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sabato 19 marzo 2011

150 anni insieme: Italiani tra Patria e Chiesa. VI parte: 82 anni di matrimoni concordatari

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"Dunque per far luogo al Trattato dovevano risanarsi le condizioni, mentre per risanare le condizioni stesse occorreva il Concordato. E allora? La soluzione non era facile, ma dobbiamo ringraziare il Signore di averCela fatta vedere e di aver potuto farla vedere anche agli altri. La soluzione era di far camminare le due cose di pari passo.
E così, insieme al Trattato, si è studiato un Concordato propriamente detto e si è potuto rivedere e rimaneggiare e, fino ai limiti del possibile, riordinare e regolare tutta quella immensa farragine di leggi tutte direttamente o indirettamente contrarie ai diritti e alle prerogative della Chiesa, delle persone e delle cose della Chiesa; tutto un viluppo di cose, una massa veramente così vasta, così complicata, così difficile, da dare qualche volta addirittura le vertigini. [...]
E con la grazia di Dio, con molta pazienza, con molto lavoro, con l’incontro di molti e nobili assecondamenti, siamo riusciti «tamquam per medium profundam eundo » a conchiudere un Concordato che, se non è il migliore di quanti se ne possono fare, è certo tra i migliori che si sono fin qua fatti; ed è con profonda compiacenza che crediamo di avere con esso ridato Dio all’Italia e l’Italia a Dio. » (Pio XI, allocuzione Vogliamo anzitutto ai professori e agli studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, 13 febbraio 1929).
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PATTI LATERANENSI 11 febbraio 1929

E la composizione della "Quesione romana"
Trattato tra Santa Sede e Regno d'Italia, 11 febbraio 1929
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"Premesso:
che la Santa Sede e l’Italia hanno riconosciuto la convenienza di eliminare ogni ragione di dissidio fra loro esistente con l’addivenire ad una sistemazione definitiva dei reciproci rapporti, che sia conforme a giustizia ed alla dignità delle due Alte Parti e che, assicurando alla Santa Sede in modo stabile una condizione di fatto e di diritto la quale Le garantisca l’assoluta indipendenza per l’adempimento dellaSua alta missione nel mondo, consenta alla Santa Sede stessa di riconoscere composta in modo definitivo ed irrevocabile la « questione romana », sorta nel 1870 con l’annessione di Roma al Regno d’Italia sotto la dinastia di Casa Savoia; [...]" In Acta Apostolicae Sedis n. 6 del 7 giugno 1929.
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Concordato, 11 febbraio 1929.


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Il parroco, o il suo delegato, quando compie gli adempimenti previsti dagli Accordi perchè il matrimonio possa essere riconosciuto agli effetti civili (redazione e trasmissione degli atti) pone in essere attività produttiva di effetti giuridici nell'ordinamento civile italiano. Per tali motivi e per il potere di certificazione che esercita in tale occasione, egli è Pubblico ufficiale, con responsabilità civili e penali
"Art. 34 - Lo Stato italiano, volendo ridonare all’istituto del matrimonio, che é a base della famiglia, dignità conforme alle tradizioni cattoliche del suo popolo, riconosce al sacramento del matrimonio, disciplinato dal diritto canonico, gli effetti civili. [...] ...
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...Subito dopo la celebrazione il parroco spiegherà ai coniugi gli effetti civili del matrimonio, dando lettura degli articoli del codice civile riguardanti i diritti ed i doveri dei coniugi, e redigerà l’atto di matrimonio, del quale entro cinque giorni trasmetterà copia integrale al Comune, affinché venga trascritto nei registri dello stato civile (l. 27 maggio 1929n. 810).
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+
.Subito dopo la
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25 commenti:

  1. :-[  Perdonate l'OT
    Auguri a tutti i Papà per la Festa di san Giuseppe.... e auguri di Buon Onomastico a quanti portano il suo nome e dunque, al santo Padre Benedetto XVI...

    Qui troverete il video con l'Inno tradizionale dedicato a san Giuseppe....oserei dire INTROVABILE.... ;)
    http://www.gloria.tv/?media=138731 

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  2. Girolamo Savonarola19 marzo 2011 alle ore 13:34

    Mi accodo agli auguri....S.Giuseppe e' il patrono dei disubbienti,infatti e' stato il primo a disubbidire nei Vangeli.Se avesse obbedito alla legge divina che gli ordinava di denunciare Maria come adultera e farla ripudiare....non avremmo avuto Gesu'!!!


    Auguri ancora a tutti!!!
    <span><span></span></span>

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  3. San Giuseeppe, Patrono e protettore della Chiesa e delle ns. famiglie, prega per noi!

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  4. San Giuseppe, Patrono e protettore della Chiesa e delle ns. famiglie, prega per noi!

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  5. Auguri e viva San Giuseppe, patriarca e patrono della Chiesa!

