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Siamo oggi listati a lutto nel giorno dei funerali di Arnaud, ragazzo diciannovenne, tragicamente coinvolto in un incidente stradale alcune ...

domenica 13 marzo 2011

S. Quaresima tridentina a Trieste

La parrocchia e Cappella Civica della B.V. del Rosario in Trieste si appresta a celebrare degnamente questo incipiente tempo di Quaresima, promuovendo una ricca serie di celebrazioni liturgiche secondo il rito romano gregoriano.
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Domenica 13 marzo,
alle ore 16.15
dalla chiesa di S. Maria Maggiore
..avrà inizio la solenne processione penitenziale con il crocifisso ligneo settecentesco, e seguirà un percorso per le contrade della parrocchia al canto della Litanie dei Santi, rientrando nella chiesa parrocchiale. Qui il pavimento sarà cosparso di foglie d’alloro che, calpestato, emana un profumo gradevole: è un richiamo a Cristo, il quale, umiliato e maltrattato, effuse le soave fragranza della santità, imitato nell’esempio dai Santi e dai Martiri. L’alloro è simbolo di quella vittoria che si consegue quando si soffre uniti al Signore, segno del trionfo sul male e sul peccato. Sarà poi cantato il Miserere composto da Luigi Ricci (1809-1859), già maestro della Cattedrale tergestina, seguirà il canto del Vexilla regis, la benedizione con la reliquia della S. Croce ed infine la s. messa letta con cantici..
Alle 18:30
vi sarà la solenne Via Crucis, sul testo composto da S. Leonardo da Porto Maurizio, autore pure delle musiche dei versetti che introducono le 14 stazioni.
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Tutti i venerdì di Quaresima
avrà luogo il pio esercizio della Via Crucis, in forma semplice;
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le domeniche pomeriggio,
invece, si terrà la “Via Crucis” di S. Leonardo.
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venerdì 18 marzo
primi vespri cantati
per la festa di s. Giuseppe, patrono della Chiesa universale,
... sabato 19 marzo
ore 09.00
messa cantata per la festa di S. Giuseppe con musiche del card. Giovanni Cagliero;
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Sabato 19 marzo II Quaresima
ore 19:00
s. messa domenicale (prefestiva) letta con cantici per la II di Quaresima.
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Domenica 27 marzo III domenica
messa letta con musiche appropriate.
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Venerdì 1 aprile
messa letta con cantici davanti al SS.mo Sacramento solennemente esposto,
seguita dal canto delle Litanie del S. Cuore e dalla benedizione eucaristica.
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Sabato 2 aprile
ore 18.30
solenne officiatura dei defunti, con assoluzione al catafalco
prima della s. messa letta prefestiva con canti,
.la stessa sarà ripetuta domenica 3, dopo la Via Crucis solenne.
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Sabato 09 aprile
ore 19:00
saranno aperte le “Quarant’Ore”:
messa prefestiva con cantici
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Domenica 10 aprile
ore 11:00
La V domenica, che apre il tempo “di Passione”, s. messa solenne, al cui termine il SS.mo Sacramento sarà portato processionalmente per le vie della parrocchia;
ore 17.30
s. messa letta coram Exposito” ed ora di adorazione;
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lunedì 11 e martedì 12 aprile
ore 17.30
il Signore sarà esposto tutto il giorno e santa messa in latino, seguita dall’ora di adorazione.
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Sabato 16 aprile prefestiva della domenica delle Palme
ore 19:00
vi sarà, come di consueto, messa solenne prefestiva con processione e canto del Passio, ove le “turbe” musicate da L.T. de Victoria saranno interpretate dal coro parrocchiale;
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il SACRO TRIDUO PASQUALE
si svolgerà secondo il rito gregoriano e comincerà
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Mercoledì Santo
ore 21.00
con il solenne canto di Mattutini e Lodi del Giovedì Santo, mercoledì santo alle ore 21.00, sarà interamente accompagnato dal canto del coro “Sospiri”, proveniente per l’occasione da Oxford (Regno Unito), diretto dal m.o Chris Watson. Il servizio liturgico, oltre che dai ragazzi della parrocchia, sarà assicurato dal alcuni chierici della Fraternità Sacerdotale S. Pietro, coll’intervento di rev.di sacerdoti dalla Svizzera e da altre località prossime.

