Post in evidenza

Perché il primo annuncio del Natale fu dato a degli umili pastori?

"Il mistero dell’Incarnazione pone il Cristianesimo in un’originale posizione –unica rispetto alle altre religioni– di valorizzazione d...

giovedì 11 novembre 2010

Verbum Domini o Verba volant?

Duecento-pagine-scritte-fitte. E' l'esortazione postsinodale Verbum Domini pubblicata oggi, condensato degli sforzi del sinodo sulla parola di Dio dell'anno scorso. Onestamente, ci chiediamo se testi più sintetici non agevolerebbero l'applicazione (e prima ancora la lettura: nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu): le precedenti esortazioni, come la Sacramentum caritatis, son purtroppo cadute nell'irrilevanza.

Comunque, due osservazioni di primo acchito. Eravamo curiosi di vedere se il Papa avrebbe accolto la proposta sinodale di estendere il ministero del lettorato alle donne. Proposta molto sconveniente, perché da molti, specie i favorevoli, interpretata come un primo passo verso l'ordinazione femminile (che altro senso avrebbe, infatti, visto che le donne, senza bisogno di strane investiture, già hanno piena facoltà di leggere in chiesa?). Ecco come se l'è cavata:
Proclamazione della Parola e ministero del lettorato

58. Già nell’Assemblea sinodale sull’Eucaristia era stata chiesta una maggior cura della proclamazione della Parola di Dio. Come è noto, mentre il Vangelo è proclamato dal sacerdote o dal diacono, la prima e la seconda lettura nella tradizione latina vengono proclamate dal lettore incaricato, uomo o donna. Vorrei qui farmi voce dei Padri sinodali che anche in questa circostanza hanno sottolineato la necessità di curare con una formazione adeguata l’esercizio del munus di lettore nella celebrazione liturgica ed in modo particolare il ministero del lettorato, che, come tale, nel rito latino, è ministero laicale. È necessario che i lettori incaricati di tale ufficio, anche se non ne avessero ricevuta l’istituzione, siano veramente idonei e preparati con impegno. Tale preparazione deve essere sia biblica e liturgica, che tecnica: « La formazione biblica deve portare i lettori a saper inquadrare le letture nel loro contesto e a cogliere il centro dell’annunzio rivelato alla luce della fede. La formazione liturgica deve comunicare ai lettori una certa facilità nel percepire il senso e la struttura della liturgia della Parola e le motivazioni del rapporto fra la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica. La preparazione tecnica deve rendere i lettori sempre più idonei all’arte di leggere in pubblico, sia a voce libera, sia con l’aiuto dei moderni strumenti di amplificazione.
Il Papa riprende poi esplicitamente il tema, ma in un paragrafo (il n. 85) dedicato a Parola di Dio, matrimonio e famiglia e, sostanzialmente, glissa su quella proposta:
In questo contesto desidero anche evidenziare quanto il Sinodo ha raccomandato riguardo al compito delle donne in relazione alla Parola di Dio. Il contributo del « genio femminile », come lo chiamava Papa Giovanni Paolo II, alla conoscenza della Scrittura e all’intera vita della Chiesa, è oggi più ampio che in passato e riguarda ormai anche il campo degli stessi studi biblici. Il Sinodo si è soffermato in modo speciale sul ruolo indispensabile delle donne nella famiglia, nell’educazione, nella catechesi e nella trasmissione dei valori. Esse, infatti, « sanno suscitare l’ascolto della Parola, la relazione personale con Dio e comunicare il senso del perdono e della condivisione evangelica », come pure essere portatrici di amore, maestre di misericordia e costruttrici di pace, comunicatrici di calore ed umanità in un mondo che troppo spesso valuta le persone con freddi criteri di sfruttamento e profitto.
In secondo luogo segnaliamo questo passaggio che, come i mille che l'han preceduto dicendo la stessa cosa, a partire dai testi del Concilio, rischia di restare in larga parte lettera morta

Canto liturgico biblicamente ispirato

70. Nell’ambito della valorizzazione della Parola di Dio durante la celebrazione liturgica si tenga presente anche il canto nei momenti previsti dal proprio rito, favorendo quello di chiara ispirazione biblica che sappia esprimere, mediante l’accordo armonico delle parole e della musica, la bellezza della Parola divina. In tal senso è bene valorizzare quei canti che la tradizione della Chiesa ci ha consegnato e che rispettano questo criterio. Penso in particolare all’importanza del canto gregoriano (Cfr CONC. ECUM. VAT. II, Cost. sulla sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 116; Ordinamento Generale del Messale Romano, 41).
Preghiamo per il Papa.

Enrico

119 commenti:

  1. Purtroppo non ci si può aspettare che il S. P. prenda posizioni così forti quando il suo predecessore, per malcompresa mitezza caratteriale, ha chiuso entrambi gli occhi su certi abusi. Personalmente, e non sembri il mio un commento misogino perché davvero non lo sono, il lettore donna, come il chierichetto, mi sembra un'aberrazione, oltreché una immotivata novità. Conferma lo stravolgimento dei ruoli e favorisce l'immagine d'una sostanziale intercambiabilità tra uomini e donne che non è mai stata propria del Cattolicesimo, nonostante - e questo lo si dimentica sempre! - la Chiesa sia stata la prima a difendere quella che in Italia è definita "eguaglianza morale e giuridica" dei coniugi. Non vedo la ragione per "istituire" un lettore donna, se non creare ulteriore caos. Tra l'altro ormai anche ove si trovino lettori istituiti il parroco è capace di non farli agire perché toglierebbero spazio alla solita fila promiscua di fedeli che si accavallano alla lettura: così si può dire sia definitivamente tramontato un grande ed importantissimo ministero, quello del lettore, che andava invece preservato.

    RispondiElimina
  2. noto che l'ipotesi della proclamazione in canto dell'epistola (ops. della prima e della seconda lettura) non è neppure presa in considerazione...

    RispondiElimina
  3. francamente mi chiedo perchè questi testi debbano sempre essere tanto lunghi. Sono strumenti di lavoro? Sintesi di Commissioni, sotto-commissioni e assemblee di approfondimento?
    Quale obbiettivo si pongono? Indirizzare la ricerca?
    Ma i fedeli semplici cosa devono ricavarne?

    RispondiElimina
  4. Scorrendo il verboso Verbum Domini mi è caduto lo sguardo su questo:

    "Un’attenzione speciale va data all’ambone, come luogo liturgico da cui viene proclamata
    la Parola di Dio. Esso deve essere collocato in un posto ben visibile, cui spontaneamente
    si rivolga l’attenzione dei fedeli durante la liturgia della Parola. È bene che esso sia fisso, costituito
    come elemento scultoreo in armonia estetica con l’altare..."

    Ah se si esortasse la stessa attenzione speciale anche per il tabernacolo...per risolvere i problemi sarebbe l'unica cosa da (ri)mettere "in un posto ben visibile cui spontameamente si rivolga l'attenzione dei fedeli", "costituito come elemento scultoreo in armonia estetica con l’altare"........

