Gianfranco Agostino Gardin, classe 1944, francescano, è il vescovo di Treviso che, con una certa prepotenza, ha deciso di mettere i bastoni fra le ruote alle celebrazioni in rito romano antico in due piccoli paesi della diocesi, Mirano e Vetrego (provincia di Venezia). I fedeli chiedono la Messa, organizzano tutto, e Gardin (senza mai essersi espresso ufficialmente, con furbizia) convince i parroci che per il loro bene è meglio non assecondare le richieste dei fedeli. Questi hanno chiesto spiegazioni e lui: niente. Secondo il miglior esempio di democrazia post-conciliare, riassumibile in questa frase: “Dialogo sì, ma solo con chi è d’accordo con me”. E questa è una storia che i lettori del nostro blog conoscono bene. Un interessante retroscena spiega perché e come Gardin è finito a fare il vescovo di una diocesi importante, fra l’altro, come quella di Treviso. La sua nomina alla guida della diocesi veneta è del 18 dicembre 2009. Risaliamo a qualche mese prima e spostiamoci in Vaticano, nel periodo in cui il Nostro è segretario della Congregazione dei Religiosi. All’interno delle Sacre Mura si trova un monastero di clausura abitato da comunità di suore che ruotano ogni cinque anni. Dal 2004 al novembre 2009 nel monastero “Mater Ecclesiae” sono vissute otto monache benedettine sotto il governo della badessa Maria Sofia Cicchetti (ora sono state sostituite dalle visitandine). Le monache benedettine provenivano dal famoso monastero di Rosano (Firenze, diocesi di Fiesole), che ha ospitato molte volte il cardinale Ratzinger dal 1985 in poi. Qual è il problema? Il “problema” (per Gardin) era l’orientamento liturgico e dottrinale delle monache benedettine di Rosano. Orientamento molto tradizionale, se non tradizionalista. Così Gardin, segretario della Congregazione per i religiosi, ultraprogressista, nemico della tradizione, personalità imbevuta di ideologia, si è scontrato con le monache e la badessa. Sembra fino al punto di maltrattarle e offenderle. La badessa è così andata da Benedetto XVI. Ha raccontato i fatti. Le offese e le umiliazioni. E il Papa – raccontano- avrebbe detto: non voglio più Gardin a Roma. Gardin è stato persino costretto a scrivere una lettera di scuse alle monache del monastero “Mater Ecclesiae”. Poi è iniziata la partita. Dove piazzarlo? La prima scelta è stata Udine, ma il cardinale Angelo Scola, solido e ratzingeriano patriarca di Venezia, amico leale della tradizione, ha posto il veto. Insomma, non voleva nei paraggi lo scomodo Gardin. Poi è arrivata la scelta di Treviso. E Scola non poteva opporre un secondo veto. Così Gardin è stato catapultato a Treviso. Per i cattolici non è una buona notizia.