Questo sacro tempo e l’intenso programma costituisca veramente una seria occasione di riflessione, pentimento e conversione ad un’autentica vita cristiana.

26 commenti:

  1. Direi che manca solo la parrucca coi boccoli bianchi...

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  2. sembra quasi che solo in questo modo si faccia Quaresima! Ma è mai possibile ancorarsi sempre dietro forme ormai superate di culto? Non si riesce a capire che la diversità fra il rito di S.Pio V (e smettiamo di chiamarla la Messa in latino, perchè in latino e in gregoriano è anche la Messa post-conciliare, ma diamole il suo vero nome: La Messa pre-conciliare) e la Messa del Post-Conciliola diversità sta nella PARTECIPAZIONE!!!!!
    Non solo i fedeli assistono al rito celebrato dal sacerdote, ma PARTECIPANO al sacrificio eucaristico. Non ancoriamoci al passato, che, senza nulla togliere a quella forma, ha fatto il suo tempo. Come tutte le cose. Più partecipazione (senza nasconderci dietro presunti o reali abusi che sono da biasimare), più coinvolgimento, più preghiera compresa da tutti, nella così detta Messa ordinaria. Meno fronzoli, meno ermellini o bugie, meno sfarzi. Ma più semplicità, più coinvolgimento. I fasti non servono al mondo di oggi. Vogliamo comprendere meglio come Cristo non abbia mai chiesto alla sua Chiesa quelle forme di lusso e di privilegi di cui nel tempo è andata bardandosi, ma l'ESSENZIALE.  Questo è ciò che conta.

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  3. I due suespressi interventi non meritano risposta. Sono mosse da ignoranza, malafede e, forse, invidia. Venite a Trieste, toccate con mano e poi vedrete che partecipazione attiva ...

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  4. Davide, 
     chiamala la messa ultra-conciliare: se leggi la costituzione del Vaticano II noterai che il NO non ha rispettato le indicazioni dei Padri Conciliari, che auspicavano tra le cose una riforma ancorata alla tradizione.

     E poi quale coinvolgimento? Io vado quasi sempre alla NO: leggono sempre le stesse persone, si cantano sempre le stesse canzoni. Solo perché avete portato chitarre e bonghi in chiesa pensate di aver coinvolto il popolo fedele? Io in chiesa vedo solo sessantenni e i ragazzi della prima comunione e della cresima (che poi si dileguano come neve al sole). Continuate a non voler guardare la realtà.

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  5. se queste forme sono superate non lo si può decidere a priori:
    se l'afflusso di persone sarà alto
    se ci saranno dei giovani
    se ci saranno famiglie con bambini
    se ci saranno giovani sacerdoti e religiosi
    se da quanto parteciperanno a questi riti scaturiranno vocazioni religiose
    se queste persone avranno una vita spirituale coerente
    se qualcuno entrando si fermerà, anche solo attratto dalla musica, e poi  magari si metterà a pregare, e poi magari tornerà
    se  a querste persone sarà trasmessa una dottrina ortodossa e non eretica
    se queste persone avranno la fede cattolica e non una fede 'modificata'
    Ecco da cosa si capirà se queste forme sono superate. Da quello che capita altrove, direi che possiamo già riscontrare che non sono affatto superate, anzi...
    Se queste persone parteciperanno lo si capirà da questo:
    se avranno capito non la lettera (peraltro difficilissima) ma la sostanza di quello che accade nelle funzioni
    se otteranno grazie della loro partecipazione
    se la loro vita diventerà migliore
    Possiamo stabilire a priori che questo non accadrà?
    L'a-priorismo è una ideologia disincarnata che mi pare fare totalmente a pugni col cristianesimo

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  6. ... e poi Davide, Cristo ha accettato il lusso enorme dela fiala d'unguento, e ha comandato per la sua cena la camera alta coi tappeti... e questi ai suoi tempi erano lussI. noi che siamo molto più ricchi dei discepoli non possiamo anche noi offrirgli il meglio, in totale gratuità?

