza della caverna. Alla voce divina egli risponde due volte con l’identica frase:
“Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita”[2].
Che cos’era c’era di diverso tra l’inizio e la fine dell’esperienza della grotta? Che cosa aveva reso Elia ormai pronto per essere la guida spirituale di settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati a Baal e tutte le bocche che non l'hanno baciato?
8. Il vento impetuoso
La prima prova è costituita da un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore: nella Sacra Scrittura i monti sono talvolta, in senso spirituale, i santi. La tempesta anticristica può trascinare via persino anime un tempo elette, già favorite da grazie speciali, persone che nel passato erano state le montagne e le vette di riferimento del popolo di Dio. Oggi vediamo Vescovi ribelli al magistero, teologi che cadono nell’eresia, religiosi e consacrati che tradiscono i voti, etc.
Sentiamo ancora una volta cosa dice il santo di Montfort:
“Con questa devozione si mettono al sicuro le proprie grazie, i propri meriti e le proprie virtù, facendone depositaria Maria e dicendole: "Ecco, mia cara Signora, ciò che, per grazia di tuo Figlio, ho potuto fare di bene; tienitelo, perché purtroppo, a causa della mia debolezza ed incostanza, a causa del numero stragrande e della malizia dei miei nemici, insorgenti contro di me giorno e notte, io non mi sento capace di conservarlo. Si vedono, ahimè! tutti i giorni cadere nel fango cedri del Libano, e diventare uccelli notturni aquile che si innalzavano fino al sole; io vedo altresì mille giusti cadere alla mia sinistra e diecimila alla mia destra. Ma Tu, o mia potente e grandissima Principessa, sorreggimi, perché non cada; custodisci ogni mio bene, perché non mi sia rubato. a Te affido in deposito tutto quanto posseggo. so bene chi sei, perciò tutto mi abbandono a te. Tu sei fedele a Dio ed agli uomini, non lascerai quindi perire nulla di quanto ti ho affidato; Tu sei potente, e nulla può nuocerti, né rapirti ciò che tieni nella tua mano".
"Se la segui non ti smarrisci, se la preghi non disperi, se pensi a lei non sbagli. Sostenuto da lei non cadi, protetto da lei non temi, guidato da lei non ti stanchi, con la sua benevolenza giungerai ... " (San Bernardo, inter flores, cap. 135; De Maria Virgine, pag. 2150)Ed altrove aggiunge: "Maria trattiene il Figlio perché non colpisca, il diavolo perché non nuoccia, le virtù perché non fuggano, i meriti perché non spariscano, le grazie perché non vengano meno"”[4].
9. Il terremoto
Il terremoto può rappresentare lo sconvolgimento generale di tutti i valori morali, un terremoto che scuote le fondamenta. Tale sconvolgimento fa sentire l’uomo di Dio assolutamente incapace di agire efficacemente: la realtà gli appare come un bosco incantato. L’uomo di Dio è rimasto talmente da solo a credere nella verità, che talvolta gli sembra di essere impazzito, o di essere quasi l’ultimo dei Mohicani.
Il fuoco potrebbe rappresentare la tempesta di sensualità, il fertile terreno di tutti gli errori, i quali sono sempre - in ultima analisi - giustificazioni raffinate per poter continuare a peccare, zittendo la coscienza morale.
“E quanto a te, gran Dio? Non ci sarà quasi nessuno che prenda a cuore la tua causa anche se nel servirti c'è tanta gloria, utilità e dolcezza? Perché così pochi soldati sotto la tua bandiera? Quasi nessuno griderà in mezzo ai suoi fratelli per lo zelo della tua gloria come san Michele: Chi è come Dio?
Lasciami allora gridare dappertutto: Al fuoco! al fuoco! al fuoco!... Aiuto! aiuto! aiuto!... C'è fuoco nella casa di Dio! C'è fuoco nelle anime! C'è fuoco perfino nel santuario... Aiuto! stanno assassinando il nostro fratello!... Aiuto! stanno uccidendo i nostri figli!... Aiuto! stanno pugnalando il nostro buon padre!....[12]
“Altrimenti fammi morire! Mio Dio, non è meglio per me morire piuttosto che vederti ogni giorno così crudelmente e impunemente offeso e trovarmi sempre più nel pericolo di venire travolto dai torrenti di iniquità che ingrossano? Preferirei mille volte la morte!
Mandami un aiuto dal cielo, o toglimi la vita!