    RispondiElimina
  5. Redazione di Messainlatino.it11 novembre 2010 alle ore 14:20

    Nella Sacramentum Caritatis si dice esplicitamente che esso dev'essere al centro della Chiesa, secondo la Tradizione. Ma dopo un bell'argomentare si aggiunge in fine, e il diavolo è nei cavilli, che l'ultima parola in proposito spetta al vescovo.
    Quindi, anche ammesso che qualcuno abbia letto quel (peraltro bellissimo) documento, desinit in piscem.
    Enrico

    RispondiElimina
  6. Caro Alessio, il Papa ha già esortato i Vescovi sul tema del tabernacolo nelle chiese.
    Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis, n. 69:
    69. In relazione all'importanza della custodia eucaristica e dell'adorazione e riverenza nei confronti del sacramento del Sacrificio di Cristo, il Sinodo dei Vescovi si è interrogato riguardo all'adeguata collocazione del tabernacolo all'interno delle nostre chiese. La sua corretta posizione, infatti, aiuta a riconoscere la presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento. È necessario pertanto che il luogo in cui vengono conservate le specie eucaristiche sia facilmente individuabile, grazie anche alla lampada perenne, da chiunque entri in chiesa. A tale fine, occorre tenere conto della disposizione architettonica dell'edificio sacro: nelle chiese in cui non esiste la cappella del Santissimo Sacramento e permane l'altare maggiore con il tabernacolo, è opportuno continuare ad avvalersi di tale struttura per la conservazione ed adorazione dell'Eucaristia, evitando di collocarvi innanzi la sede del celebrante. Nelle nuove chiese è bene predisporre la cappella del Santissimo in prossimità del presbiterio; ove ciò non sia possibile, è preferibile situare il tabernacolo nel presbiterio, in luogo sufficientemente elevato, al centro della zona absidale, oppure in altro punto ove sia ugualmente ben visibile. Tali accorgimenti concorrono a conferire dignità al tabernacolo, che deve sempre essere curato anche sotto il profilo artistico. Ovviamente è necessario tener conto di quanto afferma in proposito l'Ordinamento Generale del Messale Romano. Il giudizio ultimo su questa materia spetta comunque al Vescovo diocesano.
    Quanti Vescovi, almeno qui in Italia, si sono adeguati a queste indicazioni?

    RispondiElimina
  7. Scusate, non avevo visto la precedente risposta della redazione...

    RispondiElimina
  8. Il fatto che la proclamazione delle prime due letture sia ormai affidata solo ed esclusivamente ai laici è una delle cose che trovo più insopportabili del NOM. Prima della riforma liturgica i ruoli erano invece ben definiti: sull'altare e all'ambone ci andavano (e ci dovrebbero andare) i ministri che Iddio si è scelto.

    <span>Purtroppo non ci si può aspettare che il S. P. prenda posizioni così forti quando il suo predecessore, per malcompresa mitezza caratteriale, ha chiuso entrambi gli occhi su certi abusi. </span>

    Ah sì, e perché? Gli basterebbe scrivere due righe per proibirli e scomunicare il pugno di acèfali che sicuramente si ribellerebbe per cominciare a raddrizzare le cose. Evidentemente però è più preoccupato di piacere agli uomini che di piacere a Dio.

    RispondiElimina
  9. Se il Papa non può prendere posizione, non può parlare chiaro, non può governare...che ci sta a fare?

    RispondiElimina
  10. OH! Finalmente!! attendevo questo Documento da tempo e mi chiedevo che fine avesse fatto.... :-D
    Molti spunti sui quali avanzare e approfondire...segnalo anche questo passo oltre quelli portati dalla Redazione:

    « nessuna Scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio » (2Pt 1,20-21). Del resto, è proprio la fede della Chiesa che riconosce nella Bibbia la Parola di Dio; come dice mirabilmente sant’Agostino, « non crederei al Vangelo se non mi ci inducesse l’autorità della Chiesa cattolica ».88
    È lo Spirito Santo, che anima la vita della Chiesa, a rendere capaci di interpretare autenticamente le Scritture. La Bibbia è il libro della Chiesa e dalla sua immanenza nella vita ecclesiale scaturisce anche la sua vera ermeneutica.

    RispondiElimina
  11. :)  e un altro passo:

    San Girolamo ricorda che non possiamo mai da soli leggere la Scrittura. Troviamo troppe porte chiuse e scivoliamo facilmente nell’errore. La Bibbia è stata scritta dal Popolo di Dio e per il Popolo di Dio, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo.
    Solo in questa comunione col Popolo di Dio possiamo realmente entrare con il « noi » nel nucleo della verità che Dio stesso ci vuol dire.89 Il grande studioso, per il quale « l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo »,90 afferma che l’ecclesialità dell’interpretazione biblica non è un’esigenza imposta dall’esterno; il Libro è proprio la voce del Popolo di Dio pellegrinante, e solo nella fede di questo Popolo siamo, per così dire, nella tonalità giusta per capire la sacra Scrittura. Un’autentica interpretazione della Bibbia deve essere sempre in armonica concordanza con la fede della Chiesa cattolica. Così san Girolamo si rivolgeva ad un sacerdote: « Rimani fermamente attaccato alla dottrina tradizionale che ti è stata insegnata, affinché tu possa esortare secondo la sana dottrina e confutare coloro che la contraddicono ».91

    RispondiElimina
  12. Senza Raccomandazioni11 novembre 2010 alle ore 15:16

    Siamo alle solite. La produzione di Documenti Ufficiali della Chiesa è impressionante! Sono tutti scritti importanti e di grande interesse, ma poi...quanti sono i sacerdoti che li leggono? Vorrei essere smentito, ma credo siano pochi. Quanti catechisti o diaconi o responsabili della pastorale nelle parrocchie sanno che tali documenti esistono? Saranno forse ancora di meno. Cosa arriva di questi scritti ai semplici fedeli laici? Quasi nulla.

    RispondiElimina
  13. senza contare che ci sono contesti che hanno le loro "catechesi", i loro "indulti" e il Magistero non li riguarda...

    RispondiElimina
  14. Mitezza caratteriale? Giovanni Paolo II??

    RispondiElimina
  15. Ma perchè, nel Novus Ordo esiste ancora formalmente la "Messa Cantata"?

    RispondiElimina
  16. Lei si candida a sostituirlo?

    RispondiElimina
  17. Si tenga presente anche il canto nei momenti previsti dal proprio rito, favorendo quello di chiara ispirazione biblica...

    O mamma! Adesso ci tocca anche riconoscere che su questo aspetto i Neocat sono maestri.

    Ah! Ah! Ah!

    RispondiElimina
  18. Lettera morta? Che importa! L'importante (per lorsignori) è che lo spirito (del concilio vaticano secondo loro) sia vivo!