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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martedì 10 maggio 2011
Così Gardin è finito a fare il vescovo di Treviso. Purtroppo
Gianfranco Agostino Gardin, classe 1944, francescano, è il vescovo di Treviso che, con una certa prepotenza, ha deciso di mettere i bastoni fra le ruote alle celebrazioni in rito romano antico in due piccoli paesi della diocesi, Mirano e Vetrego (provincia di Venezia). I fedeli chiedono la Messa, organizzano tutto, e Gardin (senza mai essersi espresso ufficialmente, con furbizia) convince i parroci che per il loro bene è meglio non assecondare le richieste dei fedeli. Questi hanno chiesto spiegazioni e lui: niente. Secondo il miglior esempio di democrazia post-conciliare, riassumibile in questa frase: “Dialogo sì, ma solo con chi è d’accordo con me”. E questa è una storia che i lettori del nostro blog conoscono bene. Un interessante retroscena spiega perché e come Gardin è finito a fare il vescovo di una diocesi importante, fra l’altro, come quella di Treviso. La sua nomina alla guida della diocesi veneta è del 18 dicembre 2009. Risaliamo a qualche mese prima e spostiamoci in Vaticano, nel periodo in cui il Nostro è segretario della Congregazione dei Religiosi. All’interno delle Sacre Mura si trova un monastero di clausura abitato da comunità di suore che ruotano ogni cinque anni. Dal 2004 al novembre 2009 nel monastero “Mater Ecclesiae” sono vissute otto monache benedettine sotto il governo della badessa Maria Sofia Cicchetti (ora sono state sostituite dalle visitandine). Le monache benedettine provenivano dal famoso monastero di Rosano (Firenze, diocesi di Fiesole), che ha ospitato molte volte il cardinale Ratzinger dal 1985 in poi. Qual è il problema? Il “problema” (per Gardin) era l’orientamento liturgico e dottrinale delle monache benedettine di Rosano. Orientamento molto tradizionale, se non tradizionalista. Così Gardin, segretario della Congregazione per i religiosi, ultraprogressista, nemico della tradizione, personalità imbevuta di ideologia, si è scontrato con le monache e la badessa. Sembra fino al punto di maltrattarle e offenderle. La badessa è così andata da Benedetto XVI. Ha raccontato i fatti. Le offese e le umiliazioni. E il Papa – raccontano- avrebbe detto: non voglio più Gardin a Roma. Gardin è stato persino costretto a scrivere una lettera di scuse alle monache del monastero “Mater Ecclesiae”. Poi è iniziata la partita. Dove piazzarlo? La prima scelta è stata Udine, ma il cardinale Angelo Scola, solido e ratzingeriano patriarca di Venezia, amico leale della tradizione, ha posto il veto. Insomma, non voleva nei paraggi lo scomodo Gardin. Poi è arrivata la scelta di Treviso. E Scola non poteva opporre un secondo veto. Così Gardin è stato catapultato a Treviso. Per i cattolici non è una buona notizia.
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Beh beh beh... Che non sia un amico della tradizione è certo, che sia persino ostile alla tradizione è chiaro, ma definirlo ultraprogressista mi pare eccessivo... Gli ultraprogressisti sono fatti in un'altra maniera!
RispondiEliminaQuesta notizia mi giunge nuova e un po' strana... Se pure non volessi dar conto alla "leggenda" secondo la quale al momento del saluto ufficiale il Papa abbia detto al Gardin: "Mi spiace che Ella parta: non si è trovato bene qui in Vaticano?"... (potrebbe essere una favola messa in giro per giustificare il siluramento avvenuto all'insaputa del Papa)... tuttavia la chiamata in Vaticano del Gardin è stata fatta sotto il pontificato di papa Benedetto, pertanto chiedo: Possibile che non si sapesse come la pensasse il Gardin? Non era una spia d'allarme il fatto che quando era Superiore Generale dei Conventuali non venne riconfermato nell'incarico - come in genere avviene per tutti i Superiori Generali - per un altro sessennio?
RispondiEliminaMa vi rendete conto di ciò che scrivete? Se fosse così la colpa e SOLO del Papa...che coraggio disfarsi di uno a Roma, per mandarlo ad amareggiare i fedeli di una diocesi. Tutto è possibile, possibilissimo...ma allora la situazione del palazzo apostolico sarebbe nel disastro più assurdo. Che dice la redazione?
RispondiEliminaNon nutro alcuna stima per Mons Gardin (rispetto si, ma solo per il ruolo ed il titolo ).
RispondiEliminaTuttavia mi chiedo...
Ma la fonte? Cioè dritte del genere possono venire solo da qualcuno estremamente ben inserito nella Curia, nel Patriarcato Veneziano o nella Diocesi della Marca. E non parlo di meri passacarte.
Dato che ogni vescovo ha il suo codazzo di leggende metropolitane (probabilmente per sostituire strascichi e cappe magne cardinalizie...) mi interesserebbe sapere se non un nome o cognome dell'insider, quanto meno l'origine (ed il garante) di tale notizia. Perchè sennò , senza offesa per la stimabilissima redazione, sembra quel gossip da sagrato della chiesa dopo la Messa della Domenica, che se a volte ci azzecca, spessissime volte prende lucciole per lanterne , o peggio.
