Il Consulente RE ha realizzato un'intervista, un cui estratto riportiamo, a mons. Pablo Colino, canonico di S. Pietro, maestro emerito del coro della Cappella Giulia e attuale direttore dei cori dell’Accademia Filarmonica romana (nella foto, col Papa).
- Caro Pablo, quest’anno hai diretto al Teatro Argentina il tuo cinquantesimo concerto di Natale dell’Accademia Filarmonica Romana. Gli anni passano, ma - come abbiamo constatato - resta intatta la capacità di coinvolgimento del pubblico nelle tue magie canore... Che cosa ricordi dei tuoi primi anni romani?
Sono arrivato a Roma nel settembre del 1957, fresco dell’ordinazione sacerdotale a San Sebastian. Volevo seguire studi musicali. Il primo ricordo è quello legato ai corsi nel Pontificio Istituto di Musica Sacra. Il preside era monsignor Anglès, per il canto gregoriano c’era il benedettino Baratta, per la polifonia e la direzione il più grande, Domenico Bartolucci...
- Alt... ti ha fatto piacere la sua elevazione alla dignità cardinalizia?
(si illumina) Sììììììì... sono andato subito da lui, ci siamo abbracciati e lui ci ha tenuto ad evidenziare: Però questo è un riconoscimento alla musica sacra, non a me...
- Non pensi sia anche una sorta di risarcimento, dopo che nel 1997, allora Maestro della Cappella Sistina, fu ‘pensionato’ d’autorità?
Non lo so. Penso che più di tutti sia stato il fratello del Papa a ‘raccomandarlo’. Del resto il neo-cardinale e monsignor Georg sono stati premiati insieme dal mecenate della musica sacra Hans-Albert Courtial e anche l’ambasciatore di Germania presso la Santa Sede ha organizzato un pranzo in loro onore...
- Da tempo tu conosci Georg Ratzinger...
Negli Anni Ottanta venne a Palestrina con il suo coro per cantare nella cattedrale la Missa papae Marcelli. Il cardinale Ratzinger mi aveva invitato e restai anche a cena con loro. A me il coro piacque molto. Bartolucci non c’era, poiché in genere non gli piace il modo di cantare dei tedeschi...
- Perché?
I tedeschi cantano ponendo maggiore attenzione all’armonia; gli italiani alla polifonia, alle voci che camminano parallelamente, certo in armonia. Ma è la cantabilità per gli italiani ad essere evidenziata maggiormente. A me piacciono ambedue i modi di cantare: il coro di Ratisbona preferisce le armonie massicce, Bartolucci avverte che l’armonia che ottiene Pierluigi da Palestrina deriva dalla fusione delle voci... camminano facendo un ricamo contrappuntistico...
- A proposito di Pierluigi di Palestrina... aggiungiamoci Mozart e Perosi: qualcuno [cliccate qui] ha scritto che i tre non sono compatibili con l’odierna liturgia, in cui la musica sacra non può essere di ‘ornamento’ come lo è stata fino al Concilio...
(il Maestro si infiamma) L’articolo me l’hanno inviato per fax. Penso che l’autore sia un autentico ignorante, nel senso che ignora documenti fondamentali sulla musica sacra. Come? Scrive che noi consideravamo la musica come ‘ornamento’ e che dopo il Concilio... che orrore! che orrore! Si vede che l’autore dell’articolo neanche sa, neanche ha letto il Motu proprio ‘Inter sollecitudines’ di san Pio X sulla musica sacra, promulgato il 22 novembre 1903. Noi quel testo l’abbiamo frequentato quotidianamente presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra, lo sapevamo quasi a memoria. Papa Sarto ci teneva al canto gregoriano, alla polifonia sacra, all’organo, anche al canto popolare... ma a quello artistico, non alle lagne, tremende lagne che si sentono in chiesa oggi. Non penso che qualcuno sia riuscito a superare i canti di timbro popolare composti da Perosi, vedi il (canta) Lodate Maria/o lingue fedeli/risuoni nei cieli/la vostra armonia/Lodate, lodate, lodate Maria/Lodate, lodate, lodate Maria... in Spagna una volta l’ho eseguito con il mio coro e a un certo momento, girandomi, ho visto e sentito che lo cantavano tutti i presenti, trascinati dalla melodia...
- Insomma Palestrina, Mozart e Perosi sono compatibili con la liturgia anche postconciliare...