    RispondiElimina
  19. Concordo sulla mole di questi testi che la maggiorparte NON leggerà.... l'estate scorsa parlavo con due sacerdoti che non conoscevano la Ad tuendam fidam... nè avevano ancora letto la Sacramentum Caritatis dicendo che loro applicavano semplicemente quello che diceva e dice il Vescovo... e concordo nella necessaria  brevità accennata dalla Redazione stessa - 200 pagine sono veramente tante - anche se io stessa sono grafomane nel mio piccolo... :-D  ma non sono d'accordo con questo pessimismo...
    sappiamo bene come si SACRIFICANO i genitori ben sapendo di NON sapere affatto se tutti i loro insegnamenti saranno recepiti, accolti, ascoltati.... ;)

    Io credo che questo Documento si sia reso necessario specialmente ai fini di una APOLOGETICA CATTOLICA in seno agli ambienti ECUMENICI che hanno a che fare con INTERPRETAZIONI della Scrittura atte ad andare contro la Chiesa.... lo leggo come una sensibilità e premura del PASTORE che guarda alle "pecore lontane"....

    Diverso è il discorso che fa Mic a riguardo di ambienti e contesti i quali sono stati LEGITTIMATI ad interpretare la Scrittura a modo loro...un caso anomalo nella Chiesa è Kiko con il suo cammino neocatecumenale che nell'apologetica cattolica della Scrittura viaggia per conto suo con tanto di approvazione di non pochi vescovi....

    RispondiElimina
  20. Ma tutti questi documenti a che servono se poi non c'è vigilanza sulla loro effettiva applicazione e non si adottano provvedimenti seri nei confronti di coloro che non vi si adeguano?
    Il medico pietoso...
    Continuando con le esortazioni temo che da qui a qualche anno di Chiese ce ne saranno parecchie...

    RispondiElimina
  21. E perché non si mandano visitatori apostolici?

    RispondiElimina
  22. Non credo che possa sostituirlo, ma credo che possa chiedere un governo più fermo e  sicuro della Chiesa. E' suo diritto-dovere.

    RispondiElimina
  23. Sacrosante osservazioni, e infatti il testo che ho citato nella Verbum Dei proseguiva:

    "I Padri sinodali, inoltre, suggeriscono che
    nelle chiese vi sia un posto di riguardo in cui collocare
    la sacra Scrittura anche al di fuori della celebrazione.
    240 È bene, infatti, che il libro che contiene
    la Parola di Dio abbia un posto visibile e di onore
    all’interno del tempio cristiano, tuttavia senza togliere
    la centralità che spetta al tabernacolo contenente
    il Santissimo Sacramento."


    Sembrano evidentissime due posizioni ben distinte: la centralità della Parola dei vescovi contro quella del Santissimo difesa dal Santo Padre. E dunque riecco confermato il desinit in piscem...

    RispondiElimina
  24. Si può spiluccar qua e là, ma il documento di 200 pagine chi lo mediterà integralmente? Ci saranno saggi su riviste specializzate di limitata diffusione.

    RispondiElimina
  25. <span>approvazione di non pochi vescovi....</span>
        .....e anche del Papa, o sbaglio ? abbiamo visto in diretta l'approvazione ufficiale il 10 gennaio 2009 : data memorabile nella storia della Chiesa del 3. millennio !

    RispondiElimina
  26. "Il Verbo si è fatto carta"
    (A. Socci)

    RispondiElimina
  27. <span>Ma i fedeli semplici cosa devono ricavarne?</span>
    devono ricavarne solo confusione: 
    la confusione delle idee <span>deve </span>continuare, ed essere riconfermata dalle troppe parole, poco chiare, molto vaghe e onni-concessive e vario-significanti, e con poco (o nullo) rigore attuate nella realtà pratica.

    RispondiElimina
  28. <span><span>Una volta scesi gli amboni dall'altare, abbattute le balaustre e, naturalmente, deportato l'altare, era naturale arrivare anche ai picnic dei laici nel presbiterio...ma non dobbiamo mai disperare, presto o tardi arriverà il giorno in cui dalla medicina dolce dell'esempio si passerà a una sana purga.</span></span>

    RispondiElimina
  29. i visitatori apostolici sono impegnati con i tradizionalisti.

    RispondiElimina
  30. Sarà sempre troppo tardi.

    RispondiElimina
  31. Nella mia parrocchia, in quel di Roma, fanno leggere la prima lettura a un vecchietto che legge sgrammaticalmente e senza capire. Ho fatto presente la cosa, ma mi fu risposto che "si vuole così": ignoro quali titoli di benemerenza abbia quel signore, che peraltro almeno a messa ci va tutti i giorni.

    Quanto ai soliti piagnistei dei soliti noti sul Papa che dovrebbe scomunicare tutto e tutti, cercate una buona volta di capire che:
    1. come papa Benedetto concepisca il suo ministero, l'ha già detto, in sintonia con papa Paolo VI, sulla base di motivi teologici; potrà piacerci o no, ma dobiamo partire da questo, non dalle nostre elucubrazioni;
    2. quella di credere che il Papa sia una specie di sultano che schiocca le dita e poi tutti tremanti gli obbediscono, è una specie di leggenda che peraltro di solito ha corso negli ambienti anticlericali;
    3. non possiamo immaginarci una Chiesa a nostra immagine e somiglianza; nella Chiesa - e per espressa volontà di Nostro Signore Gesù Cristo - c'è di tutto, grano e zizzania, sani e malati, zelanti e prudenti, e così sarà sino alla fine dei giorni;
    4. pretendere di scomunicare tutto e tutti e poi strillare contro la scomunica a Lefebvre - che il Papa di allora tentò in tutti i modi di scongiurare e che entrò in vigore automaticamente a seguito di determinate azioni del vescovo in questione - è francamente ridicolo: che cosa credete, che tra i cosiddetti "progressisti" non ci sia chi crede di volere in buona fede il bene della Chiesa? Credete che loro siano tutti traditori rinnegati mentre gli altri siano i puri cavalieri dell'Ideale? Suvvia, cerchiamo di recuperare il senso delle proporzioni e di capire che una cosa è la buona fede - che non si può negare per partito preso a chi non la pensa come noi - e un'altra è il bene oggettivo.

    RispondiElimina
  32. L'Église — ses instances officielles — souffre de verborrée galopante. Cela aussi c'est un signe de la Fin.

    RispondiElimina
  33. Se non smentisce GPII su questo, perchè mai dovrebbe smentirlo siul resto?

    RispondiElimina
  34. Chierichette e lettrici: Ratzinger il restauratore! (è L'ermeneutica della continuità, bellezza!)

    RispondiElimina
  35. Una cosa è esser progressisti - da un punto di vista sociale o nell'indirizzo di approccio pastorale senza mutar la dottrina - un'altra è spargere eresie e riseminar dottrine già condannate dalla Chiesa e consentire immoralità abnormi. Il blog testimonia tutto ciò.
    L'eresie, l'opposizione continua al Papa in materia di morale non meritano sanzioni automatiche? E se queste non scattano perché non si procede ai processi canonici?

    RispondiElimina
  36. segnalo l'articolo del "Foglio" visibile in

    http://www.tracce.it/detail.asp?c=1&p=1&id=18596

    in cui si trattano vari aspetti di Ratzinger/Benedetto XVI, tra cui il fatto che il Papa non licenzia nessuno in Vaticano perché si accontenta di quello che il Signore gli ha dato, visto che Dio sa scrivere dritto su righe storte.

