Sposata da 27 anni, il marito mi è diventato "non praticante".... tuttavia ha lasciato a me di coltivare in famiglia quella speranza, rispettandola, di poter crescere i figli nella fede Cattolica praticante...e a me di poter realizzare quella forte Vocazione che sentivo nel divenire Catechista, esercitando così questa missione da ben 23 anni e di realizzare persino la vocazione domenicana con santa Caterina da Siena entrando nel Terz'Ordine da 18 anni...
Noi abbiamo "riscoperto" il così detto oramai "mondo della TRADIZIONE", (ben consapevoli di quanto sia errato l'uso di certe etichette) ... soltanto una decina d'anni fa, e soltanto dopo il Summorum Pontificum siamo andati alla Messa nella forma "straordinaria" per la prima volta a Trieste....
L'amico Don Camillo poi ci fece il più bel regalo di Natale due anni fa..... quando celebrò per noi questa Sacra Liturgia nel giorno in cui la Luce della Vita Vera cominciava ad irradiarsi nella nostra Famiglia....
In questo settimo trasferimento siamo approdati a Venezia e non ritengo un "caso" inutile il fatto che ci sia stata data l'opportunità di conoscere la FSSP (san Pietro) e di poter frequentare più "ordinariamente" ciò che viene ripetuto essere (incomprensibilmente) "straordinaria"....
Infatti, soddisfacendo ogni Domenica il Precetto Festivo con la Messa nella forma antica, come si può considerarla "straordinaria" se tale Precetto è nell'ordinarietà del dovere del Cattolico?
Non voglio neppure cercare risposta, la lascio al Buon Dio che a tutto vede e provvede soprattutto alle nostre necessità spirituali.
Venendo al dunque mio marito soffre da anni di attacchi di panico.... ne soffre dall'adolescenza ed è probabile, secondo lui stesso, che questi attacchi di panico invece di avvicinarlo al Signore, lo hanno allontanato e questo perché, seppur lui stesso ammette la sua pigrizia, non ha trovato nella Liturgia qualche stimolo o qualcosa che potesse aiutarlo....non ha trovato in quelle, seppur rare volte che ha consultato un sacerdote, una soddisfacente risposta, stimolo, che potesse aiutarlo a superare i tanti ostacoli che si sono accumulati lungo il suo cammino.
Quando partecipò a questa prima Messa celebrata da Don Camillo, mi confessò che non c'aveva capito nulla, ma tuttavia quell'amore per il LATINO conosciuto con gli studi classici, lo avevano in qualche modo "risvegliato" se non altro ad una attenzione mai più provata... e per la prima volta si era reso conto che il "protagonista" di quella celebrazione non era l'amico Don Camillo, ma Qualcun Altro che egli rendeva Presente.
Mio marito segue con me spesso le letture qui in internet, e di recente parliamo in casa anche di questi temi ecclesiali, ed ho notato una crescente partecipazione.
Ieri il "miracolo"! Dopo l'ennesimo attacco di panico ha accettato di venire con me alla Messa celebrata da Padre Konrad.... Al termine della Messa, ringraziando e salutando il reverendo Padre, gli ha detto: "Io non ci capisco molto, ma una cosa è certa! Finalmente una Messa come Cristo comanda!!"
Nel sondare le sue impressioni ha detto esplicitamente che descrivere cosa si prova durante questa Liturgia è impossibile perché "ti smuove dentro qualcosa che riguarda il senso del sacro fino in fondo, fino a provare quella sensazione che Dio esiste davvero...."
Mio marito ha tenuto subito a dire che non si tratta di emozionalismo (mi è piaciuto questo immediato chiarimento ), tanto meno di sensazionalismo, ma di VERO CULTO...
Lui è "obbligato" istituzionalmente a partecipare, ogni tanto soprattutto nei Precetti Festivi come il Natale, Pasqua, la Festa di san Matteo, ecc... a delle Messe per lavoro....come rappresentante della divisa che indossa....e mi spiegava ieri, appunto, come la Messa moderna sia diventata, a questo punto, una sorta di "obbligo creativo" dove il protagonista è sia il prete che celebrando assume di se ogni attenzione, sia l'assemblea la quale deve rispondere ad una sorta di programma prestabilito, altrimenti la Messa "non fa il suo effetto"....
al contrario, alla Messa nella forma straordinaria ha avvertito che il Protagonista non era Padre Konrad, ma Qualcun'Altro che pur non vedendo, ne "sentiva una Presenza Sacra, MISTICA", una Presenza rivelata dai gesti e DAL SILENZIO del Celebrante che interagiva con l'Assemblea non in quanto protagonista, ma in quanto lì ad ACCOGLIERE il Mistero....
