di Paolo Facciotto
Ha sorpreso lo splendore della tradizione
SAN MARINO - Venticinque fra vescovi e cardinali hanno concelebrato ieri mattina con il Papa: fra loro, in testa, il vescovo emerito di Rimini mons. Mariano De Nicolò e il vescovo attuale mons. Francesco Lambiasi. Un esercito di duecento sacerdoti ha vestito la veste bianca - prevista nella solennità della Santissima Trinità - che in fondo recava lo stemma di Benedetto XVI. Tantissimi i religiosi e le religiose. A lato del palco, il grande coro e le diverse formazioni vocali e strumentali, diretti dal giovane musicista e parroco, Maestro don Andrea Bosio, e dal direttore del Coro Camerata del Titano Maestro Augusto Ciavatta.
La santa messa si è svolta senza interruzioni né applausi, in un’atmosfera partecipata ma composta. Ha sorpreso molti, e dominato l’attenzione generale, la celebrazione eucaristica con molte riprese della bimillenaria tradizione liturgica della Chiesa romana. Il Prefazio, che introduce al centro della messa che è l’eucaristia, è stato interamente cantato dal Santo Padre nella versione latina gregoriana. Come preghiera eucaristica è stata scelta la prima in assoluto fra quelle possibili, il cosiddetto Canone romano che nel suo nucleo è riconducibile alla tradizione petrina e delle prime comunità; anch’esso nella versione latina, dove la voce del Papa e quella dei concelebranti (mons. Negri, Card. Bertone, Card. Caffarra) si alternano. Anche il Pater Noster è stato cantato, nella versione latina gregoriana, così come, in precedenza, il Credo (il Credo III° gregoriano entrato nel canone della Missa de Angelis), con l’alternanza fra i cori maschile e femminile, consueto a chi si nutre della tradizione. Il Gloria invece era stato eseguito dalle formazioni corali-strumentali e, come altre stupende parti della messa - ad esempio il canto Laudate Dominum -, era un’opera di Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei musicisti più amati da Papa Ratzinger: brani dalla Spaur-Messe, la missa brevis in Do maggiore K 258, o dalla Missa Solemnis.
Ha colpito inoltre la comunione ricevuta sulla lingua, escludendo la modalità sulle mani. Una indicazione forte, che nell’avviso ripetuto tre volte prima dell’inizio della celebrazione, è risuonata nel suo autentico significato e nelle sue ragioni. Così spiegava l’avviso, voluto dalla diocesi di San Marino-Montefeltro: «In questa domenica della Santissima Trinità, la nostra Chiesa diocesana si ritrova unita con il successore di Pietro per la celebrazione della Santa Messa, fonte e culmine della vita nuova in Cristo. Vogliamo vivere questo momento in comunione con la Chiesa universale, presieduta nella Carità da Sua Santità il Padre Benedetto XVI. Per questo motivo, richiamiamo ora l’attenzione sulle modalità di ricezione della Santa Comunione. (...) I fedeli che, essendosi confessati, si trovano attualmente in stato di Grazia e che dunque, soli, possono ricevere il Corpo Santissimo del Signore, si avvicineranno al ministro loro più vicino. La Comunione, secondo le disposizioni universali vigenti, sarà distribuita solo ed esclusivamente sulla lingua, al fine di evitare profanazioni ma soprattutto per educarci ad avere una sempre maggiore e più alta considerazione del Santo Mistero che è la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo. Non sarà pertanto consentito a nessuno di ricevere la Comunione sulle proprie mani. Dopo aver fatto la debita riverenza, adoreremo l’Ostia che viene successivamente appoggiata sulla lingua. Per chi non fosse impedito per motivi di spazio o di salute, la Comunione può essere ricevuta anche stando in ginocchio». [Magnifico: semplice, diretto, completo e chiaro. Visto, reverendi? Ci vuole poco a rieducare i fedeli: qualche avviso e sintetica spiegazione, e si inizia a ricostruire]
In ginocchio, come coloro che l’hanno ricevuta da Papa Benedetto XVI - una costante nelle celebrazioni del Sommo Pontefice, che con questa sua espressa disposizione vorrebbe segnare un modello. Favoriti anche alcuni momenti di profondo silenzio. In uno dei lati del palco, la riproduzione della Madonna di Fiorentino.