Se fosse vero (e sottolineo se...) sarebbe tragico: un "promoveatur ut amoveatur" le cui conseguenze nefaste ricadrebbero su un'intera diocesi
RispondiEliminaGossip a parte...dall'aspetto dei frutti possiamo riconoscere l'albero...
RispondiEliminaEcco un'articolo che è puro pettegolezzo: farà piacere alle solite due comari del blog e a quei soliti tre o quattro che detestano la Santa Chiesa e che sguazzano con gioa nelle calunnie che la sporcano, ma in che modo aiuta la riforma liturgica nel solco della Tradizione?
RispondiEliminaMeglio sarebbe aiutare i fedeli diocesani ad ottenere addizionali messe secondo la forma straordinaria. I.P.
Sono cose che facilmente, assai facilmente, possono far passare dalla parte della ragione a quella del torto, motivo in più per procedere coi piedi di piombo.
RispondiEliminaSi deve ottenere ciò che spetta secondo giustizia, non delazione.
"Di niente mormorerai con nessuno, a meno che, per quanto grave sia ciò che pensi, tu creda sia di giovamento". Io penso che tutta la Redazione in pieno accordo abbia creduto opportuno che per <span><span>aiutare i fedeli diocesani ad ottenere addizionali messe secondo la forma straordinaria </span>-come dice Simon de Cyr- certe notizie andavano date. </span>
RispondiElimina<span>Ma, è ben chiaro che ciò non autorizza nessuno a fare il giudice. E' un motivo in più per intensificare la preghiera per i ministri di Dio. //// </span>
//// Chiedo alla Redazione: dobbiamo attendere ancora molto per conoscere il famoso ... completamento del motu proprio Summ.Pont.?
Il pettegolezzo viene dalle suore stesse forse?? Spero che usino le labbra solo per pregare.
RispondiEliminaE che la redazione filtri meglio utilità, verificabilità e opportunità delle notizie. E che le fonti siano affidabili e manifeste. Sennò nella santa Chiesa ci troviamo a sapere le cose come le vendono di solito di giornali della massoneria.
Attenzione, però. Una cosa è dare una notizia che seppur non gradevole sia vera e dimostrabile come tale. Può servire da utile sprone, se però non accompagnata da mormorii da mezzi e sottaciuti commenti.
RispondiEliminaUna cosa è però propagare un "mi ha detto l'amico di mio cugggino che ha un conoscente che fa il parroco a campagna lupia che..."
Vorrei specificare che Mirano è una città di 27.000 abitanti estremamente importante e storica, definirla paesino è oltremodo offensivo. Il Duomo di Mirano, inoltre, costituisce la parrocchia più grande e più importante della Diocesi, tanto è vero che l'attuale arciprete, mons. Lino Regazzo (purtroppo anch'egli un ultraprogressista), in precedenza era parroco della cattedrale di Treviso.
RispondiEliminaVetrègo, invece, è una piccola frazione del comune di Mirano.
Il codazzo che va dietro a P. Abrahamowicz ...
RispondiEliminaPiù pittoreschi che altro, ma han fatto in modo di mettere nei guai quel sant'uomo di P.Konrad , visto che a menti meno che informate della realtà Veneziana Tradizionale, balenerà seppur inconsciamente un apparentamento quantomeno indiretto.
Reverendo, mica sarebbe la prima volta che accade un fatto simile ...
RispondiEliminaIo stesso potrei citare a memoria e , non mi basterebbero le dieci dita, dei prelati che dal vaticano sono stati catapultati nelle più disparate zone del mondo ...
Una cosa normale...
Un'aspetto che accomuna TUTTI gli ex prelati romani quando vanno nella nuova sede assegnata loro : L'ODIO PER TUTTO QUELLO CHE RICORDA ROMA E LA SANTA SEDE, insomma la mancanza del buon clima romano, e le belle serate cultural - mondane ( in senso buono) le fanno scontare ai poveri ed innocenti fedeli ...
Verrà il tempo, in cui i "clienti" ( come li chiamano i miei alunni ) verranno a scemare ...
