Pubblichiamo (omettendo le note) un articolo apparso sull'ultimo numero di Armonia di Voci, rivista musicologica diretta da Massimo Palombella, nuovo direttore della cappella Sistina, salesiano. L'articolo che segue è del Palombella stesso ed il minimo che possiamo dire è che la lettura ci ha lasciato di sasso: alcune affermazioni che leggerete possiedono la temibile vis in silicem convertendi, ch'era propria della mitologica Medusa.
Leggere che nella Messa preconciliare la musica era un secondario ornamento, mentre con la riforma liturgica essa è divenuta essenziale al rito, ci fa restare di princisbecco: ma questo Palombella è mai andato a Messa? Ha mai frequentato una parrocchia, magari prima di mettersi a dirigere i cori dei goliardi universitari? Certo, col nuovo rito non si ha più la dicotomia tra coro e popolo da un lato, che cantano, e il celebrante che sottovoce recita l'ordinario; ma non era, quello, proprio il mezzo per consentire lo sviluppo glorioso della musica liturgica senza appesantire troppo il rito? Cinque secoli di grande musica sacra lo testimoniano. E comunque: Palombella ha talmente ragione che, con l'infausta riforma, la messa cantata è sparita quasi del tutto e perfino dove ci sarebbe un coro ed un organo, essi riescono al più a ritagliarsi piccoli siparietti all'offertorio o alla comunione.
Infine, l'affermazione che una messa di Palestrina, di Mozart o di Perosi (quest'ultimo, per inciso, un predecessore di Palombella alla Sistina) non ha "pertinenza rituale" col rito sublimamente riformato dopo il Concilio, e che salvo casi eccezionali quella musica costituirebbe una "giustapposizione non armonica" con la nuova liturgia, è un biglietto da visita che non si può ipotizzare peggiore, per un neo-direttore della povera Cappella Sistina. Forse dovremmo chiederci se Palombella stesso, come persona, abbia "pertinenza" con il coro che misteriosamente è stato chiamato a dirigere.
Musica e "pertinenza rituale"
di Massimo Palombella
In una città italiana qualche tempo fa un giovane andò dal suo parroco chiedendo, a seguito del motu proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI (7 luglio 2007), la possibilità di poter partecipare alla Celebrazione Eucaristica secondo il Rito Tridentino. Il parroco, con fare irritato rispose: "Ecco un altro pazzo che vuole la Messa tridentina". Al di là della risposta poco felice del parroco ed anche delle rispettabili motivazioni che possono spingere alla richiesta di una certa tipologia di celebrazione, davanti a diversificate richieste e sensibilità, mi sembra quanto mai attuale il riflettere seriamente circa il rapporto musica-liturgia nel confronto tra il "Rito Tridentino" e la Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II. In sostanza la domanda nevralgica potrebbe essere: "Cosa è davvero cambiato nella comprensione del segno musica nella Liturgia dopo la Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II?''.
Superficialmente potremmo rispondere che non è cambiato nulla, o che è cambiato radicalmente tutto al punto da dover dimenticare per sempre il passato. E nelle diverse sensibilità possiamo trovare in fondo anche convincenti motivazioni che avallano le opposte posizioni.
A me sembra che un cambio ci sia stato. Con la Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II la musica non si pone più come un elemento "ornamentale" del rito ma è costitutiva della stessa Azione Liturgica. Infatti i testi che noi cantiamo sono parte stessa del celebrare e non vanno "recitati" mentre il coro canta (cosi come avveniva nella precedente modalità celebrativa). In sostanza ciò che canto è la celebrazione stessa, attraverso il canto "celebro".
Questo semplice dato liturgico che ci consegna il Concilio Vaticano II è di estrema importanza in quanto recupera una comprensione unitaria della realtà. Nell'intento del "pristina norma patrum" che ha mosso il Concilio Vaticano II nel suo cammino, si è riusciti ad approdare e recuperare quelle fonti della Liturgia esenti da tutte le diatribe - tipicamente occidentali - che caratterizzarono la vicenda Luterana e più profondamente il rapporto tra aristotelismo, platonismo e nominalismo. Da queste vicende la cultura occidentale ne uscì di fatto con l'implicita perdita della comprensione unitaria della realtà e cioè con lo smarrimento della considerazione integrale delle proprietà trascendentali dell'essere (unum, verum, bonum, res, aliquid), proprietà che furono la grande conquista della Scolastica medioevale. La comprensione della Liturgia che si ebbe dalla Riforma Liturgica Tridentina risentì in qualche modo di questa perdita, non tanto nella dignità e splendore della Liturgia stessa, quanto nell'intrinseca unitarietà dei segni che la costituiscono. In sostanza, l'idea di fondo è che la realtà può esistere senza sue intrinseche particolarità e successivamente può essere "ornata" e cioè resa bella, armonica, unitaria, solenne ... Ecco perché la Liturgia Tridentina può esistere anche senza musica (la famosa "Messa bassa") e se la musica c'è, questa semplicemente "orna", aggiunge solennità. Ma è un qualcosa in più che potrebbe anche non esserci, infatti ciò che era "valido", per il diritto liturgico del tempo, non era ciò che si cantava ma solo ciò che si "recitava".
Il Concilio Vaticano II, nel recupero delle sorgenti della Liturgia, riposiziona il segno musica come parte stessa del celebrare, superando in fondo la comprensione di funzione "ancillare" della musica rispetto alla Liturgia. La musica è la stessa Liturgia nel senso che il Mistero Rivelato non si può esaurire con il solo parlare.
Sulla base di tutto questo credo allora corretto domandarsi in che senso e come ogni Riforma Liturgica è inclusiva delle precedenti, e più profondamente: "Come si colloca un repertorio musicale pensato per la liturgia precedente al Concilio Vaticano II nell'attuale Liturgia, e come deve essere il gesto compositivo per la Liturgia oggi?".
La centralità dell'Azione Liturgica posta dal Concilio Vaticano II (con la conseguente istanza partecipativa, non riducibile però - come spesso accade - alla sola partecipazione esterna) credo ci debba interpellare in un serio discernimento circa la "pertinenza rituale" di un repertorio ed insieme orientare decisamente verso modalità compositive adeguate ed intrinseche al rito e non più ad esso estrinseche o "ornamentali". In sostanza il discernimento circa la presenza di un repertorio musicale del passato nell'attuale Liturgia - repertorio che ha tutto il diritto di cittadinanza - non dovrebbe essere in relazione solo a criteri "estetici" ma soprattutto in forza di una sua "pertinenza rituale". Ciò non esclude che talvolta in occasioni speciali e in determinate situazioni storico-culturali, una messa di Palestrina o di Mozart o di Perosi possa trovare spazio nell'attuale Liturgia nel segno di una feconda e doverosa continuità, ma questo gesto compositivo oggi non ha più "pertinenza rituale" e rischia di porsi nell'attuale Liturgia come una giustapposizione non armonica.
Affermare ciò non significa dire che il repertorio musicale del passato deve essere confinato esclusivamente nell'attività concertistica e che assolutamente non trova più posto nell'attuale Liturgia. Le affermazioni fatte sono il tentativo di una riflessione critica circa l'attuazione concreta della Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II in relazione al segno musica - e quindi al gesto compositivo - e alla sua "pertinenza rituale", esattamente come la Riforma Liturgica Tridentina chiese alla musica - e dunque ad ogni compositore del tempo - l'intelligibilità, la comprensione del testo liturgico. Non è facile la riflessione libera su queste tematiche perché con facilità si è immediatamente classificati come coloro che sono a favore o contro il Gregoriano, Palestrina, la Messa Trtdentina, il Concilio Vaticano II ... Credo però che sia doveroso uscire da "stagni" che, per quanto belli, ordinati, puliti... non ci conducono da nessuna parte e soprattutto ci bloccano in una situazione che in fondo è solo autoreferenziale, dove i nostri limiti e le nostre piccole comprensioni rischiano di diventare l'unico orizzonte della vita.
Che cosa ha in mente di combinare questo Palombella?
Stiamo messi davvero male, davvero davvero :(
RispondiEliminaHa pagato il tributo!!!!
RispondiEliminaNessun più benevolo sguardo di neutra osservazione verso chi, sapendo di scrivere cose sbagliate, quindi con animo intriso di falsità, afferma tali sciocchezze.
RispondiEliminaQuando apre la caccia alla palombella?
RispondiEliminaE, con amarezza, domando: chi l`ha nominato?
RispondiEliminaForse che Benedetto XVI condivide la visione-ideologia di Palombella?
E se così non è, e non mi sembra che sia, che cosa o chi ha convinto il Papa a nominarlo?
Spero che non significhi l'abbandono del gregoriano o di Perosi dalla celebrazione eucaristica. Insomma, rottura no...con il passato ma relegarlo a poche eccezioni si. Vuoi vedere che alla fine il Liberto era il male minore? E che dietro le quinte opera il fu Piero Marini, che a suo tempo stoppato da Wojtila ora ha avuto con Bertone piena libertà di manovra.?
RispondiEliminaChi diceva caccia ala palombella dovrebbe a questo punto ricercare il bertone, patron di molti guai per Benedetto XVI e per la Chiesa.
" dove i nostri limiti e le nostre piccole comprensioni rischiano di diventare l'unico orizzonte della vita" ...
RispondiEliminaSenza commento, altrimenti mi dovrei confessare di nuovo, cosa che ho fatto ieri...
L'articolo è interessante, non lo cestinerei del tutto. Il fatto che il repertorio antico sia strettamente legato al rito antico, tanto da essere difficilmente adattabile a quello nuovo....è drammaticamente vero e ci dà tutta la distanza che separa i due riti, cioè, le due forme dell'unico rito.......
RispondiEliminaTutto ciò si scontra con la realtà della celebrazione straordinaria OGGI, dalla Trinità dei pellegrini all'ultima parrocchia che abbia la fortuna di ospitare una simile celebrazione. Palombella, e molti altri, hanno ancora in mente la prassi liturgica pre-Concilio, con il prete, da solo, da un lato, e l'assemblea che prega da sola dall'altro. Questa prassi non esiste più e l'assemblea partecipa in maniera attiva tanto quanto nel nuovo rito.
La tesi di Palombella si scontra anche con l'evidenza di un repertorio liturgico che nel rito antico si adatta precisamente alla liturgia del giorno (il PROPRIO), mentre nell'altro è costituito da una vasta gamma di canti spesso senza alcun riferimento biblico, assolutamente intercambiabili senza che nulla venga aggiunto o tolto alla celebrazione. Mi chiedo allora se sia più "ornamentale" cantare "Al tuo santo altar" piuttosto che "Ti lodiamo Trinità" o ascoltare l'Introito del giorno in gregoriano.
La redazione osserva bene che tutto ciò che potrebbe essere cantato nel nuovo rito di fatto viene recitato: spariti i Gloria, i Credo, i Kyrie......altro che musica sostanziale alla liturgia! Qui ci fanno morire di fame!
Credo che un'attività compositiva per il nuovo rito, che sia all'altezza del vecchio, non possa prescindere dall'assumere lo Spirito...del pre-Concilio!
P.S.:
Ieri Palombella ha diretto il coro interuniversitario di Roma durante i primi vespri solenni per la festa della Dedicazione del Duomo di Orvieto, a seguito dei quali sono stati eseguiti mottetti di Palestrina. Bhè, non c'è che dire.....per un profano, è stato stupendo! Oggi il solenne pontificale, sempre con la presenza del neo-direttore della Sistina, è previsto per le 17! Chi è in zona......accorra!
Beh, ci voleva tanto?
RispondiEliminaIn parecchi lo avevamo detto, ridetto e la conferma arriva oggi.
Mons. Favella che aveva, con satira clericale ormai rara e di gustosa efficacia, preconizzato lo sfacelo, aveva 10, 100, 1000000 ragioni.
Il S. Padre, probabilmente, ha dovuto ingoiare la nomina riguardante la Sistina, per cause a noi ignote, ma io gradirei che qualcuno dei prelati al suo servizio diretto, scavalcando le indebite influenze dell'Em.mo sig. Segretario di Stato, possa mettere sulla scrivania dell'Augusto Pontefice (permettetemi questo rigurgito di tridentinismo, come dice Palombella!) l'articolo che Messainlatino - providentissima redazione - ci ha fatto leggere!
Non so se il Sovrano Pontefice (ancora! chiedo venia al M° Palombella) condividerà la massa di inqualificabili mistificazioni che vi sono nascoste!
Preghiamo per il S. Padre, per la musica sacra e liturgica, per la venerabile Cappella Sistina!
Liberto il male minore? Mons. Favella lo aveva gridato 3 mesi fa!!!!
Ancora ne vedremo di frittate; ma pare che qualcuna abbia già cominciato a impastarla il nuovo Direttore.....
Che pena 'sto palombella ...
RispondiEliminaGrazie B16, tutto secondo i piani, vero?
RispondiEliminaQuando si apre la stagione venatoria? Non era proprio il desso a dire per tutta Roma che Liberto andava cacciato per chiudere con la stagione woitiliana delle messe da stadio, e restituire alle liturgie papali lo splendore della musica romana tradizionale (Palestrina, etc.)??? L'articolo, pieno di contraddizioni (afferma e nega contemporaneamente la stessa cosa), è un chiaro manifesto programmatico di cosa sentiremo e, soprattutto, di ciò che "non" sentiremo. =-O
RispondiEliminaUna frase di questo tipo NELL'AMBITO DELLA MUSICA SACRA : "Ciò non esclude che talvolta in occasioni speciali e in determinate situazioni storico-culturali, una messa di Palestrina o di Mozart o di Perosi possa trovare spazio nell'attuale Liturgia nel segno di una feconda e doverosa continuità, ma questo gesto compositivo oggi non ha più "pertinenza rituale" e rischia di porsi nell'attuale Liturgia come una giustapposizione non armonica" E'di una gravità I N A U D I T A!!! uno schiaffo non tanto al volto nostro, di noi fedeli tutti, ma dello stesso Signore. Significa non aver CAPITO UN BEL NIENTE, NON AVERNE attinto alle profondità, non aver compreso la forza potente insita nella musica stessa e del riflesso che essa produce sulla fede! GRAVISSIMA affermazione la quale, come direbbe lo stesso Beethoven "...se la musica non riesce A scaturire il fuoco dello spirito, o colui che ritiene questo aspetto secondario è un essere superficiale che si trascina nella miseria".
RispondiEliminaVorrei dire una parola all'amico Fabrizio: veda, egregio Fabrizio, la musica dei grandi compositori è voce stessa di Dio che parla all'uomo affinché raggiunga l'alta comprensione del Suo mistero E NON UN MEZZO DI GODIMENTO, né un mezzuccio per avere qualche ora di oblio giusto per tenerci lontani dalle preoccupazioni del quotidiano! Suvvia egregio Fabrizio, questo modo di ascoltare la musica sacra non è dissimile dal fumare una sigaretta o bere l'aperitivo!