Se non avessi la speranza che presto o tardi finirai con esaudire questo povero peccatore nell'interesse della tua gloria, come hai esaudito tanti altri, ti pregherei senza esitare con un profeta: Prendi la mia vita! Ma la fiducia nella tua misericordia mi spinge a dichiarare con un altro profeta: Non morirò, resterò in vita e annuncerò le opere del Signore, fino a quando potrò esclamare con Simeone: Ora lascia, o Signore che il tuo servo vada in pace… perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza”[13].
“Quando verrà questo diluvio di fuoco del puro amore, che devi accendere su tutta la terra in modo così dolce e veemente da infiammare e convertire perfino i musulmani, i pagani e gli ebrei? Nulla si sottrae al suo calore. Si accenda dunque questo divino fuoco, che Gesù Cristo è venuto a portare sulla terra, prima che divampi quello della tua ira che ridurrà in cenere tutta la terra”[14].
11. Maria SS, luce delle notti oscure.
La piccola nube che avrebbe posto fine alla siccità sulla terra, non avrebbe forse riservato qualche goccia anche per la più arida delle terre, l’anima di Elia durante la prova della caverna?
“Come mai dunque, mi dirà qualche fedele servo di Maria, i servi fedeli di questa buona Madre hanno tante occasioni di soffrire, e più degli altri che non le sono così devoti? Li si contraddice, li si perseguita, li si calunnia, non li si può soffrire; oppure camminano nelle tenebre interiori e per deserti dove non c'è la minima goccia di rugiada del cielo. Se questa devozione alla santa Vergine rende la via per trovare Gesù Cristo più facile, come mai sono i più crocifissi?
Rispondo che è vero che i più fedeli servi della santa Vergine, essendo i suoi più grandi favoriti, ricevono da lei le più grandi grazie e favori del cielo, che sono le croci; ma sostengo anche che sono questi servi di Maria che portano queste croci con più facilità, merito e gloria; e che ciò che arresterebbe mille volte un altro o lo farebbe cadere, non li arresta una volta e li fa avanzare, perché questa buona Madre, tutta piena di grazia e dell'unzione dello Spirito Santo, candisce tutte queste croci che prepara loro nello zucchero della sua dolcezza materna e nell'unzione del puro amore: di modo che le inghiottono gioiosamente come noci candite, sebbene siano di per sé amarissime. E credo che una persona che vuole essere devota e vivere devotamente in Gesù Cristo, e di conseguenza soffrire persecuzioni e portare ogni giorno la sua croce, non porterà mai grandi croci, o non le porterà gioiosamente né fino alla fine senza una tenera devozione alla santa Vergine, che è la confettura delle croci: allo stesso modo che una persona non può mangiare senza una grande violenza, che non sarà duratura, noci acerbe non candite nello zucchero”[15].
12. La pioggia di grandi santi
Abbiamo visto come è ragionevole vedere nella piccola nuvoletta che sale dal mare, figura della B.V. del Monte Carmelo, la chiave di volta della vita di Elia, e, assieme a lui, della vita dei grandi santi che il Signore suscita nei tempi di crisi.
“Che cos'è, Signore, questa pioggia abbondante che hai separata e scelta per rinvigorire la tua eredità esausta? Non sono forse questi santi missionari, figli di Maria tua sposa, che tu devi scegliere e radunare per il bene della tua Chiesa così indebolita e macchiata dai peccati dei suoi figli?
Chi sono questi animali e questi poveri, che abiteranno nella tua terra e saranno nutriti dai cibi dolci che hai loro preparato? Non sono forse questi missionari poveri, abbandonati alla Provvidenza e saziati dall'abbondanza delle tue delizie? […]
Saranno arricchiti della rugiada del cielo e dell'abbondanza della terra, di ogni benedizione temporale ed eterna di cui Maria è ricolma.
Dall'alto di questa montagna, come Mosè, con le loro ardenti preghiere scaglieranno frecce contro i nemici per abbatterli o convertirli. Su questa montagna impareranno dalla bocca stessa di Gesù Cristo, che sempre vi dimora, il significato delle otto beatitudini. Su questa montagna di Dio saranno trasfigurati con Cristo come sul Tabor, moriranno con lui come sul Calvario, ascenderanno al cielo con lui come sul monte degli ulivi”[17].