A Maria si è rivolto il Papa durante l’Angelus: "A lei affido tutti voi e l’intera popolazione sammarinese e montefeltrina".
Fonte: La Voce di Romagna odierna. Grazie all'Autore per la segnalazione e, ancor più, per il testo.
Era ora. Ed ora un motu proprio che rieduchi preti e vescovi. Comunione solo sulla lingia e in ginocchio
RispondiElimina:-[ seguendo la diretta si è visto infatti qualche sacerdote che insisteva nel dare l'Eucarestia alla bocca a chi pretendeva di prenderla nelle mani, così come si è visto il solito sacerdote del FAI DA TE che ha continuato a dare la comunione alla mano....
RispondiEliminama è così che va avanti la Chiesa da sempre.... con i virtuosi all'obbedienza, e con i superbi della propria opinione..
alla fine il Signore separerà il grano buono dalla zizzania...
Viva il Papa!
In testa c'erano Mons. Nicolò, il vescovo più ignorato di tutto il centronord. Prima di andare in pensione distribuì con irresponsabile generosità cariche e prebende, sperando di guadagnarsi amici con l'iniqua ricchezza.....ma già dal giorno dopo la scadenza del suo mandato in diocesi gli tolsero il saluto perfino i beneficiati.
RispondiEliminaMons. Lambiasi, il vescovo più detestato di tutta la diocesi di Rimini, la cui eventuale promozione scatenerà interminabili salve di urrà e ovazioni.
De Nicolò non fa parte dell'omonimo onnipresente trio?
RispondiEliminaNon è vero! Mons. Lambiasi è benvoluto dal clero. Ovviamente ci sarà anche chi lo critica....non ho è mai successo a nessun Vescovo di non essere criticato. Inoltre Mons. Lambiasi è stato meglio accolto di Mons. De Nicolò
RispondiEliminaFaccio rispettosamente notare che il concetto stesso di concelebrazione - comunque lo si voglia giudicare - è una delle più impressionanti "discontinuità" tra la tradizione liturgica romana e il Novus Ordo.
RispondiEliminaC'erano quattro concelebranti principali: il card. Bertone, il card. Caffarra e mons. Negri, ma il quarto chi era?
RispondiEliminaOnore a Paolo Facciotto, l'unico giornalista delle testate locali della Romagna che sa di cosa parla quando scrive De Ecclesia.
RispondiEliminaIl card. Tomko
RispondiEliminaOramai a tutte le Messe celebrate dal Papa all'aperto, a partire dalla cerimonia di canonizzazione di Giovanni Paolo II, viene imposto da una voce fuori campo (altoparlante) di cessare applausi e striscioni. Quella di imporre la comunione sulla lingua è invece una novità. Resta da capire se tale ordine provenga dall'entourage papale o semplicemente dalla diocesi.
RispondiEliminaE' stata una decisione presa dal Delegato per la Liturgia per la Visita del Papa, dopo aver chiesto al Vescodo Diocesano e all'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.
RispondiEliminanon hai capito nulla, e parli
RispondiEliminaSperiamo che non sia una decisione "una tantum" ma possa produrre benefiche ricadute....
RispondiEliminaSPERIAMO CHE NON SIA UNA DECISIONE UNA TANTUM
RispondiEliminaVeramente tutto sto splendore non l'ho visto, niente a che vedere con la liturgia papale prima della riforma, titti i preti con cappellino e camice che sembravano dei cretini, invece di indossare la talare, la cotta e la stola. Una casulaccia indossata dal papa e dai cardinali, per carità ci si accontenta proprio di poco!!!
RispondiEliminaE allora a dirla tutta anche i cori facevano pena.... però se dobbiamo continuare a piangere e a roderci il fegato guardando a cos'era la messa papale prima della riforma... va bè, viene male anche a me, ma almeno non continuiamo a menarla...
RispondiEliminail nostro torquemada, che al tempo del (santo) Torquemada vero sarebbe finito arrosto o in convento a curarsi ad omicilio coatto, ha un incredibile senso della realtà e delle priorità. Propugnatore del cattolicesimo di rito Tafazzita, è quel tipo di "cattolico" che è felice solo quando può essere infelice, e invece di rallegrarsi dei piccoli passi compiuti con grande sforzo da un sant'uomo di pontefice circondato da iene e avvoltoi, si unisce al alle iene e gli avvoltoi nel dargli addosso! Con questi "tradizionalisti" chi ha bisogno dei modernisti per finire di sfasciare quel che rimane in piedi?