Le sue non sono state semplici "impressioni" ma potrei dire "apprensione" nel senso più positivo possibile. Un uomo che nella sua vita ha raggiunto i massimi livelli di grado.... che ha messo su una famiglia Cattolica, che combatte la "buona battaglia" non solo per le Istituzioni e per i cittadini, ma anche verso se stesso per placare gli attacchi di panico e per vincere la sua scommessa con la vita per comprendere cosa ci sia davvero dopo la morte, ha saputo riconoscere il valore e la ricchezza del Summorum Pontificum per il quale mi dice: " è un ATTO storico che senza dubbio è stato fatto anche per quelli come me, lontani dall'essere praticanti, ma non senza speranza...".
E' incredibile come, pur senza essere liturgisti, il vero ed autentico DIALOGO (specialmente in casa) su questi argomenti, abbia suscitato in noi ed in particolare in mio marito, non semplicemente un interesse legato come spesso si dice negativamente ai "pizzi e merletti", ma bensì associato ad una vera COMPRENSIONE della Liturgia Cattolica, del Culto a Dio, della Tradizione autentica.... è lui che niente meno mi spiegava ieri di come avesse compreso perfino il perché Benedetto XVI si stia occupando così energicamente "di una Riforma Liturgica che solo apparentemente potrebbe interessare esclusivamente piccoli gruppi interni alla Chiesa!"
Infatti, mi spiegava: non può interessare solo piccoli gruppi, la "Forma" è fondamentale già di per se in ogni Istituzione, a maggior ragione è fondamentale per la Chiesa e non semplicemente per "piccoli gruppi".
Lui che di Istituzioni non solo se ne intende, ma ha dato la sua vita ricoprendone alti incarichi, comprende perfettamente l'importanza dell'Obbedienza, della Fedeltà, della corretta interpretazione, ma soprattutto il valore della TRADIZIONE senza la quale il ruolo stesso che lui ricopre a servizio dello Stato, perderebbe ogni attrattiva, ogni buon senso e perfino la credibilità.
In tal senso la distinzione autentica fra Stato e Chiesa non può che trovare un punto di vero incontro proprio nella Tradizione e per loro, militari che obbediscono e partecipano anche a delle iniziative della Chiesa, non può che trovare un punto di incontro davvero efficace che quello della Liturgia, nella quale si NUTRE il laico che messo nel mondo opera nelle Istituzioni dello Stato le quali, come afferma lo stesso Cristo: ricevono perfino il loro potere da Dio stesso al quale non devono far altro che lasciarGli il sacrosanto diritto di operare nel mondo...
In tutto ciò, mi spiegava, il valore della Liturgia e le discussioni che si sono accese attorno ad essa, non sono altro una legittima azione della Chiesa di riappropriarsi di quel "senso del Sacro" che si è perduto, e se un laico che è anche praticante Cattolico, non trova più i legami con la propria Tradizione, difficilmente potrà essere di vero aiuto allo Stato, in poche parole è quella connaturale situazione che si è venuta a creare e che identifichiamo nel "catto-progressismo" ....
La Liturgia, in questa sua Forma nella Tradizione, mi spiegava: "consente al laico che vive nel mondo, di staccare davvero la presa con il mondo, e di vivere un momento "mistico" e di Preghiera dalla quale ne esci davvero ricaricato e pronto per ritornare al lavoro quotidiano...."
E infine mi spiegava quanto segue: " tanto per fare un esempio, ogni tanto mi capita di dover andare a rapporto dai miei superiori, oppure, in quanto superiore io stesso, devo ricevere altri a rapporto, in questo contesto si ascolta il "capo", si memorizzano le sue richieste, si obbedisce agli ordini impartiti....