SVEGLIATEVI, BUTTIAMO FUORI QUESTO MOSTRO PER L'AMOR DEL CIELO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI !
sono esterrefatto: avevamo ormai capito che aria tirava in Cappella Sistina con la nomina del Palombella: un articolo così sfacciato, praticamente uno schiaffo al S. Padre, mi pare davvero eccessivo.
RispondiEliminaMa è ovvio, signori!
RispondiEliminaIl Rito del Concilio Vaticano II (?) non è cosa da esteti! Deve rinunciare ai preziosismi artistici preconciliari!
E' evidentemente una grande conquista che nessuno scrittore citi più o alluda al rito romano: finalmente si è tornati ad un rito scevro di influssi profani.
CRETINO!
Anche oggi esiste la Messa bassa, mentre non si sentono più Messe cantate.
Mi correggo: non è necessario che l'articolo lo legga il Pontefice, è sufficiente che lo legga S.Em. Bartolucci, al piano di sotto....
RispondiEliminaCerto! Secondo i piani di Dio ...
RispondiEliminaMD
...ma il Papa, nel nominarlo, lo sapeva o no che avrebbe ricevuto questo schiaffo (foriero di altri....) ?
RispondiElimina;) oppure chissà....dei piani di Satana del quale recentemente ti sei fatto avvocato contestando continuamente ma senza portare argomenti....
RispondiEliminaBartimè... Cristo ci ha dato anche il DISCERNIMENTO, la fede non è forse RAGIONE come insegna Giovanni Paolo II? che fai, ora lo contraddici? :-D
Pietà per Palombella. Ero studente alla Salesiana quando Palombella inaugurò il suo coro universitario che in breve divenne Interuniversitario. A sua parziale scusante forse si può addurre l'ignoranza invincibile. Come diceva A. M. Triacca è un trombone e penso che l'unica cosa che abbia in mente sia Palombella. Quando scoprirà che per diventare famoso è meglio fare retromarcia (speriamo lo scopra, il che vorrebbe dire che la Chiesa ha ripreso la retta via) la farà anche lui. Rimane ahimè il fatto che, retromarcia o no la macchina è quella che è: non aspettiamoci comunque molto.
RispondiEliminaClaudio
In sostanza il discernimento circa la presenza di un repertorio musicale del passato nell'attuale Liturgia - repertorio che ha tutto il diritto di cittadinanza - non dovrebbe essere in relazione solo a criteri "estetici" ma soprattutto in forza di una sua "pertinenza rituale".
RispondiEliminaQuesta frase è assai pesante, parafrasando (ditemi se ho capito male) siccome che il rito prima era bello solenne "divino" con una musica assolutamente adeguata, ora siccome la liturgia è semplice e banale (sciatta e orrenda in alcune parrocchie specie quelle salesiane) allora la musica sacra si dovrebbe adeguare. COMPLIMENTI! ma forse ho capito male!
...ciò che stona è quell'affermare "criteri ESTETICI" affibbiandolo alla Musica Sacra...
RispondiEliminanon a caso di recente usciva questo interessante articolo: I tre inciampi della musica liturgica
dove leggiamo:
- Un primo errore comune è: inculturazione significa ricominciare da capo, significa distruggere la cultura liturgica (e musicale) di provenienza.
- Non si può neanche negare che la grande musica del passato non era popolare in senso stretto, essendo il frutto di strategie ecclesiastiche e politiche. Ma quella che credo sia la differenza rilevante è che la musica liturgica del passato non ha mai preteso di essere “popolare”, ma senz’altro era per il popolo. Nasceva come grande arte per essere poi a disposizione di tutti.
- Bisogna anche fare una osservazione che proviene dalla storia: sappiamo come la causa del movimento ceciliano per la riforma della musica liturgica che influenzerà anche il famoso Motu Proprio di san Pio X sarà il tipo di musica che si sentiva nelle chiese nel XIX secolo, pesantemente influenzata dalla musica operistica. Ma, e questo non si dice spesso, quello era veramente un esempio riuscito di inculturazione. La musica operistica nel XIX secolo era la musica di tutti, poveri e ricchi, permeava il tessuto sociale e culturale.
:) mi viene un sospetto: forse che Palombella intendeva con il suo articolo rispondere a quest'altro in modo negativo?
su una cosa sono d'accordo con Palombella. la grande tradizione musciale della Chiesa con il NO non c'azzecca per niente.Con la Messa No sin dall'inizio non avremmo avuto nè Mozart, nè Palestrina, nè Beethoven, nè Mteverdi, nè Perosi, nè Vivaldi...Una ulteriore ragione per dare una valutazione negativa del NO (d'altra parte la danno già i fedeli, non andando a Messa, e i preti, crollando le vocazioni salvo dove il NO non è celebrato)
RispondiEliminaSecondo: questo è quello che tutti8 si aspettavano da Palombella. Il S. Padre no? Mi sembra strano...Fare cardinale Bartolucci va bene, ma bisogna anche distinguere fra scelte che hanno conseguezne irrisorie e scelte che hanno conseguenze disastrose.
Anche questo mi fa dire: extra ordinariato nulla saluus (ordinariato e rodinariatu? boh si sa che i tradizionalsiti sono ignoranti e non consocono il latino...)
L'unico Maestro vivente che è capace di rendere la Messa NO come si deve senza intaccAare il patrimonio tradizionale ROMANO è MISERACHS!!!!! di cui il pennuto è solo un'ombra sbiadita e superba! Ma Sandro, per paura di perdere l'accreditamento ha perso la lingua!?
RispondiElimina<span>che è cambiato radicalmente tutto al punto da <span>dover dimenticare per sempre il passato</span><span>. ...</span>. </span>
RispondiEliminaah sì ???!!! =-O
...ma questa è ROTTURA CONCLAMATA E PROCLAMATA CON LA TRADIZIONE, COME IMPERATIVO assoluto,
E nell'analisi storica E nel modo di procedere della Chiesa da oggi al futuro.....
e dove sarebbe la famosa CONTINUITA' di cui ci hanno saturato le orecchie ?
....e allora dove vediamo la famosa ermeneutica che NESSUNO PUO' O VUOLE ancora indicarci concretamente DOVE E COME SI APPLICHI ?.....
<span> la musica sacra si DEVE ADEGUARE ALLA BANALITA', alla sciatteria, alle mode CASUAL-DEMAGOGICHE....</span>
RispondiEliminaMA è null'altro che la VITTORIA DEL BRUTTO,
L'ERESIA DELL'INFORME OSANNATA,
il solito appiattimento AL BASSO, PSEUDO-DEMOCRATICO !
Palombella deve avere una gran confusione in testa, dato che nel giro di poche righe riesce persino a contraddire sé stesso.
RispondiEliminaE' anche vero che fu S. Pio X, nel motu proprio "Tra le sollecitudini", a definire la musica "umile ancella della liturgia", ma non credo che il nostro gaio salesiano avesse in mente il Santo Pontefice quando ha usato il termine "ornamentale".
Del resto, dobbiamo ammettere che il canto gregoriano e le grandi messe del passato c'entrano poco col nuovo rito, ma la colpa è del rito stesso, e non della musica. Siamo onesti, il problema non è la musica, ma la messa nuova: la riforma liturgica va eliminata, non "riformata", come vorrebbe qualcuno (Papa compreso).
Diversamente, andremo avanti sempre a prenderci in giro, con Bartolucci fatto cardinale a 93 anni, e Palombella fatto direttore della Sistina a 43; è un po' troppo sperare in qualche intervento della Provvidenza per sistemare le cose...
Come è vero: l'unico che avrebbe potuto sanare la ferita in modo alto e cristiano sarebbe stato il M° Miserachs, come aveva detto e ribadito Favella.
RispondiEliminaIl sogno sarebbe stato che ai pueri venisse preposto don Cilia, storico segretario di Bartolucci e prete dall'indole signorile, oltre che bravo musicista.
Quella sarebbe stata la vera contiunità della Sistina, dopo la parentesi Liberto-Marini Piero.
Purtroppo oggi vediamo che la parentesi era d'argento: l'attuale propalata soluzione bertonian-maringiovanile sembra sempre più una triste china di tramonto.
"Ahò! Aridatece Liberto!" mi viene da dire, parafrasando i romaqni: almeno aveva il coraggio di manifestare i suoi pensieri con la sua musica.
Mons. Favella aveva detto che poteva anche non piacere, ma Liberto sapeva e sa il fatto suo.
P.S. a proposito: ma che fine ha fatto?
il pantoclasta modernista CONTINUA LA SUA MARCIA DISTRUTTIVA DELLA TRADIZIONE, di ogni suo patrimonio buono e bello nei secoli (...di ogni monumentum aere perennius) servendosi anche del personaggio discusso, che lui sia o non sia consapevole della gravità delle sue affermazioni:
RispondiEliminae TUTTORA, QUESTA che vediamo e sentiamo in queste e consimili parole, e solo questa, è la concreta e REALE CONTINUITA' !
:(
Ma dai, Palombella è un poveraccio, e voi ancora scandalizzati che gli andate dietro...Fa bene la redazione a informare su queste uscite, ma deve essere ordinaria irritazione per una cosa che già sapevamo tutti...Parole del genere si addicono a un giovinetto che, dal grattare il formaggio sulla chitarra, ha imparato a strimpellare un po' di tastiere e poi si è ritrovato (con le giuste conoscenze) a dirigere un coro. Non sa niente di storia della musica, e lo sapevamo già in anticipo, inutile strapparci i capelli adesso, io, ad esempio, sono già calvo da ottobre...
RispondiElimina<span>il pantoclasta modernista CONTINUA LA SUA MARCIA DISTRUTTIVA all'assalto DELLA TRADIZIONE, di ogni suo patrimonio buono e bello trasmesso nei secoli (...di ogni monumentum aere perennius) servendosi anche del personaggio discusso, che lui sia o non sia consapevole della gravità delle sue affermazioni:
RispondiEliminae TUTTORA, QUESTA che vediamo e sentiamo in queste e consimili parole, e solo questa, è la concreta e REALE CONTINUITA' ! </span>
:(
Ripeto:scelta pessima, con peggiori conseguenze di quella di un arcivescovo sbagliato in qualche citta'importante.E pessimo esordio pubblicistico,con l'aria di quello che sa tutto quello che e' giusto e buono.Consiglio:Palombella,dimostra prima qualcosa di buono ...e poi parla!
RispondiEliminaMa cosa vuoi che dimostri...dimostrerà la linguetta consumata a forza di impetrare il patron SDB.
RispondiElimina...e' tutto un gioco di poteri e interessi!!!!! A loro interessa fare carriera e bella vita!!!!!
RispondiEliminaIl NO può esser celebrato bene, con canto gregoriano e polifonico, celebrante in pizzi e pianeta, altare a dossale col Crocifisso e i sei ceri. Si vedano i Francescani dell'Immacolata. che ora sono anche nella mia Ferrara.
RispondiEliminaAllora sì che il canto antico non stona. Certo che colla casula sintetica e il camice chiusa a cerniera lampo...
Il NO può esser celebrato bene, con canto gregoriano e polifonico, celebrante in pizzi e pianeta, altare a dossale col Crocifisso e i sei ceri. Si vedano i Francescani dell'Immacolata. che ora sono anche nella mia Ferrara.
RispondiEliminaAllora sì che il canto antico non stona. Certo che colla casula sintetica e il camice chiusa a cerniera lampo...
Il NO può esser celebrato bene, con canto gregoriano e polifonico, celebrante in pizzi e pianeta, altare a dossale col Crocifisso e i sei ceri. Si vedano i Francescani dell'Immacolata. che ora sono anche nella mia Ferrara.
RispondiEliminaAllora sì che il canto antico non stona. Certo che colla casula sintetica e il camice chiusa a cerniera lampo...
se la musica c'è, questa semplicemente "orna", aggiunge solennità.
RispondiEliminaricordo quando si cantava (per esempio) il Credo ci si sedeva e si aspettava la fine del canto per ripredere la celebrazione
Questo articolo è lo specchio della cultura del suo autore e dei suoi spietati seguaci qui su internet e non solo! (Questo era giusto per rispondere a qualche commento scritto in maniera villana e infantile, risalente ad alcune settimane fa. Tuttavia, non si può pretendere molto da chi sostiene che la Sistina sia in buone mani...).
RispondiEliminaDebbo, purtroppo, dare ragione a Istriano, epurando le ultime parole della sua battuta " <span>...e' tutto un gioco di poteri e interessi!!!!! A loro interessa fare carriera..." </span>
RispondiElimina<span>La bella vita, in virtù delle promesse sacerdotali, non la potranno mai fare, per fortuna, che Dio sia lodato ma per questo ripiegano sulle manie carrieristiche !</span>
Bertone
RispondiEliminaIo e don Magnifico l'avevamo detto che Liberto era il male minore!!!
RispondiEliminasono perfettamente d'accordo. il NO va abolito. Ma questo on avverrà mai. Però morirà di consunzione: nessun fedele ad assistere, nessu n prete a celebrarlo. Rimarrà la Messa degli eretici, non perchè nasca come tale, ma perchè sono solo gli eretici (magari inconsapevoli) che la amano...
RispondiEliminaIl NO celebrato bene non vale la metà del VO
RispondiEliminaSi adesso ci si siede alla Comunione e spesso anche alla consacrazione invece
RispondiEliminaconcordo, e devo dire che se qualche mese fa ho provato un ceto disagio a leggere commenti del tipo"palombella possa presto dirigere il requiem per bertone", oggi dico con amarezza anch'io: preghiamo perchè Iddio ci liberi dal segretario di stao(nel modo che Egli reputa migliore).
RispondiEliminaL'italiano non lo sa ("Da queste vicende la cultura occidentale NE uscì di fatto..."). Come preambolo dà del pazzo a chi chiede la Messa tradizionale. Che musica abbia in mente di fare non lo dice (sappiamo solo che in casi eccezionali potrà proporre bontà sua anche Palestrina e Mozart, due scartine...). Direi che si definisce abbondantemente da solo.
RispondiEliminaMa Palombella ha mai assistito a una Messa VO cantata? LA musica che orna e basta??? Ma la coralità delle risposte dei fedeli? Il canto di tutti della Missa de angelis o delle antifone mariane, che ancora oggi sono i pezzi più cantati dai fedeli (forse è per questo che vengono proposte sempre meno, per costringere i fedeli a cantare il resto, e così quelli stan muti). La partecipazione profonda che stimolano i grandi pezzi polifonici... Al credo ci si seeva ma la celebrazione non si interrompeva , continuava nei cuori...