Ammeso che il papa non sapesse niente di queste manovre, il che mi pare improbabile se non impossibile, in che mani è la chiesa e da chi è governata? So comunque da persona degna di fede assolòuta che le cose sono andate proprio così come descritto per quanto riguarda la celebrazione negata. Sulla figura del presule non mi sento di esprimermi serenamente.
RispondiElimina<span>Il codazzo che va dietro a P. Abrahamowicz ...
RispondiEliminaPiù pittoreschi che altro, ma han fatto in modo di mettere nei guai quel sant'uomo di P.Konrad , visto che a menti meno che informate della realtà Veneziana Tradizionale, balenerà seppur inconsciamente un apparentamento quantomeno indiretto.</span>
E comunque anche vigliacchi. Sapevano che il gruppo di Fedeli che si ferma presso la chiesa di S. Simeon Piccolo nelle domeniche pomeriggio per l'adorazione Eucaristica non era presente (chi andato alla celebrazione del S. Pontefice, chi a riceverlo presso il Patriarcato).
Sennò, con pacata ma ferma cortesia, lo striscione glielo si faceva mangiare.
<span>Reverendo, mica sarebbe la prima volta che accade un fatto simile ... </span>
RispondiElimina<span>io credo che Ella stia scherzando !!! E' una cosa "normale" per la politica vaticana che un Prelato ad un certo punto, se caduto in disgrazia,
venga catapultato nelle più disparate zone del mondo ...
Una cosa normale... </span>
<span>Per questo vige il detto, dentro le sacre mura " Io dormo con un occhio solo ... " per sottolienare che il sonno non è mai tranquillo...</span>
<span>Paradossalmente in Vaticano vige la vecchia aditudine di comandare, cosa che i poveri Vescovi non possono far più.</span>
<span>Immaginate con quanto tatto e con quanta delicatezza i vescovi possono spostare un parroco ...</span>
<span>In Vaticano, dove si dorma con un'occhio solo, sono più determinati.</span>
<span>Una prassi che il Concilio non pare abbia scalfito.
Un'aspetto, comunque, che accomuna TUTTI gli ex prelati romani quando vanno nella nuova sede assegnata loro : L'ODIO PER TUTTO QUELLO CHE RICORDA ROMA E LA SANTA SEDE, insomma la mancanza del buon clima romano, e le belle serate cultural - mondane ( in senso buono) la fa scontare ai poveri ed innocenti fedeli ...
Verrà il tempo, in cui i "clienti" ( come li chiamano i miei alunni ) verranno a scemare ...</span>
Concordo pienamente. Questi che hanno affisso lo striscione sono i nemici più pericolosi della tradizione, altro che i prgressisti!!!. La Tradizione a Venezia ha quale punto di riferimento proprio quel sant'uomo di Padre Konrad, al quale va tutto il mio rispetto e la mia simpatia per la grande fede personale che rappresenta una illuminante testimonianza per tutti noi e per la fermezza, unitamente alla pacatezza, con la quale espone la dottrina cattolica di sempre nelle sue prediche.
RispondiEliminaNon mi stupirei se la notizia fosse vera.
RispondiEliminad'altra parte che dire di sedi come Torino (Poletto/Nosiglia), Napoli, Palermo e altre piccole o medie diocesi italiane? Vi pare che non diventino o il premio per qualche adepto di clan cardinalizi o il ricettacolo di sgraziati preti non amanti della Chiesa?
Ovviamente nessuno è tenuto a prestar fede alla notizia. Ma possiamo dirvi che la fonte è estremamente, e dico estremamente, attendibile. E aiuta a capir meglio come funzionano certe cose.