Con la Messa moderna ciò non mi sovviene! senza dubbio che sono cosciente che il sacerdote che ho davanti mi dice ciò che il "Capo" vuole dirmi, ma è anche vero che manca tutto il contesto nel quale questo "incontro mistico" deve avvenire trattandosi, in questo caso, di Dio, di un evento soprannaturale che la grazia rende palese e reale. Nella Messa antica infatti sembra di vivere un "rapporto personale" un "Tu" fra me e Dio, e se è vero che l'incontro comunitario è importante, è assai più importante che ci sia però anche quel "Tu" nel quale il mio "io" si fa da parte, almeno una volta la settimana, per imparare che esiste quel "TU" al quale devo obbedienza, fedeltà, credibilità, ma soprattutto visibilità.
Nel mio lavoro io non do mai visibilità a me stesso, così dovrebbe essere e così spero che sia, la divisa che porto non solo mi rammenta che io sto lavorando per un "Altro", ma da ai cittadini la garanzia che quello che faccio con tutto il contorno del lavoro, è per loro che hanno il diritto di ricevere il miglior servizio! Compito del cittadino non è certo quello di organizzare il mio lavoro, ma di riceverlo dignitosamente! Così credo sia per un Sacerdote, o così almeno dovrebbe essere.
La Messa che celebra è a mio parere l'incontro fondamentale con questo "Tu" dove il mio "io" arriva a piegare le proprie ginocchia di fronte al Mistero, dove forse è l'unico momento soprannaturale attraverso il quale la grazia insegna la vera umiltà e dove il mio "io" finalmente TACE, trova ristoro, impara qualcosa di essenziale, e spera ancora di convertirsi a ciò che il mondo ci ha fatto credere di non esistere...
Ma per giungere a questo io credo davvero che la Messa nella Forma antica, sia davvero più efficace e più eloquente di tanti mille discorsi, o di tanti progetti di evangelizzazione, se infatti un uomo, perfino prosaico come mi ritengo, non riesce a piegarsi o a provare sensibilità soprannaturale di fronte a questa forma di Liturgia, allora si che ogni speranza sarebbe davvero conclusa.... tuttavia il fatto che proprio questa Messa e non altre forme, ha saputo risvegliare in me quel seme, come voi dite, piantato da Dio dentro ognuno di noi, allora significa che c'è speranza e questa speranza alla Messa di ieri si è riaccesa...."
Amati Vescovi, carissimo Santo Padre, non abbandonateci! Non abbandonate questa strada intrapresa, non uccidete la Speranza! Non vogliate imporre l'ingiustizia! Se è vero che si prendono più mosche con il miele, la Messa nella forma antica è quel MIELE, quel nettare che attira molte anime che seppur stordite dai veleni del mondo, non hanno ancora perduto la speranza di salvarsi e di trovare ciò che cercano.... A Voi, amati Vescovi, non si chiede l'obbligo di celebrare con quella Forma, ma lasciate davvero che Anime come queste possano ritornare a Dio attraverso LA BELLEZZA di una Tradizione che essendo anche una forma "istituzionale" può smuovere oggi anche i cuori più induriti e difficili che non vogliono "concelebrare una Messa" ma desiderano solo ASSAPORARNE IL MISTERO IN SILENZIO MEDITATIVO....
Invochiamo san Giuseppe e san Michele Arcangelo a difesa della Chiesa Orante attraverso questa Liturgia Sacra, e l'Angelo Custode affinchè si faccia postino Celeste di queste speranze del "piccolo gregge"...
In Cristo Nostro Signore, Gesù Cristo +
e Maria santissima!
LDCaterina63
Questa enciclica di Caterina è molto bella.
RispondiEliminaMa è un'enciclica!
RispondiEliminaMolto bella.
Grazie. Un giorno spero di riuscire a venire anch'io a Venezia e conoscervi di persona. Dopotutto abito solo a 1h e mezza di macchina...
RispondiEliminaSimone Veronese
Qualcuno è in grado di spiegarmi se ai tempi di Gesù c'era alternanza fra l'aramaico del parlare quotidiano e l'ebraico degli atti di culto ( compresa l' Ultima Cena )? Inoltre, nella Chiesa antica fra greco e latino popolare da un lato, greco e latino classico da un altro?
RispondiElimina:-[ Ringrazio quanti condivideranno questa testimonianza e quanti vi troveranno, anche, qualcosa da criticare.... non mi offenderei, si tratta di una Testimonianza anche molto sofferta e non ancora completata.... anzi, ve ne chiedo preghiere....
RispondiEliminaA presto Jon Lord.... ;)
Grazie Antonello....