RispondiEliminaInsomma siamo messi bene. Io oggi me ne vado ai vespri alla FSSPX e qualcuno mi dica che metto in pericolo la mia anima, dopo che in questa settimana ho sentito un parroco insegnare che è dubbio che l'inferno sia eterno e un religioso con compita d'alta respoinsabilità in ben due diocesi del nord dire che la Chiesa insegna che circa i contraccettivi la Chiesa si rimette alla coscienza delle coppie di sposi senza dare altre indicazioni in merito a cioò che è lecito e ciò che non lo è... E se io vado a cantare Dxiit domino mi danno???
Da buon salesiano infrasettantenne, Palombella non avrà MAI servito o cantato o neppure assistito ad una Messa damaso-gregoriana (mi permetta Maestro!) e pertanto dubito seriamente che egli - a sua discolpa - possa avere il senso profondo della celebrazione di cui parliamo.
RispondiEliminaA sua discolpa, bisogna aggiungere che il baratro liturgico in cui i Salesiani SI SONO precipitati (attenti al riflessivo) è opera della generazione immediatamente precedente don Palombella.
Quella, diciamo così, di S.Em. Bertone.
Anche le celebrazioni secondo il Messale di Paolo VI nelle case salesiane, dopo un decennio di ortodossia liturgica - usu recentiori - cominciarono già dagli anni Ottanta a degradare verso preoccupanti mete.
Negli ultimi 15 anni, ad onta di D. Bosco, di d. Rua, di d. Albera, di d. Grosso, di d. Rinaldi e di tutti i salesiani musicisti citati da mons. Favella, gli orizzonti delle celebrazioni liturgiche di stampo salesiano hanno raggiunto vertici inarrivabili. In basso.
Questo sia detto - ahimè - anche a discolpa di don Palombella.
Che poi lui ci metta del suo, è sotto gli occhi e le orecchie di tutti......
NOn capisco però una cosa: ma quando il Papa nomina Palombella, Nosiglia etc.... Ma non potrebbe semplicemente dire no, questo non lo nomino? Ma è così impossibile? Ma cos'è, il prigioniero di Zenda? Chi glielo fa fare di firmare? Se no Bertone si licenzia?
RispondiEliminaMagari! .... si licenziasse....
RispondiEliminaAnche io ritengo l'articolo di Palombella non del tutto da buttare. Per esempio, nel paragrafo che inizia: Superficialmente potremmo rispondere che non è cambiato nulla, o che è cambiato radicalmente tutto al punto da dover dimenticare per sempre il passato, lui non fa altro che porre i due estremi, tra i quali si sente di proporre una qualche via di mezzo. Solo una persona superficiale sposerebbe l'una o l'altra posizione. Da questo punto di vista non mi pare che ci sia da allarmarsi, come il nostro ermeneutica della continuit<span><span>à</span></span> sopra. Per<span>ò...</span>
RispondiEliminaPer il resto si tratta della tipica tendenza del Palombella di vendere fumo, propinandoci, per dirla con Don Magnifico, una<span> "massa di inqualificabili mistificazioni". E per giunta con quel tocco paternalistico e borioso, ugualmente tipico del Pennuto: vedi le ultime 3-4 righe.
</span>
Per favore, Franciscus, eliminare due dei tre post identici.
RispondiEliminaPalombella Rossa
RispondiElimina<span><span>La bella vita, in virtù delle promesse sacerdotali, non la potranno mai fare,</span></span>
RispondiEliminaIo non ne sono tanto sicuro...
Oggi, per informazione, un bello striscione in piazza S. Pietro recitava un motto del tipo: Le confraternite con papa Benedetto e col suo segretario di Stato...meditate...
RispondiEliminaIn ogni caso sarebbe opportuno chiedere al """"Maestro"""" che, ammesso e non concesso che quello che dice sia vero, perché ovunque si vada ad assistere (scusate, partecipare) ad una Messa NO la musica liturgica ha esattamente il ruolo di tappa-buchi che il palombella ritiene proprio del VO? Perché se mi viene a dire che oggi, entrando in una qualunque Chiesa a caso, la musica sacra è considerata parte della celebrazione significa che non è soltanto incompetente, ma anche cieco e sordo.
RispondiEliminaOdio dire: "l'avevamo detto!", purtroppo, noi, "l'avevamo detto!!". Sapevamo in quali mani mercenarie si stava mettendo la direzione della Sistina...superfluo anche ricordarlo e , se lo sapevamo noi ,maggiormente sapevano i responsabili di questa scelta scellerata e -mi duole dirlo- ma se il santo Padre non prenderà provvedimenti immediati il "flopp" sarà totale.
RispondiEliminaMi chiedo se il papa sia stato messo al corrente di questa pagina del pennuto: davvero delirante, sotto tutti i punti di vista e che evidenzia una carenza di preparazione totale a tutti i livelli -prima ancora che musicalmente- a livello teologico, pneumologico, ecclesiollogico; Mi rivolgo proprio al Palombella stesso: mi guardi reverendo Palombella, ci dica ci dica : cos'ha diavolo voleva dire in quell'articolo, perché veda? Personalmente non ho capito,un tubo; quando parla di "posizione "ancillare" della musica rispetto alla liturgia in quel linguaggio contorto irto di concetti e paroloni metafisici di cui neppure lei conosce il senso, perché non ce l'ha...mi creda...ha scritto cose senza senso...cosa voleva dire...BOH !!! Qui se c'è qualcuno che è impantanato nello stagno è solo e unicamente lei ! Si dia all'ippica reverendo! Faccia un atto di umiltà per una volta e lasci quel posto, che è sacro, a chi ne è veramente degno e preparato, ed è il maestro Valentino MISERSACHS GRAU!!!
Non hai capito niente (con tutto il rispetto)...succede così:
RispondiEliminaSDB - Santità ci sarebbe questa nomina...
Papa - Già firmata
<span>La rivista ci arriva in Istituto, ma da tempo non la aprivo più, per rispetto dei miei maestri, tutti ormai passati a miglior vita.</span>
RispondiElimina<span>La Redazione è stata benevola, omettendo le note all'articolo.</span>
<span>A parte che, trattandosi dell'Editoriale ritengo segno di appesantimento il mettervi delle note in calce, ma poi, dulcis in fundo, l'ultima nota è "</span><span>Palombella M., Actuosa participatio. Indagine circa la sua comprensione ecclesiale. Apporto al chiarimento dell'interazione tra lex credendi, lex orandi e lex vivendi nei secoli XVI-XVII = Biblioteca di Scienze Religiose 179 (Las, Roma 2002)".</span>
<span>Si cita addosso il Maestro Direttore!</span>
<span>Ma forse le sue supposte competenze storico-musicali-liturgiche si limitano ai secoli XVI-XVII? d'altronde mettere sullo stesso piano Palestrina, Perosi e Mozart - per il rito cattolico - è un pò pericoloso, oppure è frutto di studi raffazzonati.</span>
<span>Chi lo sa? forse ascolteremo in Sistina Mozart ed Haydn perchè il Papa è bavarese, e il nuovo direttore amerebbe compiacerlo.</span>
<span>Ma se fosse stato eletto il card. Arinze, Palombella che avrebbe fatto eseguire?</span>
<span>Odio dire: "l'avevamo detto!", purtroppo, noi, "l'avevamo detto!!". Sapevamo in quali mani mercenarie si stava mettendo la direzione della Sistina...superfluo anche ricordarlo e , se lo sapevamo noi ,maggiormente sapevano i responsabili di questa scelta scellerata -mi duole dirlo- ma se il santo Padre non prenderà provvedimenti immediati il "flopp" sarà totale.
RispondiEliminaMi chiedo se il papa sia stato messo al corrente di questa pagina del pennuto: davvero delirante, sotto tutti i punti di vista e che evidenzia una carenza di preparazione a tutti i livelli del pennuto-prima ancora che musicalmente- a livello teologico, pneumologico, ecclesiollogico. Mi rivolgo proprio al Palombella stesso: mi guardi reverendo Palombella, ci dica ci dica: cosa diavolo voleva dire in quell'articolo perché veda? Personalmente non ho capito un tubo; quando parla di "posizione "ancillare" della musica rispetto alla liturgia" e che questa arte sarebbe sic et simpliciter "ornamento" in un linguaggio oltretutto contorto irto di concetti e paroloni metafisici di cui neppure lei ne conosce il senso -perché non ce l'ha...mi creda...ha scritto cose senza senso-...cosa voleva dire...non si accorge della blafemia che lei ha detto?? Suppongo di no!</span>
<span></span>
<span>Qui se c'è qualcuno impantanato nello stagno è solo e unicamente lei ! Si dia all'ippica reverendo. Faccia un atto di umiltà per una volta nella vita e lasci quel posto, che è sacro, a chi ne è veramente degno e preparato, ed è il maestro Valentino MISERACHS GRAU, e lei lo sa perfettamente: tutti lo sanno, MA NESSUNO FA NULLA, è questo l'aspetto più agghiacciante!!!</span>
Caro franciscus,
RispondiEliminamagari oggi si assistesse a più Messe lette (basse): almeno saremmo risparmiati da tanti inutili e orrendi scempi musicali e liturgici!
Le Messe cantate che si sentono non sono "cantate" in senso liturgico: vescovi, preti e popolo (su insegnamento dei primi) credono che la Messa sia cantata se vi interviene qualcuno che canti qualcosa o meglio (più solenne) se c'è un gruppo (!) o un coro che canti ma tutti si sono0 dimenticati che la Messa è cantata se ognuno canta quello che DEVE CANTARE e per primo il SACERDOTE CELEBRANTE e chi sta nel Presbiterio (l'ho detto pure al mio vescovo qualche mese fa, ma lui ha tirato dritto per la sua strada). Siccome i preti non sanno più cantare le melodie del celebrante, nè in lingua viva, nè (orrore!) in latino, tutto è affidato all'improvvisazione più becera!!!
D'altronde nei presbiteri c'è di tutto: si danno alla danza e alla recitazione, perchè dovrebbero pure cantare? diventerebbe una scandalosa pantomima......
a Genova nella sua prima uscita dopo la nomina ha detto queste cose e ne ha afferamato di peggio lasciando l'uditorio senza parole.
RispondiEliminaunica cosa certa che è emersa la sua SICUREZZA E BORIOSITA'.......
domanda ma perchè Benedetto XVI ha firmato la sua nomina ???
<span><span>Odio dire: "l'avevamo detto!", purtroppo, noi, "l'avevamo detto!!". Sapevamo in quali mani mercenarie si stava mettendo la direzione della Sistina...superfluo anche ricordarlo e , se lo sapevamo noi ,maggiormente sapevano i responsabili di questa scelta scellerata -mi duole dirlo- ma se il santo Padre non prenderà provvedimenti immediati il "flopp" sarà totale.
RispondiEliminaMi chiedo se il papa sia stato messo al corrente di questa pagina del pennuto: delirante, sotto tutti i punti di vista e che evidenzia una carenza di preparazione a tutti i livelli -prima ancora che musicalmente- a livello teologico, pneumologico, ecclesiollogico. </span></span>
<span><span>Mi rivolgo proprio al Palombella stesso: mi guardi reverendo, ci dica ci dica: cosa diavolo voleva dire in quell'articolo perché veda? Personalmente non ho capito un tubo; quando parla di "posizione "ancillare" della musica rispetto alla liturgia" e che questa arte sarebbe sic et simpliciter "ornamento" , il tutto detto in un linguaggio contorto, irto di concetti e paroloni metafisici di cui neppure lei ne conosce il senso -perché quanto dice ne è del tutto privo...mi creda...ha scritto cose senza senso-...cosa voleva dire...(?)...non si accorge della blafemia che lei ha detto?? Suppongo di no!</span>
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<span>Se c'è qualcuno impantanato nello stagno è solo e unicamente lei ! Si dia all'ippica reverendo. Faccia un atto di umiltà per una volta nella vita e lasci quel posto, che è sacro, a chi ne è veramente degno e preparato, ed è il maestro Valentino MISERACHS GRAU, e lei lo sa perfettamente: tutti lo sanno, MA NESSUNO FA NULLA, è questo l'aspetto più agghiacciante!!!</span></span>
<span><span><span>Odio dire: "l'avevamo detto!", purtroppo, noi, "l'avevamo detto!!". Sapevamo in quali mani mercenarie si stava mettendo la direzione della Sistina...superfluo anche ricordarlo e , se lo sapevamo noi ,maggiormente sapevano i responsabili di questa scelta scellerata -mi duole dirlo- ma se il santo Padre non prenderà provvedimenti immediati il "flopp" sarà totale.
RispondiEliminaMi chiedo se il papa sia stato messo al corrente di questa pagina del pennuto: delirante, sotto tutti i punti di vista e che evidenzia una carenza di preparazione a tutti i livelli -prima ancora che musicalmente- a livello teologico, pneumatologico , ecclesiologico. </span></span>
<span><span>Mi rivolgo proprio al Palombella stesso: mi guardi reverendo, ci dica ci dica: cosa diavolo voleva dire in quell'articolo perché veda? Personalmente non ho capito un tubo; quando parla di "posizione "ancillare" della musica rispetto alla liturgia" e che questa arte sarebbe sic et simpliciter "ornamento" , il tutto detto in un linguaggio contorto, irto di concetti e paroloni metafisici di cui neppure lei ne conosce il senso -perché quanto dice ne è del tutto privo...mi creda...ha scritto cose senza senso-...cosa voleva dire...(?)...non si accorge della blafemia che lei ha detto?? Suppongo di no!</span>
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<span>Se c'è qualcuno impantanato nello stagno è solo e unicamente lei ! Si dia all'ippica reverendo. Faccia un atto di umiltà per una volta nella vita e lasci quel posto, che è sacro, a chi ne è veramente degno e preparato, ed è il maestro Valentino MISERACHS GRAU, e lei lo sa perfettamente: tutti </span></span></span>
Dai, che ha detto? Dicci dicci, dai dai!! E poi, qualcuno sa riferire delle prime messe accompagnate dalla Sistina in Vaticano sotto la sua direzione? E' cambiato qualcosa rispetto a prima?? in meglio o in peggio?
RispondiElimina<span><span><span><span>Odio dire: "l'avevamo detto!", purtroppo, noi, "l'avevamo detto!!". Sapevamo in quali mani mercenarie si stava mettendo la direzione della Sistina...superfluo anche ricordarlo e , se lo sapevamo noi ,maggiormente sapevano i responsabili di questa scelta scellerata -mi duole dirlo- ma se il santo Padre non prenderà provvedimenti immediati il "flopp" sarà totale.
