Vi partecipiamo, col permesso dell'autore, questa lettera che è arrivata in redazione. Roberto
Buonasera, volevo solo dirvi che con molta gioia finalmente domenica scorsa ho assistito ad una messa in latino qui a Roma, era un'esperienza che da molto tempo avrei voluto provare. Devo dire di aver capito adesso perchè in riferimento alla messa tridentina si dice che è la messa di sempre, la vera messa.
In essa si capisce che su quell'altare sta avvenendo veramente qualcosa di sacro, qualcosa di talmente grande e misterioso cui solo il sacerdote in quanto uomo consacrato ha il diritto di accostarsi, dopo aver tuttavia recitato il cosiddetto "introibo ad altare Dei", che rende ancora più l'idea di quanto sacro possa essere quell'altare.
Tutto è più sacro, Dio è trattato con maggiore dignità, è accentuato il carattere sacrificale della messa, che con il nuovo rito sembra essere diventato il cosiddetto "ricordo dell'ultima cena" celebrato dai protestanti.
Molti dicono che non conta la forma, io al contrario posso dire che la forma conta e conta pure molto soprattuto quando si parla di sacralità.
Sono addolorato del fatto che per motivi pratici non possa assistere ogni domenica alla messa tridentina.
Ci hanno tolto il DIRITTO di essere cattolici con la c maiuscola, è questo è a dir poco riprovevole.
Vi saluto, sia lodato Gesù Cristo.
Andrea
Buonasera, volevo solo dirvi che con molta gioia finalmente domenica scorsa ho assistito ad una messa in latino qui a Roma, era un'esperienza che da molto tempo avrei voluto provare. Devo dire di aver capito adesso perchè in riferimento alla messa tridentina si dice che è la messa di sempre, la vera messa.
In essa si capisce che su quell'altare sta avvenendo veramente qualcosa di sacro, qualcosa di talmente grande e misterioso cui solo il sacerdote in quanto uomo consacrato ha il diritto di accostarsi, dopo aver tuttavia recitato il cosiddetto "introibo ad altare Dei", che rende ancora più l'idea di quanto sacro possa essere quell'altare.
Tutto è più sacro, Dio è trattato con maggiore dignità, è accentuato il carattere sacrificale della messa, che con il nuovo rito sembra essere diventato il cosiddetto "ricordo dell'ultima cena" celebrato dai protestanti.
Molti dicono che non conta la forma, io al contrario posso dire che la forma conta e conta pure molto soprattuto quando si parla di sacralità.
Sono addolorato del fatto che per motivi pratici non possa assistere ogni domenica alla messa tridentina.
Ci hanno tolto il DIRITTO di essere cattolici con la c maiuscola, è questo è a dir poco riprovevole.
Vi saluto, sia lodato Gesù Cristo.
Andrea
Chissà se è la stessa Messa a cui ho partecipato io... Io sono stato alle Trinità dei Pellegrini e devo dire che è stata un'esperienza molto significativa. Celebrazione esemplare, niente a che vedere con le carnevalate che qualche volta affliggono alcune iniziative tradizionaliste (tipo Verona), sobria, profonda, essenziale nel senso migliore della parola. Si aggiunga un ottimo gruppo vocale (formato in parte da musicisti formatisi al PIMS) che ha cantato il Proprio gregoriano e la polifonia. Consiglio a tutti di andarci se avete occasione di passare da Roma.
RispondiEliminaParole sante, caro Andrea!
RispondiEliminaanche il nuovo ordo è la messa vera!
RispondiEliminaCaro Ova certamente anche il Novus Ordo è vera messa grazie a Dio,
RispondiEliminanonostante i difetti di fabbrica che mi auguro siano eliminati quanto prima......
sì beh certo che anche la Messa nuova è una Messa vera, ci mancherebbe. Colgo l'occasione di aggiungere che, da fedele partecipante alla Messa di cui sopra, veramente non è, per chi assiste appunto da fedele, che l'impressione sia di essere di fronte a una Messa diversa. E' proprio il rito che fa veramente la differenza; la liturgia domina, il prete è al suo servizio e al servizio del Signore, non è il prim'attore che prende fa disfa aggiunge toglie ecc. mentre tutti gli occhi sono su di lui. Io mi ricordo a mala pena che faccia avesse il celebrante. Questo mi fa rabbia, che la Messa nuova - che, piaccia p no, è e sarà la norma nelle ns parrocchie - sia celebrata così male; basterebbe davvero poco per restituirle quella dignità che sicuramente era nelle intenzioni dei Padri che votarono la Costituzione liturgica, certamente non rendendosi conto e non immaginando che uso ne sarebbe stato fatto... vabbé guardiamo il bicchiere mezzo pieno e speriamo che il MP eserciti un influsso virtuoso anche sulle celebraizoni ordinarie.