Compatibilissimi. La notte di Natale canteremo ad esempio il Sanctus e l’Agnus Dei della ‘Messa degli uccellini’... (canta)
- La bellissima Spatzenmesse di Mozart...Continuiamo con alcuni momenti della tua vita romana...
Allora, dopo i primi tre anni in cui ero ospite del Collegio spagnolo, ho fatto vita di parrocchia a Tor di Quinto, presso il ‘Preziosissimo Sangue’. Mi chiamarono poi come prefetto di musica e confessore straordinario a Pomezia, al Seminario di monsignor Arrigo Pintonello (era l’ordinario militare). Successivamente al Seminario Minore, a quello Maggiore. Nel contempo, nel 1960 incominciai la mia attività presso l’Accademia Filarmonica Romana a via Flaminia; facevo poi lezione ai Pueri cantores della Cappella Giulia, dai lasalliani a San Salvatore in Lauro. Dopo vent’anni di maestro dei Pueri, nel 1980 m’hanno fatto maestro della Cappella Giulia. Lo sono stato per 26 anni.
- Mi pare di ricordare che negli Anni Sessanta fosti anche insegnante di musica per il cardinale Ottaviani, il cui segretario particolare era l’odierno cardinale Agustoni...
Ottaviani mi aveva conosciuto a San Pietro e mi aveva portato all’Oasi di Santa Rita a Frascati, dove con la sorella aveva fondato un orfanotrofio per bambine. Ce n’erano una cinquantina e io insegnavo loro musica.
[..]
Sono arrivato a Roma nel settembre del 1957, fresco dell’ordinazione sacerdotale a San Sebastian. Volevo seguire studi musicali. Il primo ricordo è quello legato ai corsi nel Pontificio Istituto di Musica Sacra. Il preside era monsignor Anglès, per il canto gregoriano c’era il benedettino Baratta, per la polifonia e la direzione il più grande, Domenico Bartolucci...
- Alt... ti ha fatto piacere la sua elevazione alla dignità cardinalizia?
(si illumina) Sììììììì... sono andato subito da lui, ci siamo abbracciati e lui ci ha tenuto ad evidenziare: Però questo è un riconoscimento alla musica sacra, non a me...
- Non pensi sia anche una sorta di risarcimento, dopo che nel 1997, allora Maestro della Cappella Sistina, fu ‘pensionato’ d’autorità?
Non lo so. Penso che più di tutti sia stato il fratello del Papa a ‘raccomandarlo’. Del resto il neo-cardinale e monsignor Georg sono stati premiati insieme dal mecenate della musica sacra Hans-Albert Courtial e anche l’ambasciatore di Germania presso la Santa Sede ha organizzato un pranzo in loro onore...
- Da tempo tu conosci Georg Ratzinger...
Negli Anni Ottanta venne a Palestrina con il suo coro per cantare nella cattedrale la Missa papae Marcelli. Il cardinale Ratzinger mi aveva invitato e restai anche a cena con loro. A me il coro piacque molto. Bartolucci non c’era, poiché in genere non gli piace il modo di cantare dei tedeschi...
- Perché?
I tedeschi cantano ponendo maggiore attenzione all’armonia; gli italiani alla polifonia, alle voci che camminano parallelamente, certo in armonia. Ma è la cantabilità per gli italiani ad essere evidenziata maggiormente. A me piacciono ambedue i modi di cantare: il coro di Ratisbona preferisce le armonie massicce, Bartolucci avverte che l’armonia che ottiene Pierluigi da Palestrina deriva dalla fusione delle voci... camminano facendo un ricamo contrappuntistico...
- A proposito di Pierluigi di Palestrina... aggiungiamoci Mozart e Perosi: qualcuno [cliccate qui] ha scritto che i tre non sono compatibili con l’odierna liturgia, in cui la musica sacra non può essere di ‘ornamento’ come lo è stata fino al Concilio...