    RispondiElimina
  37. :)  bè veramente il 10.1.2009 non c'è stata l'approvazione, ma l'incontro "normale" che il Papa sta dedicando a tutti i vari gruppi evitando il casino che si faceva con il suo Predecessore coi raduni di piazza...
    l'approvazione avvenuta nel luglio del 2008  e il cui Documento NON reca comunque la firma del Papa... ha avuto non poche ombre atte a sottolineare che si mise il Papa di fronte al fatto compiuto mentre egli avrebbe ancora atteso, sulla scia della Lettera del cardinale Arinze del 2005, prima di una approvazione definitiva....
    in questo incontro invece c'è piuttosto il RICHIAMO DEL Papa a tre punti fondamentali al Cnc:
    - FARE UNO SFORZO, dice, per vivere una più profonda COMUNIONE con gli altri gruppi presenti nelle Parrocchie;
    - OBBEDIENZA AI VESCOVI.....
    - GUARDARE A ROMA COME MODELLO DA SEGUIRE....
    e rivolto ai sacerdoti provenienti dal cammino ha chiesto loro di OBBEDIRE ALLE DIRETTIVE EMANATE DALLA SANTA SEDE....
    ;)

    RispondiElimina
  38. E allora non invochiamaLo mai, non preghiamo mai, tanto Lui da sé raddrizza tutto. Ed è vero. Eppure Gesù ci ha insegnato che si deve rivolgere a Lui la nostra preghiera. Dio vuole la nostra preghiera.

    RispondiElimina
  39. Ormai non ci resta che aspettare Pietro II...

    RispondiElimina
  40. Quali sono le basi teologiche che hanno orientato il pontificato montiniano e alle quali si conforma Benedetto XVI?
    Lei dice che il papa non è un sultano che schiocchi le dita e...invece lo è! I Papi,almeno fino a Pio XII, non esitavano ad intervenire con autorità quando ce ne fosse stato bisogno, oggi i Vescovi fanno il bello e il cattivo tempo; l'obbedienza alla S. Sede è un lusso che non possono permettersi. Questo mi da spunto per fare una osservazione alla sua protesta di buona fede per i "progressisti". Si può parlare di buona fede quando  si arriva alla palese disubbidienza e al boicottaggio delle decisioni pontificie?
    Ad ogni modo, la buona fede può giustificare la persona, non già l'atto da essa compiuto.
    Quanto all'invocare scomuniche, le faccio notare che gli unici a subirne sono stati i Tradizionalisti. 

    RispondiElimina
  41. Pastorelli, non capisco il nesso. Si può benissimo pregare il Signore perché cambi il cuore delle persone. Gesù tra i dodici apostoli mise anche un certo Giuda Iscariota, e non credo che l'avesse fatto per sbaglio. La conversione è cosa che riguarda tutti e lungo tutta la vita (persino me e lei, per inciso). E non dimentichiamo quanto disse san Paolo a proposito dei deboli nella fede. Infine: e chi le dice che papa Benedetto non preghi, e tanto? Ha mai visto le adorazioni eucaristiche da lui guidate, persino durante le giornate mondiali della gioventù?
    Lo sa che Giovanni Paolo II passava notti intere in preghiera? Non pensa che Benedetto XVI abbia avuto solo dalla preghiera la forza di sopportare le tempeste di insulti scagliatigli addosso?

    RispondiElimina
  42. Per il signor Primo: ma lei conosce vagamente la storia della Chiesa? Il Papa schioccava le dita ed era ubbidito? Ma vuole scherzare? :(
    Su, sia bravo, vada a pregare - ma sul serio - e lasci stare temi al di fuori della sua portata e delle sue cognizioni.

    RispondiElimina
  43. "Si può parlare di buona fede quando  si arriva alla palese disubbidienza e al boicottaggio delle decisioni pontificie? "

    Lo chieda ai lefebvriani... :-D

    RispondiElimina
  44. Se fosse stato più sintetico QUALCUNO avrebbe uralto alla "ambiguità"! Siccome è un tantino prolisso QUALCUNO urla alla lungaggine.Adesso ci si deve aspettare una qualche supplica chiarificatrice al Papa?
    Non è che qualcuno ciurla nel manico?
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina
  45. @ Luca:
    * Come Benedetto XVI concepisca il suo ruolo lo vediamo ogni giorno: in pratica, come un 'primus inter pares'. E la mitria sostituita alla tiara nello stemma di Papa Ratzinger ne è un simbolo. Lamentarcene, o fare - come dici tu - 'il piagnisteo'-  mi sembra il minimo che dovrebbe esserci concesso.

    * Un Papa che sia tale le dita deve "schioccarle", è un suo preciso dovere. Ed è esattamente questo che NON sta facendo Benedetto XVI, e che NON hanno fatto i suoi Predecessori a partire da Giovanni XXIII.

    * Nella Chiesa ci sono grano e zizzania, e così sarà fino alla fine del mondo, cosa tollerata da Dio perché Egli conosce il cuore dell'uomo e sa trarre anche il bene dal male;  i Pastori della Chiesa, invece, non hanno queste prerogative divine, e devono cercare di estirpare la zizzania, pur lasciando il giudizio ultimo al Signore. Altrimenti si meritano il severo monito di Gesù al Vescovo di Pergamo, in Apocalisse 2, 14 ss.

    * Riguardo alla 'scomunica a Lefebvre', non si tratta di buona o cattiva fede, ma di salvare la Fede e le anime dallo tsunami neomodernista. Il Codice ecclesiastico, come ogni altro codice, 'salta' nei casi di grave necessità, e resta solo la proibizione di ciò che è intrinsecamente peccato grave (e una Consacrazione episcopale certamente non lo è). 
    Che poi ci fosse allora, e che oggi ci sia ancora, uno stato di grave necessità, è dimostrato anche solo dall'inerzia dei 'Papi conciliari' che a partire dal Vaticano II non vengono più in soccorso delle anime e le abbandonano ai lupi, quando non danno loro stessi pubblico scandalo (ammucchiate di 'Assisi', preghiere nelle moschee blu e nelle sinagoghe di ogni tipo).
    In questi casi parlare di scomunica, anche latae sententiae, è semplicemente ridicolo, anche dal punto di vista della teologia morale: sarebbe come pretendere di multare il conducente di un'ambulanza per eccesso di velocità o perché è passato col rosso...
    In un marasma simile l'unica cosa

    RispondiElimina
  46. Grazie, Amicus!
    finalmente parole chiare : non ne possiamo più di mistificazioni,  pregiudizi ideologici faziosi alimentati da parole fumogene e verità dei fatti distorte e calpestate !

    RispondiElimina
  47. Non intendevo dire che Benedetto non preghi, ci mancherebbe altro. Rispondevo all'affermazione che il Papa si accontenta di quel che Dio ha dato perché Dio scrive diritto anche su righe storte: ma noi possiamo pregare perché Nostro Signore dia al Papa collaboratori migliori, che li sappia scegliere meglio per meglio governar la Chiesa.

    RispondiElimina
  48. <span> Scrive LUCA  che "nella Chiesa - e per espressa volontà di Nostro Signore Gesù Cristo </span><span> c'è di tutto, grano e zizzania, sani e malati, zelanti e prudenti,</span><span>e così sarà sino alla fine dei giorni".</span>
    Cristo vuol dunque il male? Cristo sa che ci sarà anche la zizzania, permette che l'uomo eserciti il libero arbitrio e semini la zizzania, ma non vuole il male. Ciò ch'è da Cristo è solo bene. Il Sommo Bene non può volere il male e dal male sa trarre il bene. La constatazione, la preveggenza non è la volontà.