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  7. La Santa Messa gregoriana è di SEMPRE, la Messa di Paolo VI è la Messa di questi nostri infelici anni. 

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  8. Ringrazio per i commenti di supporto. Sapete, vorrei tanto che detrattori ed estimatori potessero partecipare ad almeno una delle celebrazioni sopra proposte: quelli per rivedere le proprie posizioni, gli altri per trovare un poco di conforto in mezzo a tanto ... niente (almeno a Ts e dintorni).

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  9. Ma ancora c'è gente che crede che partecipare significhi fare qualcosa? Mah! Mi ricordano un po' quei riformatori che volevano abolire gli ordini contemplativi perché non davano alcuna utilità pratica...
    E poi: andiamo a vedere senza pregiudizio qual'è il tasso medio di comprensione e di partecipazione alla messa domenicale di una parrocchia-media e poi ne riparliamo.

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  10. sei prevenuto!!!! la messa "ordinaria" è molto bella, aiuta la partecipazione. Perchè, nella antica Messa di Pio V eri coinvolto nel canto dell'Epistola in latino??? Ci capivi qualche cosa?  Non essere prevenUTO. E, ti ripeto, agli abusi che possono esserci anche quì, occorre fare dei correttivi, ma non bollare la riforma semplicemente chiamandola non coinvolgente. E se mancano in certi casi i giovani, fatti anche tu un esame di coscienza. Che esempio dai loro?

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  11. oggi la gente cerca l'essenziale. Alla povertà economica, materiale, sociale, degli individui, la ricchezza di certe cerimonie, stride..........
    Non si tratta dell'unguento prezioso, che può essere paragonato alla nostra fede individuale. Ma cerchiamo sobrietà negli atti, semplicità nelle forme e non vogliamo ori e ricchezze inutili che stridono contro quella povertà che invochiamo e che Cristo ci ha insegnato......O NO??????

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  12. CERTO: MEGLIO CONTINUARE A DIRE IL ROSARIO DURANTE QUELLA CELEBRAZIONE CHE NESSUNO COMPRENDE, CHE E' SOLO DEL CELEBRANTE!! Suvvia, svegliatevi ed ammettetelo senza nascondervi dietro a un dito.   E se il concilio non vi interessa, cambiate orientamento. Andate da Lefevre. Questo è il vostro posto. Ameno tutti sapremmo che e dove siete collocati.

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  13. credo inveceche alla gente di oggi che cerca la semplicità (ma siamo poi sicuri) e per sè spende fiumi di denaro faccia solo bene capire che il meglio va indirizzato a DIo. E poi l'unguento non era solo un simbolo nel racconto evangelico, era anche una relatà: il salario di un anno di un operaio, e il Signore ha ben saputo replicare a chi gli diceva se non fosse stato meglio dare l'equivalente ai poveri. La sua obiezione Davie, era già prevista nel vangelo, quindi, ed anche la risposta. Piuttosto mi piacerebbe sapere cosa ha da replicare al mio primo post: come fa lei a sapere a priori che quanto viene proposto a Trieste sia inadatto all'uomo di oggi? Non sarebbe meglio vedere in quanti ci andranno, ad esempio?

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  14. Davide, è meglio che durante la celebrazione si sappia cosa avviene e si preghi di conseguenza, magari anche con il rosario, se questo aiuta a pregare. Se invece capisco tutte le parole ma non comprendo il senso di quello che si sta dicendo e di quello che sta avvenendo sull'altare, in cosa si risoverà la mia preghiera?