Oggi è san Policarpo un grande Martire....
nella Chiesa antica, si parlava greco - la lingua delle koinè - e si celebrava anche in greco. Ma il linguaggio della celebrazione non è mai stato come oggi quello quotidiano, feriale: si è presto attestato un linguaggio sacro, codificato in 'formule' dense della spiritualità di chi le usava arricchendone anche la fede della comunità.
RispondiEliminaSolo nel II secolo si fece strada il latino, a partire dalle fiorenti comunità latine del Nord Africa ed è da qui che nasce la nostra Messa così come è stata codificata d aS. Pio V. Ma la Vetus Latina non è mai stata linguaggio feriale: è un linguaggio che potremmo dire anche giuridico ma solo nel senso della sua essenziale codificazione di termini scelti da poter usare alla presenza dell'Altissimo. Essa si è diffusa come Rito Latino ed è rimasta praticamente inalterata fino ad oggi nella sua struttura esenziale. Neppure Papa Damaso nel IV secolo, quando volle sostituire le letture con la Vulgata tradotta da S. Girolamo, ardì toccare quel che già proveniva dal Sacramentario Gelasiano con radici ancora più antiche. Sostanzialmente la nostra messa Gregoriana Tridentina non è altro che la Vetus, soprattutto nel canone Romano che viene fatto risalire per tradizione addirittura a Pietro, con alcune aggiunte sempre sedimentate nel tempo dalla fede viva della comunità credente e mai improvvisate né fabbricate a tavolino...
Del resto la lingua sacra veicola verità così dense e profonde che spesso risultano difficilmente traducibili e non possono essere riprodotte nel linguaggio quotidiano, cangiante e mutevole a seconda del tempo, senza rischiare di diluire e qualche volta addirittura cancellarne i significati più profondi... Capita, ad esempio, che per voler rendere il singificato autentico di una parola, occorra ricorrere ad una intera frase, senza neppure riusicre ad esaurirlo del tutto ed affidando la comprensione piena e sempre nuova e più profonda alla Fede ed all'intuito illuminato dallo Spirito di chi ascolta...
Prego Caterina! Oggi però è san Pier Damiani! ;)
RispondiEliminaovvio che nelle comunità giudeo-cristiane si parlasse l'Aramaico e si celebrasse, credo, in ebraico. Molte tracce Aramaiche le troviamo ancor oggi (per conoscenza diretta) nel rito Siriaco Maronita e negli altri riti orientali (per ipotesi attendibile da verificare)...
RispondiEliminacomunque, svicolando leggermente, è affascinante e anche nutrienete scoprire tutti i numerosissimi aramaismi presenti negli originali pervenutici in greco dei nostri Vangeli :)
<span>"che viene fatto risalire per tradizione addirittura a Pietro"</span> questa chicca me la devo proprio segnare :-D ...
RispondiEliminaCaterina, grazie , parole e testimonianza davvero ispirate, se fossero scritte con tanta fede e bellezza le scelte pastorali dei nostri vescov,i convertirebbero il mondo. Dio benedica te e tutti quelli che ami.
RispondiEliminadimenticavo di esprimere a Caterina la mia gioia, già provata ieri leggendo stralci signficativi di questa sua testimonianza, e di ringraziare il Signore per averle dato questa consolazione, meritata e sicuramente fruttuosa di tanto Bene, per lei e per tutta la sua famiglia e per tutti quelli che incontreranno.
RispondiEliminaE' una consolazione che facciamo anche nostra, nel condividere e rallegrarci delle meraviglie del Signore nelle nostre vite e in quelle dei nostri cari
<span><span>ovvio che nelle comunità giudeo-cristiane si parlasse l'Aramaico e si celebrasse, credo, in ebraico. Molte tracce Aramaiche le troviamo ancor oggi (per conoscenza diretta) nel rito Siriaco Maronita e negli altri riti orientali (per ipotesi attendibile da verificare)...
RispondiEliminacomunque, svicolando leggermente, è affascinante e anche nutrienete scoprire tutti i numerosissimi aramaismi presenti negli originali pervenutici in greco dei nostri Vangeli :) </span>Today, </span>
<span>dimenticavo di esprimere a Caterina la mia gioia, già provata ieri leggendo stralci signficativi di questa sua testimonianza, e di ringraziare il Signore per averle dato questa consolazione, meritata e sicuramente fruttuosa di tanto Bene, per lei e per tutta la sua famiglia e per tutti quelli che incontreranno. </span>
RispondiElimina<span>Sapere poi che c'è implicato anche il nostro caro Don Camillo... :)
E' una consolazione che facciamo anche nostra, nel condividere e rallegrarci delle meraviglie del Signore nelle nostre vite e in quelle dei nostri cari</span>
non capisco cosa ci trovi di 'comico' in questa 'chicca', Ospite
RispondiEliminaGrazie, Caterina !