RispondiEliminaMi chiedo se il papa sia stato messo al corrente di questa pagina del pennuto: delirante, sotto tutti i punti di vista e che evidenzia una carenza di preparazione a tutti i livelli -prima ancora che musicalmente- a livello teologico, pneumatologico , ecclesiologico. </span></span>
<span><span>Mi rivolgo proprio al Palombella stesso: mi guardi reverendo, ci dica ci dica: cosa diavolo voleva dire in quell'articolo perché veda? Personalmente non ho capito un tubo; quando parla di "posizione "ancillare" della musica rispetto alla liturgia" e che questa arte sarebbe sic et simpliciter "ornamento" , il tutto detto in un linguaggio contorto, irto di concetti e paroloni metafisici di cui neppure lei ne conosce il senso -perché quanto dice ne è del tutto privo...mi creda...ha scritto cose senza senso-...cosa voleva dire...(?)...non si accorge della blafemia che lei ha detto?? Suppongo di no!</span>
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<span>Se c'è qualcuno impantanato nello stagno è solo e unicamente lei ! Si dia all'ippica reverendo. Faccia un atto di umiltà per una volta nella vita e lasci quel posto, che è sacro, a chi ne è veramente degno e preparato, ed è il maestro Valentino MISERACHS GRAU, e lei lo sa perfettamente, tutti lo sanno, e nessuno si muove purtroppo!</span></span></span></span>
chiedo venia per eventuali refusi che troverete nei miei interventi, ma sperimento un rallentamento e relativo blocco del CP che mi causa non poco disagio sotto tutti i punti di vista!
RispondiEliminaOggi sono riuscita ad andare all'Adorazione Eucaristica che padre Konrad fa ogni Domenica alla 15,00....
RispondiEliminaStupendo!!! un'ora di SILENZIO ASSOLUTO..... tutte le candele dell'altare erano accese, il resto spento....NIENTE SFARZI MODERNI, solo "l'anticaglia dell'antico".......che dava all'ostensorio con Gesù-Ostia un aspetto davvero mistico, sopra al Tabernacolo, al posto del Crocefisso per l'occassione....
Il Silenzio è stato la vera musica dell'anima...... con padre Konrad inginocchiato sul nudo scalino per un'ora intera senza muoversi da li, con noi, e tutti insieme con LUI....
al termine abbiamo cantato prima le Litanie del Sacro Cuore di Gesù, in latino.... e poi il Tantum ergo.... gli Angeli ci hanno aiutato, siamo riusciti ben intonati.....
Non ho altro da aggiungere se non un "Te Deum laudamus...."
:)
Che fortuna Caterina, ad ottobre ho partecipato alla mia prima (ed unica per adesso) Adorazione Eucaristica e come sottofondo c'èra quella musica che di solito si ascolta, almeno dicono così, per rilassarsi e per dormire. Già mi ero insospettito quando la suora era entrata con il registratore ma quando ha schiacciato play, mi sono cadute le braccia.
RispondiEliminaArticolo quanto mai opportuno in questo sito di ultrà ratzingheriani: chiedetevi chi ha approvato la sua nomina e perchè ( è sempre l'ermeneutica della continuità, bellezza!)
RispondiEliminaLa Messa è sempre Messa, qualunque sia il rito.
RispondiEliminaSe il Papa l'ha nominato...
RispondiElimina<span>Come si fa a dire che la musica sia connaturale ad una liturgia in cui non esiste più la distinzione tra Messa letta e Messa cantata e in cui i canti assegnati dai libri liturgici possono essere quasi sempre rimpiazzati da altri a scelta? I casi sono due: o per ignoranza o per malafede.</span>
RispondiEliminaDomanda egregio signor Roberto Martelli quanto mai opportuna che meriterebbe una risposta, se la conoscessimo!! Ovviamente l'ha decisa il segretario di stato, nonché camerlengo, e forse anche [Dio ci salvi] futuro pontefice il cardinal Bertone, e la corte compiacente; "elementare watson"!
RispondiEliminaTuttavia il motivo per il quale Benedetto decimo sesto l'abbia firmata rendendosi partecipe di questo misfatto resta per me, o forse per tutti noi, un vero mistero. Per non remare contro...? o per quei motivi di "opportunità"tanto frequenti nell'ambinte ecclesiastico? Forse, per una strategia ad intra della quale ne ignoriamo il fine? O puramente per non entrare in conflitto con un "vessillo" potente, una lobby che trama all'interno dei sacri palazzi e persevera nel raggiungimento di fini politici,o forse economici con un disegno a noi oscuro?Di certo, in tutto questo bailame la figura del volatile quale direttore della Sistina è una realtà che supera di gran lunga la più atroce delle fantasie, ed equivale ad affermare che le coscienze di chi avrebbe potuto decidere diversamente non sono state toccate minimamente e di conseguenze sono aride: non dimostrano suffuciente conoscenza della musica men che meno provano la giusta venerazione per quest'arte eccelsa.
Non tutte le ciambelle escono col buco. In questo caso è uscita piuttosto col bruco.
RispondiEliminaCerto che colla casula sintetica e il camice chiusa a cerniera lampo...
RispondiEliminaNON FA LA MESSA
le ultime 3-4 righe, gentile ex oriente lux, riflettono il suo proprio inconscio, del volatile ovviamente, dei "suoi" propri Limiti e conseguenti sue piccole comprensioni...del resto, come potrebbe convivere il genio del musico in quel piccolo cervello?
RispondiEliminaprima di dire tante sciocchezze pensi a portare il coro del Papa in un livello come merita
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=Hz-QCvB4m1U&feature=related
suggerirei al Maestro di ascoltare bene questi bambini e di imparare qualcosa......
oggi mi hanno detto che tra le mura leonine opererebbero be due logge riservate ad alti ecclesiastici... comincio a crederci...
RispondiEliminaA volte si risulta essere impopolari... ma quando ci vuole!
RispondiEliminaMeraviglioso e celestiale canto !
RispondiEliminadai, dai, dicci, dicci!
RispondiEliminaParadossalmente ha detto la verità
RispondiElimina<span>di D. Bosco, di d. Rua, di d. Albera, di d. Grosso, di d. Rinaldi e di tutti i salesiani, tra i quali non dimentichiamo Mons. Giuseppe Pace (*13-XII-1911 + 01-XI- 2000)</span>
RispondiEliminaNANNI MORETTI DOVE SEI?!?
RispondiElimina<span>Ma se fosse stato eletto il card. Arinze, Palombella che avrebbe fatto eseguire?</span>
RispondiEliminalA bOSSA NOVA?
<span>¿Certamente Beltrone Chi altro? e lui che comanda ne vero? </span>
RispondiEliminaE si, propio cosi,Bertone un guaio per la Chiesa e per Sua Santita
RispondiEliminaChi ha sentito i pueri dei tempi di P. Catena e d. Cilia in Sistina, sa che non avevano da invidiare nulla a questo eccellente coro tedesco. Il buon don Pavan, prete dall'ottima voce, ha fatto quel che ha potuto in questi ultimi anni in cui la leva dei pueri si è - obbiettivamente - assottigliata e resa difficilissima (i bimbi ad es. mutano voce sempre prima, a causa della sovrabbondanza di vita occidentale). Ora vedremo cosa saranno capaci di fare i nuovi maestri dei Pueri sistini.
RispondiEliminaDel direttore non bisogna fidare poichè - ritengo - non abbia alcuna confidenza con le voci bianche (il coro Interuniversitario è dotato di avvenenti, avvenentissime fanciulle)
Non sono logge. Sono soltanto lobby, e nemmeno tanto coperte.
RispondiEliminaSuvvia ! Io non credo alla storia di queste logge o lobby di cui una, dicevano, si chiamava " humanitas" ...
RispondiEliminaSe fossero davvero esistite non avrebbero certamente permesso la pubblicazione del Summorum Pontificum o la revoca della scomunica ai quattro Vescovi ordinati ad Econe...
Preghiamo di più e confidiamo nella vivifica azione dello Spirito Santo, che agisce in maniera costante nella Chiesa, senza trasformare ogni nomina, bella o brutta che sia, come il risultato di un piano orchestrato " dall'Alta Vendita" !
Faciamo la Sagra della palombella...
RispondiEliminaSì, non la fa con devozione! Indossare i sacri paramenti in modo decoroso e devoto mostrano e dimostrano un animo ben diverso da chi invece prende la cosa come ordinaria amministrazione e si mette la tuta da lavoro...
RispondiElimina<span>Sì, non la fa con devozione! Indossare i sacri paramenti in modo decoroso e devoto mostra e dimostra un animo ben diverso da chi invece prende la cosa come ordinaria amministrazione e si mette la tuta da lavoro...</span>
RispondiEliminaBasterebbe Giovanni Amadori in versione Fiorello....
RispondiEliminalasciatelo lavorare !!!!!!!
RispondiEliminaPalombella non è uno sprovveduto!!!
..Palombella è proprio li che vuole arrivare.. se così non fosse non avrebbe messo come maestri dei bambini due persone che voglio ritornare agli insegnamenti di Padre Catena!
RispondiEliminaScusa Don Magnifico ma dalla tua utlima frase "..avvenentissime fanciulle" capisco che tu il coro non lo hai mai visto!
RispondiEliminaE chi dice che è uno sprovveduto! è un arrampicatore che su questo punto sa perfettamente il fatto suo.
RispondiEliminaQuanto a competenze liturgiche, letto l'articolo, avrei dei seri dubbi.
D'altronde i Salesiani......
Ma mons. Marini ha capito chi gli hanno messo in casa? o nemmeno di questo si accorge....
Fateli leggere a bartolucci quelle cofane di corbellerie che scrive su Armonia di Voci....
Ma che vogliamo, l' ormai agisce un altro inquietante personaggio: Frisina.
Ho detto tutto!!!!
Se anche esistessero le lobby all'interno del vaticano (alla faccia della coerenza evangelica!), non potrebbero avere un potere così forte da manipolare o frenare la volontà di un Papa. Per favore, ogni volta che i conti non tornano, non si cerchino scuse o non si giochi allo scaricabarile con espressioni tipo "è stato voluto dal Card. Bertone", "è opera del Card. Bea", ecc. I vari Pontefici non sono dei bambini che abbisognano di un tutore per svolgere le loro funzioni, quindi hanno loro l'ultima parola. Il Card. X potrà certamente 'consigliare' il Papa, ma spetta al Papa la nomina.
RispondiEliminaDipende quali Salesiani. Due dei maggiori esperti di liturgia pratica del secolo scorso, don Vismara e don Trimeloni, appartenevano alla Congregazione. Il manuale di quest'ultimo è stato recentemente ristampato ed è l'unica guida completa alle cerimonie del rito antico attualmente in commercio. Quindi i Salesiani non hanno sempre avuto nei confronti della liturgia un atteggiamento di sufficienza.
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<span>Infatti, assolutamente non lo è uno sprovveduto!! Ci mancherebbe! Dire che il volatile è uno sprovveduto equivale a dire che Diana ha la faretra piena di broccoletti.</span>
<span>Diciamo che è <span> </span>un incapace musicalmente +</span>
<span> furbo +</span>
<span> arrivista +</span>
<span> <span> </span>PARANYMPHUS = (per non terminale in “ulo”)</span>
<span> ---------------------</span>
<span> PALOMBELLA</span>
<span>il quale,essendo un incapace, per raggiungere il suo scopo -lo ha detto a chiare lettere- tenterà di elaborare una riflessione critica ad hoc circa l'attuazione concreta della Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II in relazione al “ gesto compositivo “ perchè sia di "<span>pertinenza rituale</span>", e dunque -come fu per l'antica Riforma Liturgica Tridentina- cercherà di adattarsi al testo liturgico, così, aggrappato come una blatta alle tubature del wc! </span>
<span>Però –lo dice affinché non ci trovassimo stupiti dinnanzi alla sorpresina- dichiara sorpassati i moduli espressivi della tradizione destinando alla soffitta, tra le inutili chincaglie della vecchia zia, il Gregoriano, Palestrina ecc <span> </span>poiché, in fondo… non sono che<span> </span>"stagni" paludosi e per quanto belli, ordinati, puliti... non ci conducono da nessuna parte e soprattutto ci bloccano in una situazione che [...]
Ti sbagli, la chiesa è una reltà divino-umana e come tale deve costantemente recitare il suo "confiteor"! Le lobby all'interno dei sacrio palazzi sono sempre esistite, lo stesso "Paolo VI più volte aveva parlato di un nemico che affligge la Chiesa da dentro, che la demolisce da dentro, figli della Chiesa che sono infedeli alla dottrina e portano avanti un pensiero contrario alla tradizione. Figli della Chiesa che colludono con i nemici della Chiesa.
RispondiEliminaGli osservatori del Vaticano notano che gli ultimi pontefici parlano ma non riescono a governare veramente.......medita e informati carissimi ospite, informati!!
<span>..Invece si sbaglia gentile ospite, se creda che nella Chiesa non esistano "partiti" prese di posizione a livello politico e rancori diffusi.La chiesa è una reltà divino-umana e come tale deve costantemente recitare il suo "confiteor"! Le lobby all'interno dei sacri palazzi sono sempre esistite. Prima ncora che il pontefice Benedetto XVI lo stesso Paolo VI più volte aveva parlato di un nemico che affligge la Chiesa da dentro, che la demolisce da dentro, figli della Chiesa che sono infedeli alla dottrina e portano avanti un pensiero contrario alla tradizione. Figli della Chiesa che colludono con i nemici della Chiesa. Gli osservatori del Vaticano notano che gli ultimi pontefici parlano ma non riescono a governare veramente.......mediti egregio ospite, mediti.</span>
RispondiEliminaPreghiamo piuttosto perché lo illumini! Ricordiamo che Dio può suscitare figli di Abramo anche dalle pietre...
RispondiEliminaFrancesco
Perchè le ragazze del Coro Interunuversitario non sono avvenenti?
RispondiEliminaCaro Daniele,
RispondiEliminaLei nomina due veri Salesiani di don Bosco.
E giustamente aggiunge "del secolo scorso".
Ma ha bazzicato gli istituti salesiani negli ultimi 30 anni?
Provi a chiedere a qualcuno dei confratelli dai 70 anni in giù chi erano Trimeloni e Vismara: di quest'ultimo forse diranno che era quello delle salsicce e dei wurstel, di don Lodovico Trimeloni non le sapranno dire nulla, perchè il monumentale, sapientissimo e santo manuale su cui abbiamo studiato fu proscritto in età post-Conciliare quale opera sorpassata e retrogada, oltre che inadatta alla pastorale liturgica giovanile, per cui erano adatte altre stranezze e così via.
I Salesiani, fino agli anni Settanta, hanno custodito una cura liturgica veramente ammirevole, custodendo gelosamente gli insegnamenti di don Bosco.
Ora si pascono di altre cose.