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  15. Pur essendo un estimatore della forma straordinaria faccio fatica a capire il senso liturgico e teologico della Messa celebrata davanti al Santissimo esposto... Ecco, su questa cosa non riesco proprio a seguire... Qualcuno mi può spiegare?

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  16. sempre più convinto di quanto marciume c'è nel vostro arrampicarvi sui muri. Il Concilio e la Chiesa non hanno mai abolito le forme contemplative e nemmeno il monachesimo contemplativo; e se Lei è un religioso, appartiene a questa Chiesa????? o a quella di Lefebre???
    Mi sembra che se fa parte di un oridne religioso, ha fatto alcune promesse.. Se non le vanno bene più, liberissimo di...........
    Nella celebrazione della Messa "ordinaria" si sa bene e si partecipa a quello che avviene sull'altare: Il rosario va benissimo, ma fuori dalla celebrazione eucaristica. Il senso di quello che avviene sull'altare, se vuole essere onesto, lo comprende benissimo e certamente lo comprende di più che non quando tutto era avvolto dalMISTERO e riservato esclusivamente al celebrante. Questo almeno leggo e rileggo tra le note dei nuovi testi liturgici, approvati dalla S.Sede e dalle varie Conferenze Episcopali. O anche questo è sbagliato?????? Allora dovete farvi una Chiesa solo che vada bene a voi e tutto quanto comunica il Magistero per voi è frutto diabolico del Concilio e del pos-concilio.
    Ma dove pensate di andare con queste sterili e faziose polemiche con tutti nella Chiesa? Spiegatelo al Papa, ai Vescovi cui i religiosi mi pare dovrebbero obbedienza! ai vostri superiori...........

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  17. vedo che non risponde al quesito principale, e non è un caso: se le antiche forme danno luogo a abbondanza di vocazioni, grande afflusso di persone alle funzioni e soprattutto di giovani, conversioni, frequantazione della confessione, coerenza di vita, impegno nella carità, concoscenza della dottrina, cosa che capita in tutto il mondo, come si può dire che non sono adatte al nostro tempo, e che i fedeli non partecipano e non capiscono?
    Si faccia un giro in una parrocchia di rito tradizionale, dove le hanno consentite, ad esempio ai penitenti rossi a Nizza o a S. Eugène a Parigi, e veda quanti giovani, quante famiglie, quanti neonati che allietano con i loro vagiti la musica delle funzioni, al punto che ovunque sono allestite delle nursery accanto alla chiesa. Veda in quante università italine gruppi di studenti chiedono la messa VO. Veda l'abbondanza di vocazioni dei Francescani dell'Immacolata, nati poche decine di anni fa, con al loro grande attività missionaria: nessuno di costoro capisce niente?
    L'argomento autoritativo non basta.... e non è un paravento dietro il quale nascondersi se non si ha volgia di replicare alla sostanza. E così gli slogan, anche se ripetuti in note a testi della CEI, non servono a confutare i dati di fatto. IL Papa non è contrario a tutto questo anzi lo incoraggia.. poi ci sono i vescovi che remano contro, ma mica tutti, e loro possono sbagliare.
    Per il resto il suo approccio, anche nei toni, ha un nome...INTOLLERANZA!

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  18. Sono estasiato per questo programma spirituale che eleva gli animi e le menti alla gloria di Dio attraverso la bellezza musicale !
    Procul este prophani !
    Quello che l'eletta Parrocchia di Triste insegna a tutti noi è che l'arte può avvicinare a Dio ed alla Chiesa convertendo i cuori e volgendo le , stanche, teste "ad coelestia desideria".
    E' quello che fecero San Filippo Neri, tutti i Santi e i buoni pastori che dovettero confrontarsi con i fratelli "riformati".
    E' quello che fece, con ottimi risultati spirituali, Il Cardinale Reginald Pole.
    lo so che anche nelle nostre file ci sono, pur essendo anche loro in buona fede, degli amici piuttosto "calvinisti" nella forma : vorrebbero liturgie senza l'ausilio dell'arte musicale, con dei paramenti semplici ... austerità!
    Io vengo continuamente rimproverato da alcuni di questi per certe mie scelte che si rifanno, volontariamente, al metodo spiritale e liturgico degli uomini di chiesa che ho sopra citato.
    Nessuno ha la bacchetta magica e nessuno può dire : questo modo di fare apostolato liturgico e meglio di un altro !
    Mi sia concesso in questo spazio esternare al Parroco ed ai Responsabili della Cappella Civica di Triste le mie congratulazioni per quanto fanno : sia ciome fedele che come musicista.
    Bravissimi !
    Ad maiorem Dei gloriam !