RispondiEliminaEnrico
Confermo quanto dissi qui http://blog.messainlatino.it/2011/05/domenica-in-albis-alcune-foto-di-pasqua.html#comments
RispondiEliminaLa chiesa si conferma per essere il regno del trionfo dell'assurdo. Tutto ciò che nel mondo profano appare come folle, per la chiesa è la ovvietà. Se in una qualsiasi azienda uno si permettesse di fare un casino del genere, sarebbe licenziato in pochi minuti. Nella chiesa invece per "punirlo" lo si promuove, gli si dà il carattere episcopale e lo si piazza a rovinare la gente. Nel caso poi dovesse rovinare parecchio la sua gente, ad esempio facendo calare drasticamente partecipazione, vocazioni, ecc. lo si potrebbe punire facendolo diventare cardinale! Non sarebbe nemmeno il primo.
Se ad uno venisse in mente di proporre lo studio della Divina Commedia a fumetti, per renderla più adatta ai giovani, lo si prenderebbe per deficiente. La messa è molto più antica della divina commedia, e a tutti è parso normalissimo di smantellarla per lo stesso motivo.
Se ad uno venisse in mente di abbattere il colosseo e di costruirci sopra un palazzetto dello sport, dicendo che è in realtà il vero ritorno alla tradizione, giacchè quello era l'uso antico originale, sarebbe arrestato. Invece buttare nel water tutta la perfezione della liturgia di sempre, per costruirne una ex novo che dovesse riprendere "ciò che si faceva all'inizio", è parso a tutti assolutamente normale.
Se i direttori del museo del Louvre decidessero di rendere la Gioconda più vicina al gusto della gente, ridipingendole due tette, dato che oggi la gente non ha più quel concetto di donna lì, verrebbero arrestati. Nella chiesa si è fatto lo stesso con i canti gregoriani e con la polifonia, cambiati con la chitarra degli anni 70.
Nella chiesa tutto ciò che è folle, viene fatto con spirito di relativa normalità e tranquillità. Sai che uno è pedofilo? Mandalo in una parrocchia più grande o fallo diventare vescovo. Sai che uno è contro il papa (scismatico)? Fallo diventare vescovo e se lo è già cardinale. In effetti la cura per uno scismatico sarebbe quella di farlo diventare papa, così non potendo disobbedire a se stesso, diventerebbe automaticamente cattolico.
Probabilmente se è stato scritto, non è puro pettegolezzo. Le voci non sono verificabili sulle fonti, perchè gli atteggiamenti mafiosi hanno, per loro natura, il carattere occulto. Ma se è stato scritto, il significato è evidente. La curia di Treviso legge il blog (molte curie leggono il blog, e altri blog). Un segnale chiaro, per dire "guardate che sappiamo". D'altronde il comportamento del vescovo che fa le chiamate ai parroci, che lavora aumma aumma e ufficialmente non lascia tracce, non è tanto meglio.
RispondiEliminaGià scemano. Tuttavia un vicario generale di una diocesi del nord, come commento ad un sondaggio sulla fede tra i giovani (risultati da Unione Sovietica dei tempi d'oro), ha detto "ora darò una chiave di lettura provocatoria: in realtà la fede non è affatto diminuita, ma è aumentata. Un tempo la società, la famiglia, la cultura obbligava ad avere fede e a partecipare alla vita religiosa, ma quella non era vera fede. Oggi invece chi sceglie (15%) sceglie liberamente, e quella è una fede vera. Quindi le cose si può dire che vadano molto bene".
RispondiEliminaE allora, va tutto una meraviglia, spero diventi presto arcivescovo e cardinale.
Vedete, il problema è un altro: perchè Gardin è stato mandato via in quanto antitradizionalista e poi addirittura è stato chiamato a fare il Prefetto, di quella stessa congregazione, un arcivescovo brasiliano (Braz de Aviz) noto per aver maltrattato allo stesso modo i conservatori nella sua diocesi (imedì anche ad un vescovo emerito di celebrare pubblicamente con V.O.)? E di cui Golias ha grande stima? Leggete: http://www.golias.fr/VATICAN-Quand-le-nouveau-Prefet
RispondiEliminaInsomma, assurdo mandar via l'alfiere cattivo e poi chiamare la regina malvagia...
Normale amministrazione ecclesiale. Cambiano i contesti e i nomi dei personaggi ma la trama è sempre quella.