RispondiEliminaExecrabilis, lanciare delle accuse così, senza prove o fatti concreti è... esecrabile. Senza contare che è poco attinente al tema.
RispondiEliminaEnrico
Placentinum se dici che i cori facevano pena è il tuo gusto musicale a fare pena! i cori sono stati magnifici, il Papa ha trovato una musica liturgica degna dieci volte meglio di quella che sente a San Pietro. non hanno potuto fare neanche le prove dei suoni perché il giorno prima il vento tirava che sembrava un tornado, e anche per problemi legati al sound-check questo l'organista non si sentiva, in più sotto quel sol leone gli strumenti ad arco con il calore si scordano facilmente e in mezzo a tutto questo è venuta fuori una cosa più che degna, soprattutto per l'andazzo degli ultimi anni.
RispondiEliminaVa bene, ma allora mi si spiega come mai da Roma non parte una direttiva vincolante per tutto l'orbe cattolico, che vieti di comunicarsi con la mano?
RispondiEliminaE come mai alcuni mesi fa a un raduno mondiale di chierichetti in Piazza San Pietro¨, più della metà erano bambine?
Caro mio, io ho sentito delle stecche da paura dei solisti e un organista incompetente. Non ho guardato TUTTA la celebrazione però, ma solo parte, e quella parte devo dire che era esecrabile. Alcune esecuzioni erano buone, ma non si può chiudere gli occhi sul resto! Basta confrontare la celebrazione con quella di Mestre per rendersi conto dell'abisso che c'è tra le due... MA ASSOLUTAMENTE NON MI SONO PERMESSO DI DIRE CHE I CORI SONO INDEGNI, ANZI!!! Dire che facevano pena è constatare la loro volonta di aver voluto dare il meglio ma di aver in parte fallito. E comunque in Italia non ci si poteva aspettare di meglio.
RispondiEliminaAnche dei miei amici musicisti, tutt'altro che sprovveduti, mi hanno detto che la musica eseguita in occasione della Messa Papale è stata ottimamente eseguita e scelta, ovviamente con tutte le difficoltà che l'esecuzione specifica all'aperto ha comportato.
RispondiEliminaNon è facile per dei complessi corali esibirsi all'aperto, anche se sono stati adeguatamente amplificati anche per i motivi che sono stati saggiamente enumerati da Luca n.c.t. ( chissaà cosa significa quella sigla...)
Non occorre essere musicisti per capire le grandi, spesso insormontabili difficoltà che i poveri cori hanno nel cantare all'aperto così come non occorre un'adeguata conoscenza musicale per comprendere che l'amplificazione, anche se attualmente è fatta in maniera veramente professionale, tende a penalizzare le esecuzioni corali.
Complimenti vivissimi per la scelta e per l'esecuzione dei brani corali della Messa Papale : di questo mi faccio interprete dei miei colleghi musicisti che mi hanno prontamente riferito del buon andamento musicale dell'evento descritto.
Gutta cavat lapidem (in Italiano Vetus Ordo; nel Novus Ordo suona: la goccia scava la pietra)
RispondiEliminaCinquant'anni ci sono voluti per ridursi in queste condizioni, cinquant'anni non basteranno per rimediare.
Pazienza ci vuole, pazienza. Pazienza e fiducia e preghiera.
Ma la roccia si consumerà, eccome si consumerà!
Anzi, già si consuma.
Certamente è una decisione che il Delegato ha preso per se stesso... :P
RispondiEliminaLa Diocesi di San Marino - Montefeltro, definita da un illustre penna italiana "Diocesi da operetta", non ha a disposizione molti mezzi e ha cercato di realizzare con tutto il suo buon cuore ciò che ha potuto. Il tentativo è da valorizzare. Sarebbe come porre solo l'accento sul fatto che alcuni preti veneziani hanno criticato il latino usato nella Messa, dimenticando lo splendore delle altre cose.