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  19. IN PASSATO forse c'era abbondanza di preti, religiosi e religiose.Ma erano tutte vere vocazioni, o non qualche o molti aggiustamenti di comodo? Magari qualche costrizione? Il così detto grande afflusso di persone non era dovuto anche a tanta ignoranza in cui venivano tenuti tanti fedeli? La paura del fuoco eterno, il ricorso continuo a tante devozioni, molte volte anche un po' poco cristiane (vedi talune processioni, esorcismi e chi più ne ha più ne metta), Magari e lo ammetto, una fede più semplice della genta, ma troppo spesso ridotta ad una fede devozionale. In chiesa, preghiere e candele davanti ad alcuni Santi; nessun saluto all'Eucaristia.
    L'intento Conciliare dei Vescovi del mondo e dei Papi, non pensa che fu anche quello di trasformare quela fede devozionale, in una FEDE un po' più MATURA? iN UNA FEDE CONSAPEVOLE. l'UOMO DI OGGI, NEL GIUSTO O NEL TORTO, NON E' PIU' FACILONE O PAUROSO COME IERI. Ora vuole di più, pretende di più, E la fede diventa una SCELTA, magari poco condivisa da alcuni, ma una SCELTA di amore, verso Dio, verso la Chiesa, verso l'UOMO, il giovane,il malato, i poveri! Quindi non interessano più le Chiese piene per vedere lussi e cerimonie ormai sorpassate, ma chi crede oggi, lo fa con più consapevolezza, anche a rischio di vedere diminuite le vocazioni e le partecipazioni. LA SCELTA CONSAPEVOLE.
    Fosse solo questo, il Concilio è SI servito.
    Oggi la Chiesa e i suoi uomini migliori NON IMPONGONO NULLA, minacciando anatemi..... OGGI fanno una proposta rivoluzionaria. Il mondo fa le sue, la Chiesa ne propone altre. C'è chi abbraccia queste nuove proposte e chi le rifiuta, come l'uomo del Vangelo che non ha avuto il coraggio della scelta.
    Certo dopo tutto questo parlare io resto dalla mia e lei resterà dalla sua. Oggi se vogliamo non perdere tempo in chiacchiere inuti ew improduttive, guardiamoci attorno. Quanto bisogno di Testimoni ha il mondo. "  ......io - diceva Qualcuno - con le mie opere ti dimostro la mia fede.."
    Arrivederci e ognuno di noi reciti con coraggio il MEA CULPA (vede anch'io ho usato il latino...

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  20. io non ho mai parlato del passato ma del presente. Queste realtà ecclesiali che ho citato, usano la liturgia antica e che sono fra le più fiorenti dell'attuale scenario cattolico sono tutte realtà nate negli ultimi 25 anni, per libera scelta, una scelta tanto libera che è stata disposta ad affrontare molte difficoltà. Io il passato che lei descrive non lo ho mai visto di persona, e lei? Io non c'erò perchè ero troppo giovane: certo che in quelle comunità tutte le storture che lei descrive non le ho mai viste.
    Prima di salutarci vorrei sapere solo più una cosa:
    accetta lei che io e quelli come me pratichiamo liberamente la nostra fede, scegliendo quella forma che ci sembra si confaccia  meglio alla nostra sensibiloità, che è la forma tradizionale. Accetta le vocazioni religiose, sacerdontali, e le conversioni che ne nascono? Accetta i 1.400 preti francesi - iocesani, non lefebvriani - che attualmente sono formati nel rito antico?
    O per le siamo degni di anatema, eretici e fuori dalla Chiesa?