RispondiEliminaspero che questo tuo racconto gioioso possa essere un incentivo alla speranza per tanti che vivono in diocesi soffocate e martoriate come la mia; e voi tutti che avete tale fortuna, rivolgete un pensiero di preghiera a favore di tanti fedeli oppressi, ignari o tramortiti dalla cappa del terrore, che, pur desiderandolo con tutto il cuore, vedranno scorrere anni e decenni della propria vita mortale, che finirà...senza aver mai potuto gustare questa esperienza di Grazia come voi, prediletti chissà.... dalla buona sorte !
<span>ovvio che nelle comunità giudeo-cristiane (a Gerusalemme e in Palestina, non so in quelle della diaspora) si parlasse l'Aramaico e si celebrasse, credo, in ebraico. Molte tracce Aramaiche le troviamo ancor oggi (per conoscenza diretta) nel rito Siriaco Maronita e negli altri riti orientali (per ipotesi attendibile da verificare)...
RispondiEliminacomunque, svicolando leggermente, è affascinante e anche nutriente scoprire tutti i numerosissimi aramaismi presenti negli originali pervenutici in greco dei nostri Vangeli </span>
scusate l'OP, per chi legge il tedesco
RispondiEliminahttp://www.suedostschweiz.ch/vermischtes/huonder-verteidigt-den-lateinischen-messritus
non capisco cosa ci vedi di comico
RispondiEliminaSposata da 27 anni, il marito mi è diventato "non praticante"....
RispondiEliminaCara Caterina, posso immaginare quanto questa mancanza di condivisione e piena comunione abbiano portato in te anni di non poca sofferenza. Allora potevi mai pensare che un giorno avresti portato proprio lui come esempio? Non penso!
... ce ne saranno altre, ma questa croce te/ve l'ha tolta!
Benedico il Signore per questa bella testimonianza.
"Gli ultimi saranno i primi" ... in qualunque momento ... ti sorpassa! ;)
<span></span>
<span>scusate l'OT, per chi legge il tedesco :
RispondiEliminahttp://www.suedostschweiz.ch/vermischtes/huonder-verteidigt-den-lateinischen-messritus</span>
GRAZIE CATE!
RispondiElimina<span>ovvio che nelle comunità giudeo-cristiane (a Gerusalemme e in Palestina, non so in quelle della diaspora, ma penso che queste parlavano il greco della konè altrimenti non avremmo la tradizione della Bibbia dei LXX) si parlasse l'Aramaico e non so se si celebrasse in ebraico. Molte tracce Aramaiche le troviamo ancor oggi (per conoscenza diretta) nel rito Siriaco Maronita e negli altri riti orientali (per ipotesi attendibile da verificare)...
RispondiEliminacomunque, svicolando leggermente, è affascinante e anche nutriente scoprire tutti i numerosissimi aramaismi presenti negli originali pervenutici in greco dei nostri Vangeli </span>
<span>ovvio che nelle comunità giudeo-cristiane (a Gerusalemme e in Palestina, non so in quelle della diaspora, ma penso che queste parlavano il greco della koinè altrimenti non avremmo la traduzione della Bibbia dei LXX) si parlasse l'Aramaico e non so se si celebrasse in ebraico. Molte tracce Aramaiche le troviamo ancor oggi (per conoscenza diretta) nel rito Siriaco Maronita e negli altri riti orientali (per ipotesi attendibile da verificare)...
RispondiEliminacomunque, svicolando leggermente, è affascinante e anche nutriente scoprire tutti i numerosissimi aramaismi presenti negli originali pervenutici in greco dei nostri Vangeli </span>
Ovvio che non lo capisci, altrimenti non avresti scritto ciò che hai scritto.
RispondiEliminauna grande testimonianza . grazie caterina , ci stringiamo tutti nella preghiera unica strada per ottenere quel risultato che tutti noi aspettiamo .