Lo stesso Montfort ci dice anche come saranno i santi degli ultimi tempi, formati da Maria:
“…saranno veri discepoli di Gesù Cristo, che camminando sulle tracce della sua povertà, umiltà, disprezzo del mondo e carità, insegneranno la via stretta di Dio nella pura verità, secondo il santo Vangelo, e non secondo le massime del mondo, senza darsi pensiero né fare accettazione di persona, senza risparmiare, ascoltare né temere alcun mortale, per quanto potente. Avranno nella loro bocca la spada a doppio taglio della parola di Dio; porteranno sulle loro spalle lo stendardo insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona del Rosario nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul loro cuore, e la modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro condotta.
Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria formerà per ordine dell'Altissimo, per estendere il suo impero su quello degli empi, degli idolatri e dei maomettani. Ma quando e come ciò avverrà?... Dio solo lo sa: noi dobbiamo tacere, pregare, sospirare e attendere: Exspectans exspectavi (Sal 40,2)”[18].
13. Conclusione
Al termine di queste riflessioni, è quasi superfluo ricordare che adesso noi dobbiamo chiedere alla Madonna Santa la grazia di essere dei nuovi Elia, e di ottenere, per questo povero mondo, un’abbondante pioggia di misericordia divina.
"Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano! Svegliati, perché dormi, Signore? Déstati! Signore, alzati! Perché fingi di dormire? Alzati con tutta la tua onnipotenza, misericordia e giustizia. Formati una compagnia scelta di guardie del corpo, per proteggere la tua casa, difendere la tua gloria e salvare le anime, affinché ci sia un solo ovile e un solo pastore e tutti possano glorificarti nel tuo tempio. Amen"[19].
Ciò che mi stupisce di più della mia ignoranza è il non aver mai saputo cogliere questi accostamenti biblici, il Montfort e la devozione alla Vergine Santa del Carmelo.... e scopro così un aspetto MERAVIGLIOSO E SUBLIME.... sbriciolato nelle giuste dosi per le mie limitate capacità di comprensione e credo sbriciolato in ottime dosi perfino per i più sapienti!
RispondiEliminaGrazie Don Alfredo, davvero un grazie grande, attendevo questa seconda parte con santa impazienza.... ora me lo vado a rimeditare integralmente....
Evviva Maria!!! e Iddio che con Amore ce la donò...
P.S.
RispondiEliminain cambio le dedicherò una parte del Rosario che sto andando a meditare....
Grazie!
RispondiElimina(anche a Caterina)
Sempre sostenuto che Don Alfredo è un grande!
RispondiEliminaGrazie Don Alfredo!!!
Viva Maria Regina del Carmelo, Viva Cristo Re!
Armatura fortis pugnantium;
RispondiEliminafurunt bella, offer præsidium
Scapularis.
<span><span><span><span><span>Il terremoto può rappresentare lo sconvolgimento generale di tutti i valori morali, un terremoto che </span></span><span><span>scuote le fondamenta</span></span></span><span><span><span>. Tale sconvolgimento fa sentire l’uomo di Dio assolutamente incapace di agire efficacemente: la realtà gli appare come un bosco incantato. L’uomo di Dio è rimasto talmente da solo a credere nella verità, che talvolta gli sembra di essere impazzito, o di essere quasi </span></span><span><span>l’ultimo dei Mohicani.</span></span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span><span><span>La Scrittura descrive questo stato d’animo con queste parole: </span></span></span><span><span><span>quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare</span></span></span><span><span><span>?</span></span></span></span></span>
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<span><span><span><span><span>G</span></span></span></span><span><span><span><span>razie infinite a don Morselli per queste stupende e profondissime meditazioni, sulle figure di grandi Profeti, Santi e sul ruolo ineguagliabile di Maria nella vita cristiana, con illuminanti raffronti, che aiutano a capire come la Parola di Dio e le vicende della Bibbia siano istruttive, dissentanti e ristoratrici come fonte di Vita vera per ogni cristiano, in ogni tempo, insieme col Santo Vangelo. </span></span></span></span></span>
<span><span><span><span></span></span></span><span><span><span><span>Quante volte capita nella nostra vita, individuale, familiare e sociale, di verificare nella loro dura concretezza, queste terribili realtà spirituali, che si pongono come massi talora insuperabili a intralciare (o paralizzare) il nostro cammino verso il Signore, mettendo a dura prova la nostra Fede, che viene però rafforzata nella lotta e nel superamento di quell'ostacolo con l'aiuto [...]
grazie, ci conto! Ave Maria!
RispondiEliminain ritardo perchè non ho avuto tempo prima, ma ringrazio per queste analisi che mi sono gustato ed assaporato con piacere :) . Un po' di ristoro allo spirito in mezzo alle lotte,alle chiacchiere e al resto.
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