RispondiEliminasi, sempre quella da quando la Chiesa è "umana", vale a dire da 2000 anni circa.
RispondiEliminaMa è davvero necessario fare eco a codesta trama? A cosa ci giova?
I pettegolezzo e la subcultura della chiacchiera ecclesiale, sempre esistiti anche questi, non ci fanno onore.
Sepe (Giovane papa rosso) = arcivescovo di Napoli;
RispondiEliminaSorrentino (neo Arcivescovo segretario) = vescovo di Assisi
Novak (Arcivescovo segretario) = canonico di S. Pietro
Boccardo (Arcivescovo segretario) = Arcivescovo di Spoleto
la lista potrebbe continuare... pertanto la notizia potrebbe essere DAVVERO ATTENDIBILISSIMA.
che personaggi.............. concordo con quel Vicario Generale che la fede non è diminuita rispetto al passato, in effetti con il clero, alto e basso, in circolazione ci si stupisce del 15% rimasto, anche se mi pare molto. Non parliamo poi del teatrino liturgico pastorale...mala tempora currunt.
RispondiEliminaVede, Perplesso, capisco che non giovi tanto fare eco a certe trame. Tenga anche conto, però, che viene spontaneo certe volte avere questo atteggiamento. Soprattutto quando i soggetti interessati spesso sono persone che si ergono a giudici della fede degli altri con dei criteri del tutto discutibili. E più certuni rimarcano la loro autorità per imporre il proprio discutibile punto di vista (spesso non in linea con l' ufficialità), più si alimenta questo tipo di discussioni nella Chiesa. Siamo sempre uomini...
RispondiEliminaPossibile che non si sapesse come la pensasse il Gardin?
RispondiEliminama proprio per questo è stato nominato...
Una citazione da: George Weigel, Vita di Giov Paolo II, pag824:
RispondiElimina"... Contrariamente all'idea invalsa, la Chiesa cattolica romana non è governata come un esercito rigorosamente organizzato, in cui una decisione in cima alla scala di comando viene trasmessa con rapidità ed efficienza a truppe, divisioni, reggimenti, battaglioni, compagnie e plotoni.
Se i vescovi locali non sono stati persuasi della visione di una nuova evangelizzazione,
o non nutrono simpatie per la teologia del sacerdozio enunciata da(l B.) Giovanni Paolo II,
o non se la sentono di sfidare facoltà seminariali arroccate sulle proprie posizioni,
sono in grado di intralciare o di bloccare la piena applicazione delle prescrizioni dell'esortazione apostolica".
....Lui un francescano?????...
RispondiEliminaCicerone nel "De Oratore" scriveva che il volto è lo specchio dell'anima e credo avesse ragione guardando la foto questo prelato il suo volto mi trasmette inquietudine, non lo so ha la stessa faccia di tutti i pretti catto progressisti sempre la stessa... con questi volti con occhi piccoli falsi che hanno un pò qualcosa di losco, gurdate invece che differenza il volto illuminato dalla Luce di Cristo di San Pio X
RispondiEliminaLa santa Chiesa, gentile 'istriano' , e con essa gli ordini religiosi, e quindi anche i Frati del Serafico d'Assisi, soffriranno una dura agonia. Non è la scoperta dell'America, e quindi come fu per Ctisto così sarà per la santa Chiesa. Però però: Ecco
RispondiElimina<span>Gesù ... disse:”Son tutti i religiosi e le religiose. Prega, prega per essi, perché mi amino e si salvino. Non parlate mai male dei “miei”. Sarebbe come ungersi un dito con peperoncino e mettermelo nell’occhio. Solo prega, prega per essi, e non causarmi tormenti”.</span>
<span> ( da: L'inferno come l'ha visto Oliva de Garagoa) </span>
<span>Cicerone nel "De Oratore" scriveva che il volto è lo specchio dell'anima e credo avesse ragione guardando la foto questo prelato il suo volto mi trasmette inquietudine, non lo so ha la stessa faccia di tutti i pretti catto progressisti sempre la stessa... con questi volti con occhi piccoli falsi che hanno un pò qualcosa di losco, gurdate invece che differenza il volto illuminato dalla Luce di Cristo di San Pio X</span>
RispondiElimina<span></span>
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Che Mons. Gardin abbia litigato con le suore non è una leggenda, ma una cosa vera, la mia fonte diceva che ha avuto problemi con le Brigidine.