RispondiEliminacos'è questo ermetismo?
RispondiEliminanormalmente se uno sbaglia viene corretto, non preso in giro
:-D e ce lo so....ma tant'è de la "necessità virtù" uniamoci alla Preghiera della Chiesa.......
RispondiEliminaoggi li ho invocati entrambi ;)
Belle osservazioni..... :-D
RispondiEliminaNon avrei mai pensato a questa condivisione INSIEME anche perchè non conoscevamo neppure questa realtà ecclesiale....in due parole posso condensare questa testimonianza a queste due righe:
Ho capito e scoperto che a mio marito non interessavano i discorsi, l'evangelizzazione, il lungo attivismo militato nelle varie parrocchie in 7 regioni italiane diverse....capii che gli interessava vedermi PREGARE.. e che un certo attivsmo parrocchiale lo aveva perfino annoiato, infastidito....e devo aggiungere per onestà che, invece, la mia attività nel ROSARIO, è sempre stata quel filo tenue che ha permesso di vederci camminare alfine sempre uniti nell'essenziale...anche se non vi ha mai partecipato ;)
Ora possiamo dire che passando alla Messa di sempre, abbiamo unito ancora di più quell'essenziale per anni lungamente parallelo e dunque sofferto...
Senza dubbio poi che ognuno vive la propria esperienza e dona quindi una personale testimonianza che racchiude i medesimi valori.... è questa la bellezza delle diversità nella Chiesa, non altro.... la Preghiera della Tradizione Chiesa ci unisce, il resto ci divide...
Auguro a tutti la gioia dii una Croce gioiosa!! :)
e pregate per me, per noi, dal mio canto vi porto sempre TUTTI, ma proprio TUTTI, nel Rosario quotidiano!
Grazie!
Su punto fioriscono le congetture storico-filologiche. Ragionevoli e argomentate congetture, sia chiaro, ma pur sempre congetture. Se si affermasse che Gesù pensava in greco (o anche solo che pensava greco), lingua corrente nell'Egitto del I secolo, si asserirebbe qualcosa che nessun dato di fatto è in grado di smentire o di confermare in modo inconfutabile. Non dimentichiamo che il rigetto della plurisecolare liturgia gregoriana è stato imposto a suon di congetture storico-filologiche spacciate per dati inconfutabili.
RispondiEliminaBella testimonianza, Caterina. Però è auspicabile che la divisa indossata, e per di più ai massimi gradi, cui fai cenno sia quella di qualche banda municipale, perché l'idea di avere un alto ufficiale dell'esercito soggetto ad attacchi di panico non è molto rassicurante per il cittadino. :-[
RispondiEliminaCaterina, grazie di vero cuore per questa testimonianza di vita. E' un motivo di gioia non solo per gli amanti dell'antica forma liturgica, ma veramente per TUTTA la Santa Chiesa. Mi permetto di associarmi a te e a tuo marito nel ringraziare Dio per questo suo grande dono che vi ha fatto. Oggi vorrei non avere parole che per questo.
RispondiEliminaTranquillo....non interferiscono con il suo lavoro.....altrimenti non sarebbe arrivato dove è arrivato.... :-D
RispondiEliminase avrai modo di approfondire cosa siano, comprenderai che esistono molti modi e diversi gradi di apprensione...e comprenderai che come la depressione, questa situazione investe migliaia di persone.... io l'ho usata nella testimonianza perchè per lui questa è stata la porta per riavvicinarsi a Dio... ;)
:) IMPORTANTE O.T.
RispondiEliminaIL PAPA OGGI ALL'UDIENZA RIPROPONE LA FIGURA DI SAN BELLARMINO....
alcuni passi:
"Le sue 'Controversiae' costituirono un punto di riferimento ancora valido per l'ecclesiologia cattolica sulle questioni circa la Rivelazione, la natura della Chiesa, i Sacramenti e l'antropologia teologica. In esse appare accentuato l'aspetto istituzionale della Chiesa, a motivo degli errori che allora circolavano su tali questioni. Tuttavia Bellarmino chiarì gli aspetti invisibili della Chiesa come Corpo Mistico e li illustrò con l'analogia del corpo e dell'anima, al fine di descrivere il rapporto tra le ricchezze interiori della Chiesa e gli aspetti esteriori che la rendono percepibile".