Cara Medea,
RispondiEliminaLei è così chiara e suadente quando lo spettro del Pennuto non la tormenta.
Come è vero quel che dice: gli ultimi Pontefici parlano, ma non riescono a governare.
Quando studiavo si parlava - uhm, non ricordo - .... ah sì, sì, rammento: GALLICANESIMO!
Le Chiese particolari sussurravano alle orecchie dei Nunzi che sarebbero passate alla Riforma e i Pontefici chiudevano un occhio. E via a riti particolari, privilegi, liturgie prorpie, canti da 4 soldi, lingue vernacole, vescovi disobbedienti......
I sovrani, subornati dalla Massoneria, minacciavano velatamente di confiscare i beni ecclesiastici e la S. Sede doveva ingoiare il rospo. E via alla persecuzione dei religiosi, alle connivenze politiche, al ritiro dei rappresentanti diplomatici.....
Gallicani e Massoni sono ormai dentro l'apparato, e fino a soglie insospettabili, pertanto.....
Oremus pro Pontifice nostro Benedicto!
A proposito: non se ne torni sull'Olimpo, per favore!
RispondiEliminaCi mancherebbero i Suoi sacrosanti furori, fonte di Verità e di Sapienza.
Mane nobiscum..... cioè (scusi Maestro Direttore), Resta con noi.....
E forse anche Guido Marini e Mauro Piacenza, purtroppo...
RispondiEliminaVorrei tanto che lo dicesse a qualche direttore di coro liturgico del Patriarcato di Mosca... (Putin, oltre che Kirill e Hilarion, presente.)
RispondiEliminaLi conosco fin troppo bene. Infatti hop scritto che "non hanno sempre avuto nei confronti della liturgia un atteggiamento di sufficienza", nel senso che, se ora è così, nel passato non lo era.
RispondiEliminaMa non si era detto da più parti che il Palombo era stato chiamato in Sistina proprio con l'intenzione di ripristinare quel repertorio tradzionale che rappresenterebbe la "continuità"? Cos'è, hanno davvero creduto alle vetrine dei concerti interuniversitari con tanto di presenza bartolucciana e non si sono preoccupati di sapere cosa effettivamente pensava, scriveva e insegnava il """maestro"""???? No, questo non si può davvero credere. Se non lo sapevano sono degli ingiustificabili sprovveduti; se lo sapevano, ancor più ingiustificabili, tout court. Avremo modo di sentire al Concistoro cosa combina il palombino... E vedremo quali novità sono in serbo... perchè ce ne saranno...
RispondiEliminaSi, sapere che il pennuto è li, dove mai avrebbe dovuto stare mi rende furiosa,..moltissimo!Ma soprattutto mi fa sobbalzare saperlo preferito al maestro Valentino Miserachs: infaticabile pastore della vigna, uomo buono, umile, mite, un gran signore, la cui saggezza musicale penetra nei meandri dell'anima fino a farne risuonare la eco profonda,suscita, tocca , le corde del cuore e supera le ragioni dell'intelletto che specula e rumina.
RispondiEliminaPerché la musica non è esprimibile in concetti... la musica più che "filosofia" è sapienza -Sophia- e il maestro Miserachs, per carisma, per dono divino ne possiede le chiavi! Ma non cosi' per il pennuto , lo si evince da quelle argomentazioni pelose, artificiose,patetiche,quei voli pindarici nei quali arranca per dare sostegno a tesi inconsistenti che non fanno che dimostrare la vacuità, la mancanza di spessore del soggetto..perché... i concetti [e un musicista lo sa per istinto, così pure colui che ascolta] non contengono che "la buccia delle cose", mentre solo la musica rivela il nucleo primordiale il "cuore delle cose"! Per questo, rev.Don Magnifico sono triste, frustrata; avverto una superficialità terrificante rispetto alla conoscenza della musica sacra...si sta perdendo di vista che essa è la luce che aiuta tutti noi fedeli ad orientarci in questo nostro affannoso pellegrinaggio verso lo spirito...un tesoro, la musica sacra, deposto in anfore screpolate..
cozze!
RispondiEliminacozze e pure andate a male...: guardate l'età media....
RispondiEliminaa dire il vero.... non è assolutamente vero che il gregoriano c'entri poco con la liturgia riformata...!
RispondiEliminaChe non ce lo vogliano far entrare è un dato.
Ma che c'entri con la nuova liturgia è un fatto bello e buono.
concordo con Lei Don Magnifico: Miserachs per la Sistina e il nobile e colto Cilia per i pueri.... Sarebbe stata un'accoppiata vincente.
RispondiEliminaMOns. Favella?
Tutti lo attendiamo... ansiosi!
Chissà... che prima o poi non ci venga a trovare? :-D
La Rivista ha cominciato a "valere" qualcosa dopo il 2000, cioè da quando sono uscite periodicamente alcune composizioni di Miserachs: valeva la pena abbonarsi solo per quelle.
RispondiEliminaOra sinceramente, fuori Miserachs dalla rivista, - per dirla con san Francesco - "la scrofa è tornata a rotolare nel brago".
Allora scusatemi: il voto di castità meli fa vedere tutte belle (o tutte brutte).
RispondiEliminaInnanzi alla vostra competenza, alzo le mani.
Invero vorrei alzarle su chi dico io, ma si diceva ai miei tempi che "i preti non si battono, dalla chierica in giù" Un mio cantore nerboruto aggiungeva "Io li rigiro di capasotto....." ma oggigiorno la chierica non la porta più nessuno.....
Non temete: egli è con voi ..... usque ad consummationem saeculi :-D
RispondiEliminaCara Medea,
RispondiEliminala cosa più triste è che quest'ondata stupefacente di superficialità sta sporcando ignominiosamente il Pontificato di un Papa che le idee le ha chiarissime e con ferma carità, da oltre 5 anni, le sta proponendo al mondo cattolico e a-cattolico.
Purtroppo, come scrisse tempo fa un salace lettore proprio in un altro post su Palombella, ciò che il Papa costruisce di giorno, di notte viene disfatto dalle solite congreghe interne alla Chiesa stessa.
Lei, o divina, conosce bene che questa era la tattica di Penelope che attendeva Ulisse di ritorno da Troia, mentre i Proci si approfittavano di tutto.
Ma ora quale Ulisse si attende così facendo?
Allora i Proci sguazzavano, ora chi sguazza?
La tela è oggi la Tunica?
Il tentativo è quello di screditare il S. Padre ad ogni passo, facendo esporre con Lui, per l'ultima volta la Tradizione della Chiesa, per poi - al prossimo Conclave (fra 100 anni!) - eleggere un Papa DEFINITIVAMENTE modernista?
Chi è il cavallo di Troia?
è già dentro? o si attende che entri?
E con questo? Il Papa non è forse il Papa?
RispondiEliminaMi sembra che il Papa in questi 5 anni stia utilizzando la classica politica dell'ex DC italiana (di infausta memoria) della mediazione per non scontentare nessuno, visto che (teoricamente) c'è posto per tutti. Si pensa così di non scontentare nessuno e poi si finisce per scontentare tutti, anche perchè è ben difficile che A e Z convivano nello stesso tempo e sotto il medesimo riguardo. Insomma, in perfetta continuità con Papa Paolo VI.
RispondiEliminaScendendo nel particolare: è il Papa che ha deciso di suo pugno alcuni nomi-chiave per accompagnarlo nel pontificato, non gli sono stati tramandati da pontificati precedenti. Dal Card. Bagnasco al Card. Bagnasco, da P. Lombardi a don Palombella. Scelte felici o infelici? I fatti mi sembra che parlino chiaro.
<span>Mi sembra che il Papa in questi 5 anni stia utilizzando la classica politica dell'ex DC italiana (di infausta memoria) della mediazione per non scontentare nessuno, visto che (teoricamente) c'è posto per tutti. Si pensa così di non scontentare nessuno e poi si finisce per scontentare tutti, anche perchè è ben difficile che A e Z convivano nello stesso tempo e sotto il medesimo riguardo. Insomma, in perfetta continuità con Papa Paolo VI.
RispondiEliminaScendendo nel particolare: è il Papa che ha deciso di suo pugno alcuni nomi-chiave per accompagnarlo nel pontificato, non gli sono stati tramandati da pontificati precedenti. Dal Card. Bertone al Card. Bagnasco, da P. Lombardi a don Palombella. Scelte felici o infelici? La storia parlerà chiaro.</span>
Mancava il Papa come Rosy Bindi o prodi o franceschini!
RispondiEliminasenza pudore oramai!
MD
Mi stupisce che ci si stupisca di un'affermazione che Palombella non ha certo partorito motu proprio. E' assolutamente innegabile che la liturgia riformata sia ontologicamente aliena ed incompatibile con la musica sacra pensata per la Liturgia Romana: sarebbe come pensare che i canti dei monaci buddisti possano avere una qualche pertinenza rituale con un pontificale tridentino.
RispondiEliminaLutero e i suoi seguaci avevano pur provato a mantenere la polifonia e la struttura musicale della Messa cattolica: consiglio a tal proposito di gustare le melodie del culto luterano per il giorno di Natale (Michael Praetorius, Samuel Scheidt e Johann Hermann Schein), per scoprire tra l'altro quanto certi canti del rito montiniano siano nient'altro della banalizzazione di ben più solenni corali protestanti. Rimane comunque il fatto che il rito luterano, e quello riformato che ne è la versione quasi pedissequa, non siano riusciti a conservare una musica che era nata cattolica. E come erano approdati ai cantici estrapolati dalla liturgia del giorno i luterani, così immancabilmente vi sono arrivati i postconciliari, nonostante le buone intenzioni di certi ingenui.
Per la liturgia postconciliare il discorso è lo stesso: ma non è la musica di Palestrina, di Cavalli, di Mozart e delle centinaia di altri compositori cattolici a non essere pertinente col la liturgia riformata, bensì è vero il contrario, perché è la liturgia riformata - che di cattolico vi è più in ciò che omette di quanto non vene sia in ciò che afferma - a non aver nulla a che fare con il culto cattolico e con la sua espressione musicale.
Anzi a dire il vero certi tentativi di camuffare il Novus Horror con cerimonie, paramenti e musiche mutuati dal Rito Romano non hanno fatto altro che prolungare l'agonia di una liturgia nata vecchia e fuori moda, proprio quando cercava di essere à la page coi sessantottini.
Non ci si scandalizzi quindi se Palombella emula Lapalisse: ha perfettamente ragione e gliene va reso merito. Il problema non è mettere insieme la musica cattolica con un rito che di cattolico ha poco o nulla: è riportare in auge il rito cattolico tout-court, lasciando cadere in Lete sia i canti da parrocchietta autogestita anni '70, sia il quello squallido rito che le ha generate.
Nessuno sentirà la mancanza di Symbolum 77 né di quei detestabili Scambiatevi un segno di pace, anche se avrà come contraltare anche un modesto Perosi ed una Messa in terzo col sacrestano che fa da suddiacono. Figuriamoci Palestrina o Mozart...
...anche questa robetta non ha nulla di cattolico: sono canti in lingua vernacolare, pensati per la liturgia luterana. Ad un cattolico normale canti del genere suonano come miagolii, e a ragione. La musica CATTOLICA non tocca l'orecchio, ma il cuore. E sarebbe buona norma se ci si attenesse alle prescrizioni di San Pio X, che della musica sacra fu grandissimo restauratore, altro che Bach! E si dovrebbe inorridire anche solo a pensare di poter mettere in musica un testo in volgare, quando si compie l'azione sacra. La lingua dei carretteri, lasciamola alle piazze, please.
RispondiEliminaBeh...la sagrestia di Bologna ha fatto scuola...
RispondiEliminaqualcuno ce l'ha al naturale.... :-D
RispondiEliminaForse non tutti sanno che... all'indomani della pubblicazione di "Laudate Dominum", un'antologia polifonica di Marco Frisina -circa l'anno 1998 - raccolta di canti latini per l'anno liturgico inventati o melodie tradizionali armonizzate (barbaramente) del medesimo Frisina, la nota rivista di DON MASSIMO PALOMBELLA "ARMONIA DI VOCI".... ne faceva una pessima recensione.
RispondiEliminaSi diceva, tra le altre accuse tutte vere e fondate, che la raccolta era da mostrare agli allievi delle classi di composizione dei conservatori COME PESSIMO ESEMPIO DI COME NON SI DOVREBBE MAI COMPORRE.
13 anni appena.... e l'opportunista pennuto.... cambia penne....: ora ospita Marco Frisina e le sue composizioni nella medesima rivista che lo stroncò come autore e come musicista.
Vi ricordate la canzone di Fiorella Mannoia (perdonate se mescolo sacro e profano).... COME SI CAMBIA.... PER NON MORIRE.....!!!
L'astuto salesiano ha saputo giocare bene le sue carte ammaliado "serpentescamente" il buon Maestro Valentino Miserachs Grau, che pur non riconoscendo in lui stradordinarie capacità musicali, lo adottò e la trattò come un figlio.
Questo figlio poi, appena si è sentito sicuro e spalleggiato da individui ben più potenti del Maestro catalano, si è comportato proprio come Bruto, l'adottivo figlio di Cesare: una bella pugnalata... e via.
Così va il mondo.... anche all'interno della Santa Madre Chiesa....!
Come so' lle disgrazzie! Ecco l'istoria:
Co' cquell'infern'uperto de nottata,
Me ne tornavo da Testa-spaccata,
A ssett'ora indóv'abbita Vittoria.
Come llì ppropio dar palazzo Doria
So' pe ssalì ssanta Maria 'nviolata,
Scivolo, e tte do un botto de cascata,
E bbatto apparteddietro la momoria.
Stavo pe' tterra a ppiàgne' a vvita mozza,
Quanno c'una carrozza da siggnore
Me passò accanto a ppasso de bbarrozza.
- Ferma! - strillò ar cucchiero un zervitore;
Ma un voscino ch'escì da la carrozza,
<span>Je disse:-Avanti, alò: chi mmore more. </span>
<span></span>
QUESTA E' LA MORALE DELLA VICENDA BARTOLUCCI-LIBERTO-MISERACHS...... PALOMBELLA: ALO' CHI MORE MORE!
La morale è sempre quella fai morale con girella...
RispondiEliminaMD
<span>Il goffo articolo di don Palombella non erra laddove sostiene che una messa di Palestrina o Mozart non trova spazio nell’attuale liturgia: è perfettamente vero. Il problema è laddove egli tenta di dare motivazioni parafilosofiche a questa deprimente realtà odierna. A tale proposito mi permetto di suggerire di indirizzare gli strali non semplicemente contro la persona del Palombella medesimo (né contro chi l’ha fatto nominare lì), quanto contro il contesto da cui egli è venuto fuori, quello dell’UPS e in particolare della sua Facoltà di Filosofia.</span>
RispondiEliminaFatevi raccontare dai ragazzi del coro interuniversitario gli invitati alla festa per la nomina di Palombella chi erano... e fatevi altresì recapitare (se ci riuscite) l'esilaranta email che il palombino ha mandato ad ognuno di loro in cui dice, più o meno, che sono esentati dal chiamarlo "maestro"... ma che per loro rimane don Massimo...