    RispondiElimina
  49. Grandi e dotti cardinali, come Oddi, Palazzini, Stickler, Thiandoum, Cassidy, Castillo LLara ecc. non han ritenuto Lefebvre uno scismatico. Ed anche Ratzinger, che riconferma qiuesto parere quando nella lettera ai vescovi palrla di una comunità implicata in un processo di allontanamento. E Castrillon pubblicamente e più volte ha chiarito che la Fraternità è nella Chiesa, non è scismatica, solo che occorrre una più piena comunione perché la comunione c'è: e parlava dopo essersi consultato col Papa. S'è detto e ridetto. Resta la situazione d'irregolairità canonica, che speriamo venga positivamente risolta.

    RispondiElimina
  50. Non mi sembra che il documento abbia provocato urla.

    RispondiElimina
  51. Bartimeo dice:
    <span>Se fosse stato più sintetico QUALCUNO avrebbe uralto alla "ambiguità"! Siccome è un tantino prolisso QUALCUNO urla alla lungaggine.Adesso ci si deve aspettare una qualche supplica chiarificatrice al Papa?  
    Non è che qualcuno ciurla nel manico?  
    Matteo Dellanoce</span>
    <span></span>
    <span>********************************</span>
    <span></span>
    <span>una volta c'era un Catechismo, detto san Pio X, abbastanza tascabile a tal punto che quando c'era la ricreazione lo si usava per fare il gioco delle "domande e risposte".... se ci si sapeva organizzare bene ci si guadagnava anche qualche caramella e si imparava la VERITA' SU DIO E SULL'UOMO....</span>
    <span>Poi è arrivata UNA NUOVA CHIESA.... quel Catechismo non bastava più, nel 1993 se ne è fatto uno di 500 pagine che NESSUNO LEGGE e che nessuno usa più per fare domande e risposte... e ai bambini non si danno più caramelle, magari si baratta qualcosa per una ricarica del cellulare....o qualche dischetto per video-giochi, ma sulla Verità di Dio e dell'Uomo non sanno più nulla...</span>
    <span>nel 2005 appena eletto Papa il nuovo Pontefice fa dono DEL COMPENDIO di quel Catechismo di 500 pagine, lo fa piccolo sull'identico stile del vecchio SUPPLICANDO i Vescovi di farlo usare nelle Parrocchie, ma oramai è troppo tardi, l'incantesimo è stato rotto, al Catechismo non crede più nessuno...e poi oggi c'è la pastorale.... OGNI ANNO all'inizio dell'anno Catechetico ogni Diocesi sformna la sua bella LETTERA PASTORALE i più bravi si fermano a 3/4 cartelle.... alla peggio sfornano UN LIBRICINO di 150 pagine che pesano come macigni.....tutti articoli DA SVILUPPARE IN UN ANNO....articoli che solitamente non troveranno mai la loro applicazione...</span>
    <span></span>
    <span>continua......</span>
    <span></span>

    RispondiElimina
  52. schiacciate l'infame tradizionalista12 novembre 2010 alle ore 07:49

    ma che cosa vuole che conti il parere di grandi e dotti cardinali di fronte ai saccenti neo-catechizzati ecu-sincretisti come Luca, che sproloquiano di Chiesa onni-accogliente-bene+male-adlibitum, scagliando però fango e odio concentrato sui fedelissimi alla Dottrina perenne ?
    Costor non hanno bisogno di imparare nulla, non gliene importa un fico secco di conoscere la Verità dei fatti storici che ci urgono da presso, essendo le cause dirette del travaglio che viviamo: loro già sanno che le vittime sono i veri colpevoli della persecuzione in atto:   guai ai vinti  della rivoluzione conciliare, essi dovranno essere schiacciati come meritano, dai servi del potere  insediato da 45 anni !
    ce lo dimostrano ottimamente il vescovo Manganini, e qui i discorsi del sig. Luca....
    Con ogni mezzo costoro vorranno costringerci a negare l'evidenza dei fatti, ad insabbiare testimonianze e documenti sulla Verità, come essi fanno !

    RispondiElimina
  53. Quell`articolo della SC è un tipico esempio di un testo che in definitiva non impone niente, lascia aperta la scelta e, dulcis in fundo, da il potere ai vescovo  di decidere ...e quel che io, Papa, indico va a farsi benedire.

    Si comincia con :
    "È necessario che il luogo in cui vengono conservate le specie eucaristiche sia facilmente individuabile"

    Si continua con :
    "nelle chiese in cui non esiste la cappella del Santissimo Sacramento e permane l'altare maggiore con il tabernacolo, è opportuno continuare ad avvalersi di tale struttura per la conservazione ed adorazione dell'Eucaristia, evitando di collocarvi innanzi la sede del celebrante.
    Nelle nuove chiese è bene predisporre la cappella del Santissimo in prossimità del presbiterio;

    Poi si passa a :

    "..ove ciò non sia possibile...", e a un "...oppure in altro punto ove sia ugualmente ben visibile."

    Per poi finire così:
    "Il giudizio ultimo su questa materia spetta comunque al Vescovo diocesano."

    E sappiamo con quale diligenza, lealtà e rispetto troppi vescovi, nei loro mini-vaticani, applicano i documenti del Papa.

     

    RispondiElimina
  54. Vi faccio osservare che le nostre autorità religiose sembrano non avere nulla da dire sul fatto che nel Cammino neocatecumenale il Corpo di Cristo sia conservato insieme  alla Torah....in un doppio tabernacolo, l`Armadio della Parola, il tutto ricoperto da un canopeo nero.
    Dove esista traccia di ciò non saprei dirvi, di certo non nei testi del Magistero della Chiesa cattolica.

    RispondiElimina
  55. so di una parrocchia che l'ha già modificato il Padre Nostro e quando arriverà la terza edizione italiana del messale sarà troppo tardi.

    RispondiElimina
  56. Ma purtroppo, cara Caterina, e tu lo sai, c`è stato quel  tristissimo, incomprensibile e sconcertante silenzio  di Benedetto XVI sui testi catechetici del cammino nc non ancora approvati e dunque  non pubblicati( si è già visto nella Chiesa un gruppo mandato ad evangelizzare con tei testi segreti?) E sulla prassi liturgica creata da Kiko Arguello che pur gli aveva disobbedito rifiutando le sue decisioni e imponendo la disobbedienza a tutte le comunità nc, un silenzio sconcertante che lascia aperta ogni interpretazione.
    Si è mai visto un gruppo mandato ad evangelizzare con una "liturgia" sincretista che calpesta e stravolge la Liturgia cattolica?

    RispondiElimina
  57. Saluto l`arrivo su questo blog di un nuovo professore, talmente convinto di esserlo, e forse lo è fuori di qui, che se  l`è già preso altrove, in un altro thread, con Dante...