"In questa monumentale opera, che tenta di sistematizzare le varie controversie teologiche dell'epoca" - ha spiegato il Pontefice - "egli evita ogni taglio polemico e aggressivo nei confronti delle idee della Riforma, ma utilizzando gli argomenti della ragione e della Tradizione della Chiesa, illustra in modo chiaro ed efficace la dottrina cattolica".
"Tuttavia, la sua eredità sta nel modo con cui concepì il suo lavoro. I gravosi uffici di governo non gli impedirono, infatti, di tendere quotidianamente verso la santità con la fedeltà alle esigenze del proprio stato di religioso, sacerdote e vescovo. (...) La sua predicazione e le sue catechesi presentano quel medesimo carattere di essenzialità che aveva appreso dall'educazione ignaziana, tutta rivolta a concentrare le forze dell'anima sul Signore Gesù intensamente conosciuto, amato e imitato".
Grazie, grazie e ancora grazie.
RispondiEliminaGrazie per le risposte. Il quesito verteva sull'esistenza o meno di una "lingua sacra" alle origini del Cristianesimo, epoca a cui i "novatori" amano riferirsi, mi sembra. Così pure ci sarebbe da interrogarsi se l'Ultima Cena abbia avuto un andamento liturgico o sia stato un pasto fra amici, con il solo momento solenne della Consacrazione.
RispondiEliminaComunque il problema dell'incomprensione del latino da parte del popolo, che si poneva fortemente ai tempi di Rosmini, oggi non esiste più, visto che l'analfabetismo è scomparso: chiunque può leggere un foglietto bilingue ( che potrebbe essere anche interlineare, come i "bigini" scolastici ). Non ci sarebbe maggiore difficoltà che con una canzone dei Beatles. Oltretutto l'Italiano è molto vicino al Latino...
Una bella testimonianza.
RispondiEliminaPerchè non la passate alla parrocchia di S. Geremia?
Ottimo!!Prima il marito.... adesso tocca ai figli!!!!!!!!
RispondiEliminaBrava caterina!!
OT segnalo questo:
RispondiEliminaLa nuova religione dei vescovi americani: cancellata la parola 'olocausto' dalla New American Bible
Franco, l'esistenza di una lingua sacra è un dato trasversale a tutte le tradizioni.
RispondiEliminaE' sufficiente dire che non esiste (nel senso almeno che non è nota) una liturgia precedente alla Messa Tradizionale. Voler risalire più indietro significa infrattarsi in una selva di congetture e controcongetture all'infinito, come ben notava l'ospite delle 15.21. Per chi capisce il filologhese possiamo tradurre che la Messa Tradizionale è il testimone A che più si avvicina all'archetipo (dove l'archetipo è l'Ultima Cena, e dove la Messa di Paolo VI è una moderna e fantasiosa contaminazione del testimone A, eseguita da filologi dilettanti che credevano di ricostruire in questo modo un archetipo frutto di loro elucubrazioni).
RispondiEliminaGrazie a voi che avete compreso questa piccola testimonianza.... è necessario delle volte uscire allo "scoperto" e raccontarsi per aiutarsi reciprocamente....
RispondiEliminala strada è ancora lunga, ma siamo su quella giusta... :)
Grazie.
RispondiEliminaAnche io ho spesso narrato fatti della mia vita di famiglia. E, per ciò che riguarda gli aspetti più peculiari, forse potrei dare qualche indicazione in privato
Caterina, il Signore ti ha portato... anzi! vi ha portati a Venezia! Un motivo c'è. Una vita può cambiare in modo inaspettato. Preghiamo affinché Marcello possa perseverare e per Caterina che tanto fa per lui e per la Chiesa! :) :) :) :) :) :) :)
RispondiEliminaGrazie <span>Caterina........</span>
RispondiEliminaCaterì, di fronte a testimonianze di resurrezione alla fede si tace e si prende atto...come si può fare critiche ?Mi compiaccio tu sia atterrata sulla pista prescelta in Alto senza atterrare solo sulla B16 .. ;) :)
RispondiElimina..nel Rosario anche me che ti descrivevo svolazzante tra le nubi ? :-P :*
RispondiEliminaSi sa che in America la dominazione sionista è al massimo. Pochi credo, sappiano che il deficit americano operato da banche di stretta consonanza ebraica, è sospeso in 200.000 dollari per la testa di ciascun americano. Le crisi economiche si scaricano sugli sprovveduti, ottimo è anche quando si riesce a far cambiare persino le parole che possono offendere i"fratelli maggiori" :(
RispondiEliminaLeggo sempre con interesse cio' che scrive Caterina - cosi' come leggevo i commenti del prof, Pastorelli che ora, con rammarico non vedo piu'. Questa volta, trovo nella sua lettera qualcosa... l'esprime bene, credo , il pensiero che ho avuto : " e' manzoniano ", lo scritto; bello e intenso come l' " Addio monti ..." e, come questo, cosi' profondo e significativo!