    Riguardo questo articolo, secondo me l'11 febbraio sarebbe la data giusta da festeggiare come festa dell'unità nazionale.

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  6. Transeat per il 1929, ma non per il 1861...19 marzo 2011 alle ore 14:23

    Cara Redazione,

    transeat per il concordato, che fu in certo modo atto di realismo e in fondo una benedizione per l'Italia, ma non era la porcheria di Casaroli....l'Italia era religione di Stato e a quella buona soluzione si riferiva Pio XI, non allo sconcio della revisione del 1983.

    Tuttavia festeggiare il 1861, inventando la data del 17 marzo (che fantasia...), per i cattolici non ha molto senso.

    Anacoreta

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  7. Se poi col Concordato Pio XI dice d'aver dato "Dio all'Italia e l'Italia a Dio", vuol dire che prima non era così.

    Perché festeggiare allora il 1861, che è l'attacco all'Italia cattolica ?

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  8. <span>Se poi col Concordato Pio XI dice d'aver dato "Dio all'Italia e l'Italia a Dio", vuol dire che prima non era così.  
     
    Perché festeggiare allora il 1861, che è l'attacco all'Italia cattolica ?</span>
    <span></span>
    <span>Evitiamo commenti nostalgici per gli stati preunitari quanto vogliamo, ma almeno non appiatiamoci sulle ricorrenze massoniche!</span>

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  9. una Santa obiezione di coscienza, voluta da Dio stesso !

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  10. Filippo ( sono molto frustrato)19 marzo 2011 alle ore 18:37

    I cattolici hanno potuto riconoscere come legittimo lo Stato Italiano solo a partire dal Concordato del  1929. Prima non era riconosciuto dal Papa e dalla Chiesa. Al massimo si potrebbe festeggiare l'anniversario del Concordato. Ma ormai la memoria si è diluita nel tempo e solo i "nostalgici" ricordano il passato.

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  11. Filippo ( sono molto frustrato)19 marzo 2011 alle ore 18:41

    Dopo tutto questo bombardamento di retorica pro-risorgimentale, anche su questo blog, ho subito un lavaggio del cervello tale d'aver capito che il Risorgimento è stato necessario, ma siccome non riesco ad essere un moderato ho travalicato gli stessi ideali mazziniani e garibaldini. Sono diventato anarchico: no alla Re-dazione!

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  12. Ieri L'eminestisso signore cardinale Velasio de Paolis era in cattedrale qui da me a Piacenza per celebrare il suo 50esimo di sacerdozio(è uno scalabriniano). Una bella messa celebrata all'altare del Santissimo(quindi Versus Deum). Interessanti le sue parole in sacrestia, come riportato dal quotidiano "Libertà": "come storico non posso non dire che il risorgimento fu un moto SPINTO DALL'ANTICATTOLICESIMO". Meno male che almeno lui ha parlato bello schietto. Tanti altri no.

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  13. Questo è un colossale equivoco. I cattolici italiani erano bravi cittadini come tutti, rispettosi delle leggi e del potere costituito, anche prima del 1929. Don Bosco - tanto per fare un nome insospettabile - era fedelissimo al Papa ma non gli è mai passato per l'anticamera del cervello di considerarsi suddito di uno Stato illegittimo. Il signor Filippo può tranquillamente togliersi la frustrazione, frutto di frettolose letture di matrice pliniana che non hanno alcun legame con l'autentica storia d'Italia.

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  14. Santa obiezione di coscienza é molto meglio di patrono dei disubbidienti: sappiamo tutti che nelle litanie si dice infatti "Joseph obedientissime, ora pro nobis"

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  15. Solo ora ho letto un precedente articolo di Agnoli, e mi permetto di esprimere qui il mio sconcerto. Un totale guazzabuglio, in cui si va dagli insulti personali a Garibaldi (è pur sempre morto: insultare un morto non è una cosa molto cristiana, direi) e ai patrioti del Risorgimento al solito disprezzo (di marca socialcomunista, ma Agnoli forse non lo sa) verso la cosiddetta "Italietta", ai peana a un'accozzaglia di pseudostorici - come quel Gilberto Oneto che si contraddistingue per il linguaggio scurrile e l'invenzione di pseudosimboli quali il cosiddetto "sole delle Alpi" (in realtà è il simbolo della rosa, lo si trova persino nell'isola di Rodi - l'"isola delle rose" - messovi durante il dominio del Regno d'Italia!) - a citazioni di Claudio Pavone che peraltro nemmeno Agnoli sembra avere letto (altrimenti saprebbe che con "guerra civile" Pavone intendeva dire che la Resistenza era stata "civile", come del resto spiega il sottotitolo "Saggio storico sulla moralità della Resistenza"). Abbiamo poi una professione di amore per l'Italia di Gedda e Guareschi: anch'io la amo, ma forse Agnoli ignora che quell'Italia si riconosceva con slancio nel Tricolore sabaudo  e non le sarebbe mai passato per la mente di ripudiare il Risorgimento o la Prima Guerra Mondiale.
    Insomma: non ci siamo proprio. Non è con simili sbrodolature che si riscrive la storia (o che si fa storiografia).
    Il vero problema del cattolicesimo italiano fu quello di riconciliare la Chiesa e lo Stato unitario, non quello di distruggere lo Stato unitario per tornare agli staterelli precedenti (che peraltro erano stati non di rado antichiesastici, a partire dal tanto mitizzato Impero asburgico che con Giuseppe II confiscò un bel po' di chiese e conventi... Ma questo i pliniani non lo dicono). E, in attesa della conciliazione, i cattolici italiani furono leali cittadini. Il pieno reinserimento dei cattolici nella vita politica italiana, poi, lo si ebbe grazie al Concordato del 1929 e, più tardi, a De Gasperi (quando peraltro anche i partiti di destra a lui ostili professavano ossequio al Cattolicesimo, ma erano monarchico-sabaudi o missini-nostalgici del fascismo, non certo fautori del ritorno dei Borboni! :-)) e alla Democrazia Cristiana, la quale ha questo merito, pur con tutti i suoi demeriti.