    RispondiElimina
  58. :-[ ....purtroppo questo ed altro, resta per me un mistero.....
    Si racconta un aneddoto: dopo il Vaticano Primo una nota Congregazione religiosa fece un conferenza e andò a parlare un altrettanto noto oratore di quel tempo ma che purtroppo aveva preso una china sbagliata e in molti si chiedevano perchè continuassero a farlo insegnare. Nel mentre cominciò a parlare stava insinuando un dubbio su una nota dottrina, alchè gli auditori fra di loro fecero un passa-parola: "qualunque cosa sentiate dire, noi stiamo con il Papa!"
    e l'oratore sparì dalle tribune.....
    :)

    RispondiElimina
  59. <span>
    Quanto ai soliti piagnistei dei soliti noti sul Papa che dovrebbe scomunicare tutto e tutti, cercate una buona volta di capire che:  </span>

    Simpatico e istruttivo,  ecco riassunto in una sola frase il "posizionamento" di Luca, sono definiti "piagnistei" i pensieri, le riflessioni e osservazioni di chi non condivide il suo pensiero e questi piagnoni in più sono anche cocciuti e in fondo ignoranti, per fortuna che Luca sa e ha capito e che, dall`alto della sua cattedra, degna rivolgersi a noi per portarci la sua luce.
    Beh, Luca, la sua opinione resta la sua opinione, non vale nè più nè meno di un`altra, non è magistero infallibile, è opinabile, cosiccome quella di ognuno di noi.
    E non mi permettreò di dire che i suoi sono piagnistei.

    RispondiElimina
  60. Mentre vescovi ed anche sacerdoti avrebbero il dovere di legger e meditar tutto il documento e ad esso attenersi, chi di competenza potrebbe farne un corretto estratto destinato ai fedeli, perché sappiano e comprendano.

    RispondiElimina
  61. Ma come tutti sanno, io sono, e già da tempo, soltanto un ex. E tutti sono autorizzati a chiamarmi per nome perché il titolo non m'è mai interessato.

    RispondiElimina
  62. Il Santo Padre è sempre molto chiaro nelle sue riflessioni: il problema è che spesso dice cose che alcuni qui preferiscono non capire. Se poi i suoi testi sono lunghi, è perché al Santo Padre piace condurre per mano i fedeli lungo tutto il percorso della riflessione, e non solo dar loro le risposte finali, perché il suo scopo è insegnare ai fedeli a pensare e vivere da cristiani, e non solo a obbedire a semplici regolette.

    RispondiElimina
  63. Per tutti il parere di alti prelati, quali quelli da me citati, espresso immediatamente dopo la consacrazione episcopale senza approvazione da parte del Papa e subito dopo e poi via via nel corso degli anni, dovrebbe aver valore, non assoluto, certo, ma almeno come invito alla riflessione, visto che diversi di essi eran canonisti ed il loro giudizio da altri canonisti era condiviso.

    RispondiElimina
  64. Caterì, l'edizione che ho io, del 1993, ed. Vaticana, è di ben 694 pagine, esclusi gl'indici.

    RispondiElimina
  65. insomma a conclusione di tutto questo, dove non esistono comunità tradizionaliste legalizzate, come capita a Torino, non cìè che da aspettare la reintegrazione piena della FSSPX. E' solo così che ci libereremo dai cavilli. Ormai penso che non si debbano più fare tante parole. Pregare per questa intenzione e basta. I vescovi lo sanno che appena la FSSPX sarà reintegrata loro progressivament enon avreanno più nessuno a cui imporre i loro abusi

    RispondiElimina
  66. Beh, penso che a noi piccoli  la parola del Papa, i suoi documenti, le sue direttive=esortazioni, dovrebbero arrivare attraverso chi è incaricato di applicarli e gà dapprima rispettarli, vescovi e sacerdoti.
    Il problema è o, meglio, uno dei problemi, è che quella parola non arriva, e quando arriva è perchè il fedele prende la responsabilità di ANDARE A CERCARLA.
    Nella pratica è come se quei documenti NON esistessero o da quei documenti si estrae ciò che permette di ignorarli, la breccia, la frase che permette di vanificare il tutto.

    RispondiElimina
  67. La mia in francese è di 585 pagine, aggiungendo gli indici , la tavola analitica , la "guida per la lettura" e la tavola delle materie arriviamo 845 pagine.

    RispondiElimina
  68. Allora l'edizione italiana del 1999 batte tutti! :)
    725 pagine, più altre 230 pagine di indici.

    RispondiElimina
  69. a supporto di quanto dice Luisa inserisco l'immagine

    RispondiElimina
  70. Anche perché questi documenti dovrebbero essere diffusi nella Chiesa da vescovi e sacerdoti che ne condividono il senso... invece è una pane che nella Chiesa non viene spezzato ed è ignorato dai fedeli, tranne da chi come noi segue, spulcia, si informa e se ne nutre (prendendo tuttavia le distanza da ciò che eventualmente non sia secondo <span>quod semper, quod ubique, quod ab omnibus creditum est). </span>
    <span>In fondo c'è un Magistero, ma risulta scisso dalla 'pastorale', che è "altra"... ed è quella che forma, anzi de-forma le anime di chi vuol essere credente</span>

    RispondiElimina
  71. <span>vedo che dite con altre parole quel che ho appena inserito più su</span>

    RispondiElimina
  72. E poi, anche quando possiamo attingere al Magistero del Papa, perchè lo abbiamo cercato e trovato, che riscontro troviamo nella ECCLESIA? Certo il pensiero del Papa, il suo Magistero ci aiuta , ci guida, ma poi? Forse che ne troviamo il riscontro  nelle nostre parrocchie o troviamo al contrario chi lo ignora, chi lo contesta, forse che non troviamo ribelli di varia natura e intensità?
    Forse che non siamo in molti ad essere in pericolo di strabismo cronico?
    Se ciò che dice il Papa, le sue decisioni, i suoi documenti, le sue esortazioni, sono disattesi, vanificati dai suoi confratelli vescovi , dai suoi sacerdoti, in pratica, noi piccoli, che facciamo?
    Dobbiamo forse obbedire  e rispettare coloro che non rispettano il Papa e gli  disobbediscono?
    E siccome i vari ribelli non sono sanzionati, ripresi, corretti ma lasciati liberi di agire a modo loro nel loro territorio, che cosa dobbiamo dedurne noi piccoli?
    Ci sono le parole, tante parole, e ci sono i fatti.

    RispondiElimina
  73. Il Papa non può esercitar il suo magistero come gli pare, ma come gli è imposto da Cristo.

    RispondiElimina
  74. D'altra parte Dio è anche madre, e quindi via il maschilismo nella preghiera.

    RispondiElimina
  75. E se non si fosse innamorati della Chiesa, come si potrebbe leggerlo?

    RispondiElimina
  76. Questo metodo è valido per il clero (almeno parte di esso) e la parte più acculturata dei fedeli. Non vale per il fedele medio-basso, che ha bisogno di un pensiero sintetico, preciso, efficace. Ecco perché una volta le encicliche eran indirizzate ai "venerabili fratelli", che poi le riproponevano, giù giù per li rami, al popolo, in modo accessibile.

    RispondiElimina
  77. Ma a Torino, presso la Misericordia, una comunità esiste, anche se il rito è un po' fritto misto.