(il Maestro si infiamma) L’articolo me l’hanno inviato per fax. Penso che l’autore sia un autentico ignorante, nel senso che ignora documenti fondamentali sulla musica sacra. Come? Scrive che noi consideravamo la musica come ‘ornamento’ e che dopo il Concilio... che orrore! che orrore! Si vede che l’autore dell’articolo neanche sa, neanche ha letto il Motu proprio ‘Inter sollecitudines’ di san Pio X sulla musica sacra, promulgato il 22 novembre 1903. Noi quel testo l’abbiamo frequentato quotidianamente presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra, lo sapevamo quasi a memoria. Papa Sarto ci teneva al canto gregoriano, alla polifonia sacra, all’organo, anche al canto popolare... ma a quello artistico, non alle lagne, tremende lagne che si sentono in chiesa oggi. Non penso che qualcuno sia riuscito a superare i canti di timbro popolare composti da Perosi, vedi il (canta) Lodate Maria/o lingue fedeli/risuoni nei cieli/la vostra armonia/Lodate, lodate, lodate Maria/Lodate, lodate, lodate Maria... in Spagna una volta l’ho eseguito con il mio coro e a un certo momento, girandomi, ho visto e sentito che lo cantavano tutti i presenti, trascinati dalla melodia...
- Insomma Palestrina, Mozart e Perosi sono compatibili con la liturgia anche postconciliare...
Compatibilissimi. La notte di Natale canteremo ad esempio il Sanctus e l’Agnus Dei della ‘Messa degli uccellini’... (canta)
- La bellissima Spatzenmesse di Mozart...Continuiamo con alcuni momenti della tua vita romana...
Allora, dopo i primi tre anni in cui ero ospite del Collegio spagnolo, ho fatto vita di parrocchia a Tor di Quinto, presso il ‘Preziosissimo Sangue’. Mi chiamarono poi come prefetto di musica e confessore straordinario a Pomezia, al Seminario di monsignor Arrigo Pintonello (era l’ordinario militare). Successivamente al Seminario Minore, a quello Maggiore. Nel contempo, nel 1960 incominciai la mia attività presso l’Accademia Filarmonica Romana a via Flaminia; facevo poi lezione ai Pueri cantores della Cappella Giulia, dai lasalliani a San Salvatore in Lauro. Dopo vent’anni di maestro dei Pueri, nel 1980 m’hanno fatto maestro della Cappella Giulia. Lo sono stato per 26 anni.
- Mi pare di ricordare che negli Anni Sessanta fosti anche insegnante di musica per il cardinale Ottaviani, il cui segretario particolare era l’odierno cardinale Agustoni...
Ottaviani mi aveva conosciuto a San Pietro e mi aveva portato all’Oasi di Santa Rita a Frascati, dove con la sorella aveva fondato un orfanotrofio per bambine. Ce n’erano una cinquantina e io insegnavo loro musica.
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sarò limitato, ....
RispondiEliminama vi dirò: da parte mia penso che Palestrina, Mozart e Perosi con le musiche <span>celestiali</span> da loro create PER la S. Messa, esprimono bene la spiritualità della Liturgia di sempre, quella veramente sacra, quella che è donata dal Cielo alla terra, cioè quella della Messa celebrata fino al Concilio, che SOLLEVA LE ANIME dei credenti <span>dalla terra verso il Cielo</span> e quindi non si possano adeguare ad accompagnare e dar VOCE alle ker-messes da palcoscenico (o da campeggio) cioè staff-celebrante=presidente+assemblea, che siamo costretti a subire da 40 anni: celebrazioni che, nelle forme del linguaggio e dei gesti, seguendo da presso le movenze e le MODE umane profane e volgari, sono ormai sempre più degradate al livello terrestre, e non si risollevano più in alto, perchè NON ne hanno la forza intrinseca (depotenziate, ha detto bene qualcuno, io dico "devitalizzate"nel Cuore stesso, che è la Consacrazione):
esse riportano continuamente le anime verso il BASSO, impedendo totalmente di volare verso Dio, come nella Messa di sempre accadeva.
Quindi quelle musiche, dono divino sceso dal Cielo mediante gli artisti-compositori ad onore della Santa Messa, omaggio a Dio, e celestiale balsamo ed elevazione per lle orecchie e anime dei fedeli, sarebbero in contrasto stridente nell'ambito della Messa moderna di PaoloVI-Bugnini, per <span>dissonanza naturale con essa.</span>
mons. Colino non mi pare che si sia particolarmente distinto per il livello raggiunto dalla cappella Giulia...
RispondiEliminaMONSIGNORE, SEI UN GRANDEEEE!!!!!!!!!!
RispondiEliminaTI STIMO!