RispondiEliminaI cori potevano far pena (cosa che non corrisponde alla mia percezione) e i preti avere il cappellino, ma dove si è mai sentito suonare Mozart, usare il Canone, determinati candelabri, dove si è mai assistito ad un silenzio assoluto durante la Consacrazione da far rabbrividire dalla bellezza chi era presente?
Torquemada è sicuramente troppo rigido e speriamo che - un passo dopo l'altro - altre cose si raddrizzino nelle liturgie papali: sono spariti gli applausi (che Giovanni Paolo II cercava ossessivamente) e speriamo che spariscano anche i cappellini variopinti dei sacerdoti concelebranti: sono un insulto al sacro e soprattutto al buon gusto.
RispondiEliminaNutro un'ammirazione grande per mons. Guido Marini e per quanto ha già fatto in questi quasi 4 anni di servizio.
Ma vi rendete conto che almeno 3 o 4 degli attuali cerimonieri pontifici li ha ereditati da Marini Piero? Chissà che guerra gli fanno.
Ieri c'era mons Enrico Viganò quale cerimonere "in seconda" e quando c'è lui Marini non indossa mai il rocchetto in pizzo. Ciò significa che Viganò si rifiuta categoricamente di usarlo.
su SAT2000 stanno mandando in onda un convegno "la bellezza della fede" tenuto alla Lateranense in cui uno sconosciuto professore, sosia di Nanni Moretti, sta riproponendo le solite parole: vecchia messa brutta perchè non partecipata, nuova messa bella perchè la bellezza sta nella partecipazione, i nostalgici volevano non far partecipare la gente. I partecipanti sono quasi tutte donne. Scrivo ciò che dice,
RispondiEliminaPoi ha trattato Spazio, Tempo, Musica
Spazio: le nuove chiese sono belle perchè sono innovative e attivano le demensioni dei cinque sensi e disponendo l'assemblea era danneggiata dalle colonne e sono molto meglio le sale conferenze, stare allineati o in coda come alla posta è orribile e l'atto liturgico è una festa solo che ben compreso.
Tempo:
meglio calendari che agende (?)
Musica:
la musica era un sottofondo, bisogna uscire dalla questione strumentale ed arrivare a far cantare una parte di natura le lodi di Dio, prima era sottofondo.
L'incensazione serve per profumarci dal buon odore di Cristo.
Bisogna percepire i riti non come oggetti, ma come forma di vita che si struttura con dei gesti e dei momenti specifici, non più da osservare ma in cui si deve partecipare.
Il movimento liturgico ha il fulcro d'essere illuminato dall'estetica.
Decentramento del soggetto, non fuori, ma dentro e responsabilizzato dall'azione rituale,
La vera interiorità incomincia con la partecipazione con tutti i sensi, l'intenzione guarda con sufficienza e perda di vista l'umiltà.
ora arrivano le domande degli ascoltatori:
-differenza tra messa latina e ortodossa, il professore afferma che il linguaggio ortodosso è sovrabbondante, spiega l'idea delle icone e il movimento liturgico aveva un profondo rapporto con gli orientali.
-come si giustifica il commentatore (?) e delle spiegazioni per partecipare alla liturgia, egli risponde che non è utile e che non dovrebbe spiegare ogni cosa e non aumenta la partecipazione, ma aumenta la comprensione, ma bisogna farlo non durante la messa. Quando si celebra non si spiega e non si commenta perchè noi non siamo osservatori esterni e neppure il sacerdote può farlo.
Verso la fine afferma che pià parole dette non serve a niente, serve essere partecipi con tutti i sensi con tutti i linguaggi.
Fammi indovinare....era il Savonese Grillo per caso?
RispondiElimina<span>SAN MARINO - Venticinque fra vescovi e cardinali hanno concelebrato ieri mattina con il Papa.</span>
RispondiEliminaPertanto Dio, la Chiesa ed i fedeli sono stati DERUBATI dell'onore e delle grazie che sareberro sorti da 24 Messe.
Sicuramente sì
RispondiElimina<span>Comunque, sin quando non si riprenderà a celebrare verso Oriente, a considerare la Messa come sacrificio e non banchetto, a dare la Comunione solamente sulla lingua, la "riforma della riforma" non sarà affatto completa.</span>
RispondiEliminaHo cercato il nome e la foto e confermo era proprio lui.