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  21. il passato di cui parlo non è solo il medioevo, ma il secolo appena trascorso. Beato lei che non conosce travisamenti. D'altronde basta mettersi fette di salame sugli occhi e tappi nelle orecchie per non vedere e sentire. Io, pur non condivivendo, accetto la pratica del vostro credere, fino a quando è CON la Chiesa (come era, penso, l'intendimento del "motu proprio" e NON, come invece lo sta diventando, SPARATE NON A SALVE CONTRO LA CHIESA DI OGGI.
    Forse saremo in meno forse ci saranno minori vocazioni, sacerdotali, religiose e, perchè no, laicali, visto che il Concilio ha scoperto un ruolo anche ai laici, facendoli partecipi e non solo spettatori, alla vita della Chiesa. NON ACCETTO come avete trasformato il così detto rito antico per farlo diventare una contrapposizione alla Chiesa, al Papa e ai Vescovi . Per fortuna il Concilio ha visto una nutrita generazione di Santi Vescovi. Perchè, tra i suoi protagonisti non ricordare i Pellegrino, i Pappalardo, i Bettazzi, il Parente, i Poma, i Suenens, i Dopfner ecct.ecct. E nel pos-concilio i Tettamanzi, i Munari, i Bello,i Lustiger, e tanti preti e laici in odore di santità per quanto hanno fatto o fanno ancora oggi, seguendo le orme ricalcate da questo amato ( o odiato) Concilio? Non è più il tempo degli alti colletti bianchi, delle camice bianche con polsini doppi e dorati gemelli, che ancora oggi addobbano alcuni chierici in odore tradizionalista, come non è più il tempo degli sfarzi nell'abbigliamento di Ecclesiastici con grossi anelli blasonati, cappamagne ed ermellini..... Sfarzi che hanno fatto il loro tempo e non c'entrano nulla col sacrificio e l'insegnamento del Cristo!!!
    Non voglio proseguire in queste inutili, sterili polemiche che non portano da nessuna parte, facendoci dimenticare problemi ben più importanti che stanno succedendo nel mondo di oggi. Ripeto, non ho mai avuto la pretesa di convertire nessuno ed infatti ognuno di noi rimarrà forse dalla sua, e quindi abbiamo buttato via solo tempo prezioso.
    Un piccolo invito vorrei farle se me lo permette e non la scandalizzo. Provi a rivedersi quel bellissimo documento conciliare che è la Costituzione " SACROSANTUN CONCILIUM" specie ai numeri 47-48-49-50. Io ci medito a lungo. Non so lei......
    Se l'ho offesa, le chiedo scusa perchè non era mia intenzione. Io comunque ribadisco che spesso, molto spesso, mi trovo a recitare quel "MEA CULPA..." sentendomi povero e peccatore.....
    E con questo chiudo definitivamente (almeno per parte mia) questo inutile sproloquio di parole.