RispondiElimina<p><span>Rev Don Magnifico, che tema scottante, di difficile impatto. Troppo complessa la disamina e dolorosa la storia. Sono innumerevoli i rivoli che sgorgano da quel costato trafitto, da quella tunica resa malconcia, dilaniata da famelici proci. Ma certo che è già entrato il fatal cavallo, da tempo. Entrò con il Concilio Vaticano II - un evento controverso, irto di contraddizioni, forse neppure legittimo, </span><span><span>o meglio, legittimamente convocato,ma poi non altrettanto legittimamente concluso [Montini, alias Paolo VI reso privo di quella legittima autorità papale </span></span><span>di quella leadership che viene messa in dubbio e delegittima il potere papale</span><span><span> riducendo di fatto il pontefice ad un parziale silenzio] tasto dolente che ancora batte come <span> </span>su di un nervo scoperto. E proprio come a Troia la Chiesa, attraverso il concilio, vienassalito con l'astuzia e l'inganno dai modernisti </span><span></span></span>
RispondiElimina</p><p><span><span><span> c</span>he da sempre , si sa, sono stati il ventre molle, il ricettacolo per ogni sorta di sincretismo…simpatizzanti con ogni religione “positiva”, nonché massoni con idee tendenti ad osteggiano la tradizione. Quindi, ecco che dal Vaticano defluìrono strane tesi teologiche –tipo il cristiano adulto di Karl Rahner- atte a scardinare le autorità gerarchiche legate alla tradizione biblica in modo tale che si passasse tout court dal principio di trascendenza a quello dell’immanenza in una sorta di “volemose bene”: "fratellanza" di frange aderenti al modernismo più ribelle. Una adesione allo spirito del tempo insomma, distante anni luce dalla spiritualità cristiana, un ingranaggio con addentellati operanti attivamente per mutare la chiesa nel suo interno!! attraverso una nuova classe clericale con nuovi poteri gerarchici, fino ad arrivare ad un nuovo Papato con relativi aggiustamenti e ri-maneggiamenti sulla Tradizione, secondo i propri fini, e col potere delle Chiavi…con cardinali e prelati pronti a giustificare ogni idea…ogni novità! Tutto ciò è una valanga che si abbatte sulle mura Petrine, e sulle spalle del papa!! </span></span></p>
<span>Rev Don Magnifico, che tema scottante, di difficile impatto. Troppo complessa la disamina e dolorosa la storia. Sono innumerevoli i rivoli che sgorgano da quel costato trafitto, da quella tunica resa malconcia, dilaniata da famelici proci. Ma certo che è già entrato il fatal cavallo, da tempo. Entrò con il Concilio Vaticano II - un evento controverso, irto di contraddizioni, forse neppure legittimo, </span><span><span>o meglio, legittimamente convocato,ma poi non altrettanto legittimamente concluso [Paolo VI reso privo dell'autorit, </span></span><span>di quella leadership che viene messa in dubbio e delegittima il potere papale</span><span><span> riducendolo ad un parziale silenzio] tasto dolente che ancora batte come <span> </span>su di un nervo scoperto. E proprio come a Troia, la Chiesa, attraverso il concilio, è assalita con l'astuzia e l'inganno dai modernisti -</span></span><span><span> da sempre si sa il ventre molle, il ricettacolo per ogni sorta di sincretismo- simpatizzanti con ogni religione “positiva”, nonché massoni con idee tendenti ad osteggiare la tradizione, favorevoli al defluire di singolari tesi teologiche. Una adesione allo spirito del tempo insomma, distante anni luce dalla spiritualità cristiana, un ingranaggio con addentellati operanti attivamente atti a mutare la chiesa nel suo interno!! attraverso una nuova classe clericale con nuovi poteri gerarchici, fino ad arrivare ad un nuovo Papato con relativi aggiustamenti e ri-maneggiamenti sulla Tradizione, secondo i propri fini e col potere delle Chiavi…con cardinali e prelati pronti a giustificare ogni idea…ogni novità! Una valanga che si abbatte sulla Chiesa e sulle spalle del papa, e Fatima lo testimonia!</span></span>
RispondiEliminae chi ce lo chiamerà mai Maestro? Io no di sicuro!
RispondiEliminaLeggo un po' in ritardo, e mi fermo alla seguente sbalorditiva affermazione:
RispondiElimina"Infatti i testi che noi cantiamo sono parte stessa del celebrare" ;
Qui sta la tragedia del Novus Ordo. Cancellata e buttata via la summa aurea della fede cattolica nelle formule immutabili e grandiose della Messa, la formazione catechistica dei fedeli si trasferisce nelle canzonette più banali. Lex Orandi fit Lex Credendi, per cui oggi al 90% i cattolici non hanno la minima idea del contenuto della loro Fede. E chi gliene parla mai ? Pappardelle buoniste e clerical-radical-chic quante ne volete, ma sana dottrina, meditazione del dogma, predicazione dei novissimi, nisba.
Recentemente ho sentito un'orazione postcommunio: "o Dio, la forza misteriosa del sacramento", domanda Sono a Messa o non piuttosto sono a Guerre Stellari ?
<span><span>Rev Don Magnifico, tema scottante, di difficile impatto, innumerevoli i rivoli che sgorgano da quel costato trafitto, da quella tunica malconcia, dilaniata da famelici proci. Ma certo che è già entrato il fatal cavallo, da tempo. Entrò con il Concilio Vaticano II - un evento controverso, irto di contraddizioni, forse neppure legittimo, </span><span><span>o meglio legittimamente convocato,ma non altrettanto legittimamente concluso:Paolo VI privo dell'autorità, o </span></span><span>leadership il potere papale</span><span><span> riducendotto al silenzio! Lunga e complessa disamina, tasto dolente che ancora batte come <span> </span>su di un nervo scoperto. E proprio come a Troia, la Chiesa, attraverso il concilio, è assalita con l'astuzia e l'inganno dai modernisti - eviterei di addentrarmi in meandri tortuosi, simili al labirinto del Minotauro, ma, basterà leggere l'incipit di "Nostra Aetate" che pone non pochi interrogativi,per comprendere l'attuale relativismo religioso e conseguente indifferenza religiosa, o secolarizzazione. Il modernismo è per la Chiesa<span><span><span> il ventre molle,da sempre, il ricettacolo per ogni sorta di sincretismo, nonché tendenze massoni con idee atte ad osteggiare la tradizione, favorevoli al defluire di singolari tesi teologiche. Una adesione allo spirito del tempo insomma, distante anni luce dalla spiritualità cristiana, un ingranaggio con addentellati operanti attivamente con lo scopo di mutare la chiesa nel suo interno: attraverso una nuova classe clericale con nuovi poteri gerarchici, fino ad arrivare ad un nuovo Papato con relativi aggiustamenti e ri-maneggiamenti sulla Tradizione, secondo i propri fini e col potere delle Chiavi… Una valanga che si abbatte sulla Chiesa e sulle spalle del papa, Fatima ...e non solo..tutte le profezie lo testimoniano!</span></span></span></span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span>Rev Don Magnifico, tema scottante, di difficile impatto, innumerevoli i rivoli che sgorgano da quel costato trafitto, da quella tunica malconcia, dilaniata da famelici proci. Ma certo che è già entrato il fatal cavallo, da tempo. Entrò con il Concilio Vaticano II - un evento controverso, irto di contraddizioni, forse neppure legittimo, </span><span><span>o meglio legittimamente convocato,ma non altrettanto legittimamente concluso:Paolo VI privo dell'autorità, o </span></span><span>leadership circa il potere all'interno dei Palazzi ed </span><span><span>è di fatto, il papato, ridotto al silenzio! Lunga e complessa disamina, tasto dolente che ancora batte come <span> </span>su di un nervo scoperto. E proprio come a Troia, la Chiesa, attraverso il concilio, è assalita con l'astuzia e l'inganno dai modernisti - eviterei di addentrarmi in meandri tortuosi, simili al labirinto del Minotauro- basterà leggere l'incipit di "Nostra Aetate", documento ottimo nell'intento ma che ha condotto all'inevitabile, attuale relativismo religioso e conseguente indifferenza religiosa, o secolarizzazione. Il modernismo è per la Chiesa<span><span><span> il ventre molle,da sempre, il ricettacolo per ogni sorta di sincretismo, nonché tendenze massoni con idee atte ad osteggiare la tradizione, favorevoli al defluire di singolari tesi teologiche. Una adesione allo spirito del tempo insomma, distante anni luce dalla spiritualità cristiana, un ingranaggio con addentellati operanti attivamente con lo scopo di mutare la chiesa nel suo interno: attraverso una nuova classe clericale con nuovi poteri gerarchici, fino ad arrivare ad un nuovo Papato con relativi aggiustamenti e ri-maneggiamenti sulla Tradizione, secondo derminati disegni, che almeno io ignoro!i e tutto col potere delle Chiavi… Una valanga che si abbatte sulla Chiesa e sulle spalle del papa, Fatima ...e non solo..tutte le profezie lo testimoniano!</span></span></span></span></span></span></span>
RispondiEliminaToday, 7.43.28<span><span><span>– </span></span><span>Flag</span></span><span><span><span> – </span></span><span>Mi piace</span></span><span><span><span> – </span></span><span>Reply</span></span><span><span><span> –</span></span></span>
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RispondiElimina<span>Occorre bere l’amaro calice sino alla feccia per risorgere fino alle stelle.</span>
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Sapete, in una certa parte di quel libriccino là, ehm il Vangelo -se non sbaglio - è scritto" ..... quel giorno Erode e Pilato diventarono amici".
RispondiEliminaConsegnata alla morte la Cappella Sistina, agnello sacrificale della musica sacra e liturgica, era ovvio che le alleanze cominciassero a chiarificarsi.
Chi era Caifa? e il Sinedrio? chi Barabba?
<span><span><span><span>Rev Don Magnifico che tema scottante mi pone dinnanzi, di difficile impatto!! Quanti rivoli sgorgano da quel costato trafitto, da quella tunica malconcia, dilaniata da famelici proci!! Ma certo che è già entrato il fatal cavallo, da tempo. Entrò con il Concilio Vaticano II - un evento controverso, irto di contraddizioni, forse neppure legittimo, </span><span><span>o meglio legittimamente convocato,ma non altrettanto legittimamente concluso:Paolo VI sotto il profilo dell'infallibilità viene, di fatto delegittimato, così come il</span></span><span><span> papato, ridotto al silenzio! Proprio come a Troia, la Chiesa, attraverso il concilio, è assalita con l'astuzia e l'inganno- eviterei di addentrarmi in meandri tortuosi, simili al labirinto del Minotauro- basterà leggere l'incipit di "Nostra Aetate"ad esempio, documento ottimo nell'intento ma foriero di quel temibile morbo che è il relativismo religioso e conseguente indifferenza religiosa, o secolarizzazione. Il modernismo che scaturi dal concilio fu <span><span><span> il ventre molle, il ricettacolo ad ogni sorta di sincretismo, a tendenze massoni con idee atte ad osteggiare la tradizione, favorevoli al defluire di singolari tesi teologiche. Una adesione allo spirito del tempo insomma, distante anni luce dalla spiritualità cristiana, un ingranaggio con addentellati operanti attivamente con lo scopo di mutare la chiesa nel suo interno: nuova classe clericale, nuovi poteri gerarchici, fino ad arrivare ad un nuovo Papato con relativi aggiustamenti e ri-maneggiamenti sulla Tradizione, secondo derminati disegni, che almeno, personalmente ignoro ma intuisco e tutto col potere delle Chiavi… Una valanga che si abbatte sulla Chiesa e sulle spalle del papa, Fatima ...e non solo..tutte le profezie lo testimoniano!</span></span></span></span></span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span>–</span></span></span></span>
<span>Occorre bere l’amaro calice sino alla feccia per risorgere fino alle stelle.</span>
RispondiElimina<span> </span>
Bene dicesti caro don Magnifico... bene dicesti!
RispondiEliminafatemi almeno correggere "esilarante"... :-[
RispondiEliminaBertone. La Segreteria di stato. Don Parisi!