RispondiEliminaPlacentinum anche l'organista che tu chiami incompetente purtroppo ha avuto dei problemi di tipo fisico, nel senso che quella mattina ha avuto due mezzi svenimenti per essere stato 5 ore sotto il sole cocente, infatti era li dalle ore 7 circa, per cui un altro ragazzo ha dovuto assisterlo nel cambiare i registri dell'organo, e lui ha dovuto resistere fino alla fine dell'angelus. cosa dovevano fare, cambiare organista e dargli delle partiture mai viste fino a due minuti prima? lo vedi che a essere ipercritici e a giudicare senza sapere le cose spesso si sbaglia?
RispondiEliminaCapisco perfettamente, caro Luca n.c.t. le difficoltà di chi deve suonare o cantare sotto il sole cocente !
RispondiEliminaIl Signore darà certamente doppio o triplo merito a coloro che hanno sopportato, per amore della Chiesa e del Papa, tante difficoltà!
Mi dispiace per il Maestro e mi auguro che ora si sia ristabilito.
Questa "lezione" valga, in primis, per me che, al pari di altri colleghi, sono spesso portato ad emettere dei giiudizi, in buona fede, ma che non tengono conto delle difficoltà logistiche.
( Che strumento avevate domenica scorsa ? Senza mettere il nome della Ditta, anche se posso immaginare ...)
Ottimo....riferirò al vescovo di Savona alla prima udienza utile (spero molto presto). Se la capisce bene, diversamente si prende la strada per Roma. Credo che ammonire quest'individuo sia,in primo luogo, un opera di misericordia spirituale!
RispondiEliminaGrazie per l'incompetente a Placentinum... lo colgo come un complimento!!!!
RispondiEliminaConcordo, ero affrettato, maciò non toglie che il mio orecchio è ancora buono... ovviamente non OSO nemmeno criticare gli esecutori, ho solo criticato l'esecuzione, e peraltro il mio commento era del leggersi alla luce dell'intervento di Torquemada... Concordo anche nel lodare lo strumento, il suono era spettacolare.
RispondiEliminaCiao a tutti sono quel don Andrea che ha curato la messa papale dal punto di vista musicale. ringrazio tutti per i commenti (anche i meno favorevoli); essendo musicista so essere criticissimo soprattutto con me stesse, ma devo dire che in quelle condizioni è stato fatto un miracolo.
RispondiEliminaCome diceva Luca gli strumenti si scordavano dopo ogni esecuzione a causa del sole ustionante che ci ha segnato...e non poco (tintarella doc).
In più un telo bianco innanzi a noi amplificava l'effetto luce...c'era da morire!
l'ottimo organista che ho scelto (un vero liturgista e musicista) era stato in ospedale due giorni prima e ha avuto dei cedimenti a causa del sole.
Tutto sommato spero che sia passato quello che avevo nel cuore: di proporre musica non di """moda""" .... che inquina le nostre chiese, ma di proporre i tre grandi protagonisti della liturgia di sempre, il canto gregoriano, la polifonia d'autore e l'aspetto assembleare che ho voluto rigidamente anglicano/tedesco.
la scelta dei brani assembleare è sempre critica; ho voluto un brano della tradizione (o santissima) e gli altri li ho presi dall'unico repertorio bello che conosco (quello di area anglofona). Infatti penso che l'unica cosa buona del disastro protestante e anglicano sia la musica.
D'altro canto i bellissimi canti popolari cattolici hanno la stessa origine affettiva...il popolo che canta e loda Dio (come sappiamo ciò è permesso anche nella Messa di sempre).
una benedizione e grazie ancora
ps per Andrea l'organo è stato unico!!!!
Veramente ci fosse ancora Torquemada dico il cardinale non l'inquisitore Lei caro ospite sarebbe già stato mandato davanti ad un tribunale ed assieme a Lei tanti altri. In liturgia che è la cosa più santa che eiste sulla terra bisogna essere "tutioristi". Poi ricordiamoci bene cje le iene attorno a Benedetto XVI è lui a volerle e a nutrirle. La liturgia di San Marino è pur sempre il N.O.M. che nel Breve Esame Critico è stato detto che è un allontanamento inpressionante dalla teologia cattolica formulata dal Concilio di Trento. Cosa poteva uscire da un rito costruito a tavolino con sei pastori protestanti!!!