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  22. Accetto volentieri le scuse anche se lo scambio di idee non mi sembra mai un inutile sproloquio di parole, soprattutto se aiuta a comprendersi meglio. Sono soddisfatto di avere almeno ricevuto una sorta di patente ad esistere. Leggo spesso la Sacrosanctum Consilium e leggo quello che ha scritto sul latino, sul gregoriano, sullo splendore dei riti, sulla polifonia e sull'organo a canne, e soprattutto sul fatto che "nessuno osi aggiungere togliere o mutare alcunchè dai libri liturigici": trovo questi canoni costantemente disattesi, nella mia e in tante altre dicesi che mi capita di visitare in viaggio, quanto alle messe No, mentre li trovo rispettati sempre e integralmente nelle celebrazioni VO.
    Aggiungo un invito: cercare di capire. Come mai sino a pochi anni fa colletti, camice etc erano considerati tutti utili? erano tutti scemi o siamo noi che abbiamo perso la capacità di capire? Quanto ai lussi degli ecclesiastici, oggi si sono perrsi in gran parte quelli attinenti alle solennità delll'ufficio ricoperto, ma si moltiplicano, spesso proprioin quelli apparentemente più semplici, gli agi privati: edilizia, automobili, viaggi in prima classe, vacanze etc... Dove è il problema, nella vecchia cappa magna del predecessore messa e dismessa e rattoppata tante volte, usata per dare a sè e agli altri il senso dell'altezza del rtuolo ricoperto e subito deposta per tornare alla vita quotidiana, o o nel lusso delle abitazioni private, delle piscine, degli elicotteri etc?
    Terzo: il concilio ha riscoperto il ruolo dei laici, ed infatti sono soprattutto i laici che animano i movimenti che volgiono e usano la antica liturgia: il concilio aveva ragione e i laici sono in questo apsetto fermento vivo della vita della Chiesa.
    <span>Ultima nota ma essenziale: "Forse saremo in meno forse ci saranno minori vocazioni": ma se lo scopo della Chiesa è la salveza delle anime (o secondo lei il concilo ha cambiato la suprema lex ?), e la frequantazione delle funzioni è quella che in modo eminente salva le anime offrendogli gli strumenti della salvezza, essere in meno non è già un conclamato fallimento? </span>
    Continuiamo la dialettica (chimarlo dialogo non mi piace tanto, è una parola abusata un po' dai suoi 'amici'), vedrà che ne uscirà sempre fuori qualcosa di buono...

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  23. Nelle celebrazioni tergestine, si rispettano i vari gradi di solennità: quantunque curate come ad es. le s. messe lette con cantici, le cerimonie si svolgono in semplicità veramente "nobile". Non vi sono leziosaggini, nè si rimpiange Luigi XIV; vi è sì un'attenzione al passato, soprattutto per quel che riguarda il repertorio musicale, per il quale si attinge anche alla ricchissima tradizione locale, per altro mai completamente rimossa (il sottoscritto, trentacinquenne, conosce da anni tale tradizione, a lui effettivamente ... tràdita!) e che comunque ha oggi ancora molto da dire. Ringrazio il m.o Carradori per l'apprezzamento, che sarebbe bello "premiare" con una sua sortita in quel di Trieste.
    Anche quel Davide, abituato a far di tutta l'erba un fascio e a sputare sentenze senza conoscere la nostra realtà, potrebbe approdare a Trieste e forse, dinanzi all'evidenza, ricredersi ... forse ...
    Ad ogni modo, a scanso di equivoci, nella parrocchia si celebra pure col messale riformato, nell'attenzione delle rubriche e con dignitosa solennità. Tuttavia gran parte dei ragazzi preferisce ...l'altra forma. Che siano tutti dei nostalgici di nonsocché?

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  24. Le celebrazioni di domenica scorsa sono trascorse con soddisfazione unanime: buona la partecipazione (che il brutto tempo ha un poò penalizzato), tuttavia la processione si è svolta lo stesso, con la partecipazione pure del parroco della parrocchia vicina, che si è trattenuto per il canto del Miserere e la benedizione con la ven. reliquia della s. Croce. La presenza dei fedeli è poi aumentata per la messa letta con cantici, seguita alla funzione, permanendo costante alla solenne Via Crucis di s. Leonardo da Porto Maurizio, anch'essa seguita dalla benedizione con la reliquia (una sequela liturgica durata quasi 4 ore, volate, a detta di molti, in un baleno).
    Mi ha molto colpito un'immagine, impressasi nella mia mente durante la s. messa: quella del grande crocifisso ligneo settecentesco appositamente collocato sopra il tabernacolo, sovrastante la celebrazione della messa all'altare maggiore, che esprimeva meglio d'ogni altra parola ciò che si stava compiendo su quello stesso altare.

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  25. Su quale altare? Su quel catafalco nuovo che troneggia innanzi l'altare storico?

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