Io ho cantato per qualche anno all'interno del coro del capitolo Vaticano definizione più appropriata visto che la Veneranda Cappella Giulia nome coniato ad onore a Papa Giulio II che ne fu un suo grande mecenate deve in realtà le sue origini a Carlo Magno (molto più antica quindi della Cappella Sistina che deve le sue origini a Papa Sisto IV che ne diede anche il nome) è stata soppressa negli anni '80 dopo 1300 anni di indefettibile servizio alle 2 Basiliche Vaticane... mons Colino ha il merito di averne custodito per quel che gli era possibile la memoria storica continuandola a chiamare abusivamente cappella Giulia anche se la Giulia non esisteva più da anni... ora che non ne è più il maetro quel coro non viene nemmeno più chiamato con quel nome... ma è trattato alla stregua di qualunque altro coretto parrocchiale.... ecco cosa hanno fatto i novatores quello che faranno prossimamente anche alla Sistina...
RispondiEliminaPalombella è un asino!
RispondiEliminache peccato che nella basilca di san pietro non esista un loggione come nei teatri......
RispondiEliminaSTANDING OVATION PER IL MONSIGNORE CHE RINGRAZIO DI VERO CUORE!! BRAVO! BRAVO! BRAVO!
RispondiEliminaMedea di Euripide quanto poco capisci di musica!
EliminaMagari!!Se lo immagina gentile placentum? Credo che del volatile non sarebbero rimaste neppure le piume!
RispondiEliminaStanding ovation per il monsignore: grazie! Lei è tutti noi!!
RispondiEliminacredo che gli amici di messainlatino potrebbero organizzare però una gita sociale al primo concero di palombella, ovviamente rifornendoci di pranzo al sacco con tanto di verdura e uova marce...
RispondiEliminaGesù mio misericordia ! Questi fan più danno dei Lanzichenecchi !
RispondiEliminaSe queste sono le nomini di Bertone per dirigere i cantori della Sistina, che deve essere per il resto !
Povera Chiesa ! Guai a tacere. Onore al Maestro Colino che almeno parla chiaro contro i mercenari di Carlo V !
Colino e poi anche MUti.... e credo che pensino la stessa cosa tanti altri musicisti... ma perchè non scrivono un appello al papa e chiamano palombella col suo nome???(intendo quello che gli ha dato prima Don Camillo)
RispondiEliminada che pulpito....vogliamo parlare del degrado in SAN PIETRO delle messe capitolari ?? la sua era una gestione per cosi dire : BIZZARRA!!!
RispondiEliminalasciamo perdere Pablo......fai piu' bella figua a stare zitto.
Roma accoglie tutti , Pablo ringrazia Dio per quello che hai ricevuto, ora goditi la pensione e così la MUSICA sarà preservata da altri scempi.
RispondiEliminaRicordo ancora una Sua intervista di molti anni fa su Rai Uno a Roman Vlad......da dimenticare!!!
In quella occasione il Mons. ha rivelato urbi et orbi l'abissale lontananza del suo cervello (!) dall'apparato orale: sono totalmente disconnessi.
EliminaErrato.
RispondiEliminaLa Cappelle Giulia non fu SOPPRESSA, ma SOSPESO IL SERVIZIO.
L'erezione fu fatta da un Papa, e la soppressione comporta la stessa procedura. Non fu soppressa.
Due anni or sono, poco piu' poco meno, il Capitolo dei Canonici presieduto da S Em.za Rev.ma il Card. Angelo Comastri, ha REINTEGRATO a pieno titolo e pieno servizio la VENERABILE CAPPELLA MUSICALE "GIULIA".
Ora è di nuovo CAPPELLA GIULIA a pieno titolo.
Da quanto scrive UNO CHE NE SA ABBASTANZA si evince chiaramente che l' ABBASTANZA che sa è abbastanza poco.
EliminaGiocare sul termine sospensione e soppressione è un patetico tentativo di giustificare il cumulo di fandonie architettate da Mons. P.P, Altabella nel 1979 per appropriarsi della gestione della musica in S.Pietro e per affidare la direzione della Cappella Giulia ad un suo conterraneo, cioè al Chierico Beneficiato Pablo Colino che da sempre invidioso del M.° A.Renzi anelava alla direzione della Cappella. Negli anni Il Colino non ha tralasciato occasione per tentare di spacciarsi " maestro della Cappella Giulia"sapendo perfettamente che l'ultimo Maestro Direttore è stato Armando Renzi. Quella che attualmente porta il nome della Cappella Giulia ha artisticamente ben poco in comune con la precedente .
roma 09.10.2014
Noi verremmo tutte, anche la rev. Madre.
RispondiEliminaE ordinerebbe di mangiare pasta e fagioli nei tre giorni precedenti .....