RispondiEliminaChe sia abituato a comandare è altrettanto assodato, vista la sua lunga carriera di superiore provinciale e generale.
Essendo un uomo tutto di un pezzo e rigido non sa mediare ed allora eccolo venir sostituito come generale dopo solo sei anni e da segretario dei religiosi dopo due anni.
Nella fattispecie del fatto di Veltrego, va messo in positivo in quanto l'Arcivescovo non ha reagito direttamente, ma per interposta persona, segno lievissimo di mediazione.
Vogliamo citare Montini a Milano?
RispondiEliminaAvrei una domanda oziosa: ma se questo Gardin si è rivelato tanto scellerato in Roma, cosa mai potrà fare a Treviso? Perché non giubilarlo, anziché nominarlo ad una Diocesi già disastrata? Cosa hanno fatto di male i sacerdoti e i fedeli trevigiani per meritare un manigoldo di tal fatta, che il Papa stesso non voleva tra i piedi?
RispondiEliminaPoveri trvigiani, immolati sull'altare dell'amoveatur!
Sarei proprio curioso di vedere come se la caveranno adesso le reverende Madri Visitandine, che ospitano le celebrazioni tridentine dell'Istituto di Cristo Re... Di certo Gardin metterà il veto, è poco ma sicuro!
RispondiEliminaPunito mettendolo nella diocesi più importante del mondo, con implicito cardinalato. Vorrebbero essere puniti in molti così.
RispondiEliminala colpa è comunque sempre del Papa, perché è responsabile delle nomine dei Vescovi per istituzione divina. Quindi se il sistema non funziona o se non lo sa usare o se lo usa male apposta la responsabilità è sempre sua
RispondiEliminacomunque resta da notare, cosa che nessuno ha fatto, la potenza delle monache quando ci si mettono...
RispondiEliminaDunque, per punire un acclarato oppositore della restaurazione ratzingeriana, lo si allontana da Roma, conferendogli la potestà episcopale ( che , per inciso, significa elevazione al sommo grado sacerdotale, ed associazione al collegio apostolico, dignità equivalente a quella del vescovo di Roma ), con annessa facoltà di proseguire negli scandali e nei soprusi, seppure territorialmente limitati, senza che nessuno vi si possa più opporre. Più che pena afflittiva, a me pare una solenne e superna approvazione. La vostra illusione restaurativa vi dà le traveggole.
RispondiElimina<span>Dunque, per punire un acclarato oppositore della restaurazione ratzingeriana, lo si allontana da Roma, conferendogli la potestà episcopale ( che , per inciso, significa elevazione al sommo grado sacerdotale, ed associazione al collegio apostolico, con dignità equivalente a quella del vescovo di Roma ), con annessa facoltà di proseguire negli scandali e nei soprusi, seppure territorialmente limitati, senza che nessuno vi si possa più opporre. Più che pena afflittiva, a me pare una solenne e superna approvazione. La vostra illusione restaurativa vi dà le traveggole</span>
RispondiEliminaAAAH! I bei tempi, quando non esistevano gli scaricabarili e invece di punire un'intera città si punivano solo i cattivi pastori con una bella scomunica. Invece oggi che si è teneri di cuore si mettono in punizione tutti ( i trevigiani) per non far sentire a disagio i cattivi. Funziona così anche a scuola: la maestra punisce tutta la classe perchè uno scolaro discolo ha fatto il birba. Questa si che è giustizia! Così accade che visto che si è puniti tutti indistintamente è meglio comportarsi tutti male, tanto alla fine si è puniti comunque. Bella pedagogia!