RispondiElimina<p><span><span>Caro Don Magnifico il tema è scottante, di difficile impatto. La disamina assai complessa non darà risposte esaustive in questo breve spazio ma, tenterò di rispondere ai tuoi quesiti: è’vero, quella tunica è malconcia, dilaniata dai famelici proci e il fatale cavallo dell’inganno, anzi più cavalli, sono entrati da tempo, attraverso la porta aperta del Concilio Vaticano II . Concilio<span> legittimamente convocato da Giovanni XXIII, ma non </span></span></span><span><span>legittimamente concluso, in quanto Paolo VI<span> </span>deprivato dell’infallibilità di cui godevano i papi venne ridotto al silenzio e con lui i pontefici a venire.Diciamo che fu, quel concilio, una sorta di “ladrocinio Efesinum”dei nostri tempi, con la differenza che quello, con Calcedonia trovò giustizia mentre alla chiesa di oggi “tertium non datur”.Basterà leggere l’incipit del documento conciliare “Nostra Aetate”per rendersene conto:accanto alla bontà dei principi entra il demone del pluralismo religioso che di a poco si trasformerà –come si trasformano per naturale deformazione storica anche i migliori principi- in relativismo, pericoloso sincretismo, indifferenza religiosa e conseguente secolarismo. Con il concilio,poi, entra un cavallo ancora più temibile:<span> </span>il modernismo, nel cui ventre molle inizia a proliferare ogni sorta di bizzarria, di tesi teologiche audaci e ardimentose tendenti a scardinare, osteggiare la tradizione, rivisitare il testo biblico operando una vera rivoluzione, e una ferita insanabile nel corpo mistico.. La fauna, nei sacri palazzi come in quel di Itaca, si arricchisce in breve di personaggi e idee, di lobby e massoni il cui unico scopo è osteggiare, defraudare la tradizione, realizzare una mutazione della Chiesa, usurparla nella sua essenza, dall'interno con nuova classe clericale<span> </span>nuovi poteri gerarchici, fino ad un nuovo ordinamento, un nuovo Papato a " misura" che “aggiorni” la tradizione ai bisogn dei tempi col potere delle chiavi, e - qui si rasenta la blasfemia- in nome di Dio stesso con il plauso dei cattolici resi beoti, pronti a giustificare ogni misfatto [la nomina del pennuto ne è un piccolo assaggio]. E dire che Fatima, e le profezie lo avevano annunciato…</span></span>
RispondiElimina</p><p><span><span> </span></span></p>
<span><span>Caro Don Magnifico il tema è scottante, di difficile impatto. La disamina assai complessa non darà risposte esaustive in questo breve spazio ma, tenterò di rispondere: è’vero, la tunica è malconcia, dilaniata dai famelici proci; il fatale cavallo dell’inganno, anzi più cavalli, entrarono da tempo attraverso la porta aperta del Concilio Vaticano II -<span> legittimamente convocato da Giovanni XXIII, ma non </span></span></span><span><span>legittimamente concluso:Paolo VI<span> </span>deprivato dell’infallibilità di cui godevano i papi venne ridotto al silenzio e con lui i pontefici a venire- diciamo che fu, quel concilio, una sorta di “ladrocinio Efesinum”dei nostri tempi, con la differenza che quello, con Calcedonia trovò giustizia mentre alla chiesa di oggi “tertium non datur”.Basterà leggere l’incipit del documento “Nostra Aetate” dove,accanto alla bontà dei principi , entra il demone del pluralismo ch di li a poco si trasformerà –come si trasformano per naturale deformazione storica anche i migliori principi- in relativismo religioso, sincretismo, indifferenza religiosa e secolarismo. Con il concilio,poi, entra un cavallo ancora più temibile:<span> </span>il modernismo, ventre molle in cui inizia a proliferare ogni sorta di bizzarria, di tesi teologiche audaci tendenti a scardinare, osteggiare la tradizione, rivisitare il testo biblico operando una rivoluzione del pensiero e al contempo ad aprire una ferita insanabile nel corpo mistico.. La fauna, nei sacri palazzi -come in quel di Itaca- si arricchisce in breve di personaggi e idee, lobby e massoni il cui unico scopo è osteggiare la tradizione, realizzare una mutazione della Chiesa dall'interno con nuova classe clericale<span> </span>nuovi poteri gerarchici, nuovo ordinamento, un nuovo Papato perché tutto si adatti allo "spirito dei tempi" e col potere delle chiavi - qui si rasenta la blasfemia- in nome di Dio stesso, con il plauso dei cattolici resi beoti, pronti a giustificare ogni misfatto [la nomina del pennuto ne è un piccolo assaggio]. E dire che Fatima, e le profezie lo avevano annunciato…</span></span>
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<span><span><span>Caro Don Magnifico il tema è scottante, di difficile impatto. La disamina non darà risposte esaustive in questo breve spazio ma, tenterò di rispondere: è’vero, la tunica è malconcia, dilaniata dai famelici proci; il fatale cavallo dell’inganno [più cavalli] entrarono da tempo attraverso la porta aperta del Concilio Vaticano II -<span> legittimamente convocato da Giovanni XXIII, ma non </span></span></span><span><span>legittimamente concluso:Paolo VI<span> </span>deprivato dell’infallibilità di cui godevano i papi venne ridotto al silenzio e con lui i pontefici a venire- diciamo che fu, quel concilio, una sorta di “ladrocinio Efesinum”dei nostri tempi, con la differenza che quello, con Calcedonia, trovò giustizia a noi “tertium non datur”. Già leggendo l’incipit del documento “Nostra Aetate” si evince come,accanto alla bontà dei principi, entri il demone del pluralismo che di li a poco si trasformerà in relativismo religioso, sincretismo, indifferenza religiosa e/o secolarismo. Un altro cavallo d'inganno e il modernismo: ventre molle in cui prolifera ogni sorta di bizzarria, tesi teologiche tendenti a scardinare, osteggiare la tradizione, rivisitare il testo biblico operando una rivoluzione del pensiero e aprondo una ferita insanabile nel corpo mistico. E che dire della fauna che popola i sacri palazzi? altro che i proci in Itaca!! personaggi e idee inquietanti, lobby e massoni il cui unico scopo è osteggiare, zittire, reinterpretare la tradizione falsandola e così realizzare una mutazione della Chiesa dall'interno, nuova classe clericale<span> </span>nuovi poteri gerarchici, nuovo ordinamento, un alfine un nuovo Papato perché tutto si adatti allo "spirito dei tempi" col potere delle chiavi - qui si rasenta la blasfemia- in nome di Dio stesso. E dire che Fatima, e le profezie lo avevano annunciato…</span></span>
RispondiElimina<span><span> </span></span></span>
Proprio sotto questo post, c'è l'immagine di un affresco bellissimo che si trova su una delle due pareti della capella sistina, in quel ciclo iconografico proprio al di sotto dei 24 papi, nella fascia intermedia. L'affresco, il penultimo della serie che ha per tema "Cristo nei Vangeli" - a cui fanno riscontro sulla parete opposta scene tratte dall'Antico T. con Mosè protagonista- è raffigurata per mano del Perugino la famosa "Consegna delle Chiavi di Gesù a San Pietro" simbolo della "potestas judicandi e discernendi". Da notare che per contro sulla parete opposta in esatta corrispondenza [ Botticelli] è posto non a caso "il castigo di Core, Datan, e Abiram" sacerdoti infedeli che negavano a Mosè e ad Aronne l'autorità religiosa e per questo furono inghiottiti dalla terra con le loro famiglie!! Singolare il paesaggio della scena, che si snoda sotto l'Arco di Costantino tra i templi di Roma. Chiaro riferimento dell'autorità data ai pontefici da Dio! ...E spero tanto che questa terra si apra ancora sotto il pennuto e i suoi simili!!!
RispondiEliminaCosa mi sono persa? Ancora Palombella? Ma insomma, nemmeno suor Brancianilla, che aveva studiato a Nimega, nostra superiora provinciale, scriveva corbellerie così criptiche!
RispondiEliminaMa si è capito lui stesso?
Va a braccetto con Frisina? Poveretto.
Cerchiamo di aiutarlo con la commissione invalidi civili: noi abbiamo fatto dichiarare invalida al 100% suor Derubricata che andava matta per i canti di don Parisi......
Ogni tanto ci viene a far visita una dottoressa del SIM, ma noi per tenerla buona le diciamo che la manda il Coperlim....
<span><span><span><span>Caro Don Magnifico il tema è scottante, di difficile impatto. La disamina non darà risposte esaustive in questo breve spazio ma, tenterò di rispondere: è’vero, la tunica è malconcia, dilaniata dai famelici proci; il fatale cavallo dell’inganno [più cavalli] entrarono da tempo attraverso la porta aperta del Concilio Vaticano II -<span> legittimamente convocato da Giovanni XXIII, ma non </span></span></span><span><span>legittimamente concluso:Paolo VI<span> </span>deprivato dell’infallibilità di cui godevano i papi venne ridotto al silenzio e con lui i pontefici a venire- diciamo che fu, quel concilio, una sorta di “ladrocinio Efesinum”dei nostri tempi, con la differenza che quello, con Calcedonia, trovò giustizia a noi purtroppo, “tertium non datur”. </span></span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span><span>Già leggendo l’incipit del documento “Nostra Aetate” si evince come,accanto alla bontà dei principi, entri il demone del pluralismo che di li a poco si trasformerà in relativismo religioso, sincretismo, indifferenza religiosa e/o secolarismo. Un altro cavallo d'inganno e il modernismo, il ventre molle in cui prolifera ogni sorta di bizzarria, tesi teologiche tendenti a scardinare, osteggiare la tradizione, rivisitare il testo biblico operando una rivoluzione del pensiero e aprendo una ferita insanabile nel corpo mistico. E che dire della fauna che popola i sacri palazzi? altro che i proci in Itaca!! personaggi e idee inquietanti, lobby e massoni il cui unico scopo è reinterpretare la tradizione falsandola e alfine realizzare una mutazione della Chiesa dall'interno, nuova classe clericale<span> </span>nuovi poteri gerarchici, nuovo ordinamento, nuovo Papato perché tutto si adatti allo "spirito dei tempi" col potere delle chiavi - qui si rasenta la blasfemia- in nome di Dio stesso. E dire che Fatima, e le profezie lo avevano annunciato…</span></span></span></span>
La liturgia del Papa, la liturgia in San Pietro deve essere la liturgia esemplare del mondo.
RispondiEliminaVoi sapete che con la televisione e la radio , oggi in tutte le parti del mondo tante persone seguono questa liturgia.
perciò è così importante che i cerimonieri insegnino al Papa come celebrare bene la liturgia, ma anche voi cantori della Cappella Sistina dovete essere di esempio di come si deve dare bellezza nel canto per la lode di Dio
Quando lo ha detto?
RispondiEliminaE' il primo discorso che il papa fece alla Sistina, ne fecero anche un libretto, io ce l'ho...
RispondiEliminaCon tutto il rispetto per il Vicario di Cristo...: se aveva intenzione di far quel che ha fatto - o di lasciarsi abbindolare come è successo - .... queste parle POTEVA RISPARMIARSELE.
RispondiEliminaBasta con le belle parole. Basta anche con i documenti, che sono uno meno chiaro dell'altro....: ci vogliono i fatti.
geniale ....
RispondiEliminaIl tuo sarcasmo è fuori luogo.
RispondiEliminaE il bicchiere ormai è vuoto del tutto... anzi.... è in frantumi.
I fatti, purtroppo, li fanno Bertone e Palombella.
RispondiEliminaCorre voce che abbia già commissionato una mega-pedana-predella nuova per il coro, quasi come un anfiteatro.
Non penso che sia per migliorare la resa sonora della sistina.
Forse per avere un podio più alto, a livello dell'altare della Confessione.............
pare che la voce sia vera...
RispondiEliminaMagari domattina porteranno il pennuto sulla sedia gestatoria....
Avevo anche sentito dire degli ottoni... ma non pensavo li mettesse lì sulla loggia a fare la marcetta sinfonica bandistica all'ingresso del papa, stile "medicodella mutua" di A. Sordi!!! Ma come si fa???? E poi lo avete visto lasciare la direzione per i saluti??? e poi tornare a dirigere con nochalance... ma che pallone gonfiato!!!!!!
RispondiElimina<p>Che pena che fa questo Palombella!
RispondiElimina</p><p>Uno scritto a dir poco strano e inquietante, anni luce lontano dal pensiero del Papa, come ha pure rilevato Sandro Magister sul suo blog, dove bastona sonoramente il direttore della Sistina.
</p><p>Sopravviverà la grande tradizione polifonica alla direzione di quest'uomo?
</p><p>La scelta di Bertone si rivela ogni giorno più perniciosa.....</p>
Aveva ragione mons. Favella, quando riferiva che don Triacca l'aveva soprannominato trombone.
RispondiEliminaè in buona compagnia allora...
......ora farà giustamente una rivoluzione per quanto riguarda lìamplificazione del coro , importante per la resa per chi ascolta attraverso i mezzi di comunicazione....sentito il concistoro io proverei a lasciare da parte le parole e lo lascerei lavorare......
RispondiEliminaGli ottoni come le trombe d'argento sono da tradizione (e lo ha chiesto il Papa).
RispondiEliminaCambiare il palco è per migliorare la resa del coro .. ma ho capito che qui in realtà non si cerca il vero ma solo la critica! ..ci vorrebbe un pò di obiettività..
Sabato e Domenica sono state due celebrazionie con musica e coro finalmente degni di nota! Ma so che qui non lo direte mai..
Vorrei capire il concetto di Tradizione. A quando risale questa Tradizione? Ai tempi del Papa Re? Il Papa non è più Re, se non erro. Non solo. MI sbaglio o non tutta la Grande Musica (anche Sacra) si può definire anche liturgica? E gia, perché un conto è se il Papa entra in Aula Nervi, all'aula Magna della Sapienza, alla Sala Clementina, o dove gli pare per una qualsiasi udienza, o atto pubblico che dir si voglia. MA ALTRO e' se il Papa (che è sacerdote) si appresta a percorrer la Basilica per una celebrazione Liturgica. In quel caso la musica, per usare le parole del Magistero della Chiesa, non solo deve avere bontà di forme - vera arte per così dire - ma deve essere anche SANTA, cioè deve aiutare l'animo dei convenuti ad entrare nel mistero celebrato. Che musica è stata scelta per l'ingresso del Papa? E le altre musiche strombazzanti durante tutta la liturgia? Poco c'era di liturgico: anzichè la Celebrazione del Sacrificio di Cristo sembrava lo sfoggio delle vanità di una corte Imperiale; cosa vedremo in futuro? Cardinali con la crinolina che vanno in processione a ritmo di minuetto? Né mi sembra che la qualità del Coro sia affatto migliorata (direte e con ragione: troppo poco tempo per migliorare un coro). Molti prelati, sentiti con queste mie orecchie, si sono stracciate le vesti. Che senso ha richiamare vecchi cantori già pensionati che forse cantavano bene venti o trenta anni fa? Introduzione di voci femminili: donde viene questa Tradizione? Ritorno di sopranisti e contraltisti. Probabilmente si tornerà a castrare i bambini per il dogma di certa Tradizione. Dopo Liberto possiamo solo dire: è arrivato il peggio. Forse non nelle scelte musicali (parlo ovviamente dei brani cantati): grazie a Dio si è riascoltato Palestrina, Bartolucci.... MA COME? Bistrattati, e non parliamo del canto gregoriano: c'è stato da vergognarsi di essere ITALIANI. L'unico brano eseguito benino è stato "O sacrum convivium" di Domenico Bartolucci. Ma a onor del vero, questo brano era già conosciuto poiché anche LIberto lo ha eseguito piu' di una volta. Al nuovo maestro è bastato semplicemente dare qualche accorgimento in piu, copiando dalle esecuzioni (incise) dello stesso Bartolucci o di don Valentino MIserachs! L'errore madornale è stato averlo eseguito ALL'OFFERTORIO, quando invece trattasi di un pezzo squisitamente ed eminentemente EUCARISTICO: rivelazione. questa, dell'incompetenza degli attori e registi liturgici di turno. Bene l'aver risentito il Tu es Petrus di Palestrina (mal eseguito), MALE la reintroduzione dell'inginocchiarsi della Sistina al passaggio del Papa...! Perché, poi, solo la Sistina si inginocchia e non tutti gli altri? Vi spiego perché MALE: questi nostri occhi hanno visto don Palombella, durante tutta l'azione sacra e persino alla consacrazione, in continuo atteggiamemeno irriverente nei confronti di quanto avveniva "hic et nunc". L'abbiamo visto andare e venire dal suo podio all'organo e viceveresa, poi passare agli ottoni, ora chiacchierare con uno, ora con l'altro, e allora ci si chiede: questo inginocchiarsi al passaggio del papa cos'è? Ritualismo vuoto o peggio ancora LECCHINAGGIO? MI è stato riferito da persone che hanno ben visto, che il sabato mattina, all'omelia del Santo Padre, don Palombella si è "rintanato" dietro il palco della Sistina a chiacchierare tutto il tempo con un noto e non più giovane cantore (di quelli che gli han preparato la strada). Ma viva la memoria del Maestro Liberto che durante la celebrazione ha sempre tenuto un contegno rispettoso dell'azione sacra, e durante l'omelia era sempre seduto in attento ascolto. Ritorniamo alle trombe: c'era bisogno di farle intervenire a interludiare mentre si cantava il communio gregoriano? E mi venite a [...]