RispondiEliminaBasterebbe un colpo di spugna e tutti potremmo assistere alla S.Messa, quella straordinaria per intendersi. Ma così va il mondo oggi, l'uomo sembra assuefatto al brutto, perchè ha messo da parte Dio, che è bellezza infinita.
RispondiEliminaConcordo con Angelo. Se tutte le Messe novus ordo fossero celebrate come quella della 10 a san Carlo a Genova (ci sono stato qualche volta quando ho preso il treno per assistere alla Messa gregoriana delle 11 nella stessa chiesa), sarebbe già un passo notevole (la Messa gregoriana è superiore, ma, ad esempio, con il celebrante ad deum e la comunione in ginocchio la stessa novus ordo acquista moltissimo).
RispondiEliminavabbé annarita, se la mettiamo su questo piano non se ne esce più...
RispondiEliminaanche la messa VETUS ORDO è vera messa grazie a Dio!!!
RispondiEliminala forma è importante... ricordiamoci che i sacramenti sono fatti di materia e forma
battesimo : materia (acqua) forma (formula battesimale)
eucarestia : materia (pane) forma (formula di consacrazione)
matrimonio : materia (gli sposi) forma (il consenso)
ecc ecc...per tutti gli altri 4 sacramenti
LA FORMA è IMPORTANTE!
...per me...la nuova Messa e' come l'aceto di mele.....e poi un vero teatro...!!!
RispondiEliminaULTIME NOTIZIE:
RispondiEliminaper la diocesi di Milano è in pole position
il card. Angelo Scola
..."carnevalate"? Ma tu chi sei? che ne sai? chi conosci? sei al corrente della situazione di Verona? Quando leggo giudizi poco caritatevoli tra di noi, mi vengono a mente i bimbi che giocano con le figurine Panini....
RispondiElimina...da noi si dice -absit iniuria verbis-: "Sì, ova! più scemo di te un se ne trova!"
RispondiEliminacerto: la forma è sostanza! Ovvio che da sola non basta, ma non si può prescinderne. Non averlo capito (o non averlo voluto capire) è stato il vero dramma del postconcilio.
RispondiElimina<span>certo: la forma è sostanza! Ovvio che da sola non basta, ma non si può prescinderne. Non averlo capito (o non averlo voluto capire) è stato il vero dramma del postconcilio.</span>
RispondiEliminaContinuo a leggere "Vetus Ordo"; questa definizione è la peggiore che si possa usare per il Rito Tradizionale: 1) in tal guisa non è mai stato nominato da alcun documento 2) è definito in relazione diminutiva rispetto al Novus Ordo 3) "Vetus" è termine fuorviante perché non è mai decaduto dalla vigenza (cosa ovviamente impossibile). Capisco che ci sia una varietà definitoria ma sforziamoci un po' di non maletichettarci da soli.
RispondiEliminaNe sono al corrente da quanto loro stessi hanno messo in rete e divulgato negli anni scorsi mediante siti, foto, testi ecc.: un'ampia documentazione di carnevalate, appunto, che per conto mio rappresentano il contraltare delle pagliacciate "progressiste". Al contrario, la Messa di cui sopra è stata davvero splendida nella sua solenne e concenrtrata sobrietà. La liturgia non ha bisogno di proclami, comparse in costume e altre sciocchezze: parla da sola.
RispondiEliminacirca i veronesi ho risposto sopra
RispondiEliminaAh ecco! Ho capito tutto.... Tu leggi il giornale guardando le figure.
RispondiEliminano no, purtroppo ho letto anche i loro comunicati!
RispondiEliminaVai alla Messa a S. Toscana, poi se ne riparla.
RispondiElimina...anch'io.
RispondiEliminanon andarci, sono tieffepisti
RispondiEliminaTu vai alla S. Messa, senza tanti discorsi, vai e se ne riparla.
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