RispondiEliminaNon si tratta di essere felice personalmente , ma di cercare il bene della Chiesa, sarò felice quando il modernistume che contamina la Chiesa sarà messo alle porte e si tornerà alla Chiesa di sempre, a quella che ripudia gli errori scaturiti dal Vaticano II.
Naturalmente, capirà che non c'era cattiveria quando ho dato dell'incompetente all'organista... capisce benissimo che non potevo mica sognarmeli tutti i disagi che avete avuto. Complimenti per il coraggio, comunque, e attento ai leoni che adesso vorranno mangiarla viva, reverendo!!
RispondiEliminaSe Benedetto XVI volesse per esempio utilizzare il fanone potrebbe farlo tranquillamente l'ha addirittuta utilizzato Giovanni Paolo II in certe occasioni con la pianeta romana. Purtroppo Benedetto XVI è vittima del suo legalismo e non vuole infrangere la Pontificalis Domus di Paolo VI
RispondiEliminaNon capisco perché Placentinum (non era meglio Placentinus?), se non ha seguito per intero e con vera attenzione la Messa, voglia dare giudizi musicali, salvo poi rimangiarseli goffamente. L'organista, benché giovane, è stato eccellente, capace di reagire prontamente agli imprevisti rituali preludiando e postudiando con talento e stile, come quando dopo l'offertorio gregoriano ha colmato il vuoto improvvisando una variazione sul tema precedente rimanendo nella modalità data. Oggi quasi nessuno sa più fare certe cose in Italia. Alla fine ha anche suonato brani bachiani di notevole complessità. Caso mai bisognerebbe muovere un solenne rimprovero ai tecnici del suono che non hanno amplificato adeguatamente e con tempismo nè l'organo né gli interventi dei cori che erano 3 (dico tre distinti: gregoriano, assembleare, orchestrale), più i 4 solisti. Questa cosa il giornalista Facciotto non l'ha capita e non l'ha riportata esatta, come nel caso del Credo. Non era alternato tra voci virili e voci femminili, ma tra coro gregoriano e coro assembleare, ciascuno col proprio direttore.
RispondiEliminaAnzitutto complimenti per la cultura, lei che non sa nemmeno perchè scrivo Placentinum e non placentinus... secondariamente mi sembra che il mio ultimo intervento non sia goffo, e nemmeno gli altri. OLTRETUTTO IO NON HO RIMANGIATO UN BEL NIENTE!!! HO SCRITTO SOLO CHE MI SCUSO DI COMMENTI TROPPO AFFRETTATI MA NATURALMENTE NON POTEVO SAPERE CERTI RETROSCENA. PER QUANTO RIGUARDA IL MIO GIUDIZIO SUI BRANI CHE HO SENTITO, IL MIO COMMENTO CHE FANNO PIETA' è ANCORA VALIDO, GIUDIZIO CHE ASSOLUTAMENTE NON INTACCA LE PERSONE E I LORO SACRIFICI.
RispondiEliminaecco il video della messa, io l'ho ascoltata solo a partire dal pater noster domenica scorsa.... non mi si può riticare se ho avuto una brutta impressione!! http://www.ktotv.com/videos-chretiennes/emissions/nouveautes/direct-celebration-eucharistique/00059884
RispondiEliminaComplimenti per le dotte e esaurientissime spiegazioni: mi hanno confermato la prima impressione su di lei. Impressione... naturalmente. Mamma mia, che impressione!
RispondiEliminaFinalmente si ritorna alla tradizione, prima del Cocilio Vaticano II quando la Santa Eucarestia veniva data sulle mani, e in ginocchio.
RispondiEliminaGesu' e' presente in anima corpo e sangue nella Santa Eucarestia, e nessuno, ma proprio nessuno e' degno di prenderlo con le mani.
NB. Antico Testamento, disse Giovanni io vi battezzo con acqua, ma verra' un uomo che vi battezzera in Spirito Santo, e io non sono degno neanche di allacciargli i sandali, chi ha orecchi intenda.
Gesu' come era, cosi e' rimasto, e cosi rimarra' nei secoli, fino alla consumazione dei tempi.
Creature non vi aggionate con il mondo, perche' il mondo seduce, e vi porta alla perdizione Eterna.
Pace e Bene Andrea
Deo gratias!
RispondiElimina