RispondiEliminaScusi lei è don Palombella? o Don Guido? Per sapere che lo ha chiesto il Papa....!!!
RispondiEliminaPaolombella è un fariseo presuntuoso e colpevolmente dimentico del suo recente passatoin cura dallo psicanalista... (parlo per conoscenza e non per insulto). L'ipocritone SBEFFEGGIA la Tradizione!!!!! altro che!!! volete le trombe? ma sììì... via, ricacciamo tutti i pezzi che fanno tanto retrò! facciamo un salotto e un teatro barocco, intervallato da qche canto corposo e ruffianamente bartolucciano o palestriniano... e condiamo il tutto con gli eminenti pezzi scritti dal notevole pennuto diplomato in composizione (sarà vero?). E poi una polemica personale: io sono salmista, ma sono femmina. E quando ne ho avuto la possibilità, per scrupolo mio e del direttore, non ho voluto cantare davanti al papa, perchè so che deve essere un uomo a prestare questo ministero. A saperlo prima che le donne sarebbero state sdoganate... m sarei gloriata anche io di aver cantato il salmo davanti al papa, e vi assicuro che lo avrei fatto con un po' più di garbo...
RispondiEliminaKyrieeleison, la prego di ripostare il suo commento, tralasciando però notizie mediche di terze persone, protette dalla riservatezza.
RispondiEliminaIl maestro nuovo gli ottoni non li toglierà più. Gli danno un aria, come dire, .... di famiglia....
RispondiElimina...ho la netta impressione che il maestro sia come un bimbo che dopo tanta astinenza entra in un negozio di dolci e non capisce piu' nulla ora prende quel gioco ora l'altro e così via.......per il gregoriano le mie orecchie hannosentito da lui questa affermazione che i neumi sono sono scarabocchi per far litigare i gregorianisti......
RispondiEliminaQuesto è vero.
RispondiEliminaSuor Giacomina, quando entra in pasticceria per la questua, non sa a che santo votarsi, finchè il buon cav. Pappamuscio non le fa assaggiare una pastarella, poi lei, per irfarsi la bocca, chiede un pasticcino e magari una fetta di torta, anche.
La pedana, l'amplificazione, gli aggiunti, gli ottoni, le belle cantatrici.... e domani?
.....quando un direttore si mette nelle mani dei cantori e dipende totalmente da loro è la sua morte......palombella = luciano luciani........pavan fuori, libertucci fuori, gottsche fuori.........la coreana che lavorarava al propedeutico fuori..............
RispondiElimina...in sistina abbiamo già avuto un direttore con dei problemi ...se è il maestro ha qualche disturbo non vedo il problema non giudicate....non giudicate
RispondiEliminai neumi scarabocchi: IL PUBBLICO TRIONFO DELL'IGNORANZA...
RispondiEliminaAh ecco... quindi i disturbi del Maestro di prima costituivano problema....fino a farlo cacciare, mentre i disturbi del nuovo (per i quali probabilmente è stato pure promosso).... possono essere perdonati e non giudicati.
RispondiEliminaBella teoria....!
Interessante.
Bravi, bravi...!
Povera Chiesa...!
Di questo passo avremo anche.... RATZINGER FUORI....!
RispondiEliminaComunque.... sante parole caro Stefano... sante parole!
RispondiEliminaQui non si tratta di neumi o segni strettamente paleografici, qui si tratta almeno di notazione quadrata, di musica, di testo, di preghiera, di frase, di buon gusto... che vi assicuro NON C'ERA. Cosa abbiamo sentito al posto del gregoriano, il canto principe della CHiesa? Solo berciamenti e note strapazzate.
RispondiEliminaAh.... Luciano Luciani!!!
RispondiEliminaMeglio non parlarne!
Ma prima o poi le paghierà tutte... come l'hanno pagata gli artefici della cacciata di Bartolucci!
Dio non paga tutti i sabati..., ma qualche volta, e di sorpresa... ANTICIPA AL VENERDI'!
Meditate gente... meditate...
<span>Aaaaargh! Luciano Luciani!!! Meglio non parlarne!
RispondiEliminaMa prima o poi le paghierà tutte, come l'hanno pagata gli artefici della cacciata di Bartolucci!
Dio non paga tutti i sabati, ma qualche volta, e di sorpresa ANTICIPA AL VENERDI'!
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Disturbi??? non è che il povero Liberto soffriva di .... meteorismo? parlando con rispetto....
RispondiElimina<span>..gentile "tu c'eri", mai come ieri avrei desiderato possedere il dono della bilocazione! </span>
RispondiElimina<span> </span>
<span>non so se</span><span> purtroppo o per fortuna [perché per me il solo guardare la boria del volatile, la pantomima che inscena, la sfacciata esibizione mi procura la dermatite seborroica] mi trovavo al capo opposto di Roma sotto una pioggia e un vento incalzante con un ombrellino striminzito…completamente inzuppata da cima a fondo. </span>
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<span>Però…avrei voluto mettermi all’ascolto per sentire… e sono convinta che la povera Santa Cecilia del Maderno giacente ai piedi dell’altare, Lei, la Santa dei musici, nel giorno dedicato a Lei che è avvezza a sentire la melodia degli Angeli; Lei, che scruta la bontà e la passione che sgorga dall’umile cuore del maestro, del compositore , ebbene: se avesse potuto si sarebbe tolta il velo dalla faccia e alzata di scatto gli avrebbe urlato in quel romanaccio Trasteverino un sonoro “ ma vammoriammazzato!!!” Amen!!!</span>
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<span>E' vero che ogni stagione musicale ha avuto i suoi drammi, specie nei trapassi epocali –vedi ad esempio tra il Romanticismo e la musica tra le due guerre, le dispute tra Respingi, Giovanni Mulè, Pizzetti, Casella contro la cosiddetta “musica oggettiva”, i vari manifesti ecc…ma si trattava di Ideologie più o meno condivise. Ci sono state, è vero, e sempre ci saranno tra musicisti, controversie sul piano stilistico, ma di Pennuto ce n’è uno solo! Soprattutto il caso del pennuto è unico nel suo genere…e..purtroppo a noi è toccato in sorte il dover subire questa ignobile faccenda, e ingoiare, tenendo sullo stomaco questo rospo indigesto!</span>
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<span>Medea</span>
<p>un vescovado titolare, il rettorato di una Pontificia Università, il galero...
RispondiElimina</p><p>A Bartolucci sì, perchè a lui no?</p>
Il galero no, ma la galera....
RispondiEliminaSuor Cesira è amica di Giorgio Bracardi che ogni tanto viene a trovarci a Ceprano e ci ripete tante di quelle irresistibili macchiette...
<span><span>..gentile "tu c'eri", mai come ieri avrei desiderato possedere il dono della bilocazione! </span>
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<span>Volevo andare alla basilica di santa Cecelia in Trastevere -dove, posta dentro una teca, si può vedere una stupenda scultura del Maderno raffigurante la santa- sapevo che avrei trovato il pennuto in azione! Purtroppo, non so se</span><span> per mia fortuna [ il solo guardare la boria del volatile, la pantomima che inscena, la sfacciata esibizione mi procura la dermatite seborroica] mi trovavo al capo opposto di Roma sotto una pioggia e un vento incalzante con un ombrellino striminzito…completamente inzuppata da cima a fondo. </span>
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<span>Però…avrei voluto mettermi all’ascolto per sentire… e sono convinta che la povera Santa Cecilia del Maderno giacente ai piedi dell’altare, Lei, la Santa dei musici, nel giorno dedicato a Lei che è avvezza a sentire la melodia degli Angeli; Lei, che scruta la bontà e la passione che sgorga dall’umile cuore del maestro, del compositore , ebbene: se avesse potuto si sarebbe tolta il velo dalla faccia e alzata di scatto gli avrebbe urlato in quel romanaccio Trasteverino un sonoro “ ma vammoriammazzato!!!” Amen!!!</span>
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<span>E' vero che ogni stagione musicale ha avuto i suoi drammi, specie nei trapassi epocali –vedi ad esempio tra il Romanticismo e il 900, la musica tra le due guerre, le dispute tra Respingi, Mulè, Pizzetti, Casella contro la cosiddetta “musica oggettiva”, i vari manifesti ecc…ma si trattava di Ideologie più o meno condivise. Ci sono state, è vero, e sempre ci saranno tra musicisti, controversie sul piano stilistico ecc... ma di Pennuto ce n’è uno solo! Soprattutto il caso del pennuto è unico nel suo genere e si spera irripetibile per le generazioni a venire! Che sia da monito!!…e..purtroppo a noi è toccato in sorte il dover subire questa ignobile faccenda, e ingoiare, tenendo sullo stomaco questo rospo indigesto!</span>
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Da trombone a trombone!
RispondiEliminai problemi li teneva PEROSI NON il grandissimo Bartolucci e neppure Liberto e vedrete signori che alla lunga ( Liberto...sapete probabilmente ricoprirà il ruolo di direttore dell'ufficio liturgico di qualche diocesi di sicilia......) si dimostrerà piu' signore di questo....e speriamo che non manifesti i suoi seri problemi...perchè saranno dolori per tutti .........
RispondiElimina:'( ....hanno visto Mons Marini in questo stato ..... :-D Bertone invece così........
RispondiElimina<span>gentile "tu c'eri", mai come ieri avrei desiderato possedere il dono della bilocazione! </span>
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<span>Volevo andare alla basilica di santa Cecelia in Trastevere -dove, posta dentro una teca, si può vedere una stupenda scultura del Maderno raffigurante la santa- sapevo che avrei trovato il pennuto in azione! Purtroppo, non so se</span><span> per mia fortuna [ il solo guardare la boria del volatile, la pantomima che inscena, la sfacciata esibizione mi procura la dermatite seborroica] mi trovavo al capo opposto sotto una pioggia e un vento incalzante con un ombrellino striminzito…completamente inzuppata da cima a fondo. </span>
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<span>Però…avrei voluto mettermi all’ascolto per sentire… e sono convinta che la povera Santa Cecilia del Maderno giacente ai piedi dell’altare, Lei, la Santa dei musici, nel giorno dedicato a Lei che è avvezza a sentire la melodia degli Angeli; Lei, che scruta la bontà e la passione che sgorga dall’umile cuore del maestro, del compositore , ebbene: se avesse potuto si sarebbe tolta il velo dalla faccia e alzata di scatto gli avrebbe urlato in quel romanaccio Trasteverino un sonoro “ ma vammoriammazzato!!!” Amen!!!</span>
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<span>E' vero che ogni stagione musicale ha avuto i suoi drammi, specie nei trapassi epocali –vedi ad esempio tra il Romanticismo e il 900, la musica tra le due guerre, le dispute tra Ottorino Respighi ,,Mulè, Pizzetti, Casella contro la cosiddetta “musica oggettiva”, i vari manifesti ecc…ma si trattava di Ideologie più o meno condivise. Ci sono state, è vero, e sempre ci saranno tra musicisti, controversie sul piano stilistico ecc... ma di Pennuto ce n’è uno solo! Soprattutto il caso del pennuto è unico nel suo genere e si spera irripetibile per le generazioni a venire! Che sia da monito!!…e..purtroppo a noi è toccato in sorte il dover subire questa ignobile faccenda, e ingoiare, tenendo sullo stomaco questo rospo indigesto!</span>
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..ora smantellerà anche il coro guida e inserirà il coro interuniversitario.....però quei falsettisti con i bambini ....che trovata geniale........
RispondiEliminapalombella come il mago Udinì..........
io lo avevo accennato ieri sera, ma in modo forse imprudente e la redazione mi ha cancellato il post. Di riscrivere tutto non mi andava, ma vedo che certe cose non rimangono mai nascoste...^_^
RispondiEliminaPROPONGO UNA PUBBLICA MANIFESTAZIONE:
RispondiEliminaSabato 27 Novembre - Piazza S.Pietro (in Basilica vi saranno i Primi Vespri d'Avvento).
Tutti con striscioni a caratteri cubitali: NUOVO DIRETTORE SISTINA: RIMANDATELO A CASA!
Il cantore "non più tanto giovane" cui accenna sopra IO C'ERO, non è Felix La Rosa o Ezio Musumeci, o Gildo Corsini, come molti erroneamente pensano, ma è Luciano Luciani.
RispondiEliminaVergogna: genuflettere al Papa e chiacchierare durante la Messa e la consacrazione.
Vergogna! Vergogna! Vergogna!
Luciani, La Rosa, Musumeci, Corsini...: mamma mia quanta gioventù.... ho visto nella nuova Cappella SIstina.
RispondiEliminaSe andiamo avanti di questo passo Palombella andrà a riesumare pure il corpo di Domenico Mustafà!
ma cosa vi aspettavate palombella deve accontentare tutti quei cantori che gli hanno spianato la strada...scusate ma senza offesa per nessuno e senza mancare di rispetto a nessuno però il Papa che lasci fare tutto questo ?? certo che c'è una dicotomia tra il Suo splendido libro " Lodate Dio con arte " con la prefazione di R.Muti e la realtà ...perchè questo?? vedendo , ascoltando e sonoscendo il mondo musicale vaticano viene proprio spontaneo dire anche qui esiste la Cupola che giganteggia come il CUPOLONE.
RispondiEliminaMeno male che molti di voi erano presenti!
RispondiEliminaMa forse è meglio per noi che ci limitiamo a leggere le ignobili cose premesse a quel foglietto ormai squalificato che è Armonia di Voci.
Il ritualista e il tradizionalista in Sistina, l'avanguardista con i Salesiani: è una VERGOGNA!
Palombella è solo un arrivista e, anche se non avesse quei problemi psichici cui qualcuno si riferisce, bisognerebbe presto rimuoverlo, perchè non porti altra biada a chi critica il Papa....
Bertone ride e Marini piange? Allora Marini avesse insistito con il S. Padre per il nome che gli era stato fatto, ovvero Miserachs!
Chi è causa del suo mal pianga sè stesso.
Bertone rida ancora, ma presto non riderà più: la giustizia divina è lenta, a volte sembra lentissima, ma è inesorabile.....
ma io so che c'era stato un contatto con un musicista laico ..........non dell'aria romana......
RispondiElimina