RispondiEliminaIo non so cosa abbia o non abbia fatto. Del suo operato ne dovrà rispondere dinanzi a Dio per cui a nessuno spetta il diritto di giudicare. Devo dire però che mi dispiace immensamente vedere che questa terra, un tempo terra di fede, stia divenendo una così vasta landa deserta. Non approvo quanto stanno facendo in diocesi a partire dalle famose "Collaborazioni PAstorali", ma qualcuno recentemente mi ha detto che in fondo abbiamo quanto ci meritiamo. Forse è così, forse no, certo che non ci resta che pregare e invocare Misericordia.
RispondiEliminaIn ogni caso la diocesi di Treviso non è ancora completamente scristianizzata, c'è ancora un po' di lavoro da fare per renderla tale. Sotto la cenere del relativismo, della pastorale, della pastorizia, della liturgia violentata e dell'agnosticismo sempre più dilagante, c'è ancora un "tizzone ardente", basta che prenda un po' d'aria e... la fiamma si ravviva...!!!
RispondiElimina<span>"Sennò nella santa Chiesa ci troviamo a sapere le cose come le vendono di solito di giornali della massoneria.</span>"
RispondiEliminaCioè come le vendeva Bugnini! E' per questo che ci troviamo in questo stato. La massoneria ha fatto un ottimo lavoro.
Guarda che le comari del blog sono ben più di due!
RispondiEliminaNon bisogna avere un'idea mitologica del passato. L'elenco dei vescovi disgrasié nei secoli addietro è interminabile.
RispondiEliminaFrancescano conventuale o di quale altro ramo? FRancesco d'Assisi, che direbbe?
RispondiEliminascusate una domanda, ma Treviso è mal messa da un punto di vista della fede e della tradizione? dipende dal vescovo di prima -cioè Mazzocato? perchè allora a Udine siamo dalla padella alla brace
RispondiEliminaA Treviso non c'è un gran movimento attorno alla tradizione, pare interessi a pochi, ma dipende dal carattere della gente, legata alla Chiesa e ai propri pastori "che se dicono la messa in italiano vuol dire che va bene così", non da Mazzocato, che è troppo intelligente per perdersi a contrastare queste iniziative!
RispondiElimina... e visto che siamo in vena di (innocuo) pettegolezzo, aggiungiamo che Mons. Rizzo è stato per moltissimi anni rettore del Collegio Vescovile Pio X (sic!), insieme all'allora don Lino Regazzo.
RispondiEliminaEgregio Baronio, è prassi da qualche tempo, nelle nomine vescovili in alcune diocesi particolari (Veneto in ispecie, per il resto non sono in grado di documentare), una sorta di legge del contrappasso.
RispondiEliminaNella diocesi trevigiana, dapprima paludata post-democristiana, quindi edonista-leghista, materialista e prona agli egoismi più biechi, è bene assegnare un Pastore che sferzi i costumi, spinga verso modernismo, con spiccata attenzione al "sociale" e soprattutto funga da contraltare ai (dis)valori di parte dei suoi diocesani. Una buona dose di pauperismo condisce infine il tutto. E più o meno così è andata da quando il compianto Mons. Mistrorigo ha compiuto i fatridici 75 anni.
Diocesi di Padova, Verona, e in parte le minori del Veneto, rispondono più o meno a questa tacita regola.
Che peraltro funziona anche in direzione opposta, si vedano i cardinali Biffi e il mai troppo lodato sua Eminenza Caffarra a Bologna...
boicottatelo in tutto. il resto lo farà Lei
RispondiEliminaCiao, leggevo i vostri commenti mentre cercavo più notizie possibili su mons. Gardin...sono trevigiana.
RispondiEliminaLa nostra diocesi è davvero allo sfascio, il vescovo si fa sentire solo per condannare iniziative ed invitare ad essere tiepidi come lui. È di una boria insopportabile, per vivere qui e amare la chiesa diocesana bisogna davvero essere santi.
ah Maria santissima. .. .sti preti! per fortuna che durante la mia gioventù ho saputo tenerli a bada quando mi proponevano di entrare in seminario! sono rimasto abbastanza ignorante rispetto a loro ma voglio bene a tutti lo stesso anche al vescovo di westminster.
RispondiElimina