RispondiEliminaUna bella testimonianza Caterina! :)
RispondiElimina:-D maggiormente!!!!!
RispondiElimina:-D wuaoooo!!!
RispondiEliminaAnch'io spero che il prof. Dante ritorni....ho imparato molto anche dai suoi interventi.... :-[
Il <span>vescovo</span> <span>di</span> <span>Coira</span> <span>Vitus</span> <span>Huonder</span> dice che la messa in latino è un'integrazione e non c'è nulla di fuori dalla chiesa in ciò. Il vescovo è pure contento che arrivi un secondo vescovo ausiliare per calmare le acque di Coira (? =-O che successe ?). Insomma un vescovo moderno nel vero senso della parola , non modernista... ;)
RispondiEliminacarissima Caterina, grazie per la tua testimonianza stupenda! (che avevi accennato tra l'altro in un precedente post)
RispondiEliminaCondivido appieno tutto ciò che hai scritto, e sopratutto dì a tuo marito che lo capisco alla grande: quando, ahimè, negli anni dell'adolescenza mi allontanai dalla chiesa fu proprio perchè non c'era alcun posto (nonostanti io abiti relativamente vicino ad un luogo che dovrebbe essere importantissimo per la fede di qualsiasi cristiano) in cui i preti invece di celebrare Messa facessero lo "spettacolino", o comunque non se ne uscissero con l'attivismo sociale - aiutare il prossimo è giusto, ma quando il prossimo prende il posto di Dio e del giusto culto che a Lui spetta, non è più una cosa buona - rinnegando invece apertamente le "basi" della fede quando c'era da aiutare concretamente persone che soffrivano sul serio (ho conosciuto persone che erano affette da mali spirituali, e che invece di un aiuto amorevole si sono visti sbattere la porta in faccia al suono di "vada da uno psicologo".. che bel profumo di primavera del Concilio e che bella testimonianza di carità fraterna, eh?) e, peggio di tutti, trascurando di rispettare la sacralità in quello che facevano.
Tutto, in certi casi, veniva fatto quasi macchinosamente, senza "anima".. forse per questo tanti preti si inventano le cose per "movimentare" la liturgia.
E pensare che basterebbe solo avere fede in quello che si sta facendo, ed averne il giusto rispetto, per rendere la liturgia "viva".. l'altra sera guardavo il video della mia cresima, non c è che dire: veramente delle facce da primavera del Concilio in tutti i presenti, proprio da nuova Pentecoste! (come ci augurava il compianto Vescovo) ;-)
Penso che potremmo stare per ore a discutere, e diremmo tutti quanti le stesse cose in merito.. :)
Gloria a Dio che innalza i piccoli e li tira fuori dalle tenebre che gli uomini vogliono invece perpetuare per il loro stolto orgoglio.
un caro abbraccio a tuo marito!
M81
<p><span>Mi chiedo come si possa fare catechismo senza usare il Catechismo e i sussidi della CEI. Disubbidiendo al Magistero della Madre Chiesa?</span></p>
RispondiEliminaegr. Multinick,
RispondiEliminase la CEI è quell'istituzione "docente" che sta osando CAMBIARE LE PAROLE DEL VANGELO, come ormai ci tocca di sentire inorriditi in alcune messe, beh, glielo dico francamente:
MEGLIO farne a meno, di un simile magistero !
perchè "conviene obbedire A DIO PIUTTOSTO CHE AGLI UOMINI" .
SE poi gli autori dell'EMPIA falsificazione siano altri, non so, me lo dica lei.
Perchè secondo loro Pietro celebrava alla Kiko maniera
RispondiEliminae si falsicatori sono altri, come Giovanni Paolo II per il CCCC e Benedetto VI per il Compendio. complimenti per essere "con la Chiesa" ma solo per ciò che ti fa comodo
RispondiElimina