    RispondiElimina
  78. ma per favore Dante quella non è una comunità! Il rito è fritto misto, manca la cura d'anime, i fedeli non hanno una formazione tradizionale di partenza e non la aumentano di un grammo anche dopo dieci anni di presenza assidua.
    ma è una comunità tradizionalista quella in cui, dall'interno, viene il divieto di fare un pontificale? il divieto di predicare dal pulpito? la richiesta ai sacerdoti ospiti di non mettere la berretta? Dove non c'è la Messa quotidiano. dove non si celebrano vespri da 15 anni???
    Su non diciamo cose così... La Comunità la fanna pastori appassionati della tradizione, che promuovono le attività di culto, e che richiamano i fedeli per il modo il cui le officiano. Non è una Comunità una riserva indiana cui anche internamente vale la regola di non fare rumore per non farsi sentire da chi passa e dove sostanzialemne si insegna quotidianamente ai frequantatori che devono scusarsi se esistono e comunque di esistere al livello minimo vitale...

    RispondiElimina
  79. Purtroppo il Papa invita, esorta, prega: ma chi deve ridurr'i vescovi all'obbedienza, se persiston nella disobbedienza?

    RispondiElimina
  80. <span>Se non c'è altro, meglio quella che nulla. La sostanza della Messa è tradizionale.  
    Non conosco le persone e non posso giudicare. Quanto alla berretta, i preti della S. Pio X non la usano, almeno ch'io abbia visto. Se gli ostacoli son sempre stati tanti e potenti, non è un miracolo che ci sia rimasta una sia pur piccola riserva indiana? Da cosa nasce cosa.  
    Anche noi non facciamo molta attività, né vespri e il pulpito non l'abbiamo. I sacerdoti disponibili vanno in qua e in là. Non abbiamo mai avuto un prete tutto il giorno disponibile. In passato per 20 anni è venuto a celebrar un vecchio cappuccino:  finita la messa tornava in convento.  
    Fino a quando non ci saran parrocchie aperte, o almeno parrocchie personali, la situazione sarà questa.</span>

    RispondiElimina
  81. Dante, confermo che la situazione alla Misericordia è quella descritta, e ultimamente le cose stanno peggiorando. Chi si fa pecora, il lupo se lo mangia. Una situazione come quella era pienamente comprensibile quando si iniziò nel 1990, ma possibile che dopo vent'anni non si sia andati avanti di un passo? "Meglio la messa che nulla" non è l'approccio giusto, perchè si finisce davvero in quello sterile estetismo del quale tanti ci accusano, "io me ne vo nella riserva la domenica dove c'è la messa decente e il resto va bene lo stesso, alla fine dei tempi Dio riconoscerà i suoi". Non basta! La Messa è il centro della vita di un cattolico, ma senza tutto quel che vi ruota intorno (devozioni, sacramenti, catechesi) non si progredisce nella vita cristiana. Se devo farmi un'ora di macchina ogni domenica, col disagio di portarmi i bambini piccoli etc (e quando piangono ti guardan pure storto) solo perchè i pizzi son più belli e si celebra qualcosa che assomiglia ad una Messa Tridentina, ma poi tutto finisce lì perchè per tutto il resto devo rivolgermi nella parrocchia a forma di astronave vicino a casa, mi chiedo se ne valga la fatica...

    RispondiElimina
  82. E non che ci vada molto a fare comunità. La seconda (e ultima) volta che andai a Montalenghe, al termine della Messa don Emanuele du Chalard inseguì me e mia moglie per far due chiacchiere ed invitarci a cena. A Buenos Aires, al termine della S. Messa, offrivano un rinfresco e facevano quattro chiacchiere tra loro.

    RispondiElimina
  83. Parole sante! oro colato!!!! aderisco in pieno. Spero che qualcuno - con responsabilità - della Misericordia, legga e mediti.

    RispondiElimina
  84. bravo era esattamente quello che intendevo.

    RispondiElimina
  85. Il problema non è che si faccia solo quello, ma il fatto che la situaizone attuale della Misericordia sia posta come il limite oltre il quale non si deve andare: l'obiettivo raggiunto, non il minimo da cui partire: non ad maiora! ma hic manebimus optime.

    RispondiElimina
  86. Ho visto solo ora la foto del 'tabernacolo' neocat (mi riferisco ai commenti di Luisa e Mic).  Sbaglio, o la Torah è stata posta sopra la SS. Eucaristia?  E quel bassorilievo sopra il 'tabernacolo' non è forse una menorah alquanto stilizzata?  Bella, questa Setta Kikiana criptogiudaica...

    RispondiElimina
  87. Ma se la situazione è quella è perché non è stato possibile fare altro. Chi sia in grado faccia di più, dentro o fuori della Misericordia.

    RispondiElimina
  88. si trovasse un prete motivato....senza non si può fare nulla

    RispondiElimina
  89. Appunto. Cercate di capire le difficoltà. Chi si lamenta sempre dimostri di saper far di meglio. Avessi io quattro o cinque giovani volenterosi ed appassionati sarei tranquillo: lascerei in buone mani la celebrazione della Messa, la Confraternita, i vari locali e si potrebbe iniziare a far tante altre cose. Ma a mandare avanti la baracca son solo. E, finita la Messa, solo un paio di persona mi aiutano a metter a posto paramenti ecc. Ma a pulire, a preparare, a tradurre le prediche, a mantener i rapporti con la Curia, a redigere i bilanci, a provvedere alle spese, a seguire i lavori e trovar  ecc. ecc. ?  Chi vuole che gli si prepari il pranzo di nozze vada altove. Si piglia quel che passa il convento.

    RispondiElimina
  90. Mi spiace ma non conosci abbastanza a fondo la realtà della MIsericordia. Fidati. Non si tratta di problemi pratici. Si tratta di diktat che dcono NO NO NO anche quando tutto e pronto e organizzato alla perfezione.

    RispondiElimina
  91. e by the way, in effetti sono anni che vado altrove. Sperando che presto possa trovare un altrove tradizionale...

    RispondiElimina
  92. e by the way, in effetti sono anni che vado altrove. Sperando che presto possa trovare un altrove tradizionale...

    RispondiElimina
  93. e by the way, in effetti sono anni che vado altrove. Sperando che presto possa trovare un altrove tradizionale...

    RispondiElimina
  94. e by the way, in effetti sono anni che vado altrove. Sperando che presto possa trovare un altrove tradizionale...