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  16. Non c'è nulla su cui poter equivocare. Il papa non riconosce come legittimo uno stato, per i cattolici quello stato è illegittimo. Il papa riconosce lo stato, per i cattolici quello stato è legittimo. Stop. E non sono un seguace del "Principio assiologico". Mi spiace, Igino, hai toppato.

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  17. ha ragione iginio!!!!! e comunque: col concordato il papa ha riconosciuto legittimo lo stato italiano. quindi, lo stato è legittimo. stop.

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  18. ma che retoricha pro.risorgimentale. qui non si è mai parlato di risorgimento, ma di unità. stop. e bon. sei diventato anarchico? bè si vede che prima non eri convinto di quello che eri, se ora ti basta un po' del nostro sano amor patrio per andare in crisi. Si alla redazione!! sì all'Italia!!

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  19. Redazione sempre più deludente! 

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  20. Allora sei duro di comprendonio pure tu. Credevo di saper scrivere abbastanza comprensibilmente in italiano. Andrò a fare un corso di recupero....

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  21. Da un libricino del 1903 riporto quanto segue....Pio X era appena stato eletto:

    <span>Un ritratto immediato che possiamo fare dell'appena neo-eletto Pontefice è nella sua profonda umiltà, è uomo modesto, sacerdote pio, mite, lo definiscono anche assai caritatevole, un maestro di dottrina con sistemi da catechista, chi ben lo conosce lo dice  molto simpatico, e , nella posizione a cui è salito Lui, questo conserva anche la sua importanza.
    L'Italia è Cattolica!
    Il mondo Cattolico spera che Pio X si renda benemerito particolarmente della sua Patria terrena, smussando gli angoli dei contatti, come scriveva l'abate Tosti e dedicandosi alla santa ambizione di elevare la propria influenza spirituale, per la quale è ben conosciuto, stimato ed apprezzato.

    Bismarck, nel 1873, disse a Marco Minghetti e al Visconte Venosta che avevano accompagnato Vittorio Emanuele II a Berlino:
    " La caduta del potere temporale non solo rende Roma la inviolabile capitale d'Italia, ma rende il Vaticano l'inviolabile capitale del mondo Cattolico".

    E aveva ragione!
    Facciamoci voti che il regno di Vittorio Emanuele III passi memorando e glorioso nella Storia per l'accordo dello Stato con la Chiesa che Pio X vuole assolvere;
    auguriamoci che le preghiere del buon Pio X ottengano dal Cielo alla nostra Italia quella pacificazione degli animi che sarà preludio della sua vera grandezza futura.
    La Religione non potrà che avvantaggiarsene; per quanto non siano poche le persone dalla testa piccina, le quali, confondendo gli uomini con i principi, fanno curioso razzocinio:
    " il prete è nemico dell'Italia?.... allora io non vado alla Messa"!</span>

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  22. <span>l Trattato, si è studiato un Concordato  SIMUL STABUNT, SIMUL CADUNT</span>

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  23. <span>l Trattato, si è studiato un Concordato  SIMUL STABUNT, SIMUL CADUNT</span>

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  24. <span>Redazione sempre più deludente! </span>
    perchè, di cosa vi eravate illusi?
    La Redazione non ha mai nascosto le sue collcazioni politico-cultural-religiose. 

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  25. <span>Bismarck</span>
    Nuovo padre della Chiesa?  O almeno grande uomo?
    Kulturkampf. Vi ricorda nulla?
    Secondo Lei, oggi, <span>Bismarck, Mazzini, Garibaldi, Cavour, Bixio e tanti altri, dove e come stanno spendendo l'eternità? Non è temerario pensare che possa trattarsi di luoghi non invidiabili.</span>

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