    RispondiElimina
  95. A me non interessano i rinfreschi. Capisco la necessità di un sacerdote che sia sempre a disposizione. Conosco molto bene don Emanuele, con cui è piacevole conversare e che mi onora della sua amicizia, ma non tutti i suoi confratelli son come lui. Uno, scorbutico e maleducato, grazie a Dio se n'àè andato altrove. Ricordo con particolar simpatia anche don Antony Esposito, semplice e gioioso, da anni ormai in Africa. I primi tempi in Italia, racconmtava, gli toccò fare una predica sul Paraclito: non conoscendo bene l'italiano, per tutta l'omelia parlò della venuta del paralitico!
    E se proprio devo esser sincero, salvo rare eccezioni, quando ho frequentato qualche Messa della fraternità nella cappella di Firenze anni ed anni fa, perché ospitata nel villino di una carissima amica morta, non vedevo l'ora di andar via, per la vana spocchia e spesso crassa ignoranza dei fedeli, non dei preti. Ricordo e ci rido ancora ripensando, temporibus illis, al giorno in cui, dopo il primo convegno, interessante, ad Albano, si andò in pellegrinaggio alla tomba di S. Pietro. In autobus, alcune signore saccenti maledicevano gli americani guardando il Colosseo: "Guardate come l'han ridotto le bombe americane! Ha resistito intatto per tanti secoli e loro l'han distrutto". Come si fa a parlar seriamente con gente simile? Meglio una Messa e via.

    RispondiElimina
  96. Chi dice NO NO NO? Gli organizzatori? E chi sono? Se si allontanassero dalla linea seguita, potrebbero vedersi soppressa la Messa?
    Ripeto non conosco la realtà: ma ci sono difficoltà che vengon dall'alto? O è solo incuria? ignoranza? So di persone che ci sono andate più d'una volta a quella Messa e, a parte, i miscugli di Messale 62 e 65, consigliati da Perl, non m'han fatto resoconto tragico. Perché non prendete contatti con Calogero Cammarata di Una Vox?

    RispondiElimina
  97. A me, francemente, di quello che dice la C.E.I. non me n'è mai fregato molto, nemmeno quando ero un cattolico praticante. Non vedo quale autorità possa avere una conferenza episcopale sui singoli vescovi e sui parroci. Gli si dà troppa importanza. Delle loro traduzioni, dei loro documenti e delle loro chiacchiere ne sono pieni giornali, telegiornali, riviste e fumetti. Non hanno seminato nulla. I preti di oggi vivono di rendita. Senza la Chiesa di prima, oggi, non esisterebbe quel residuo di devozione popolare che induce la gente a donare l'8 X mille. Senza la Chiesa di prima ( che loro stanno demolendo, pietra dopo pietra) non ci sarebbero le vere chiese, ma solo gli orridi e costosi edifici che tutto ispirano tranne che il sentimento religioso. Non ci sarebbero nemmeno le statue dei santi ed i taberbacoli.

    RispondiElimina
  98. Il prossimo papa potrebbe utilizzare un linguaggio ancora più inclusivo e dire che Dio è......transgender.

    RispondiElimina
  99. Posso anche essere d'accordo.
    Peraltro già Giovanni Paolo II con il M.P. Apostolos suos (qui) aveva chiarito molte cose sulle Conferenze episcopali. Tale M.P. fu presentato proprio dal Card. Ratzinger (qui).
    Rimane però il fatto che queste Conferenze determinano e condizionano la vita delle Chiese particolari.

    RispondiElimina
  100. Si faccia speigare lei da Caogero Cammarata la vera situaizone della Misericordia: ne abbiamo parlato varie volte e la conosce, condividendo in pieno la mia visione. Oppure parli con qualcuno dei monaci del Barroux, e capirà cosa c'è sotto la decisione che hanno preso durante l'ostensione della S. Sindone, di non venire alla Misericordia nè per il pontificale del'Abate nè per la Messa degli scout

    RispondiElimina
  101. Insomma qui nessuno fa nomi per carità di patria... Ma tra le righe si dovrebbe capire chi dice no...

    RispondiElimina
  102. hai ragione è anche vero che certi ambiente tradizionalsti sono così...purtroppo...

    RispondiElimina
  103. Guarda che al Barroux ormai il rito è un ibrido come consigliato da Perl alla Miasericordia di Torino.

    RispondiElimina
  104. Io non conosco alcun nome.

    RispondiElimina
  105. Ma, i sacerdoti hanno tempo per leggere i documenti papali? Ma no! Se sono impegnatissimi tra gite con i ragazzi, convegni vari, consigli pastorali, animazioni liturgiche, incontri ecumenici e chi più ne ha più ne metta!  :(

    RispondiElimina
  106. si si va bene la Misericorsia è come il Barroux.... Ma sei mai stao nei due posti?

    RispondiElimina
  107. Beh, e perché no. Sul blog qualche  prete (ex, come si può esser ex-preti) sospetto transgender ho paura che ci sia da tempo.

    RispondiElimina
  108. Quelli che non sono stati distrutti o venduti per render sobria la casa di Dio.

    RispondiElimina
  109. Fu Perl ad indicare per iscritto alla Misericordia di adeguarsi al rito del Barroux.

    RispondiElimina
  110. <span>Fu Perl ad indicare per iscritto alla Misericordia di adeguarsi al rito del Barroux. Sull'argomento a suo tempo fui in pubblica polemica con Perl. Poi, è inutile che tu mi dica che non conosco la Misericordia: l'ho già detto più volte. Se lì per voi è impossibile vivere la vostra fede, adopratevi a formare un'altra comunità stabile.
    </span>

    RispondiElimina
  111. Caro prof. Pastorelli, non è questione di pranzi di nozze come non lo è di pizzi e merletti, lo ha capito benissimo anche lei. E' che una realtà "tradizionale" dove mancano i frutti e ridotta alle logiche perverse da riserva indiana (sindrome di Stoccolma inclusa) dopo vent'anni di attività continuativa non è forse il luogo migliore dove far crescere una fede autenticamente cattolica; alla lunga, non tanto diversa a questo fine dalle parrocchie dove tutto è schitarrata. Il suo invito a cercare altrove lo faccio mio da tempo (compatibilmente coi doveri del mio stato), ma la differenza dimensionale tra Torino e Firenze, oltre ai pesantissimi ostacoli ambientali che voi non avete, rende la cosa oltremodo complicata.

    RispondiElimina
  112. Bravo Guy! Piano piano la questione emerge: nessun tradizionalista vero 'regge' all'atmosfera soffocata della Misericordia.. Resta chi ama andare la Domenica alla "Messa in latino". Chi vuole di più deve andare altrove... E infatti chi è restato degli originari organizzatori? Nessuno! Ma in questo modo l'unica esperienza tradizionale della diocesi si depriva delle sue immense potenzialità: è un peccato e deve essere sottolineato. Quanto a dar consigli da Firenze, dove andare altrove vuol dire girare l'angolo, a piedi, per cercare la Messa VO più comoda, o al peggio prender su l'auto e andare a Griciliano... No comment

    RispondiElimina
  113. bella questa della Sindrome di Stoccolma... A tutta prima non l'avevo colta...

    RispondiElimina
  114. Caro Professore, non si tratta di dare o ricevere lodevoli consigli, ma di fare emergere, come mi pare stia avvenendo, in problema che sinora non era mai stato pubblicamente discusso, e si era risolto soltanto in un infruttuoso stillicidio di persone, che, prima appassionatissime della Misericordia, se ne erano poi andate deluse e in silenzio.

    RispondiElimina
  115. O forse ho detto una cazzata?

    RispondiElimina
  116. Però non sempre quello che scrivo è vero!

    RispondiElimina
  117. f.Marie des Anges, potresti per cortesia contattarmi a gfawkes1975@gmail.com? grazie ;)

    RispondiElimina